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Koulibaly “Mai spinto per lasciare Napoli, Chelsea il top”

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – “So che avrò bisogno di un pò di tempo per ambientarmi. Tra due o tre mesi sarò al top, ma al momento sto facendo le cose con calma, migliorando partita dopo partita. Sono pronto ad aiutare la squadra darò tutto quello che ho per la squadra e i tifosi”. Queste le prime parole da nuovo giocatore del Chelsea di Kalidou Koulibaly. Il centrale senegalese è arrivato ai blues dal Napoli per 38 milioni di euro: “Ho molto rispetto per i tifosi e per il presidente, non ho mai spinto per andar via, ma era un buon momento per partire, dopo otto anni lì. Sono cresciuto molto. Perchè il Chelsea? Era l’unico club che voleva davvero che venissi. Il primo contatto è stato nel 2017, mi volevano quando qui c’era Antonio Conte. Sono felice di essere qui”. Sulla sua amicizia con Edouard Mendy e Jorginho ha spiegato: “Edou è un fratello per me, abbiamo parlato molto del Chelsea in nazionale. In estate mi ha scritto in modo amichevole, senza pressioni, per venire al Chelsea, così come anche Jorgenho. Ho passato dei bei momenti al Napoli con lui. Mi diceva di venire qui. Mi è mancato quando ha lasciato il Napoli e sono felice di essere di nuovo con lui qui a Londra”. KK arriva al Chelsea nell’apice del suo percorso di maturazione, avendo 31 anni: “Spero di restare qui a lungo. E’ vero che ho 31 anni, ma posso ancora dare molto. Il club ha fiducia in me e voglio dimostrare che hanno fatto una buona scelta. Farò del mio meglio e voglio aiutare la squadra. Sono in un club con grandi giocatori. Dei vincitori”. Koulibaly si è anche soffermato sul suo numero di maglia, il 26, e la chiamata a John Terry: “Aspettavo di firmare il contratto. Stavo parlando con il tecnico dei numeri e mi ha detto quelli che erano liberi, ma non il 26. Ho chiesto e lui mi ha risposto che John l’ha lasciato nel 2017 e da allora nessuno l’ha preso. A quel punto ho parlato con Gianfranco Zola, che conosco bene perchè abbiamo la stessa persona che lavora per una nostra attività in Italia e gli ho chiesto il numero. Zola all’inizio pensava fosse uno scherzo. A quel punto ho chiamato Terry e gli ho detto che volevo prendere il suo numero, so che è importante per lui, ma è importante anche per me perchè ce l’avevo al Napoli. So cosa ha fatto per il Chelsea, quindi quando mi ha detto di sì sono stato felice. Non volevo mancare di rispetto a una leggenda di questo club”. Infine, l’ex Napoli ha commentato le parole del presidente dei partenopei, Aurelio De Laurentiis, che in un’intervista aveva dichiarato di non volere più acquistare giocatori africani, a meno che non rinuncino a giocare la Coppa D’Africa: “Per me la cosa più importante è rispettare tutti – ha premesso il centrale senegalese -. Quando giocavo a Napoli, rappresentavo anche il Senegal. Vero che è stata dura per la squadra quando siamo andati in Coppa d’Africa, ma serve rispetto anche per le Nazionali africane. Come capitano del Senegal, penso non sia giusto parlare così di una nazionale africana. Rispetto quello che pensa, se crede che la squadra possa giocare senza africani è un suo diritto. Ma sono sicuro che al Napoli ci sono tante persone che non la pensano come lui. Prendo queste parole come quello che pensa lui, non come quello che pensa la città o la società”.
– Foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Orlando e New York in semifinale di Nba Cup, battute Miami e Toronto

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Sono Orlando e New York le prime due squadre semifinaliste della Nba Cup. I Magic e i Knicks, infatti, hanno superato i quarti della parte Est del tabellone e si affronteranno nella notte tra sabato e domenica nella Final Four che si terrà a Las Vegas.

Eppure, per Orlando il quarto di finale contro i Miami Heat non era cominciato al meglio, visto che sono stati gli ospiti a piazzare subito un parziale da 0-15. Ma, trascinata da un ottimo Desmond Bane, che chiuderà la serata con 37 punti all’attivo, i Magic recuperano terreno già nel secondo quarto, prima di effettuare il sorpasso nel secondo tempo, fino al 117-108 finale. Importanti anche i 20 punti di Jalen Suggs e i 18 di Paolo Banchero, oltre alla doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi di Wendell Carter Jr., mentre a Miami non sono bastati Norman Powell (21 punti) e Tyler Herro (20). Gli Heat, infatti, hanno in generale pagato anche le basse percentuali al tiro da tre (appena 8/33) a cui ha contribuito, in negativo, anche Simone Fontecchio, per la prima volta in stagione a secco di punti (0/5 dal campo, di cui tre tentativi dall’arco).

Per quanto riguarda la seconda partita, New York capitalizza un secondo quarto da 13-34 per battere i Toronto Raptors per 101-117. Un allungo a cui ha contribuito in maniera determinante Jalen Brunson, autore di 35 punti (13/19 dal campo, 6/9 da tre) di cui 26 nel solo primo tempo. Sono 21, invece, i punti di Josh Hart e da sottolineare c’è anche la doppia doppia di Karl-Anthony Towns (14 punti e 16 rimbalzi) per permettere ai suoi di superare i quarti, cosa che non era riuscita nelle ultime due edizioni. Prosegue, invece, il periodo negativo dei Raptors: i 31 punti di Brandon Ingram, infatti, non bastano a evitare la sesta sconfitta nelle ultime sette partite.

Il quadro delle semifinali si completerà questa notte con le partite della parte Ovest in cui gli Oklahoma City Thunder sfideranno i Phoenix Suns e i Los Angeles Lakers se la vedranno contro i San Antonio Spurs.

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– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Un rigore di Szoboszlai decide Inter-Liverpool, secondo ko di fila per i nerazzurri in Champions

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MILANO (ITALPRESS) – Dopo tre anni l’Inter perde in casa in Champions League, e lo fa con un episodio discusso: Szoboszlai firma il rigore dell’1-0, fortemente criticato dai nerazzurri per una trattenuta (di Bastoni) che sembra lieve, e fa risorgere il Liverpool a San Siro. I reds, privi di Salah e Gakpo, si schierano in modo meno offensivo: non convocato Chiesa e Wirtz parte dalla panchina, mentre Szoboszlai ed Ekitiké si allargano dietro Isak.

L’Inter ritrova invece Akanji dopo l’influenza e Mkhitaryan, alla prima da titolare dopo l’infortunio, ma soffre il pressing avversario in avvio. Slot schiera Mac Allister trequartista per coprire su Calhanoglu, ma la mossa perde senso al 10′: il turco va ko per una contrattura all’adduttore e lascia il campo. Lo sostituisce Zielinski e, dopo che Lautaro rischia grosso con un fallaccio su Robertson, l’Inter trema: doppia chance per Jones e Gravenberch e doppio intervento di Sommer. Chivu perde anche Acerbi (risentimento al flessore) e, al 32′, subisce gol. C’è però un tocco col braccio di Ekitiké, che aziona di fatto Konaté davanti al portiere: tutto annullato, dopo quattro minuti di interminabile check al Var.

Questo mini-timeout risveglia i nerazzurri, che chiedono un rigore e si costruiscono due chances: Barella sfiora il gol su punizione e Lautaro impegna Alisson. Si va però al riposo sullo 0-0, dopo sette minuti di recupero, e nella ripresa regna l’equilibrio per una ventina di minuti. L’Inter ha in uno spento Thuram il suo anello debole e si fa vedere con Barella, i reds invece trovano nuova linfa con Bradley. L’esterno destro impegna subito Sommer ed è una presenza costante nella zona offensiva, che manda in tilt l’impianto difensivo nerazzurro. Chivu reagisce in maniera tardiva coi cambi e, all’86’, viene beffato: una trattenuta (lieve) di Bastoni su Wirtz viene punita col rigore. Sul dischetto. dopo l’intervento del var, va Dominik Szoboszlai, che calcia magistralmente e spiazza Sommer per la rete dell’1-0. Ancora una volta dunque l’Inter, esattamente com’era successo contro l’Atletico Madrid, crolla nei minuti finali del match. I nerazzurri tentano un assedio alla garibaldina, ma non vanno oltre un tiro sbilenco di Lautaro, e si rassegnano a perdere in casa (in Europa) per la prima volta da quel 2-0 contro il Bayern del 7 novembre 2022.

Il Liverpool vince 1-0 e aggancia così Chivu, che si ferma a quota 12 punti e scivola al quinto posto nella classifica della League Phase di Champions. La prestazione dell’Inter, al netto del rigore, non è stata all’altezza delle aspettative contro un Liverpool non irresistibile.

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IL TABELLINO DELLA PARTITA

INTER (3-5-2): Sommer 6; Akanji 6.5, Acerbi 6 (31′ Bisseck 6), Bastoni 5.5; Luis Henrique 5, Barella 6.5, Calhanoglu sv (10′ Zielinski 6.5), Mkhitaryan 5.5 (36′ st Sucic sv), Dimarco 6 (36′ st Carlos Augusto sv); Lautaro 5.5, Thuram 5 (36′ st Bonny sv). In panchina: J. Martinez, Taho, de Vrij, Frattesi, Diouf, Cocchi, P. Esposito. Allenatore: Chivu 5.5.

LIVERPOOL (4-2-3-1): Alisson 6; Gomez 5.5 (23′ st Bradley 6.5), Konaté 6, Van Dijk 6.5, Robertson 6; Jones 6.5, Gravenberch 6; Szoboszlai 6.5, Mac Allister 6, Ekitiké 5.5; Isak 5 (23′ st Wirtz 6). In panchina: Mamardashvili, Woodman, Kerkez, Nyoni, Ngumoha, Lucky. Allenatore: Slot 6.

ARBITRO: Zwayer (Ger) 5.
RETE: 42′ st Szoboszlai (rig).
NOTE: Serata nuvolosa, terreno in perfette condizioni. Ammoniti Lautaro, Ekitiké, Mkhitaryan, Jones, Bastoni. Angoli 6-3. Recupero: 7′, 6′.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Scamacca e De Ketelaere fanno volare l’Atalanta, contro il Chelsea finisce 2-1

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BERGAMO (ITALPRESS) – Terza vittoria consecutiva in Champions League per l’Atalanta che batte 2-1 i campioni del mondo del Chelsea, grazie alle reti di Scamacca e De Ketelaere, e si regala una notte da sogno in terza posizione nella classifica generale della league phase di Champions, riaprendo anche il discorso per la qualificazione diretta agli ottavi di finale.

Quella di Bergamo è stata una gara equilibrata sin dai primi minuti. Palladino ha schierato a sorpresa Bernasconi, in difesa si è rivisto Kolasinac dal primo minuto, con Djimsiti al centro al posto di un affaticato Hien. Dopo un quarto d’ora il tecnico dei bergamaschi è stato costretto al cambio obbligato: Bellanova è uscito a causa di un risentimento muscolare al flessore destro. Il Chelsea ha risposto col 4-2-3-1, marchio di fabbrica di Maresca: Joao Pedro come riferimento offensivo, con Enzo Fernandez a supporto sulla trequarti. I padroni di casa hanno iniziato gestendo il gioco, i Blues hanno atteso senza sfondare: la prima grossa occasione è arrivata al 19′ quando Lookman, da dentro l’area piccola, è stato murato in scivolata da Acheampong. I londinesi sono passati alla prima vera opportunità, al 26′ Joao Pedro, pescato da James, ha sorpreso con la punta Carnesecchi: la rete è stata confermata dal Var dopo una revisione per un eventuale fuorigioco.

La Dea ha provato a forzare la linea ospite, la squadra di Maresca ha atteso con pazienza, giocando fondamentalmente di rimessa, senza forzare il ritmo. Nella ripresa è arrivata l’immediata reazione da parte dei bergamaschi. Lookman ha segnato in fuorigioco, qualche minuto più tardi, al 10′, è arrivato il pareggio di Scamacca, abile a ribadire in rete (di testa) il cross pennellato di De Ketelaere. Nel finale, dopo una fase di attesa, lo stesso De Ketelaere si è inventato il gol del 2-1: conduzione col sinistro e tiro chirurgico col destro per la quarta vittoria in sei gare. Nel finale miracolo di Carnesecchi su Joao Pedro.

Sabato, col Cagliari in casa, ci sarà un’altra sfida fondamentale per tornare a correre anche in Serie A.

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IL TABELLINO DELLA PARTITA

ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 7; Kossounou 7, Djimsiti 6.5, Kolasinac 7 (27’st Ahanor 6.5); Bellanova sv (17’st Zappacosta 6.5), De Roon 6.5, Ederson 7 (42’st Musah sv), Bernasconi 6.5; De Ketelaere 8, Scamacca 7.5 (27’st Krstovic 6), Lookman 7 (42’st Pasalic sv). In panchina: Sportiello, Hien, Samardzic, Scalvini, Brescianini, Zalewski, Maldini. Allenatore: Palladino 7.5

CHELSEA (4-2-3-1): Sanchez 5.5; Chalobah 5.5 (1’st Fofana 6)(31’st Adarabioyo sv), Acheampong 6, Badiashile 5.5, Cucurella 5; James 6.5, Caicedo 6; Pedro Neto 5.5 (21’st Garnacho 5), Fernandez 6.5 (21’st Malo Gusto 5.5), Gittens 5; Joao Pedro 6.5. In panchina: Jorgensen, Merrick, Santos, Hato, George, Guiu, Buonanotte, Estevao. Allenatore: Maresca 5.5

ARBITRO: Alejandro Hernández (Spagna) 6.5
RETI: 26’pt Joao Pedro, 10’st Scamacca, 38’st De Ketelaere
NOTE: terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori: 22.007. Ammoniti: Chalobah. Angoli 2-5. Recupero 3’pt, 4’st.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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