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Romagnoli “Nesta unico”, Vecino “Lazio in Champions”

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ROMA (ITALPRESS) – “Purtroppo in determinati momenti questa squadra in passato non è riuscita a tenere alta l’attenzione. Romagnoli e Vecino ci aiuteranno a migliorare anche sotto questo aspetto”. Parola di Claudio Lotito, presidente della Lazio, intervenuto nella conferenza stampa di presentazione di Alessio Romagnoli e Matias Vecino. Sono loro adesso le “solide realtà” della squadra di Sarri. Ruoli diversi, ma in comune l’esperienza e la stessa voglia di rilancio dopo stagioni difficili a Milano, rispettivamente in rossonero e in nerazzurro. “Voglio giocare di più rispetto all’anno scorso e arrivare in Champions League”, dice Romagnoli che parla già da leader, forte di una maglia numero 13 che in casa Lazio non sarà mai banale. Il pensiero va ovviamente ad Alessandro Nesta, ma Romagnoli frena: “E’ imparagonabile, nessuno sarà mai come lui, è stato il mio punto di riferimento sin da bambino. E questo è uno step importante per la mia carriera, ho coronato un sogno”. Da Pioli a Sarri. L’impatto è buono: “Il suo calcio si adatta meglio alle mie caratteristiche perchè è più tattico. Sto bene, mi sento meglio a livello fisico rispetto a qualche tempo fa”.
L’accoglienza dei tifosi il giorno delle visite mediche è “un’emozione forte, ci supportano sempre: adesso toccherà a me, a noi, ricambiare tutto questo affetto”. Se Romagnoli parte titolare nelle gerarchie di Sarri, Matias Vecino dovrà sudare per guadagnarsi una maglia. “Il mio obiettivo è tornare a sentirmi un giocatore importante e utile, ho fame e voglia, il tecnico mi stima tanto e ritengo sia l’ambiente ideale. Abbiamo le carte in regola per fare grandi cose”, spiega il centrocampista ex Inter. A Formello trova Milinkovic-Savic, oltre a Luis Alberto, Basic, Marcos Antonio e Cataldi: “Il centrocampo della Lazio è molto forte, sono approdato in una grande squadra, voglio dare il mio apporto. Ho ritrovato lo stesso Sarri di Empoli”. Oggi Vecino si è unito al gruppo in allenamento, dopo la bella accoglienza di lunedì in occasione delle visite mediche: “L’impatto è stato molto buono, conoscevo molti nuovi compagni senza aver giocato prima con loro. Qualche anno fa avevo lavorato con Sarri, le mie caratteristiche sono note, sono a sua disposizione”.
Anche l’uruguaiano, che in Italia ha vestito le maglie di Cagliari, Empoli, Fiorentina e Inter, ha le idee chiare sugli obiettivi: “Credo che questa squadra possa fare bene e arrivare in Champions League”. Giorno di doppia seduta per la Lazio a Formello. Domani, in conferenza stampa alle 16:00, sarà il turno di altri tre nuovi acquisti: Luis Maximiano, Mario Gila e Marcos Antonio.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Atp Finals, la stampa italiana e internazionale celebra Jannik Sinner

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SINNER TORINO (ITALPRESS) – “Sei sempre il Re. Marziano Sinner. Alcaraz si arrende. Fantastico bis alle Finals di Torino”. Così, in apertura della prima pagina, “La Gazzetta dello Sport” a proposito del trionfo di ieri di Jannik Sinner. Un trionfo che trova spazio sulle prime pagine di tutti i giornali, celebrato in Italia e in tutto il mondo.

“Emozione Sinner. Vamos. Jannik, un’altra standing ovation”, titola invece il “Corriere dello Sport”. “Numero Primo. Sinner il Maestro dei Maestri”: apre così poi “TuttoSport”.Sinner trionfa nella grande sfida tra fenomeni”, scrive invece in prima pagina il “Corriere delle Sera”.

Per “La Repubblica”: “E’ Sinner il Maestro, piegato Alcaraz in due set”. Secca “La Stampa”: “Grazie Maestro”. “Sinner Schiacciasassi” riporta poi “Il Giornale”. Per “L’Equipe” è un “Sinner inflessibile”. Per “Mundo Deportivo” è “Maestro Sinner”; mentre “El Pais”, infine, precisa che l’azzurro “Vince le Atp Finals senza cedere nemmeno un set”. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Abodi “Sinner meravigliosamente umano”. E sugli Europei 2032: “Non rischiamo di perderli”

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ROMA (ITALPRESS) – Sinner e la Nazionale, sentimenti differenti. Calcio, modello tecnico da rivedere: negli ultimi 20 anni abbiamo sacrificato il talento. Futuro Atp Finals, nel 2026 ancora a Torino: stiamo bene qui. Sinner, meravigliosamente umano. Stadi, non rischiamo di perdere Euro2032. Milano-Cortina 2026, costi triplicati per le opere”. Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1.

“Sentimenti differenti tra il trionfo di Sinner e il ko della Nazionale. Quando si vince, si è tutti felici, quando si perde così ci sono mille recriminazioni. Soprattutto quando si perde in casa 4-1 contro la Norvegia, l’ennesima volta che perdiamo a Milano. Però c’è sempre una speranza, guardo sempre gli aspetti positivi: un primo tempo più che dignitoso e la prospettiva di un ingresso al Mondiale che ancora ci giochiamo. Dobbiamo fare in modo che questa prospettiva sia un elemento di fiducia. Prima delle partite dell’Italia in casa, la Federazione manda in onda la canzone storica ‘Un amore così grande’: di fronte a un amore così grande è chiaro che ci si senta traditi. Ma bisogna coltivare la speranza che possa riaccendersi qualcosa in campo e sono convinto che possiamo farcela”, ha detto Abodi.

Ipotesi Stage a febbraio? Penso proprio di sì, è interesse comune che gli azzurri vadano ai Mondiali. Sono convinto che si troverà un’intesa, a febbraio ci sarà questo stage. Gli Altri lo fanno con un approccio diverso, noi invece abbiamo questa capacità di metterci i bastoni tra le ruote da soli”, ha aggiunto il Ministro. “Tutte le altre discipline dimostrano che ancora abbiamo talento ed è strano che nel calcio l’Italia fatichi a emergere. Viene dato poco spazio ai giovani italiani. Evidentemente dobbiamo fare un esame di coscienza. Non è che da qui a marzo possiamo cambiare le cose, ma dobbiamo capire che nei momenti di difficoltà bisogna presidiare l’obiettivo immediato e al tempo stesso programmare il futuro. Negli ultimi vent’anni il calcio ha sacrificato il talento. C’è molto più attenzione alla funzionalità del gioco piuttosto che al talento. Ieri sera abbiamo visto due ventenni norvegesi come Nusa e Bobb, entrambi hanno un rapporto col pallone che noi facciamo fatica a sviluppare Forse anche il modello tecnico va rivisto”, ha precisato poi Abodi.

Dobbiamo goderci la vittoria di Sinner e il fatto che per altri cinque anni le Finals si giocheranno ancora in Italia. Nel 2026 sarà ancora a Torino a ospitare l’evento. Poi la decisione la prenderà l’Atp, titolare della manifestazione. Per noi la cosa fondamentale è mantenere la manifestazione in Italia per altri cinque anni. Di solito si cerca di valorizzare il lavoro fatto. Non è una decisione del Governo, che accompagna l’evento con un contributo da 97 milioni e mezzo per cinque anni. Torino ha dimostrato di essere all’altezza e sono convinto che sarà ancora protagonista”, ha proseguito il Ministro.

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“Milano è in grado di accogliere qualsiasi evento di grande livello, lo dimostrano i Giochi Olimpici e Paralimpici. Ma per ora per le Finals stiamo a Torino e stiamo bene qui. L’impiantistica? Un miliardo e seicento milioni è stato investito in questi tre anni per le infrastrutture sociali e di base: vogliamo che sport sia per tutti, come da Costituzione. Siamo a un punto di svolta: è stata chiusa la stagione del prendere atto che gli stadi italiani non siano all’altezza di quelli internazionali”, ha continuato Abodi.

Il progetto che il Governo ha messo in piedi riguarda 12 stadi, che stanno concorrendo per Euro2032: c’è un commissario straordinario, Massimo Sessa. C’è un portafoglio finanziario configurato col ministro Giorgetti per il fondo equity. Rischio di perdere Euro2032? No, è un rischio che non si corre, non capisco neanche questo allarme, non rappresenta la realtà. Saremo pronti a settembre 2026. Tre stadi ci sono, due si aggiungeranno sulla base di una competizione tra tutti i candidati. Stiamo mettendo in campo un’operazione di sistema, ognuno sarà messo nella condizione di superare le pastoie della burocrazia e di avere supporti finanziati non a fondo perduto ma con investimenti che lo Stato farà in tutti progetti stadio”, ha puntualizzato il Ministro. “Costi triplicati per le opere di Milano-Cortina 2026? Sono numeri corretti, purtroppo. Si confondono i costi per l’organizzazione con gli investimenti per le infrastrutture, relative anche alle opere pubbliche”, ha spiegato poi Abodi.

L’aumento dei costi è stato del 20% in cinque anni, abbiamo tutti la consapevolezza che ci siano state alcune cose nel mondo che hanno determinato l’aumento dell’energia, di materie prime e altro. Stiamo parlando di meno di due miliardi rispetto al miliardo e sei stimato cinque anni fa, ai quali si associano tre miliardi e mezzo di investimenti sulle opere pubbliche, delle quali il 15% dedicate a infrastrutture sportive. Il bilancio della Fondazione Milano-Cortina sarà in equilibrio. E continueremo a sviluppare le opere anche dopo le Olimpiadi. Avevo detto nel 2023 che non saremmo riusciti a realizzare tutto e aprire il cantiere durante i Giochi sarebbe stato paradossale. Le completeremo tutte le opere, quando si prende un impegno si mantiene”, ha concluso il Ministro, prima di soffermarsi su un aggettivo per Sinner: “E’ meravigliosamente umano”.

-Foto IPA Agency-
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La Norvegia travolge l’Italia 4-1 a San Siro, Haaland e compagni ai Mondiali

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MILANO (ITALPRESS) – MILANO (ITALPRESS) – L’Italia perde 4-1 contro la Norvegia, decisiva la doppietta di Haaland e i gol di Nusa e Strand Larsen che hanno annullato il vantaggio siglato da Pio Esposito. Gli azzurri hanno tenuto fino alla mezz’ora della ripresa, poi l’uno-due firmato dal centravanti del Manchester City ha condannato la squadra di Gattuso alla seconda sconfitta nel girone dopo la gara di Oslo, sempre contro i norvegesi (allora c’era Spalletti, per Ringhio è il primo ko da ct). La Nazionale chiude in seconda posizione, a quota 18: la qualificazione al mondiale passerà dai playoff per la terza volta consecutiva.
Confermate le indiscrezioni della vigilia, Gattuso ha schierato un 3-5-2 con Barella e Frattesi a scortare Locatelli, in attacco spazio a Retegui e Pio Esposito. La Norvegia ha risposto col solito 4-4-2, Haaland (marcato da Mancini) è stato affiancato da Sorloth. Gli azzurri hanno gestito il possesso sin dai primi minuti, la prima vera occasione è capitata a Dimarco, ma il tiro dell’esterno dell’Inter è terminato sul fondo. All’11’ è arrivato il vantaggio azzurro, decisiva la girata nell’area piccola dello stesso Esposito che ha sbloccato il match di San Siro.
Dopo un avvio a ritmi elevati, gli ospiti hanno preso le misure a una Nazionale che ha faticato a trovare varchi offensivi: nemmeno gli uno-due nello stretto sono serviti per aprire le maglie norvegesi. La prima azione pericolosa della squadra di Solbakken è stata costruita al 31′, ma il tiro di Nusa è terminato alto sopra la traversa. Esposito, al 36′, ha avuto l’occasione per il 2-0, il colpo di testa è terminato però alla sinistra di Nyland.
La ripresa è cominciata con l’Italia nuovamente in attacco, ma in due occasioni è stato Sorloth ad essere pericoloso: l’attaccante dell’Atletico Madrid ha spaventato Donnarumma senza però trovare lo specchio della porta. Il pareggio norvegese è arrivato da un’iniziativa personale di Nusa, al 18′. Tanto nervosismo nel quarto d’ora finale, con Mancini e Haaland che spesso sono venuti a contatto nell’area italiana. L’attaccante del Manchester City, nel giro di un minuto e mezzo, ha trovato la doppietta che ha vanificato la buona prestazione degli azzurri. In pieno recupero è arrivato anche il quarto gol con Strand Larsen.
Al triplice fischio finale è esplosa la festa della Norvegia, tornata al Mondiale dopo 28 anni (ultima partecipazione nel 1998). L’Italia dunque si giocherà l’accesso al Mondiale 2026 passando per gli spareggi.
Gli azzurri finiranno in prima fascia, tra le possibili avversarie Svezia, Romania, Irlanda del Nord, e una tra Galles e Macedonia del Nord (che nel 2022 condannò gli azzurri per la seconda volta dopo la Svezia nel 2018). Il sorteggio di Zurigo, il 20 novembre, determinerà anche l’altra semifinale tra una squadra di seconda e una di terza fascia. Il 26 marzo la prima gara, il 31 l’eventuale finale.
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(ITALPRESS).

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