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Cronaca

Mulè “La Russia usa il gas per ricattarci, serve un tetto Ue al prezzo”

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PALERMO (ITALPRESS) – “La Russia usa il gas come fonte di pressione e di ricatto nei confronti dell’Europa. Dobbiamo fermare i rincari con un’azione che sia tattica da un lato e strategica dall’altro. La tattica risiede nel dovere che ha il governo di far fronte agli aumenti che devono affrontare famiglie e imprese, dando ristori o contributi, chiamiamoli come vogliamo”. Così Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa e capolista di Forza Italia nel collegio di Palermo alla Camera, intervistato dall’Italpress.
“Noi abbiamo già piccole imprese che stanno chiudendo, non possiamo permetterci di trovare un deserto imprenditoriale di qui a due mesi. Se prima è stato dato un bonus alle famiglie una tantum di duecento euro, ora non è sufficiente – prosegue -. Da ottobre a marzo dobbiamo stabilizzare un bonus che sia almeno di cento-centocinquanta euro per i redditi fino a 35 mila euro, per fare in modo che queste famiglie siano serene nel pagare la bolletta. Sulle imprese il discorso cambia: da una parte bisogna dragare i famosi soldi degli extra-profitti. Almeno 9 miliardi, ma sono sicuramente di più. Questi soldi vanno presi e destinati alle imprese ma va fatto adesso”.
Poi per Mulè è necessaria una strategia “che risiede nella volontà italiana di essere guida in Europa nello stabilire un tetto europeo, perchè è stupido pensare a un tetto solo italiano. Il price cap deve essere comune e deve essere europeo. Un pò come è successo per i vaccini: quando si decise di fare una centrale unica per l’acquisto dei vaccini, il prezzo calò di più del 50%. La stessa cosa va fatta con il gas. Poi serve una transizione che possa permetterci di essere indipendenti dal punto di vista dell’energia di qui a massimo due anni. In questo la Sicilia ha un grande vantaggio perchè diventa un hub europeo. Una grande opportunità di essere un punto di passaggio non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa, con vantaggi in termini di royalties. Si apre un capitolo enorme sul modello della Basilicata, dove il buon governo di Forza Italia ha fatto in modo che l’Eni dia alla Regione e ai cittadini forti compensazioni. La Sicilia ha una grande opportunità per questo e il presidente Schifani so già per certo che, come si dice in questi casi, è sul pezzo”, ha aggiunto.
Silvio Berlusconi ha rilanciato la proposta di un esercito comune europeo. Mulè ricorda che “è stato già creato un corpo di 5000 soldati che in ogni momento possono partire. Sono i prodromi di un’azione di un esercito europeo che deve nascere. Se l’Europa vuole avere un ruolo internazionale davvero di primo piano non solo nei confronti della Russia, che è il problema che oggi abbiamo davanti, ma anche nei confronti della Cina, dell’Africa e di tutti quei fronti che ci espongono e che dobbiamo affrontare, deve dotarsi di questo esercito comune che per altro dal punto di vista dei costi è meno gravoso rispetto alla parcellizzazione di eserciti di ogni singolo Stato, perchè significa avere in comune anche tecnologie, armi, battaglioni. E’ un percorso obbligato che dobbiamo assolutamente perseguire con forza – conclude -. Il presidente Berlusconi ha indicato una strada, sono 20 anni che lo ripete, e finalmente ci stiamo arrivando”.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Traffico di armi, due arresti nel Milanese e sequestri

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MILANO (ITALPRESS) – A Garbagnate Milanese gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato due cittadini italiani di 41 e 49 anni, per detenzione e traffico di armi da guerra e comuni da sparo. Il primo è stato anche denunciato per ricettazione, in quanto trovato in possesso di un’arma rubata.
I poliziotti del commissariato Legnano e Busto Arsizio, in seguito a riscontri informativi, sono venuti a conoscenza di un imminente incontro tra i due uomini, finalizzato alla cessione di armi da guerra. Gli agenti hanno notato il 41enne, a bordo di un furgone, uscire dalla propria abitazione, per poi incontrare, il 49enne, giunto a bordo di un’utilitaria. Dopo un breve colloquio, hanno fatto accesso, con i propri veicoli, in un complesso condominiale per poi uscirvi dopo pochi minuti e dirigersi in direzioni diverse. I poliziotti hanno seguito i due, riuscendo a intercettare il furgone, guidato dal 41enne, nei pressi di un centro commerciale a Garbagnate Milanese. All’interno del veicolo sono state rinvenute e sequestrate due pistole mitragliatrici Thompson calibro 45, entrambe classificate come armi da guerra, una pistola mitragliatrice MP40 calibro 9, classificata come arma da guerra, un fucile Beretta modello Moschetto calibro 38 automatico, due calcioli per impugnatura a spalla e 33 cartucce calibro 9. Inoltre, presso il domicilio del 41enne è stato trovato un fucile d’assalto AK-47 di fabbricazione cinese, parti meccaniche e accessori per armi corte, oltre 120 cartucce di vario calibro e una pistola F.N calibro 6.35 risultata essere provento di furto in abitazione a Milano lo scorso dicembre.
Successivamente gli agenti hanno perquisito l’abitazione del 49enne, al cui interno sono stati rinvenuti e sequestrati 4.420 euro nascosti in un guanto da motociclista e ulteriori banconote nel portafoglio, vari appunti manoscritti contenenti elenchi di armi, munizioni e relativi prezzi e 165 cartucce di vario calibro, custodite nel box di pertinenza.
Il materiale sequestrato, di rilevante potenzialità offensiva e in parte di provenienza estera, verrà sottoposto a perizia balistica per verificare eventuali collegamenti con altri episodi criminosi.
– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Sequestrati 230 kg cocaina alla frontiera di Ventimiglia, arrestato camionista

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IMPERIA (ITALPRESS) – Presso i valichi di frontiera non si ferma l’attività della Polizia di Stato, che in questi giorni ha intensificato i controlli con l’aumento del numero di pattuglie ai valichi con la Francia anche con l’impiego della squadra mista italo francese. Durante un’attività di controllo al valico autostradale di Ventimiglia, finalizzata alla prevenzione e repressione dell’immigrazione clandestina e dei reati frontalieri in generale, i poliziotti del settore di Polizia di Frontiera di Ventimiglia, hanno proceduto all’arresto di un cittadino slovacco e al sequestro di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, per un totale di circa 230 chilogrammi di cocaina.
L’uomo, intercettato alla guida di un autoarticolato proveniente dalla Francia, alla vista delle pattuglie poste oltre la barriera autostradale adottava una condotta di guida incerta e insicura, insospettendo gli agenti, che gli hanno intimato l’alt e l’hanno fatto accostare. Invitato a scendere dal mezzo e a esibire la documentazione concernente il veicolo e il carico, il conducente mostrava un atteggiamento estremamente nervoso, inducendo così gli operatori a sospettare che all’interno del camion potesse essere trasportato qualcosa di illecito.
I sospetti sono aumentati quando, nel tentativo di distogliere l’attenzione, si è recato spontaneamente sul retro del rimorchio per mostrare la bolla di accompagnamento e il sigillo integro sul portellone. Tale comportamento ha spinto gli agenti a procedere a controllo della motrice per verificare l’eventuale presenza di clandestini.
La verifica ha permesso di trovare un ingente quantitativo di sostanza stupefacente: 200 panetti di cocaina, dal peso complessivo di circa 230 chili, contenuti in sette borsoni sportivi e alcune buste di tela, collocati sul lettino superiore della cabina e in alcuni vani della stessa. L’ingente quantità di droga sequestrata, se immessa sul mercato e considerato che si tratta di cocaina pura, avrebbe potuto valere fino a 50 milioni di euro circa, secondo una stima degli investigatori. Il veicolo e la sostanza sono stati sequestrati.
Il cittadino slovacco è stato accompagnato presso gli uffici del settore frontiera di Ventimiglia, identificato e arrestato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. E’ stato, quindi, accompagnato alla casa circondariale di Sanremo.
– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Ex Ilva, via libera Cdm a decreto con misure urgenti per continuità impianti

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ROMA (ITALPRESS) – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto-legge che introduce misure urgenti per assicurare la prosecuzione delle attività produttive degli stabilimenti ex Ilva, tutelare i lavoratori e riconoscere indennizzi al territorio.
Tra le novità, il decreto autorizza Acciaierie d’Italia S.p.A. in amministrazione straordinaria a utilizzare i 108 milioni residui del finanziamento ponte – risorse indispensabili per garantire la continuità degli impianti – fino a febbraio 2026, data in cui è attesa la conclusione della procedura di gara per l’individuazione dell’aggiudicatario. I restanti 92 milioni del finanziamento sono già stati destinati agli interventi essenziali sugli altoforni, alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, agli investimenti ambientali connessi alla nuova AIA e al Piano di Ripartenza.
Sul fronte dei lavoratori, il decreto stanzia ulteriori 20 milioni per il biennio 2025-2026, consentendo allo Stato di farsi carico dell’integrazione fino al 75% del trattamento di CIGS, finora sostenuta direttamente da ADI.
Il provvedimento interviene inoltre sul Fondo per gli indennizzi ai proprietari di immobili del quartiere Tamburi, permettendo che le somme residue del 2025 possano essere utilizzate per integrare gli indennizzi parziali riferiti alle domande presentate l’anno precedente.
Infine, viene riconosciuto ad ADI un indennizzo relativo ai contributi per le imprese a forte consumo di energia (energivore), in particolare per gli sconti sulle forniture energetiche e per le quote ETS.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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