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Cronaca

Entro il 2025 quattro nuovi suv elettrici Jeep, subito l’Avenger

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TORINO (ITALPRESS) – Si chiamerà Avenger il primo Suv Jeep completamente elettrico e arriverà in Europa già nel 2023. E’ l’avanguardia di un’offensiva che prevede in totale quattro Suv completamente elettrici tra Nord America e Europa entro il 2025, grazie a cui nel 2030, i veicoli elettrici a batteria rappresenteranno la metà delle vendite negli Stati Uniti e il 100% delle vendite nel Vecchio Continente.
L’anteprima dell’Avenger è prevista a Parigi al Salone dell’auto il 17 ottobre, la produzione è stata fissata in Polonia a Tichy. SAaranno invece prodotti negli Stati Uniti: nel segmento dei Suv midsize premium un veicolo con autonomia di oltre 600 km nome in codice “Wagoneer S”, la Recon, il veicolo più estremo e il primo ad essere lanciato Oltreoceano. Infine il quarto modello, di cui per ora però non si conosce quasi nulla.
“Stiamo progettando e sviluppando i Suv Jeep più performanti e sostenibili di sempre, procedendo nella nostra marcia per diventare il marchio di Suv a emissioni zero leader nel mondo. L’elettrificazione è estremamente positiva per il nostro marchio, in quanto lo rende ancora più performante, interessante, sostenibile e divertente” ha spiegato Christian Meunier, ceo di Jeep nel corso di un’anteprima sul canale YouTube del brand di Stellantis. In Europa, già entro fine anno, il portafoglio dei Suv Jeep sarà completamente elettrificato in quasi tutti i mercati europei. La nuovissima Avenger è un Suv compatto che era stato presentato all’inizio dell’anno nell’ambito del piano strategico a lungo termine Dare Forward di Stellantis.
Sarà venduta anche in Giappone e Corea del Sud. L’autonomia sarà di 400 chilometri, offrendo buone performance fuoristradistiche grazie a un’altezza da terra e angoli di dosso e attacco eccellenti, combinati con un confort interno da berlina. “Questo SUV moderno, divertente ed emozionante si rivolgerà a un numero crescente di clienti alla ricerca di una vettura firmata Jeep che offra un’alternativa performante, compatta e moderna” ha spiegato Antonella Bruno, head of Jeep Europe in Stellantis.
Diverso l’approccio di Recon, pensato per il fuoristrada estremo grazie al sistema di gestione della trazione Selec-Terrain, tecnologia elettrica di blocco degli assi, protezione sottoscocca, ganci di traino e pneumatici fuoristrada aggressivi.
“La Recon è in grado di percorrere il formidabile Rubicon Trail, uno degli itinerari fuoristrada più impegnativi degli Stati Uniti, e di arrivare alla fine del tragitto con un’autonomia sufficiente per rientrare in città per la ricarica” ha garantito Meunier. Produzione negli Stati Uniti dal 2024, arriverà anche in Europa. Il Wagoneer S, con design aerodinamico slanciato con una griglia distintiva illuminata a LED, avrà un’autonomia target di oltre 600 km con una singola carica, 600 CV e un tempo di accelerazione 0-60 miglia/ora di circa 3,5 secondi. Il Wagoneer-S sarà presentato il prossimo anno e la cui produzione avrà inizio nel 2024 in Nord America, prevista la commercializzazione in Europa. “Oggi abbiamo fornito solo un primo assaggio del nostro nuovo portafoglio di Suv e del perchè affermiamo che il 4xe è il nuovo 4×4” ha concluso Meunier, annunciando i piani specifici per l’Asia saranno annunciati in un secondo momento.

foto: ufficio stampa Jeep – Stellantis

(ITALPRESS).

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Cronaca

BREAKING NEWS LOMBARDIA – 29 OTTOBRE 2025

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I fatti del giorno: Nuove indagini sulle carte riservate del caso Garlasco – Autobus in fiamme, paura all’alba a Retorbido – Scuola al freddo a Pavia, studenti in piazza – Pm indagano su Direttore Generale Comune Milano per turbativa – Rapper Faneto nei guai, braccialetto elettronico per maltrattamenti –  Milano si prepara, verso le Olimpiadi invernali – Previsioni Pronto Meteo Lombardia 30 Ottobre.

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Cronaca

Organismo Congressuale Forense, eletti Moretti Coordinatore e Brusa Segretario

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ROMA (ITALPRESS) – I 55 componenti dell’Assemblea dell’Organismo Congressuale Forense (OCF) hanno proceduto all’elezione dei nuovi membri dell’Ufficio di Coordinamento.
Fedele Moretti (Foro di Taranto), assume il ruolo di Coordinatore; Elisabetta Brusa (Foro di Varese), nuovo Segretario; Antonino Distefano (Foro di Catania) è il Tesoriere. L’ufficio di coordinamento sarà composto poi dagli avvocati Giovanni Barile (Foro di Torre Annunziata), Carlo Morace (Foro di Reggio Calabria), Paolo Rossi (Foro di Bologna) e Mariangela Spinella (Foro di Matera).
L’OCF è l’organismo di vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana, ed esercita la rappresentanza politica del Congresso Nazionale Forense, di cui ha il compito di attuare i deliberati, ed elabora progetti e proposte a tutela degli interessi dell’Avvocatura e della società italiana.
“L’assemblea di OCF si insedia e lancia la campagna referendaria. L’Avvocatura è unita: sì alla separazione delle carriere dei magistrati – hanno dichiarato il Coordinatore Moretti e il Segretario Brusa – Abbiamo costruito una squadra che riflette la pluralità dell’Avvocatura italiana, le sue radici territoriali e la sua capacità di rinnovarsi. E’ una squadra che unisce esperienza e nuove energie, continuità e innovazione, con l’obiettivo di dare voce a un’Avvocatura sempre più protagonista nelle sfide che la giustizia e la società ci pongono. Al recente Congresso dell’Avvocatura di Torino sono emersi temi fondamentali per il futuro della professione: l’impatto dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali nell’esercizio della professione forense, la centralità dell’Avvocato nel processo e nelle attività non giudiziali, e l’apertura a nuovi ambiti di consulenza legale, con particolare attenzione all’equo compenso, alla tutela dei diritti dei cittadini e alla prevenzione del contenzioso”.
“Sentiamo forte la responsabilità di tradurre in azione queste istanze, rappresentando un fronte unitario e autorevole dell’Avvocatura italiana, anche in vista del completamento dell’iter della legge professionale”, concludono Brusa e Moretti.
Fedele Moretti è avvocato a Taranto con una lunga carriera nell’ambito dell’Avvocatura. E’ stato Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto dal 2019 al 2021. Nel 2022 è stato eletto per la prima volta componente dell’Assemblea Nazionale dell’Organismo Congressuale Forense, rappresentando il Distretto di Lecce.
Elisabetta Brusa è avvocato a Varese, specializzata in diritto penale e di famiglia. Ha ricoperto ruoli di rilievo nell’Ordine degli Avvocati di Varese, tra cui Presidente dal 2019 al 2023, ed è attiva in iniziative di sensibilizzazione sociale. E’ al suo secondo mandato nell’Organismo Congressuale Forense.
Antonino Distefano è avvocato a Catania e si occupa prevalentemente di diritto civile e tributario. Attualmente è Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania, dopo aver ricoperto in passato il ruolo di Tesoriere e Vice Presidente dello stesso Consiglio. E’ stato Vice Presidente dell’Unione Regionale degli Ordini Forensi della Sicilia.

– nella foto, fornita dall’ufficio stampa Organismo Congressuale Forense, da sinistra a destra: Distefano, Spinella, Rossi, Moretti, Brusa, Morace e Barile –
(ITALPRESS).

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UniBg, gli smartphone dei cittadini possono essere utilizzati dopo un sisma per creare mappe ad alta risoluzione spaziale

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BERGAMO (ITALPRESS) – L’impatto di un terremoto sulle persone e sugli edifici dipende non solo dalle caratteristiche del terremoto stesso, ma anche dalla geologia locale che contribuisce ai cosiddetti “effetti di sito”. La mappatura degli effetti di sito ad alta risoluzione spaziale in contesto urbano è fondamentale per comprendere quali aree sono a maggior rischio e quali edifici sono sottoposti a maggiore sollecitazione durante una sequenza di eventi sismici.

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications da Francesco Finazzi (Università degli studi di Bergamo, Italia), Fabrice Cotton (GFZ Helmholtz Centre for Geosciences, Germania) e Remy Bossu (European-Mediterranean Seismological Centre, Francia) rappresenta una svolta: gli smartphone dei cittadini possono essere utilizzati per creare mappe ad alta risoluzione spaziale degli effetti di sito e dello scuotimento del suolo dopo un sisma.

Grazie agli accelerometri integrati, gli stessi sensori che consentono di giocare in modo interattivo, gli smartphone sono in grado di misurare le vibrazioni indotte dalle onde sismiche. Combinando migliaia di queste misurazioni con modelli statistici avanzati, i ricercatori dimostrano che è possibile mappare il modo in cui la geologia locale amplifica le onde sismiche, raggiungendo un livello di dettaglio spaziale ben superiore a quello che possono fornire le sole stazioni della rete sismica nazionale.

Questo approccio si basa su Earthquake Network, un’iniziativa di citizen science lanciata nel 2013 da Francesco Finazzi. Earthquake Network trasforma gli smartphone in un sistema globale di monitoraggio dei terremoti. Quando si verifica un terremoto, gli smartphone dei cittadini che partecipano all’iniziativa lo rilevano in tempo reale e inviano informazioni a un server centrale. In pochi secondi è possibile allertare la popolazione nelle zone circostanti, concedendo loro tempo prezioso per mettersi al sicuro prima dell’inizio dello scuotimento più forte.

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La regione dei Campi Flegrei, in Italia, dove vivono circa 500.000 persone esposte ad alto rischio vulcanico e sismico, ha fornito il banco di prova perfetto. Tra aprile e giugno 2024, durante un periodo di intensa attività sismica che ha messo sotto pressione cittadini e amministratori locali, fino a 9.000 residenti della zona rossa (la zona a maggior rischio) hanno contribuito attivamente con i propri smartphone, rispetto alle sole 29 stazioni sismiche tradizionali presenti nella stessa area (Figura 1).

L’analisi congiunta dei dati smartphone e delle stazioni ha permesso ai ricercatori di produrre la prima mappa ad alta risoluzione dell’amplificazione di sito. La mappa mostra che l’amplificazione dovuta alla geologia locale varia da un fattore tra 0,25 e 0,75 nelle aree di Bagnoli, Fuorigrotta e del Rione Traiano, dove le onde sismiche tendono quindi a essere smorzate, a un fattore tra 2 e 3 nelle aree di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Arco Felice, dove le onde tendono a essere amplificate.

In caso di un nuovo terremoto nei Campi Flegrei, l’approccio sviluppato dai ricercatori consente inoltre di generare in modo rapido “ShakeMap” (mappe dell’accelerazione di picco del suolo) ad alta risoluzione partendo dalla mappa di amplificazione e dalle misurazioni degli smartphone raccolte durante lo specifico evento sismico. Queste mappe sono fondamentali per guidare le squadre di soccorso, stimare i danni e organizzare le risposte di emergenza. Con la crescita della popolazione urbana in tutto il mondo e l’urgente necessità di ShakeMap ad alta risoluzione, questo studio dimostra che i cittadini hanno un ruolo fondamentale nella raccolta di dati sismici tramite smartphone, in un’ottica in cui i cittadini offrono alla scienza qualcosa che gli appartiene (gli smartphone) per avere in cambio servizi utili alla collettività.

-Foto UniBg-
(ITALPRESS).

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