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A Motegi vince Miller davanti a Binder, Bagnaia cade all’ultimo giro

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MOTEGI (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Jack Miller ha vinto il Gran Premio del Giappone di MotoGP, sedicesimo appuntamento del calendario. Il pilota australiano della Ducati ufficiale rimonta e si impone davanti al sudafricano della Ktm Brad Binder, mentre chiude il podio la Pramac dello spagnolo Jorge Martin. Il poleman Marc Marquez non riesce a centrare la top-3 ed è quarto a precedere Miguel Oliveira (Ktm) e Luca Marini (Ducati). Il leader del Mondiale Fabio Quartararo (Yamaha) archivia la gara in ottava piazza davanti a Enea Bastianini e mantiene la leadership del Mondiale. Caduta nell’ultimo giro per Francesco Bagnaia (sempre secondo in classifica) che stava inseguendo proprio il francese per superarlo.
Ai Ogura ha vinto il Gran Premio del Giappone di Moto2. Il padrone di casa in sella alla Kalex si prende il successo e vola a -2 dal leader del Mondiale Augusto Fernandez (Kalex). Lo spagnolo chiude al secondo posto e mantiene la leadership, mentre completa il podio Alonso Lopez (Boscoscuro). Tony Arbolino è il migliore italiano, con un sesto posto, a precedere Pedro Acosta. Niente da fare per Celestino Vietti, autore di una caduta.
Successo per Izan Guevara in Moto3. Lo spagnolo in sella alla GasGas trionfa e allunga in testa alla classifica del Mondiale, precedendo sul podio Dennis Foggia (Honda) e il padrone di casa Ayumu Sasaki (Husqvarna). Quarto posto per l’iberico Sergio Garcia, mentre chiudono la top-10 Andrea Migno e Riccardo Rossi, entrambi con la Honda.

– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Berrettini si allena con Sinner, gli Us Open nel mirino

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo il quarto forfait consecutivo, arrivano da Matteo Berrettini buone notizie per gli appassionati italiani di tennis. Il romano, che salterà anche il torneo di Cincinnati, dopo aver rinunciato alle prove di Gstaad, Kitzbuehel e Toronto, ha postato sui social una foto nella quale è ritratto al fianco del numero uno del mondo, Jannik Sinner, dopo un allenamento congiunto svolto a Montecarlo. “Step by step with the best”, ovvero “Passo dopo passo col migliore”, ha scritto Berrettini a corredo del post pubblicato sul suo profilo Instagram.

Il tutto lascia ben sperare per il ritorno sulla scena del giocatore capitolino, in vista soprattutto degli Us Open, ultima prova stagionale del Grande Slam, al via il 24 agosto sui campi in cemento di Flushing Meadows, a New York.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Per Sara Curtis storica finale iridata nei 100 stile

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SINGAPORE (ITALPRESS) – Giornata senza medaglie per l’Italnuoto ai Mondiali di Singapore. La notizia del giorno è la finale raggiunta da Sara Curtis nei 100 stile libero femminili. La 18enne piemontese (Esercito – CS Roero) tocca in 53″39 ed entra nelle migliori otto con il settimo tempo combinato. Primo crono per l’olandese Marrit Steenbergen (52″81), davanti all’australiana Mollie O’Callaghan (52″82).

“Sono contenta, gareggiare accanto a O’Callaghan è stato emozionante. Potevo fare qualcosa di meglio in termini cronometrici, ma sono soddisfatta. Ho controllato i primi 50 metri, ma ho sempre guardato nella mia corsia. Fino a due anni fa non avrei mai immaginato di arrivare in finale nei 100 stile”, ha detto, alla fine delle semifinali, Curtis. La piemontese è la prima azzurra di sempre ad accedere fra le migliori otto in questa gara in una competizione iridata.

Settima piazza poi in finale per la 4×200 stile libero femminile. Anna Chiara Mascolo, Bianca Nannucci, Matilde Biagiotti ed Emma Virginia Menicucci mettono insieme un buon 7’54″16, terminando a poco più di 11 secondi dalla zona medaglie. Nel testa a testa per l’oro la spunta l’Australia (7’39″35), sugli Stati Uniti (7’40″01, argento). Bronzo alla Cina (7’42″99).

Nelle altre gare odierne delusione nei 200 dorso per Thomas Ceccon. Il veneto (Fiamme Oro – Leosport) non si è qualificato nemmeno per le semifinali, pagando a caro prezzo le fatiche dei giorni precedenti. Poi in semifinale è uscito di scena anche il lombardo Christian Bacico (Esercito – Como Nuoto): per lui primato personale e decimo tempo combinato. Infine, fuori in semifinale, nei 200 rana, pure l’altro giovane lombardo, ovvero Christian Mantegazza (Fiamme Gialle).

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Ecco il report calcio della Figc, Gravina “Uno strumento di analisi senza eguali”

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ROMA (ITALPRESS) – Lo stato attuale del mondo del ‘pallone’ in Italia, ma anche le prospettive future. È online sul sito della Figc la 15ª edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi della Federazione in collaborazione con Arel (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia. Il documento – che rappresenta un elemento fondamentale del percorso di trasparenza avviato dal 2011 dalla Federcalcio – si propone di rappresentare lo scenario del calcio italiano, descrivendone la dimensione, la struttura e l’articolazione, esaminando i principali scenari e stimando le evoluzioni future. Oltre alla presentazione dei dati e dei trend più rilevanti, il ReportCalcio rappresenta un vero e proprio osservatorio permanente sulla Football Industry, con l’approfondimento sui diversi profili di interesse più attuali che stanno caratterizzando il settore, in Italia e nel contesto internazionale. Diversi gli argomenti affrontati, dal censimento del sistema e dal profilo delle Nazionali (sportivo, commerciale e mediatico) al calcio giovanile e dilettantistico, dall’impiantistica sportiva all’analisi dell’impatto diretto, indiretto e indotto – a livello economico e occupazionale – prodotto dal calcio all’interno del Sistema Paese.

“ReportCalcio, grazie alla fondamentale collaborazione di Arel e PwC Italia, è uno strumento di trasparenza e di analisi senza eguali – dichiara il presidente della Figc, Gabriele Gravinaper numero di informazioni e per profondità degli argomenti trattati è di gran lunga lo studio più completo ed esaustivo sul movimento calcistico italiano, che rappresenta sempre il primo riferimento sportivo nazionale per numero di tesserati, valore economico generato e diffusione di progettualità in ambito sociale. È un documento che, oltre ad analizzare nel dettaglio tutti i trend del nostro movimento, individua strategie e propone soluzioni di medio-lungo termine, anche grazie ad un approfondito studio di benchmarking internazionale, al fine di garantire uno sviluppo reale e stabile all’intero sistema. Le nostre priorità sono: investire nell’impiantistica in maniera decisa, anche grazie al processo di candidatura per Euro2032 che sta stimolando percorsi virtuosi in diverse città d’Italia, e nelle riforme sulla sostenibilità economico-finanziaria, perché il miglioramento dello scenario di criticità nelle ultime due stagioni sportive è dovuto all’aumento del valore della produzione e non è ancora così strutturato da mettere in sicurezza i conti del calcio italiano”.

‘I segnali di ripresa registrati nell’ultima stagione – sottolinea Federico Mussi, partner di PwC Italiasono significativi e confermano la centralità del calcio professionistico nel sistema economico e sociale italiano. Rafforzare la sostenibilità economica e la competitività internazionale del calcio italiano richiede un impegno concreto e coordinato come investire in infrastrutture moderne, migliorare la governance finanziaria e adottare modelli gestionali più resilienti. Una strategia necessaria per costruire un futuro solido e sostenibile’.

Considerando la dimensione sportiva, i tesserati per la Figc nel 2023-2024 ammontano a quasi 1,5 milioni; la Federcalcio incide da sola per circa il 30% dei tesserati attivi nelle 50 Federazioni sportive italiane e ‘rappresenterebbe’ il secondo Comune italiano per popolazione. I numeri evidenziano uno scenario in netta ripresa dopo l’emergenza sanitaria; i soli calciatori tesserati nel 2023-2024 ammontano a 1.131.906, dato superiore a quello registrato nel pre Covid-19 e in crescita del 2,1% rispetto al 2022-2023.

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Il principale patrimonio del Sistema Calcio è rappresentato dall’attività giovanile, che coinvolge quasi 900.000 giovani calciatori e calciatrici, con quasi un ragazzo su 4 tra i 5 e i 16 anni tesserato per la Figc (il 22,7%, rispetto al 14,4% del 2020-2021 e al 21,7% del 2022-2023) e una crescita nei numeri del Settore Giovanile e Scolastico di oltre 130.000 giovani calciatori tesserati in più negli ultimi 15 anni. Nel 2023-2024 si sono disputate quasi 600.000 partite ufficiali (una ogni 54 secondi, dato record dal 2015-2016) all’interno di 15.000 campi da gioco. Passando alla pratica calcistica (comprendendo i calciatori tesserati e coloro che giocano a calcio anche al di fuori dei contesti agonistici), questo sport, in tutte le sue varianti (compreso a 5 e a 8), viene praticato dal 20,3% degli sportivi (4,3 milioni di persone), e rimane uno sport popolare soprattutto tra i più giovani: lo pratica quasi un bambino su 2 tra i 3 e i 10 anni. Il ruolo giocato dal calcio italiano quale strumento educativo e veicolo di inclusione, integrazione e pari opportunità può essere ulteriormente rappresentato in diversi scenari approfonditi all’interno del ReportCalcio.

La crescita del calcio femminile: le giocatrici tesserate sono più che raddoppiate tra il 2008 e il 2024, arrivando a sfiorare le 50.000, mentre le sole tesserate tra i 10 e i 15 anni sono più che triplicate (da 6.628 a 19.958). La Figc, la prima Federazione sportiva italiana ad aver introdotto il professionismo femminile, nel 2023-2024 ha investito per lo sviluppo del movimento oltre 9 milioni di euro (+21,8% rispetto al 2022-2023), e il settore sta acquisendo sempre più interesse e notorietà nel nostro Paese, con in parallelo una significativa crescita del livello di interesse generato: 17 milioni di persone nel nostro Paese si dichiarano interessate al calcio femminile e altri 7 milioni sono i tifosi appassionati, mentre gli ascolti tv sui canali generalisti della Serie A femminile negli ultimi 3 anni sono più che raddoppiati (da 138.000 a 318.000), toccando il record storico nella finale di Coppa Italia 2024 (530.000 telespettatori). Il movimento del calcio femminile produce inoltre un valore complessivo di 3,2 miliardi in termini di impatto sul PIL Italiano, supportando la creazione di circa 11.800 posti di lavoro. Il calcio continua inoltre a rappresentare un’importante agenzia educativa: tra il 2016 e il 2024 sono stati coinvolti circa un milione di studenti nelle iniziative svolte negli Istituti Scolastici dalla Figc (con progetti sportivi e socio-educativi realizzati in sinergia con il Ministero dell’Istruzione e del Merito), con 41.870 classi e 43.150 insegnanti.

Numeri di grande impatto e in significativa crescita (tra il 2022-2023 e il 2023-2024 gli studenti coinvolti sono aumentati del 64%, passando da 80.627 a 132.404) e che pongono la Figc tra le primarie organizzazioni sportive del Paese per quanto concerne il coinvolgimento dei giovani in ambito scolastico nonché una delle Federazioni calcistiche europee con il maggior numero di studenti coinvolti all’interno delle progettualità svolte nelle scuole. Il calcio continua anche a rappresentare un importante veicolo di inclusione e integrazione, con quasi 60.000 giovani calciatori nati all’estero, ovvero il 10% degli studenti stranieri iscritti nelle scuole italiane (5-16 anni), provenienti da circa 150 diversi Paesi. Considerando in particolare i calciatori tesserati provenienti da zone di guerra, ai 1.957 giocatori di nazionalità ucraina (in crescita di quasi 3 volte negli ultimi 3 anni) si aggiungono circa 700 altri calciatori tesserati in Italia e provenienti da aree geografiche colpite da guerre e conflitti (tra cui Afghanistan, Siria, Somalia, Sudan e Yemen), dato più che raddoppiato negli ultimi 3 anni, con in parallelo lo sviluppo di programmi di accoglienza e progetti sportivi organizzati dalla Federazione a favore dei rifugiati e richiedenti asilo (es. Ucraina e Afghanistan), ma anche in termini più generali a sostegno delle aree più svantaggiate del territorio (es. Caivano, Corviale, Tamburi e progetti nelle carceri giovanili).

La Figc rappresenta inoltre la prima federazione sportiva al mondo ad aver istituito al suo interno una Divisione per l’Attività Paralimpica e Sperimentale; nel 2024-2025 sono oltre 4.000 i tesserati per la Dcps (più che raddoppiati rispetto al periodo Covid-19), con lo svolgimento di attività per calciatori e calciatrici con disabilità cognitive e patologie psichiatriche. Il calcio italiano rappresenta poi un crescente catalizzatore per attrarre investimenti dall’estero, con 27 proprietà straniere nel calcio professionistico (oltre un club su 4), di cui 16 provenienti dagli Usa. Tra il 2011 e il 2024, l’investimento complessivo delle proprietà stranieri (in termini di ricapitalizzazioni) è stato pari a quasi 5 miliardi di euro. Il calcio continua inoltre a costituire una delle grandi passioni degli italiani, con oltre 30 milioni di interessati (Over 18), e risulta essere lo sport più seguito sia dagli uomini (79%) che dalle donne (41%). Per l’84% della popolazione italiana, questo sport rappresenta una tradizione che appartiene alla storia d’Italia, e per il 77% costituisce un settore economico di grande importanza strategica. L’audience Tv nel 2023-2024 ha superato i 470 milioni di telespettatori in Italia e quella cumulata a livello mondiale ha sfiorato i 2,8 miliardi; considerando la sola Serie A, 710 milioni di fan seguono la Top Division italiana in tutto il mondo, con una crescita del 75% rispetto al 2021-2022. Il 67% dei fan nel mondo ritiene inoltre che la massima serie italiana sia un simbolo del Made in Italy a livello internazionale.

I top club di calcio rappresentano le prime aziende in Italia per seguito sui social media, con circa 300 milioni di fan e follower, 3 miliardi di interazioni e 3,3 miliardi di visualizzazioni su YouTube, mentre la raccolta delle scommesse sul calcio ha ormai superato i 16,1 miliardi di euro (in 19 anni è cresciuta di 8 volte) e il gettito erariale ha raggiunto i 401,6 milioni, dato record tra quelli registrati dal 2006. I dati analizzati, relativi alla dimensione sportiva e all’interesse generato, producono degli importanti riflessi anche a livello economico e fiscale; il calcio costituisce infatti un sempre più rilevante settore industriale del nostro Paese. I ricavi diretti totali ammontano a quasi 7 miliardi di euro, e la contribuzione fiscale e previdenziale del solo settore professionistico negli ultimi 17 anni ha sfiorato a livello aggregato i 20 miliardi di euro; per ogni euro ‘investito’ dal Governo italiano nel calcio (considerando i contributi erogati alla Figc con il filtro di Coni e Sport e Salute), il Sistema Paese ha ottenuto un ritorno in termini fiscali e previdenziali pari a € 20,5, rappresentando in questo senso un formidabile moltiplicatore di investimenti. Rispetto alle oltre 50.000 società ed enti presenti nel Sistema Sportivo del nostro Paese, i 99 club di calcio professionistico nel 2022 pesano da soli per oltre il 70% della contribuzione fiscale prodotta dal comparto sportivo italiano nel suo complesso, dato in leggera diminuzione rispetto al 76,9% del 2021, che rappresentava l’incidenza record tra quelle registrate a partire dal 2015.

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Considerando, oltre al valore diretto, anche l’impatto indiretto e indotto prodotto dal calcio sull’intera catena di attivazione di valore e sui settori industriali coinvolti, l’incidenza di questo sport sul PIL italiano è stimabile in 12,4 miliardi (dato in crescita di oltre un miliardo di euro rispetto al 2022-2023), con 141.000 posti di lavoro attivati (rispetto ai 129.094 del 2022-2023). In sintesi, il calcio genera € 1,2 ogni € 200 di PIL e sostiene 6 lavoratori ogni 1.000 occupati. I principali settori coinvolti in termini di impatto sul PIL riguardano il calcio professionistico, con 5,2 miliardi (+3,6%; per ogni milione di euro di valore della produzione si generano € 1,14 milioni di contributo al PIL nazionale e si sostengono 8 posti di lavoro), il calcio giovanile e dilettantistico e la Figc (2,9 miliardi), le scommesse sul calcio (1,8 miliardi), i quotidiani sportivi e broadcaster (1,2 miliardi) e il turismo calcistico (1,3 miliardi). Relativamente a questo ultimo settore, sono stati stimati i consumi sostenuti dai 21,3 milioni di spettatori totali presenti negli stadi nel 2023-2024 (calcio professionistico maschile e Nazionali); si stima che il 43% degli spettatori sia rappresentato da italiani che provengono da fuori regione e il 25% da tifosi stranieri; la spesa turistica totale ammonta a 1,3 miliardi (+33,2%), suddivisa in costi connessi all’accommodation (314 milioni), alla ristorazione (542 milioni) e alle altre spese (trasporti e shopping, con 443 milioni).

IL POTENZIALE DI CRESCITA PER IL FUTURO: L’IMPIANTISTICA SPORTIVA: I numeri appena descritti testimoniano quanto il calcio rappresenti un asset strategico del Sistema Paese, a livello sportivo, economico e sociale, ma evidenziano allo stesso tempo un importante potenziale di sviluppo ancora inespresso, con riferimento in particolare al cruciale tema dell’impiantistica sportiva applicata al calcio. L’avvio di un programma di investimento per la realizzazione di una nuova generazione di impianti calcistici nel nostro Paese appare infatti sempre più imprescindibile, al fine di ridurre il sempre crescente gap accumulato con le principali realtà internazionali: negli ultimi 18 anni (2007-2024) infatti in Europa sono stati realizzati un totale di 226 nuovi impianti, con un investimento pari a 25,3 miliardi di euro; le principali nazioni in termini di nuovi stadi sono Polonia e Turchia (oltre 30 nuovi impianti), davanti alla Germania (19) e alla Russia (16). L’Italia con i 6 nuovi stadi inaugurati in questo periodo (Juventus, Udinese, Frosinone, Albinoleffe, Südtirol e Atalanta) ha intercettato solo una minima parte di questo potenziale, incidendo per appena l’1% degli investimenti totali prodotti in Europa, lasciando in eredità un profilo infrastrutturale fortemente critico.

L’età media di inaugurazione degli impianti, infatti, passa dai 56 anni della Serie A ai 74 della Serie B, la percentuale di posti coperti in Serie B e C si attesta tra il 49% e il 37%, per poi salire in Serie A al 77%, mentre nel solo 22% degli stadi della prima serie professionistica vengono utilizzati impianti con fonti rinnovabili di energia, e appena l’8% degli stadi del calcio professionistico italiano non risulta di proprietà pubblica. Numeri che testimoniano l’esigenza sempre più attuale di nuovi investimenti, considerando anche gli importanti effetti indotti connessi all’introduzione di una nuova generazione di impiantistica sportiva in Italia, che potrebbe apportare un grande valore aggiunto al settore calcio, ma anche all’intero Sistema Paese. In particolare, si stima che, laddove finalizzati, i 31 progetti di realizzazione di nuovi stadi di calcio in Italia attualmente in fase di programmazione o di effettiva realizzazione (820.000 posti a sedere) comporterebbero un investimento complessivo pari a 5,1 miliardi di euro, con un impatto aggiuntivo sul PIL di 6,1 miliardi, principalmente nei settori economici di costruzioni, manifattura e attività professionali, e la creazione di circa 80.000 nuovi posti di lavoro.

Il moltiplicatore della spesa è pari a 1,21, mentre le entrate fiscali prodotte ammonterebbero ad oltre 1,8 miliardi di euro; con riferimento a questi progetti, si stima anche un impatto positivo in termini di potenziale aumento dell’affluenza degli spettatori agli stadi (+1,2 milioni) e di riflessi economici diretti (ticketing, spesa turistica e sponsorizzazioni, per un totale pari ad un incremento di 562 milioni di euro).

IL PROFILO ECONOMICO-FINANZIARIO DEL CALCIO PROFESSIONISTICO Il calcio professionistico maschile continua ad evidenziare un significativo squilibrio a livello economico-finanziario; la perdita aggregata dei club partecipanti ai campionati di Serie A, B e C registrata nei 17 anni analizzati nel ReportCalcio ha raggiunto i 9,3 miliardi di euro, con un significativo impatto delle 3 stagioni segnate dal Covid-19 (in cui era stato registrato un ‘rosso’ complessivo pari a 3,6 miliardi, in media circa 3,3 milioni al giorno). Nei 17 anni di orizzonte temporale del ReportCalcio, l’80% dei bilanci è stato inoltre chiuso in perdita (1.289 bilanci in ‘rosso’ rispetto ai 1.609 analizzati), dato che sale all’82,6% nel periodo Covid-19. I debiti aggregati nella fase pre pandemia sono raddoppiati, passando dai 2,4 miliardi di euro del 2007-2008 ai 4,8 del 2018-2019, per poi crescere fino ai 5,5 miliardi del 2023-2024; nel 2007-2008 i ricavi erano in grado di coprire il 97% dell’indebitamento, nel 2023-2024 questa percentuale è scesa all’83%.

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Nelle ultime due stagioni sportive si è tuttavia assistito a un miglioramento dello scenario di criticità, grazie a un importante aumento del valore della produzione, che ha superato i 4,5 miliardi di euro, dato record nella storia del calcio italiano, crescendo ad un ritmo molto più sostenuto rispetto all’aumento dei costi. In particolare, tra il 2021-2022 e il 2023-2024 il fatturato è cresciuto del 32,3%, in confronto al +7,2% del costo del lavoro, la cui incidenza sul valore della produzione è scesa dal 69,8% al 56,6%. Il livello di perdita in 3 anni si è così dimezzato, passando da 1,4 miliardi di euro a 731 milioni. Nell’ultimo anno, l’aumento del valore della produzione ha contraddistinto quasi tutte le categorie: i ricavi da sponsor e attività commerciali hanno superato per la prima volta nella storia del ReportCalcio il miliardo di euro (+11,1% rispetto al 2022-2023, e nei 17 anni analizzati sono più che triplicati). I diritti televisivi si sono mantenuti sostanzialmente stabili a quota 1,5 miliardi (-0,4%), mentre i ricavi da ticketing hanno ritoccato nuovamente il record storico del calcio italiano, sfiorando il mezzo miliardo di euro (478 milioni), grazie anche alla significativa crescita dell’affluenza di spettatori allo stadio nel post Covid-19: considerando i campionati nazionali e le coppe europee, il dato di affluenza nel 2023-2024 ha toccato i 21 milioni di spettatori, dato record nella storia del ReportCalcio, rispetto ai 20,3 del 2022-2023 e ai 15,8 milioni del pre Covid-19.

La media spettatori della sola Serie A, in particolare, è stata la più alta tra quelle dalla stagione 1992-1993, con 31.172 tifosi e il miglior dato in termini di affluenza totale (oltre 11,8 milioni) tra quelli registrati dal 1978-1979. La Serie A per il secondo anno consecutivo ha così superato la Liga spagnola in termini di affluenza (14,42 milioni di spettatori considerando campionato, coppe nazionali ed europee), rimanendo dietro solo a Bundesliga (14,44 milioni) e Premier League (18,5 milioni). Nella top 10 dei club delle Top League europee con maggior affluenza totale nel campionato 2023-2024 figurano inoltre 3 società italiane: l’Inter al secondo posto (1,4 milioni, solo il Manchester United ha fatto meglio), il Milan al quinto (1,3 milioni) e la Roma al settimo (1,2 milioni). I risultati economici e in termini di affluenza si connettono anche alla crescita della competitività internazionale del calcio italiano. Dopo le 3 finali di coppe europee 2022-2023, con il raggiungimento del record storico del Ranking Uefa per club e il secondo posto in Europa, nel 2023-2024, l’Italia ha ottenuto il primo posto nel Ranking Uefa stagionale, con 21.000 punti (davanti a Germania con 19.357 e Inghilterra con 17.375), grazie anche alla vittoria dell’Atalanta in Europa League (primo titolo europeo nella sua storia e primo successo di un club italiano dalla Coppa Uefa vinta dal Parma nel 1999) e al raggiungimento della finale di Conference League da parte della Fiorentina.

Grazie alle positive performance dei club italiani nelle coppe europee (con ben 6 finali raggiunte in appena 3 anni), l’Italia ha potuto qualificare 5 club all’edizione 2024-2025 di Champions League, competizione nel corso della quale l’Inter ha raggiunto la finale (la seconda in 3 stagioni).

IL PERCORSO VERSO IL FUTURO: UN CALCIO SEMPRE PIÙ MODERNO, GIOVANE, SOSTENIBILE E COMPETITIVO I numeri del ReportCalcio permettono di rappresentare il valore generato da questo sport, al fine anche di rafforzare il ruolo della pubblicazione quale strumento per accompagnare i processi di decision-making nel calcio italiano. Lo sviluppo sostenibile, in questo senso, non rappresenta più solo una scelta, ma una necessità; l’ambizione è quella di costruire un calcio sempre più moderno, giovane e inclusivo, libero dalla violenza e da qualsiasi forma di discriminazione. Uno sport sempre aperto alla società civile, in grado di accompagnare il percorso di trasformazione economica, sociale, infrastrutturale e digitale del nostro Paese, ma anche un calcio più competitivo a livello internazionale, dal punto di vista organizzativo e sportivo.

-Foto Report Figc-
(ITALPRESS).

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