Economia
Assopannelli, 300 iscritti a innovation platform Sacile e Brugnera
Pubblicato
3 anni fa-
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Redazione
PORDENONE (ITALPRESS) – Non ha neanche un anno di vita, ma il successo del percorso formativo per figure specialistiche dedicate al settore del mobile e del pannello attivo nell’Istituto di istruzione superiore statale di Sacile e Brugnera, nell’ambito del progetto Innovation Platform, è sopra le più rosee aspettative. E a certificarlo sono i numeri: oltre 300 studenti all’attivo, oltre 90 gli iscritti al primo anno, 20 i docenti che hanno partecipato ai corsi di formazione. Un successo, nato dall’idea e dalla lungimiranza del consigliere di Assopannelli, Alessandro Corazza, che ha saputo grazie alla collaborazione fra istituzioni pubbliche e private, fra scuola e impresa, dare una risposta alle esigenze del territorio, attraverso una condivisione di esigenze e soluzioni per l’industria dei semi lavorati che rappresenta uno degli asset più strategici del Triveneto. Il campus di Brugnera nasce infatti per formare i futuri tecnici delle macchine a controllo numerico di ultima generazione, figura richiestissima dall’industria 4.0 e altamente strategica sia per i ragazzi in corso di diploma che per le aziende del settore che hanno bisogno di personale qualificato. “Essere oggi con gli associati di Assopannelli – commenta il presidente Paolo Fantoni – è motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Abbiamo pensato di ritrovarci qui per la nostra assemblea annuale perché una delle sfide che abbiamo davanti è proprio quella della formazione professionale. Ebbene, questo laboratorio, è una risposta concreta che siamo stati in grado di dare al settore, sempre più alla ricerca di figure altamente formate e al passo con l’evoluzione di una professione 4.0. Se tutto ciò è stato possibile – conclude Fantoni – è grazie in primis all’idea del nostro Corazza e all’impegno e al coinvolgimento delle tante aziende del settore, delle istituzioni locali e regionali e del corpo docente. Un lavoro di squadra che, come i numeri evidenziano, sta dando i suoi frutti e ci permetterà di avere a disposizione, a percorso concluso, i futuri tecnici del mobile”. Presente all’assemblea di Assopannelli anche il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin che ha plaudito alla riuscita dell’iniziativa che considera “un modello replicabile su altri territori dove la carenza di manodopera altamente specializzata si fa sentire. Come Federazione – ricorda Feltrin – seguiamo da vicino il tema della formazione e della collaborazione fra aziende e Its, come testimonia anche la realtà della nostra Artwood Academy di Lentate, in Brianza. Il mio impegno, come evidenziato anche nel programma del mio mandato, è che progetti simili non siano più delle lodevoli eccezioni, ma rappresentino una sana normalità. Per le nostre imprese avere manodopera qualificata significa mantenere competitività sui mercati, e ancor più in un momento così complicato e incerto come quello attuale dobbiamo creare una rete di centri formativi in grado di soddisfare le esigenze delle imprese, diverse in ciascun territorio o distretto. La formazione è per il nostro settore una leva di competitività su cui investire”. “Il laboratorio – ci tiene a precisare Matteo Tonon, presidente del Cluster Arredo Casa FVG – fa parte di un progetto più ampio, l’Innovation Platform, una piattaforma a disposizione delle scuole e delle imprese, catalizzatrice delle esigenze del sistema del mobile e del pannello che ha come obiettivo principale quello di colmare il gap di industria 4.0 per non subire i salti tecnologici, ma guidarli, formando i futuri operatori direttamente sui macchinari di produzione, annullando ogni diversità fra ciò che si fa a scuola e ciò che poi si farà in azienda”. Sull’onda del successo di questo progetto pilota, sono già in fase di sviluppo, se non addirittura di ultimazione, altri due laboratori che copriranno uno le esigenze del distretto sedie e imbottiti della provincia di Udine, e un altro dedicato al design del mobile e ai materiali che sorgerà a Manzano. Nel raggio di pochi chilometri si avrà un polo diffuso della formazione in grado di rispondere alle richieste di ogni distretto. Da parte delle realtà coinvolte, un sincero ringraziamento alle oltre 10 aziende di Veneto e Friuli-Venezia Giulia che hanno sostenuto il progetto, alle istituzioni tutte, ma anche al corpo docente che si è subito messo a disposizione. Il grazie va anche alle tante famiglie che – dopo aver partecipato agli specifici open day – hanno scelto insieme ai propri figli questo percorso che evidenzia come il sistema territoriale abbia funzionato al meglio. Il fatturato della filiera legno-arredo realizzato in Triveneto è pari a 13,4 miliardi di euro nel 2021 e costituisce il 34% del totale italiano. Le esportazioni pesano nel 2021 per il 40% del totale italiano e crescono del +19,8% rispetto al 2020 e del +6,7% sul 2019. Le esportazioni nei primi sei mesi del 2022 pesano per oltre il 40% del totale italiano e crescono del +19,3% rispetto ai primi sei mesi del 2021. La regione che esporta di più a livello nazionale nel 2021 resta la Lombardia con 4,3 miliardi di euro, seguita dal Veneto con 3,7 miliardi di euro e Friuli-Venezia Giulia con 2,1. La provincia che nel 2021 ha esportato di più è Treviso con 2,2 miliardi di euro, seguita da Pordenone con 1,3 miliardi di euro.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa FederlegnoArredo-
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Economia
Banca Generali, a novembre raccolta netta totale a 649 milioni
Pubblicato
11 ore fa-
9 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Banca Generali ha realizzato nel mese di novembre una raccolta netta pari a 649 milioni in aumento del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato conferma l’accelerazione in corso che ha portato la raccolta totale cumulata a oltre 6,2 miliardi, in aumento del +10% su base annua. In merito alla composizione della raccolta, novembre ha evidenziato una forte domanda di fondi di casa (176 milioni nel mese), sostenuti dall’ottima accoglienza delle nuove strategie lanciate dalla Sicav LUX IM a fine settembre, e dei contenitori finanziari (57 milioni nel mese). Da inizio anno i prodotti di casa (fondi e contenitori finanziari) hanno raccolto 2,5 miliardi nel periodo (+19% a/a), rappresentando il 78% degli interi assets under investments a fine novembre.
Al contrario, i fondi di terzi hanno mostrato una lieve flessione con deflussi per 34 milioni nel mese e deflussi per 157 milioni da inizio anno. Nel mese si sono distinti anche i flussi in consulenza evoluta in AUC and banking (98 milioni nel mese, 367 milioni da inizio anno) che parzialmente hanno controbilanciato deflussi da polizze tradizionali per 96 milioni che comunque si mantengono ampiamente in positivo con 437 milioni da inizio anno. I flussi confluiti negli altri attivi sono risultati pari a 393 milioni a novembre (3,1 miliardi da inizio anno) trainati in particolare da 357 milioni di liquidità, al netto di uscite per le scadenze fiscali della clientela di 166 milioni nel mese (1.1bn da inizio anno, +12% a/a.
“Dopo un dato di ottobre caratterizzato dall’inserimento di top banker sia sul mercato italiano sia su quello svizzero, novembre si caratterizza per una raccolta molto forte della struttura esistente e un livello totale di flussi di periodo nettamente in crescita rispetto all’anno precedente. Il clima interno è molto positivo, sostenuto dal venire meno delle incertezze dell’Ops e dalle molteplici progettualità in corso. Nel breve, la nuova offerta a protezione del capitale e la normalizzazione del contesto garantiscono crescita e qualità della raccolta”. Così l’Ad e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, commentando il dato sulla raccolta di novembre.
“Nel medio-lungo termine – aggiunge – Intermonte, Alleanza e l’AI ampliano il bacino dei clienti, l’efficacia dei nostri banker e ci proiettano verso un nuovo paradigma di crescita. Siamo fiduciosi di chiudere positivamente l’anno e, ancor di più, di aver avviato iniziative che ci accompagneranno con entusiasmo e determinazione verso il prossimo. Mai come oggi esistono i presupposti per conquistare quote di mercato in diversi segmenti, grazie alla forza delle nostre persone e del nostro brand”, conclude Mossa.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Space economy, produzione di 8 miliardi e 23mila addetti impiegati
Pubblicato
15 ore fa-
9 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Considerando gli operatori market, l’economia dello spazio ha generato una produzione di 8 miliardi, impiegando poco più di 23mila addetti, con un valore aggiunto di 2 miliardi, pari allo 0,1% del Pil. E’ quanto emerge dai dati di un’indagine Istat e Asi. La componente upstream, ovvero le attività incluse nella filiera produttiva dell’economia dello spazio, impiega poco più di 14mila addetti con una produzione di 4,1 miliardi e un valore aggiunto di 1,3 miliardi. Le esportazioni sono 2,1 miliardi, di cui 1,8 miliardi riferibili ad attività upstream. Le importazioni ammontano a 1,6 miliardi, di cui 1,2 generate dall’indotto produttivo. Le imprese operanti nell’economia dello spazio hanno investito in beni materiali per circa 0,8 miliardi, destinati principalmente a macchinari e attrezzature. Gli investimenti in ricerca e sviluppo intra muros sono pari a 0,6 miliardi.
Nel settore non-market, che comprende le attività legate allo spazio svolte da istituzioni pubbliche (Asi inclusa) e private, il valore aggiunto si attesta a 353 milioni, con l’impiego di circa 2,2mila addetti. Tali unità realizzano investimenti per circa 182 milioni, destinati in larga parte alla ricerca e sviluppo (162 milioni). Nel settore manifatturiero si concentra il 76% dell’attività legata alla componente upstream, con l’impiego di oltre 10mila addetti, mentre i servizi market dominano la componente downstream. Quasi l’80% del valore aggiunto della space economy, pari a 1,5 miliardi, è generato dalle grandi imprese (250 addetti e oltre), che occupano circa 17,8mila addetti. Il 90% del valore aggiunto dell’economia dello spazio è generato da imprese appartenenti a gruppi multinazionali (1,8 miliardi) che impiegano 20,5mila addetti. Considerando la componente upstream, esse contribuiscono per circa 1,2 miliardi di valore aggiunto, occupando poco meno di 12,5mila addetti.
Le imprese appartenenti a gruppi multinazionali attivano la quasi totalità dei flussi con l’estero: 1,5 miliardi di importazioni e poco meno di 2 miliardi di esportazioni. Considerando il complesso dell’economia dello spazio, le imprese space mostrano una produttività del lavoro di circa il 65% maggiore rispetto alle unità produttive non-space. Le imprese operanti nel settore upstream mostrano una propensione agli investimenti (esclusa la ricerca e sviluppo) in media leggermente inferiore alle altre unità produttive, con un tasso di investimento, calcolato come rapporto investimenti e valore aggiunto, pari al 16,4% contro il 16,9%. Al contrario, le imprese upstream fanno registrare una più alta propensione all’investimento in ricerca e sviluppo rispetto al resto del sistema produttivo: 11,9 contro 7,2% il rapporto fra investimenti in ricerca e sviluppo il valore aggiunto. Le retribuzioni medie degli occupati dipendenti delle unità produttive operanti nell’upstream (41,1mila euro pro capite) sono del 55% superiori a quelle riscontrate nelle altre imprese (21,4mila euro).
– foto di repertorio IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Ex Ilva, Urso aggiorna Decaro sulla riunione al Mimit e sulle prospettive per Taranto
Pubblicato
1 giorno fa-
8 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, nel corso di un lungo colloquio telefonico ha informato il presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro, della riunione che si è svolta venerdì scorso al Mimit con gli enti locali pugliesi, anche in merito al piano operativo per il rilancio produttivo dell’ex Ilva predisposto dai Commissari straordinari e alle potenzialità di ulteriori investimenti nell’area di Taranto.
Il ministro Urso ha inoltre aggiornato il presidente Decaro sugli obiettivi del decreto ex Ilva, attualmente all’esame del Senato, e sulle procedure negoziali per la cessione degli asset previste nella gara internazionale in corso. Urso si è quindi confrontato con Decaro sulle prospettive della revisione del CBAM secondo gli indirizzi del governo italiano, sulla necessità di una pronta adozione in sede UE delle misure di salvaguardia per il settore dell’acciaio e sull’importanza di aprire a una revisione del dossier ETS, incluso il rinvio del phase out delle quote gratuite. Il ministro Urso ha infine assicurato al presidente Decaro il massimo impegno e la piena collaborazione del Governo con Regione ed enti locali.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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