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Cronaca

Ics Maugeri, il paziente al centro del Bilancio di Impatto 2021

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PAVIA (ITALPRESS) – Presentato a Pavia il Bilancio di Impatto 2021 di Istituti clinici scientifici Maugeri, società benefit presente in sei regioni italiane. Nell’anno in questione sono stati 27.399 i pazienti ricoverati, con una degenza media di 23,15 giorni nei 2.282 posti letti accreditati col Ssn, per un totale di 643.299 giornate di ricovero. Ben 80 pazienti su 100 sono stati dimessi al domicilio.
Un lavoro di cura che deve essere guardato anche alla luce della complessità e della fragilità dei pazienti che sono spesso comorbidi, ossia soffrono di più patologie – nel 2021, il 27,2% dei pazienti era affetto da quattro o più patologie – e in età avanzata: oltre 2.500 over 85, più di 8mila nella fascia 76-85 anni e quasi 8mila nella fascia 66-75 anni.
Fedele a un suo antico slogan – il paziente al centro – Maugeri ha elaborato un approccio ai bisogni dell’assistito anche in dialogo con la famiglia: 1.100 caregiver sono stati accolti in strutture alberghiere convenzionate con Maugeri, 3.179 sono stati coinvolti in iniziative educazionali di supporto al paziente. Sono stati invece 1.045 i pazienti accompagnati dal personale Maugeri, nell’espletamento di pratiche quotidiane e 2.793 gli interventi del Servizio psicologico presente i tutti gli Istituti, a favore del paziente e dei famigliari.
Nel solco degli insegnamenti del fondatore, il professor Salvatore Maugeri, la società non è mai venuta meno al proprio impegno per una ricerca che nascesse dai luoghi di cura, dalla pratica clinica, e alla cura tornasse, corroborata dal confronto col mondo scientifico.
Tra i primi Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico – l’istituto di Pavia ai primi anni 70 – oggi sono ben nove le realtà Maugeri riconosciute come Irccs in tutta Italia, accanto a otto istituti scientifici dove comunque si svolge molta ricerca.
I dati complessivi, esposti dal Bilancio di Impatto 2021, mostrano una importante comunità scientifica: ben 390 sono i ricercatori (su circa 650 medici), che operano in 50 laboratori di ricerca, attivi su 57 progetti nazionali e internazionali, con una produzione scientifica annua di 549 pubblicazioni. Le cinque linee di ricerca – cardiologica, pneumologica, neuro-riabilitativa, clinico-specialistica, e di medicina del lavoro, tossicologia e di ricerca ambientale – hanno un impact factor medio di 462 punti. Significativo anche il dato dei trials clinici: 307 con 6.317 pazienti arruolati.
Maugeri è nata nel 1965 dall’Università, come esito moderno della visione di un Salvatore Maugeri, e anche oggi è molto stretto, in diverse realtà, il rapporto con gli atenei locali.
Sono ben 57 i docenti universitari nel personale Maugeri, prevalentemente fra i medici ma non solo e 24 i ricercatori: si tratta di professionisti che svolgono in convenzione l’attività clinica presso gli Istituti. Sono invece 93 i giovani medici che svolgono in Maugeri la loro specializzazione, sia nei repartarti convenzionati sia nelle scuole di specializzazione che hanno sede negli Istituti di Pavia, Tradate, Milano e Bari.
All’insegna della massima apertura alla comunità e ai singoli territori in cui insistono i 17 Istituti, Maugeri vanta una collaborazione stabile con 33 associazioni di volontariato, prevalentemente famigliari e di pazienti, in ambito socio-sanitario. Il rapporto con queste realtà del non profit è mirato essenzialmente al miglioramento dei luoghi di cura, alla facilitazione delle presenza nei nosocomi dei pazienti e dei loro famigliari, alla sensibilizzazione a una cultura dell’accoglienza del bisogno.
Da sempre Maugeri è stata attenta all’innovazione della cura e della sua gestione. Oggi questa sensibilità si traduce in un grande sforzo di digitalizzazione dell’assistenza come evidenziano alcuni indicatori. Nel 2021 sono stati informatizzati ben 20mila referti al mese col sistema Galielo, mentre erano solo 11mila nell’anno precedente, e oltre 100mila sono state le impegnative “dematerializzate” prodotte nell’attività quotidiana di assistenza. Tutti gli Istituti sono dotati della “palestra digitale” che permette una gestione avanzata delle cure riabilitative in rapporto ai bisogni dei paziente, ai carichi del personale, alle esigenze di reparto. La Cartella clinica digitale è già adottata negli Istituti di Milano, Pavia-Boezio, Montescano e Tradate, ed è in fase di implementazione in tutte le altre sedi di cura. Nel contempo, 127mila cittadini registrati alle attività online hanno avuto accesso a 180mila documenti diagnostici e hanno potuto prenotare oltre 50mila tamponi nelle fasi pandemiche, gestendone online il referto.
Sono 4.177 i collaboratori totali in Ics Maugeri. Rilevante come, nel 2021, il capitale umano sia cresciuto del 5,2% rispetto al 2020, con un forte incremento, 18%, di nuovi assunti a fronte di una riduzione del 7% nei rapporti di lavoro cessati. Complessivamente si tratta di 91,2% di rapporti a tempo pieno e in 81,6 casi 100 di lavoro dipendente.
Prevalente la popolazione femminile: 67,3%. Un personale coinvolto massicciamente nelle attività di sensibilizzazione ai rischi professionali (60% delle ore complessivamente destinate a formazione interna) e alla sicurezza, che ha visto risultati importanti nel 2021, con una riduzione del 28,7% degli infortuni.
Covid-19. Gli Istituti Maugeri hanno svolto un ruolo da protagonisti nella lotta al Coronavirus nelle diverse fasi pandemiche. Sono stati 6.678 i pazienti Covid dimessi dalle strutture da inizio pandemia (2.936 nel 2021), alcuni di loro avendo iniziato alcune attività riabilitative precocemente (nelle aree Covid) alleviando così la sintomatologia long-Covid. Maugeri si è resa disponibile da subito a riconvertire reparti in aiuto agli ospedali per acuti, con le terapie intensive sature.
Un lavoro appassionato di tutte le persone Maugeri, svolto con altissima professionalità e abnegazione. Per proteggerle e proteggere i pazienti, sono stati investiti 5 milioni di euro in dpi.
Per proteggere la comunità, le attività di Medicina di laboratorio di molti Istituti hanno invece offerto un prezioso servizio di diagnostica, somministrando tamponi, mentre l’Irccs Pavia è diventato un centro vaccinale che ha inoculato 85.032 dosi vaccinali.
Maugeri, inoltre, ha compiuto per tempo alcune importanti scelte strutturali nella direzione del risparmio energetico. Importanti investimenti hanno interessato gli Istituti di Pavia nel 2018 e di Bari nel 2019, con l’installazione di centrali di cogenerazione che hanno determinato una ottimizzazione delle risorse energiche: nel 2021 sono stati acquistati 18,8 milioni di KWH di energie contro i 20,5 dell’anno precedente e, corrispettivamente, l’energia autoprodotta è passata da 9,5 milioni di KWH ai 10,9 del 2021.
“Per noi – ha detto Luca Damiani, presidente Ics Maugeri – questo Bilancio significa sicuramente trasparenza, essere presenti sul territorio e comunicare ai nostri stakeholder da dove siamo partiti e, soprattutto, continuare a darci degli obiettivi per essere una società che possa comunicare sempre e comunque non soltanto con i propri soci e il proprio azionariato ma, soprattutto, con i propri dipendenti”.
“Il bilancio di impatto fa sì che ci sia, oltre a un momento di riflessione, anche un momento di misurazione – ha sottolineato Chiara Maugeri, direttore centrale Impatto Sociale di Ics Maugeri -. Attraverso la misurazione possiamo capire, con il coinvolgimento dei nostri stakeholder principali, ovvero i pazienti, i caregiver, le associazioni di pazienti, e mettere in campo delle progettualità che vanno nel verso di una vera e propria società benefit”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

Compie 100 anni la Libreria Antiquaria Mediolanum

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MILANO (ITALPRESS) – Compie 100 anni la Libreria Antiquaria Mediolanum, la più antica libreria antiquaria milanese, diretta dalla famiglia Pozzi attraverso quattro generazioni, fin dalla sua fondazione nel 1925. Tra le più riconosciute e stimate in Italia e all’estero, nella sua sede attuale, all’interno di un palazzo settecentesco nel cuore di Milano in Brera, la libreria custodisce e raccoglie circa 20.000 volumi antichi e di pregio dal ‘400 al ‘900, oltre a una raccolta di stampe decorative, vedute di città e carte geografiche, e agli autografi di celebri personaggi del passato.
Sui suoi scaffali si possono trovare libri di letteratura, storia, economia, arte, architettura, scienze, medicina, geografia e viaggi: dagli antichi codici agli incunaboli, i primi libri stampati a caratteri mobili, primordi dell’arte tipografica e di quello che è oggi il libro stampato, fino ad arrivare alla letteratura del ‘900: le prime edizioni dei testi più significativi della storia del pensiero dell’uomo che hanno permesso di far giungere fino ai giorni nostri le opere di Ippocrate, Platone, Aristotele, Lucrezio, e ancora Copernico, Vesalio, Giordano Bruno, Galileo, Campanella, Giambattista Vico per citarne alcuni, Cesare Beccaria e gli illuministi italiani ed europei, l’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert; la letteratura, con le edizioni quattro e cinquecentesche di Dante, Petrarca, Boccaccio e poi Ariosto, Tasso, Bandello, le prime edizioni di Foscolo, Leopardi, Manzoni e i grandi classici della letteratura italiana del ‘900.
Per tutto il secolo passato e nel passaggio da una generazione all’altra, gli ambienti accoglienti e riservati della Libreria Antiquaria Mediolanum sono stati frequentati da bibliofili e intellettuali: Benedetto Croce, l’economista Piero Sraffa, Palmiro Togliatti, il presidente Luigi Einaudi, dirigenti di banche e aziende pubbliche colti e appassionati come Raffaele Mattioli e Luigi Morandi, o negli anni a seguire anche giuristi come i professori Cesare Grassetti, Ariberto Mignoli e Guido Rossi. Umberto Eco, anch’egli frequentatore della libreria, acquisterà il libro “Arbor vitae crucifixae Jesu Christi” (Venezia, 1485) scritto da Ubertino da Casale che ispirerà lo scrittore per uno dei protagonisti del romanzo “Il nome della rosa”.
Un luogo, quello della libreria, che negli anni Ernesto Pozzi – il fondatore – con il figlio Elfo, poi Elfo con Luca e ora Luca con Giacomo, guidati da una profonda passione e dedizione, hanno reso anche un ambiente di conservazione e di ricerca, oltre che un punto di riferimento aperto alla condivisione, capace di riunire attorno al libro antico un gruppo sempre più ampio di studiosi, appassionati, persone colte, curiosi e collezionisti.
Il fondo della libreria dispone di 20.000 volumi, dai codici più antichi, agli incunaboli, alle edizioni dal ‘500 fino alle prime edizioni di letteratura del ‘900. Sui suoi scaffali durante 100 anni di storia si sono avvicendati i libri a stampa europei più importanti e famosi dal ‘400 al ‘900 come l’Hypnerotomachia Polyphili stampato da Aldo Manuzio nel 1499, considerato l’espressione massima del libro del rinascimento, o il Liber Chronicarum del medico ed erudito tedesco Hartmann Schedel, o le prime edizioni di testi fondanti per la storia del pensiero della civiltà occidentale, che hanno influenzato in maniera determinante la diffusione della conoscenza in tutti gli ambiti del sapere: Ippocrate, Vesalio per la medicina ad esempio, Platone, Aristotele per la filosofia, i grandi atlanti a partire da Tolomeo per la geografia, Vitruvio e Alberti per l’architettura, Euclide per la matematica e la geometria, la Summa de aritmetica e la Divina proporzione di Luca Pacioli. Ma anche prime edizioni di Giordano Bruno, Galileo, Campanella, Ticho Brahe, Giambattista Vico, Verri, Beccaria, i Philosophes francesi, L’Encyclopedie Diderot d’Alembert. Ampio spazio ha sempre avuto la letteratura a partire dalle edizioni quattro e cinquecentesche di Dante, Petrarca, Boccaccio e poi Ariosto, Tasso, Bandello per arrivare alle prime edizioni di Foscolo, Leopardi, Manzoni o ai grandi classici della letteratura italiana del ‘900. Le rarissime edizioni dei viaggi di Montalboddo o di Ludovico de Varthema, i celebri volumi con i racconti di viaggio raccolti da Giovanni Battista Ramusio. Avvicinandoci al ‘900, le prime edizioni di “Pinocchio”, dè “I Malavoglia” di Verga, dè “I Canti orfici” di Campana, delle opere di Ungaretti, Montale, Saba, Gadda.
Per celebrare l’anniversario dei suoi 100 anni di storia la famiglia Pozzi ha deciso di pubblicare un catalogo speciale dedicato al libro figurato del rinascimento italiano. Tra gli oltre 100 titoli compaiono libri rarissimi, alcuni conosciuti in solo negli esemplari descritti nel catalogo, e di grande importanza, come la prima edizione delle Laude di Jacopone da Todi o le edizioni quattrocentesche figurate della Divina commedia, Il Canzoniere e i Trionfi di Petrarca, la prima edizione dell’Almagestum di Tolomeo e il libro forse più famoso, la già citata opera di Francesco Colonna: l’”Hipnerotomachia Poliphili” stampata da Aldo Manuzio nel 1499.
Fondata e guidata dalla famiglia Pozzi da quattro generazioni, la storia della Libreria Antiquaria Mediolanum ha inizio con Ernesto Pozzi. Nato ad Alessandria nel 1881, giovanissimo inizia a lavorare come sindacalista nella nota fabbrica di cappelli Borsalino dove conosce la moglie Teresa Duro, impiegata come operaia nella stessa azienda. Profondamente convinto che la cultura fosse elemento di riscatto dalla povertà e dall’emarginazione, si impegna in attività sociali, anche al di fuori dell’ambito aziendale, facendosi promotore di iniziative volte a contrastare l’analfabetismo e l’alcolismo, molto diffusi nella classe operaia di quegli anni. Tra le varie attività, dà vita ad una sorta di biblioteca circolante composta da una grande quantità di libri vecchi e usati che poi venivano distribuiti tra operai e contadini.
Accanto all’impegno nel sindacato Ernesto Pozzi lavora anche come giornalista per il quotidiano socialista l’Avanti. In quel periodo è in corrispondenza amichevole con Edmondo de Amicis, anche lui socialista. Con l’avvento del fascismo la sua attività e le sue iniziative vengono prese di mira ed iniziano le persecuzioni che culminano con un attentato durante un comizio.
Ernesto è costretto a rinunciare a tutto, abbandona Alessandria e si trasferisce a Milano con la famiglia, accompagnato solo dal grande amore per la cultura e per i libri.
A Milano la sua passione si trasforma in un vero e proprio lavoro e nel 1925 fonda la Libreria Antiquaria Mediolanum, con sede in corso di Porta Nuova 19. Ad affiancare Ernesto, già durante gli studi universitari, è il figlio Elfo, che ben presto assume le redini dell’attività. Tra il 1928 e il 1943 la Libreria è già capace di pubblicare un catalogo mensile, con proposte da duecento a cinquecento volumi antichi (è del 1938 anche un catalogo monografico di libri figurati del Rinascimento italiano). La veste tipografica è semplice, le schede succinte ed essenziali, caratteristica comune allora ai cataloghi di quasi tutte le librerie antiquarie. A testi rari di cultura si affiancano i capolavori della storia della stampa, con particolare attenzione alle edizioni italiane.
A questi anni risalgono acquisizioni di grandi biblioteche che, insieme ad una rilevante parte della raccolta di Filippo Turati, formano il fondo iniziale della Libreria. Tra i clienti della Mediolanum all’epoca figurano istituzioni e collezionisti, italiani, europei ed americani, ma anche appassionati studiosi che possono trovare sugli scaffali e nei cataloghi libri a prezzi accessibili. Sono i tempi in cui Benedetto Croce, inguaribile bibliofilo, ordinava per posta o comprava mediante un suo incaricato libri antichi e introvabili, in particolare sulla storia del Meridione.
Alla fine degli anni Trenta la Libreria cambia sede e si trasferisce in via dei Bossi 2. Stanze dai soffitti altissimi ospitano scaffali raggiungibili con scale da capogiro. Al centro dell’enorme salone era situata un’antica automobile con motore a scoppio (ora al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano), ottenuta come pagamento di due rarissimi incunaboli milanesi.
L’attività della Mediolanum è in grande crescita quando lo scoppio della guerra ne provoca un’inevitabile rallentamento. Nel 1943 poi le vicende che seguono l’armistizio costringono Elfo, antifascista, a lasciare Milano e l’Italia. La libreria rimarrà chiusa fino alla fine della guerra.
Al suo rientro dai campi di internamento e di lavoro in Svizzera, dove era riparato, i soldi sono pochi e gli acquisti devono essere molto prudenti e misurati, ma fortunatamente una generazione di straordinari bibliofili aiuta la Libreria di via dei Bossi a riprendersi dai disastri della guerra. In quegli anni a chi la frequentava non era difficile imbattersi nell’economista Piero Sraffa (che poi cederà proprio alla Mediolanum una parte della sua biblioteca di storia dell’economia), o perfino nel Presidente Luigi Einaudi, arrampicati pericolosamente sulle scale alla ricerca di qualche rarità. Anche Palmiro Togliatti era cliente ed accurato bibliofilo. L’attenzione e l’amore per la cultura, che costituivano le basi della formazione intellettuale di alcune figure eminenti della rinascente economia e industria italiana, fanno sì che alla Mediolanum si avvicinino con grande interesse dirigenti di banche e aziende pubbliche, colti e appassionati, come Raffaele Mattioli e Luigi Morandi, e, negli anni a seguire, anche giuristi come i professori Cesare Grassetti, Ariberto Mignoli e Guido Rossi.
Negli anni Cinquanta la Libreria riprende anche la pubblicazione di cataloghi, ora con proposte meno numerose e con schede più accurate. Vengono cedute in quel periodo una collezione di 100 incunaboli milanesi alla Biblioteca Trivulziana, una straordinaria raccolta di disegni veneti (Canaletto, Guardi, Tiepolo ecc.) alla Fondazione Cini di Venezia, ed una raccolta di 120 libri stampati su pergamena dal Quattrocento all’Ottocento ad un collezionista.
A metà degli anni Settanta Luca Pozzi, dopo la laurea in Lettere e Filosofia ed un periodo dedicato all’impegno sociale e politico, decide di affiancare il padre Elfo che nel frattempo, appagato da oltre 40 anni di lavoro, aveva iniziato lentamente a diminuire il ritmo della sua attività in libreria dedicandosi maggiormente allo studio e al piacere dei libri. La sede nel frattempo si è spostata in via Montebello 30 prima, e 24 poi.
Supportato da nuove energie nelle figure delle sorelle Chiara e Cristina e della moglie Patrizia Belloli, Luca favorisce una decisa ripresa dell’attività con lo stesso entusiasmo e la medesima passione culturale che avevano animato i suoi inizi. Il lavoro ha un significativo incremento e la Libreria sviluppa anche il settore delle stampe e carte geografiche. Viene ripresa la pubblicazione di cataloghi nei quali le schede sono ora molto curate e la veste tipografica rinnovata.
Ha inizio una nuova era per la Mediolanum e per la famiglia Pozzi. Gli appassionati aumentano e gli ambienti della Libreria si animano di nuovi collezionisti e di figure della cultura e del mondo intellettuale. Ricordiamo Umberto Eco, che acquisterà il libro di Ubertino da Casale Arbor vitae crucifixae Jesu Christi (Venezia, 1485), dal quale il grande scrittore trarrà spunto per il romanzo Il nome della rosa; e ricordiamo anche il Prof. Dante Isella, a cui qualche anno più tardi la Libreria dedicherà un importante catalogo monografico di prime edizioni di Foscolo, Leopardi e Manzoni.
A partire dal 1998 la Libreria trova una nuova collocazione, quella attuale, in via del Carmine 1, in un palazzo settecentesco i cui locali sobri e confortevoli creano un’atmosfera adeguata tanto alla ricerca quanto a gradevoli incontri e conversazioni tra bibliofili, studiosi e tutti coloro che sono affascinati dal mondo dei libri antichi.
Principale responsabile della Libreria è oggi Giacomo Pozzi, che, terminati gli studi universitari in architettura e un periodo di apprendistato all’estero, nel 2001 si è unito all’impresa di famiglia e ha saputo guidarla lungo il nuovo millennio, affrontando anche le sfide poste dalle moderne tecnologie. A lui si sono affiancate per un breve periodo anche le sorelle Martina e Margherita e negli ultimi anni stabilmente la moglie Nausicaa Ferrini, per occuparsi in particolare del settore delle stampe e carte geografiche.
Il lavoro di verifica, collazione e la schedatura dei libri avviene ancora oggi in ambito famigliare. Ernesto con il figlio Elfo, poi Elfo con Luca e ora Luca con Giacomo, sono stati e sono ancora i protagonisti di questa attività che ha attraversato gli ultimi cento anni. Dopo quattro generazioni la filosofia della Libreria Antiquaria Mediolanum non è cambiata. Il rispetto per i libri, veicolo di cultura, conoscenza e libertà, indipendentemente dal loro valore economico, è la guida dei librai Pozzi.

– Foto Libreria Antiquaria Mediolanum –

(ITALPRESS).

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Blitz contro clan mafiosi e narcotraffico a Palermo, 50 misure cautelari

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PALERMO (ITALPRESS) – Gli agenti della Polizia di Stato, su delega della Procura – Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno dato seguito ad una imponente operazione antimafia ed antidroga, procedendo all’esecuzione di provvedimenti giudiziari con cui sono state applicate misure restrittive a carico di un totale di cinquanta persone. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico e alla spaccio di sostanze stupefacenti.
– foto: screenshot da video ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Rigore di Szoboszlai all’88°, il Liverpool beffa l’Inter a San Siro

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MILANO (ITALPRESS) – Dopo tre anni l’Inter perde in casa in Champions League, e lo fa con un episodio discusso: Szoboszlai firma il rigore dell’1-0, fortemente criticato dai nerazzurri per una trattenuta (di Bastoni) che sembra lieve, e fa risorgere il Liverpool a San Siro. I reds, privi di Salah e Gakpo, si schierano in modo meno offensivo: non convocato Chiesa e Wirtz parte dalla panchina, mentre Szoboszlai ed Ekitikè si allargano dietro Isak. L’Inter ritrova invece Akanji dopo l’influenza e Mkhitaryan, alla prima da titolare dopo l’infortunio, ma soffre il pressing avversario in avvio. Slot schiera Mac Allister trequartista per coprire su Calhanoglu, ma la mossa perde senso al 10′: il turco va ko per una contrattura all’adduttore e lascia il campo. Lo sostituisce Zielinski e, dopo che Lautaro rischia grosso con un fallaccio su Robertson, l’Inter trema: doppia chance per Jones e Gravenberch e doppio intervento di Sommer. Chivu perde anche Acerbi (risentimento al flessore) e, al 32′, subisce gol. C’è però un tocco col braccio di Ekitikè, che aziona di fatto Konatè davanti al portiere: tutto annullato, dopo quattro minuti di interminabile check al Var.
Questo mini-timeout risveglia i nerazzurri, che chiedono un rigore e si costruiscono due chances: Barella sfiora il gol su punizione e Lautaro impegna Alisson. Si va però al riposo sullo 0-0, dopo sette minuti di recupero, e nella ripresa regna l’equilibrio per una ventina di minuti.
L’Inter ha in uno spento Thuram il suo anello debole e si fa vedere con Barella, i reds invece trovano nuova linfa con Bradley. L’esterno destro impegna subito Sommer ed è una presenza costante nella zona offensiva, che manda in tilt l’impianto difensivo nerazzurro. Chivu reagisce in maniera tardiva coi cambi e, all’86’, viene beffato: una trattenuta (lieve) di Bastoni su Wirtz viene punita col rigore. Sul dischetto. dopo l’intervento del var, va Dominik Szoboszlai, che calcia magistralmente e spiazza Sommer per la rete dell’1-0. Ancora una volta dunque l’Inter, esattamente com’era successo contro l’Atletico Madrid, crolla nei minuti finali del match. I nerazzurri tentano un assedio alla garibaldina, ma non vanno oltre un tiro sbilenco di Lautaro, e si rassegnano a perdere in casa (in Europa) per la prima volta da quel 2-0 contro il Bayern del 7 novembre 2022.
Il Liverpool vince 1-0 e aggancia così Chivu, che si ferma a quota 12 punti e scivola al quinto posto nella classifica della League Phase di Champions. La prestazione dell’Inter, al netto del rigore, non è stata all’altezza delle aspettative contro un Liverpool non irresistibile.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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