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“La storia siamo noi”, cimeli azzurri in mostra al Coni

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ROMA (ITALPRESS) – La storia è in quell’azzurro intenso, “antico” di 112 anni eppure in grado di suscitare nei tifosi emozioni sempre nuove. La Nazionale di calcio, insieme ai trofei conquistati e ai cimeli dei campioni che l’hanno frequentata nel corso della loro carriera, è in mostra oggi e domani al Coni. I gioielli del Museo del Calcio di Coverciano saranno esposti al Salone d’Onore e stamattina, in un evento alla presenza delle massime autorità sportive del Paese, è stato tagliato simbolicamente il nastro della mostra “La storia siamo noi” con il presidente federale Gabriele Gravina. “L’azzurro è il colore identitario dello sport italiano – le sue parole dal palco, accanto alla coppa dell’Europeo vinto a Wembley – il colore che ha contraddistinto la storia di questo Paese e l’ha unito sempre di più, anche nei momenti più difficili. In questa mostra troviamo esposto il mondo che amiamo, un binomio tra sport e cultura. Riconosciamo un grande valore alla memoria, su cui vogliamo far costruire l’albero dei nostri valori”.
“Il mio ringraziamento – ha aggiunto – va al presidente Malagò, per aver aperto la casa dello sport italiano per questa mostra, e mi piace ricordare Fino Fini, la persona che ha avuto la splendida intuizione di creare il Museo del Calcio, che diffonde la cultura di questo sport e che sotto la presidenza di Matteo Marani ha registrato un’importante intensificazione in termini di propositività e visibilità”. “Oggi è una giornata di festa – le parole di Giovanni Malagò, presidente del Coni – Queste coppe e questi cimeli della Nazionale sono un sigillo di credibilità e siamo noi a essere onorati dell’opportunità di ospitare cimeli e trofei nella casa dello sport italiano. Il presidente del Coni può essere bravo o meno, ma è considerato meglio o peggio se il calcio italiano fa risultati. Ecco perchè è il Coni a dire sempre grazie al calcio”.
Il percorso della Nazionale – che il 6 gennaio 1911 vestì per la prima volta la maglia azzurra in omaggio a Casa Savoia – è lungo oltre un secolo, con quattro titoli mondiali, due europei e un oro olimpico conquistati. L’esposizione ha portato a Roma decine di cimeli per ripercorrere le gesta degli Azzurri e delle Azzurre, attraverso trofei e maglie, ‘attrezzì del mestiere come palloni e scarpini, e fotografie che hanno segnato l’immaginario di milioni di tifosi.
Un’occasione densa di significati e ricca di emozioni, in cui è stato presentato il nuovo logo della Fondazione Museo del Calcio ideato da Independent Ideas.
L’ingresso alla mostra “La storia siamo noi” è libero ed è consentito nella sede del Coni, in piazza Lauro De Bosis a Roma, fino alle ore 19 di oggi e dalle ore 9 alle ore 19 di domani. Tra i cimeli da poter ammirare, la maglia con cui Silvio Piola esordì in Nazionale nel 1935, quella indossata da Paolo Rossi in occasione del ‘Mundial’ del 1982, la divisa con cui Giacinto Facchetti alzò la Coppa dell’Europeo nel 1968 e la polo vestita dal Ct Marcello Lippi nella finale iridata del 2006. “La storia siamo davvero noi: 112 anni, quasi mille giocatori e mille partite, 75 governi, 12 presidenti della Repubblica, 10 Papi. Questa è la storia della Nazionale italiana di calcio – ha spiegato Matteo Marani, presidente della Fondazione Museo del Calcio – Il nostro Museo sta crescendo, non è solo un luogo fisico ma la custodia della memoria del calcio italiano, che vuol dire storia e conoscenza. Noi non viviamo solo dell’attualità ma di tutto quello che abbiamo alle spalle e dobbiamo essere fieri della nostra storia”.
All’evento è intervenuto anche l’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato, il quale ha ricordato la centralità di Roma nel progetto di candidatura all’Europeo: “Stiamo portando avanti un grande lavoro e tanti progetti, inclusa la partecipazione della città al dossier di Euro 2032”.
– Foto Spf/Italpress –
(ITALPRESS).

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La Fiorentina rimonta con due rigori: è 2-2 contro il Bologna

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FIRENZE (ITALPRESS) – Il Bologna getta al vento la grande occasione di espugnare lo stadio Franchi e di regalarsi per una sera il terzo posto in Serie A facendosi rimontare due reti quando ormai la Fiorentina sembrava ormai annichilita. Per i viola il punto finale, 2-2 il risultato, è un mezzo miracolo al termine di una gara confusa, piena di errori, che viene rimediata con la complicità determinante degli ospiti e con due rigori, quando ormai la tifoseria toscana stava contestando e con i moduli di gioco del tutto saltati. Alla fine la classifica dei toscani rimane complicata, quella dei rossoblù molto buona ma rimane per il Bologna l’amaro in bocca. Gli ospiti erano avanti 2-0 e si sono visti annullare dall’arbitro il colpo del 3-0. Poi i viola hanno pareggiato con due penalty e nel finale, con gli emiliani in dieci, hanno addirittura sfiorato la rete del successo.
Ci si aspetta una squadra di casa vogliosa di dare seguito alle buone sensazioni di Conference League ma tranne che un contropiede sprecato da Kean, in fuorigioco comunque al momento dell’assist di testa di Gudmundsson, i gigliati non si fanno mai vedere dalle parti di Skorupski. E così gli ospiti piano piano mettono la testa fuori. Al 17′ serve un intervento prodigioso di De Gea per dire no a Fabbian, ma al 25′ Castro non perdona, scaricando in porta un assist dell’avversario Pablo Mari. I viola soffrono in ogni parte del campo, anche in quelle dove ipoteticamente sarebbero in superiorità numerica, con il Bologna che ha il solo difetto di non affondare sugli esterni, dove Dodò e Gosens sono in difficoltà. L’unica vera chance nitida del primo tempo per la Fiorentina capita al 30′ quando Ranieri mette incredibilmente sopra la traversa a un metro dalla porta su calcio d’angolo.
Pioli attende a fare le sue mosse e al 53′ i felsinei raddoppiano con Cambiaghi, servito da un cross di Holm. A quel punto entrano in campo Ndour, Fortini e Dzeko, coi viola che passano a uno spregiudicato 3-4-1-2. Il cambio vincente lo piazzerebbe invece il vice tecnico del Bologna, oggi allenatore in prima, Niccolini, che inserisce Dallinga, il quale fa tris ma l’arbitro annulla per fuorigioco di Orsolini ad inizio azione. Il rigore a 17 minuti dalla fine per tocco di braccio di Ferguson riapre tutto con Gudmundsson che realizza dal dischetto. Il finale è incandescente, il Bologna rimane in dieci per espulsione di Holm, con Pioli che si gioca anche la carta Piccoli e dunque finisce con tre punte e un trequartista. La Fiorentina pareggia al 96′ con Kean che spiazza Skorupski ancora su rigore, stavolta assegnato tramite Var per fallo di mano dell’ex fischiatissimo Bernardeschi. A tempo scaduto Dodò a porta vuota fallisce il clamoroso 3-2 e nessuno può rimanere felice al triplice fischio finale.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Sinner trionfa anche a Vienna, rimonta Zverev e vince il 22esimo titolo Atp in carriera

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VIENNA (AUSTRIA) (ITALPRESS) – Jannik Sinner ha battuto in finale Alexander Zverev e ha fatto suo l’“Erste Bank Open”, torneo Atp 500 con montepremi totale pari a 2.736.875 euro disputato sui campi in duro indoor di Vienna. Nell’ultimo atto della manifestazione, l’azzurro, numero due del mondo e primo favorito del seeding, ha sconfitto il tedesco, numero 3 del ranking internazionale e seconda forza del tabellone, col punteggio di 3-6 6-3 7-5, dopo circa due ore e mezza di autentica lotta.

Per Sinner si tratta del 22esimo titolo della carriera (su 31 finali disputate) nel circuito maggiore, il quarto del 2025. Per l’altoatesino è anche il secondo trionfo a Vienna, dove ha conquistato il trofeo anche nel 2023. Per Zverev invece era il 40esimo atto conclusivo della carriera: fin qui ha vinto 24 titoli Atp.

“Questa vittoria mi fa sentire benissimo. La finale è cominciata molto male, ma ho provato a restare incollato a Zverev e a giocare al meglio nei momenti importanti. Sono molto felice di aver vinto un altro torneo. Oggi la sfida finale è stata molto dura: la chiave del match è stata servire bene e giocare al meglio i punti decisivi. Sono sempre rimasto lucido e ho gestito bene le energie fisiche e mentali”. Così Jannik Sinner, dopo il successo nell’Atp 500 di Vienna.

“Complimenti intanto a Zverev che ha giocato un grande torneo, dopo una stagione per lui un po’ complicata. Poi ringrazio il mio team, la mia famiglia e la mia fidanzata, che sono tutti qui. Infine ci tengo a ringraziare gli organizzatori di questo torneo e tutti quelli che lavorano qui a Vienna. Un abbraccio ai raccattapalle e al pubblico, sempre numeroso qui: questa settimana per me è sempre speciale. Ci vediamo nel 2026″, ha poi affermato l’azzurro, durante la premiazione.

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-Foto IPA Agency-
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Dybala porta la Roma in testa alla classifica, Sassuolo sconfitto 0-1

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REGGIO EMILIA (ITALPRESS) –  La Roma passa a Sassuolo e vola in vetta alla classifica della Serie A, a pari punti col Napoli. Nel match valido per l’ottava giornata del campionato, la squadra di Gasperini piega i neroverdi per 1-0 grazie al primo gol in campionato di Paulo Dybala (16′). Partita divertente con tante occasioni da entrambe le parti, più solida e cinica la formazione capitolina nei momenti chiave del match.

Roma che sale a quota 18 punti e condivide il primato con il Napoli di Antonio Conte. Seguono Milan e Inter a 17 e 15 punti. Battuta d’arresto per il Sassuolo, che interrompe una striscia di tre risultati utili consecutivi (vittorie con Udinese e Verona, pareggio con il Lecce) e resta fermo in 12^ posizione con 10 punti. Propositivi i giallorossi in avvio, che mantengono alto il pressing sin dai primi minuti. I frutti dell’aggressività degli ospiti vengono raccolti da Dybala, che sfrutta la riconquista alta e muove il punteggio al 16′.

Al 27′ arriva la reazione del Sassuolo con Thorstvedt, che da una mischia su angolo manda a lato da pochi metri. Scampato il pericolo la Roma torna a fare la partita e riduce all’osso le trame offensive dei padroni di casa. Nella ripresa ritmi sempre alti, ma il Sassuolo che perde Berardi al 60′, uscito per un colpo alla testa subito in un contrasto con Mancini. Gasperini manda dentro Soulé, Dovbyk e Pellegrini ed è proprio il centrocampista a sfiorare lo 0-2 colpendo un palo al 67′. Roma arrembante e neroverdi in affanno, ma Wesley non riesce a firmare il raddoppio fallendo due grandi occasioni tra il 77′ e l’83’. Nel finale la squadra di Grosso ci prova con Cheddira, ma la Roma è lucida e gestisce alla perfezione gli ultimi scampoli di match. I giallorossi centrano la quarta vittoria fuori casa su altrettante disputate lontano dall’Olimpico in campionato. 

IL TABELLINO

SASSUOLO (4-3-3): Muric 6.5; Walukiewicz 5.5, Idzes 5.5, Romagna 6 (39′ pt Cande 6), Doig 5; Thorstvedt 5 (15′ st Vranckx 6), Matic 6, I. Koné 6.5 (36′ st Laurienté sv); Berardi 5.5 (15′ st Volpato 6), Pinamonti 5.5, Fadera 6.5 (36′ st Cheddira sv). In panchina: Turati, Nyarko, Zacchi, Paz, Moro, Coulibaly, Odenthal, Lipani, Iannoni, Pierini. Allenatore: Grosso 5.5.

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ROMA (3-4-2-1): Svilar 6; Celik 6, Mancini 6.5, Ndicka 6; Wesley 6.5 (42′ st Rensch sv), Cristante 6.5 (21′ st Pellegrini 6.5), M. Koné 7, Tsimikas 6 (1′ st Hermoso 5.5); Bailey 5.5 (5′ st Dovbyk 6), El Aynaoui 6; Dybala 7 (21′ st Soulé 6). In panchina: Vasquez, Gollini, Ferguson, Ziolkowski, Baldanzi, Pisilli, Sangaré, Ghilardi, El Shaarawy. Allenatore: Gasperini: 6.5.

ARBITRO: Manganiello di Pinerolo 6.
RETE: 16′ pt Dybala.
NOTE: pomeriggio nuvoloso; terreno di gioco in buone condizioni.
Ammoniti: Mancini, Thorstvedt, Doig, Hermoso, Volpato.
Angoli: 6-6.
Recupero: 3′; 5′.

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(ITALPRESS).

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