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Cronaca

Un Patto di Stabilità più morbido, la Commissione Ue svela la riforma

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Un Patto di Stabilità e Crescita più morbido per i Paesi con debito e deficit eccessivo, ma con una vigilanza anno per anno da parte della Commissione. E’ la riforma presentata dall’esecutivo comunitario e che dovrà essere approvata entro il 2023.
La Commissione europea ha illustrato gli orientamenti per la riforma della governance economica, che mira “a rafforzare la sostenibilità del debito e a promuovere una crescita sostenibile e inclusiva attraverso investimenti e riforme”.
La proposta punta a garantire che il quadro di regole “sia più semplice, più trasparente ed efficace”.
I piani strutturali di bilancio nazionali a medio termine sono la pietra angolare della riforma proposta dalla Commissione. Integrano gli obiettivi di bilancio, di riforma e di investimento, compresi quelli volti ad affrontare gli squilibri macroeconomici ove necessario, in un unico piano definito dalla Commissione “olistico a medio termine”, creando così un processo “coerente e snello”.
Gli Stati membri avrebbero così un maggiore margine di manovra per definire il loro percorso di aggiustamento di bilancio, rafforzando la titolarità nazionale delle loro traiettorie di bilancio.
Un unico indicatore operativo – la spesa primaria netta, ossia quella che è sotto il controllo del governo – servirebbe come base per definire il percorso di aggiustamento di bilancio e per effettuare la sorveglianza di bilancio annuale, semplificando così il quadro.
Secondo la riforma, la Commissione presenterebbe un percorso di aggiustamento di bilancio di riferimento, che copre un periodo di quattro anni, sulla base della sua metodologia di analisi della sostenibilità del debito. Questo percorso di aggiustamento di riferimento dovrebbe garantire che il debito degli Stati membri con problemi di indebitamento sostanziali o medi venga inserito in un percorso plausibile al ribasso e che il disavanzo rimanga credibilmente al di sotto del valore di riferimento del 3% del PIL stabilito nei Trattati.
Gli Stati membri presenterebbero quindi piani per definire il loro percorso di bilancio a medio termine, le riforme prioritarie e gli impegni di investimento pubblico. Gli Stati membri potrebbero proporre un periodo di aggiustamento più lungo, estendendo il percorso fino a tre anni, quando il percorso è sostenuto da una serie di impegni di riforma e investimento che sostengono la sostenibilità del debito e rispondono alle priorità e agli obiettivi comuni dell’UE.
Come terza fase, la Commissione valuterebbe i piani, fornendo una valutazione positiva se il debito è posto su un sentiero discendente o rimane su livelli prudenti e se il disavanzo di bilancio rimane credibilmente al di sotto del valore di riferimento del 3% del PIL nel medio termine. Il Consiglio approverebbe i piani a seguito di una valutazione positiva della Commissione.
Infine, Bruxelles controllerà costantemente l’attuazione dei piani. Gli Stati membri presenterebbero relazioni annuali sullo stato di avanzamento dei piani per facilitare un monitoraggio efficace e garantire la trasparenza.
Verrebbe concesso un maggiore margine di manovra agli Stati membri per la pianificazione delle loro traiettorie di bilancio. Allo stesso tempo, la Commissione metterebbe in atto nuovi strumenti di applicazione del Patto. La procedura per i disavanzi eccessivi verrebbe mantenuta, mentre quella basata sul debito sarebbe rafforzata, e scatterebbe quando uno Stato membro con un debito superiore al 60% del PIL si discosta dal percorso di spesa concordato. L’Italia è tra i Paesi con un debito superiore al 60% del Pil.
I meccanismi di esecuzione verrebbero rafforzati: il ricorso alle sanzioni finanziarie sarebbe reso più efficace riducendone gli importi. “Ci sarebbero anche sanzioni reputazionali più forti – spiega la Commissione -. La condizionalità macroeconomica per i fondi strutturali e per il meccanismo per la Ripresa e la resilienza sarebbe applicata in uno spirito simile, vale a dire che i finanziamenti dell’UE potrebbero essere sospesi anche quando gli Stati membri non hanno adottato misure efficaci per correggere il loro disavanzo eccessivo”.
Inoltre, un nuovo strumento garantirebbe l’attuazione degli impegni di riforma e di investimento alla base di un percorso di aggiustamento più lungo. La mancata attuazione degli impegni di riforma e investimento potrebbe comportare un percorso di aggiustamento più restrittivo e, per gli Stati membri della zona euro, l’imposizione di sanzioni finanziarie.
“Molto è cambiato da quando il Trattato di Maastricht ha riconosciuto la necessità di finanze pubbliche sane e di politiche fiscali coordinate. I paesi dell’UE ora devono far fronte a livelli di debito e disavanzo significativamente più elevati che variano ampiamente – spiega Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione -. Nuove sfide come le transizioni verde e digitale e le questioni relative all’approvvigionamento energetico rendono necessario fare grandi riforme e investimenti per gli anni a venire. Per rispondere a queste esigenze, presentiamo un progetto per una governance economica più semplice ed efficace. Le norme fiscali si concentrerebbero sulla riduzione del debito laddove è elevato, sulla base dei piani degli Stati membri che devono rispettare chiare condizioni dell’UE. Una volta approvato il piano, il monitoraggio si baserà su una semplice regola di spesa, mentre misure di attuazione più rigorose garantiranno la conformità. Gli orientamenti odierni ci permetteranno di lavorare insieme per ridurre il debito, rafforzare le nostre economie e costruire le basi per la nostra prosperità e stabilità future”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Papa “L’Italia non fa figli, fare entrare i migranti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La possibilità c’è, credo sia l’unica”. Lo ha detto Papa Francesco, intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” sul Nove, sulla soluzione per Israele e Palestina di due popoli e due Stati.
“La pace è superiore alla guerra sempre. Per la pace ci vuole coraggio”, aggiunge.
Parlando di immigrazione il Pontefice sottolinea che “il migrante va assunto, accompagnato, promosso e integrato. Nella nostra esperienza argentina, che è un paese di migranti, abbiamo questa esperienza di integrazione. In Italia – aggiunge – l’età media è di 46 anni: non fa figli. Faccia entrare i migranti”.
E su Trump che vuole avviare l’espulsione degli irregolari, il Pontefice dice: “Se è vero, sarà una disgrazia perchè fa pagare ai poveri disgraziati il conto dello squilibrio”.
Papa Francesco annuncia che suor Raffaella Petrini, attualmente vice governatrice, da marzo prossimo diventerà governatrice dello Stato della Città del Vaticano. “Il lavoro delle donne nelle curie è una cosa che è andata lentamente e si è compresa bene. Adesso ne abbiamo tante. Le donne sanno gestire meglio di noi”, afferma.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Inter batte 3-1 l’Empoli con Lautaro, Dumfries e Thuram

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MILANO (ITALPRESS) – A ventiquattro ore di distanza dal successo del Napoli, l’Inter risponde battendo l’Empoli per 3-1, infiammando così il duello per lo scudetto. A San Siro, i gol arrivano tutti nella ripresa e portano le firme di Lautaro, Dumfries e Thuram: “inutile”, invece, la marcatura dell’ex Esposito per il club toscano. L’Inter non brilla fino al gol del vantaggio, per poi accendersi e piegare la formazione azzurra, falcidiata dalle assenze.
Nel primo tempo si gioca praticamente solo nella metacampo dell’Empoli ma l’Inter non riesce a tornare negli spogliatoi in vantaggio. Anche a causa di un giropalla spesso prevedibile, i nerazzurri faticano a scardinare il muro eretto dalla difesa toscana. Nonostante le poche occasioni da rete, Lautaro è il più attivo dei suoi e sfiora il gol in due occasioni. Al 14′ il capitano interista conclude in rovesciata e costringe Vasquez al miracolo. In seguito, sempre il Toro colpisce anche un legno al 26′, non punendo l’errata lettura difensiva di Ismajli. Il secondo tempo ricomincia sulla falsa riga del primo e l’Inter continua a giocare dando poco ritmo alla propria manovra.
A sbloccare, però, un match che rischiava di complicarsi, ci pensa Lautaro con una giocata da fuoriclasse. Dopo dieci minuti della ripresa, infatti, l’argentino si carica la squadra sulle proprie spalle e timbra l’1-0, grazie ad uno stupendo tiro a giro dalla distanza. Al’69’ scende in campo Thuram che sostituisce Taremi, autore dell’ennesima prova impalpabile. All’80’ da calcio d’angolo i nerazzurri raddoppiano con Dumfries, autore di uno stacco imperioso che non lascia scampo a Vasquez. L’Inter è in gestione e la partita sembra chiusa: nel finale, però, il neoentrato Esposito punisce il blackout della difesa interista e fa 2-1. L’Empoli non fa nemmeno in tempo a sognare la rimonta che subito arriva il gol del 3-1, realizzato da Thuram in contropiede. I padroni di casa conquistano così un successo pesante che consente loro di riportarsi a meno tre punti dal Napoli capolista. Continua, invece, la crisi dell’Empoli, capace di conquistare solo un punto nelle ultime sei uscite.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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La Lazio passa a Verona con Gigot, Dia e Zaccagni

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VERONA (ITALPRESS) – La Lazio espugna il Bentegodi travolgendo 3-0 il Verona nel match valevole per la ventunesima giornata della Serie A: a segno Samuel Gigot, Boulaye Dia e Mattia Zaccagni. I biancocelesti ritrovano quindi i tre punti e si confermano al quarto posto della classifica; i veneti sono fermi in terzultima posizione.
La formazione capitolina parte subito con il piede sull’acceleratore e dopo appena due minuti passa in vantaggio grazie alla rete di Samuel Gigot che, sul corner calciato da Zaccagni, anticipa Coppola e di testa batte Montipò. I padroni di casa provano immediatamente a reagire con una conclusione di Tengstedt, che colpisce in pieno Provedel. La Lazio, nonostante il gol di vantaggio, continua a spingere e al 18′ prova a rendersi pericolosa con un tiro dal limite dell’area di Castellanos, che si spegne sul fondo. I tempi sono maturi per il raddoppio degli uomini di Marco Baroni, che al 21′ si portano sul 2-0 con la rete siglata da Boulaye Dia: l’attaccante senegalese, dopo una punizione battuta malissimo dagli avversari, si fa 50 metri palla al piede, salta Bradaric e supera Montipò con il mancino.
Il Verona accusa il colpo e rischia di capitolare al 37′, quando Zaccagni imbecca Isaksen, il quale calcia a botta sicura, ma trova la respinta di Montipò. Buon finale di primo tempo da parte degli scaligeri che, dopo i tiri di Duda e Tengstedt, al 43′ colpiscono una clamorosa traversa con un colpo di testa di Serdar. Si va a riposo sul parziale di 0-2. Nella ripresa Zanetti inserisce Livramento e passa al 4-4-2, che consente alla squadra gialloblù di affacciarsi in maniera convincente nella metà campo avversaria. Al 58′, però, Tchatchoua commette un incredibile errore che innesca involontariamente Dia: il senegalese serve Zaccagni che, a porta quasi completamente sguarnita, deposita in rete per il 3-0. La Lazio, dunque, ha la partita in pungo ma al 64′ va vicina al poker con Castellanos che, su ottimo suggerimento di Nuno Tavares, fallisce una grande occasione. Dopo una girandola di sostituzioni da entrambe le parti, i gialloblù tentano di riaprire la sfida con un’insidiosa conclusione di Bradaric ma l’esterno trova l’attenta risposta di Provedel.
Nel finale i padroni di casa restano in inferiorità numerica in seguito a un’ingenuità di Duda, che viene espulso per doppia ammonizione. I biancocelesti amministrano poi facilmente il largo vantaggio.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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