Economia
Ctsv, l’imprenditoria italiana conquista il mondo della ricerca scientifica
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3 anni fa-
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Redazione
BRUINO (TORINO) (ITALPRESS) – Creatività italiana e affidabilità americana. Corre su questi due binari CTSV, unica azienda italiana che progetta, produce e commercializza sistemi innovativi destinati alla preparazione di campioni per molte applicazioni biologiche e scientifiche, come la citometria a flusso, la ricerca veterinaria, la sicurezza alimentare e la chirurgia rigenerativa.
La maggior parte dei suoi prodotti sono invenzioni aziendali brevettate.
Certificata ISO9001 fin dalla fondazione, nel 2008, l’impresa è attualmente guidata da Armando Roggero, figlio di Gianmarco, l’inventore dei primi prodotti lanciati a inizio anni 90, che ha reso ancora più competitiva e affermata l’azienda, con linee di prodotto nate oltre 30 anni fa.
Negli anni Ottanta muove i primi passi un giovane consulente scientifico e tecnico, Gianmarco Roggero, che lavora presso la Becton Dickinson (BD), un colosso americano leader mondiale delle tecnologie medicali, che gli affida un compito preciso: portare in Europa e, in particolare, in Italia la nuova citometria a flusso.
Si tratta di una tecnica multi-parametrica di laboratorio capace di analizzare, quantificare e separare cellule o microparticelle in una sospensione liquida, superando i limiti della microscopia ottica. Introdotta negli anni 70, la tecnologia viene affinata nel corso degli anni, grazie a una continua innovazione e alle molteplici applicazioni sia nella ricerca che nella diagnostica clinica.
La missione di Gianmarco Roggero è quindi coinvolgere ricercatori e biologici italiani, alcuni dei quali diventeranno poi luminari e opinion leader a livello mondiale, alla scoperta e utilizzo dei nuovi citometri FACS (Fluorescence Activated Cell Sorter) prodotti e commercializzati dalla Becton Dickinson. Lungo il cammino nota un limite nella fase iniziale del processo: la preparazione dei campioni. Infatti, all’epoca non esistevano metodi meccanici standardizzati per ottenere un liquido di cellule singole, la cosiddetta ‘sospensione cellulare’, dai campioni di tessuto solido né tantomeno dispositivi per filtrarle. È il 1989 quando Roggero decide di mettersi in proprio e avvia la ConsulTS, una società di consulenza tecnico-scientifica per gli utilizzatori di citofluorimetri.
A questo punto, però, è necessario trovare quanto prima una risposta al problema della preparazione dei campioni. La soluzione arriva velocemente anticipando anche multinazionali con ben altre risorse finanziarie. Nascono così i Filcons, filtri standardizzati per la separazione delle cellule prima di essere analizzate con i grandi citometri FACS della BD. È la prima invenzione, brevettata nel 1990, che nasce dai laboratori della ConsulTS. Pochi anni dopo, infatti, è la volta dei Depacons, soprannominate ‘bustine di tè’, supporti che consentono di dissociare il midollo osseo e reidratare i tessuti inclusi in paraffina.
Negli stessi anni Gianmarco Roggero inizia a collaborare con il professore Giuliano Mazzini dell’Università di Pavia, famoso ricercatore e pioniere nell’uso della citometria a flusso nell’immuno-istochimica. È questo il terreno fertile dove far germogliare due nuove invenzioni, brevettate e commercializzate a partire dal 1992: Medimachine e Medicons. L’abbinamento di questi due dispositivi forma un disgregatore meccanico monouso per la dissociazione di tessuti animali e vegetali. La sua peculiarità, progettuale e costruttiva, nasce unendo le leggi della meccanica con quelle della fluidodinamica, tra cui l’applicazione del principio di Reynolds.
Intorno alla metà degli anni 90 i tre prodotti della ConsulTS – ovvero Medimachine, Medicons e Filcons – attirano l’attenzione della Becton Dickinson che decide di distribuirli, in esclusiva mondiale, raggruppandoli nel ‘sistema Medimachine’. Per l’occasione, i Medicons sono resi più performanti aggiungendo un ‘raccordo per siringa’ per prelevare la sospensione cellulare dal fondo senza doverla rompere.
“Ho sempre ricordato quel momento come un riconoscimento alla creatività italiana, quell’essenza di abilità, ingegno e tenacia che fa grande il Made in Italy – dichiara Armando Roggero, erede dell’inventore dei primi dispositivi del sistema Medimachine -.
Così la nostra ‘piccola’ invenzione, nata tra Torino e Pavia, è salita sul palcoscenico mondiale. E oggi vantiamo molti distributori di altissimo livello che permettono ai nostri prodotti di raggiungere oltre 60 Paesi: dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Svezia al Sud Africa. Tutto ciò dimostra che ‘il bello e il ben fatto’, pilastro della nostra cultura imprenditoriale, sia sempre la carta migliore da giocare sui tavoli internazionali”.
La certificazione ISO9001 nel ’98 e l’esperienza elvetica a metà degli anni 2000 Si arriva così alla fine degli anni Novanta quando in azienda entra Armando Roggero che, fresco di diploma e iscritto alla facoltà di Biologia di Torino, decide di seguire le orme del padre focalizzando la sua attenzione sul sistema di gestione della qualità.
L’obiettivo è conquistare l’ambita certificazione ISO9001 per la società di famiglia. Roggero raggiunge il traguardo nel 1998.
“Sono molto orgoglioso della certificazione ISO9001 assegnato alla ConsulTS, poco prima del nuovo millennio – afferma Armando Roggero, attuale amministratore -. Siamo state tra le prime aziende italiane a riuscirci e lo dimostra il numero progressivo 623 sul certificato. Così come sono orgoglioso della società elvetica ConsulAR, uno spin-off di ConsulTS, che ho fondato nel 2001 per produrre la linea ‘FASTH system’, ovvero macchinari e materiale monouso, Prypcons, per l’omogeneizzazione destinati alla sicurezza alimentare e ai test veterinari. Ricordiamoci che sono gli anni della ‘mucca pazza’ e i nostri dispositivi, tra il 2001 e il 2007, vengono utilizzati per l’estrazione dei prioni, utili per il test BSE, assicurandoci la leadership europea in questo campo”.
Al termine del ‘periodo caldo’ legato alla BSE, ricordato non tanto come un’emergenza sanitaria quanto un disastro economico che mandò in crisi l’intera filiera della carne, Roggero rientra in Italia ed unisce le due gamme di prodotti: da una parte, la ‘Medimachine System’, che comprende Medimachine, Medicons e Filcons; dall’altra parte, la ‘FASTH system’, che ha in catalogo i dispositivi monouso per l’omogeneizzazione.
Nasce così, nel 2008, l’attuale CTSV – acronimo di ConsulTSV, dove V sta per Veterinary – con sede legale a Brescia e quella produttiva a Bruino, in provincia di Torino, per motivi logistici e di vicinanza a fornitori consolidati con cui condividere un percorso di crescita continuo e ricco di soddisfazioni professionali e industriali. Anche il nome viene compresso da ConsulTSV a CTSV più o meno nello stesso periodo in cui Becton Dickinson diventa semplicemente BD.
L’attività prosegue spedita negli anni successivi fino al 2017 quando la CTSV presenta l’ennesima novità del settore: la Medimachine II, l’evoluzione dello strumento inventato 25 anni prima. Tra le sue peculiarità il touch-screen interattivo, fruibile anche con i guanti da laboratorio, che consente di selezionare la lingua con cui interfacciarsi e la modalità operativa, manuale o automatica. Inoltre, l’apparecchio è progettato per fornire sia la dissociazione delicata dei tessuti che l’omogeneizzazione fine, utilizzando dispositivi monouso appropriati con caratteristiche tecniche diverse a seconda della procedura richiesta.
L’anno successivo ancora un’invenzione brevettata: la tecnologia di disaggregazione polimerica che, grazie alle micro-lame, consente di ottenere i migliori risultati in termini di vitalità cellulare anche su tessuti molto morbidi come, ad esempio, il tessuto neurale o i linfonodi. Questo sistema fa parte dei nuovi dispositivi monouso Medicons-P e MediBlue lanciati nel 2020. E sempre nel 2018 la CTSV conquista la nuova certificazione ISO 9001.
Oggi la CTSV conta una decina di addetti, in quanto molte operazioni sono esternalizzate a società specializzate, tra cui società di ingegneria in Italia ed all’estero (TechExpert ed EMC), per realizzare una nuova generazione di macchine di dissociazione portatili e da banco. Entrambi gli strumenti sono stati co-progettati da CTSV insieme alle società di ingegneria sopra citate.
Conclude Armando Roggero: “La nostra è una bella storia italiana e nel tempo io e mio padre abbiamo costruito molto, trasformando i nostri sogni in una realtà industriale solida, innovativa e capace di dialogare alla pari con i colossi mondiali. Nei prossimi anni la CTSV realizzerà altre geniali invenzioni, sempre al servizio del progresso scientifico e in nome della piccola e intraprendente imprenditoria italiana”.
-foto ufficio stampa Mediability –
(ITALPRESS).
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Economia
Banca Generali, a novembre raccolta netta totale a 649 milioni
Pubblicato
17 ore fa-
9 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Banca Generali ha realizzato nel mese di novembre una raccolta netta pari a 649 milioni in aumento del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato conferma l’accelerazione in corso che ha portato la raccolta totale cumulata a oltre 6,2 miliardi, in aumento del +10% su base annua. In merito alla composizione della raccolta, novembre ha evidenziato una forte domanda di fondi di casa (176 milioni nel mese), sostenuti dall’ottima accoglienza delle nuove strategie lanciate dalla Sicav LUX IM a fine settembre, e dei contenitori finanziari (57 milioni nel mese). Da inizio anno i prodotti di casa (fondi e contenitori finanziari) hanno raccolto 2,5 miliardi nel periodo (+19% a/a), rappresentando il 78% degli interi assets under investments a fine novembre.
Al contrario, i fondi di terzi hanno mostrato una lieve flessione con deflussi per 34 milioni nel mese e deflussi per 157 milioni da inizio anno. Nel mese si sono distinti anche i flussi in consulenza evoluta in AUC and banking (98 milioni nel mese, 367 milioni da inizio anno) che parzialmente hanno controbilanciato deflussi da polizze tradizionali per 96 milioni che comunque si mantengono ampiamente in positivo con 437 milioni da inizio anno. I flussi confluiti negli altri attivi sono risultati pari a 393 milioni a novembre (3,1 miliardi da inizio anno) trainati in particolare da 357 milioni di liquidità, al netto di uscite per le scadenze fiscali della clientela di 166 milioni nel mese (1.1bn da inizio anno, +12% a/a.
“Dopo un dato di ottobre caratterizzato dall’inserimento di top banker sia sul mercato italiano sia su quello svizzero, novembre si caratterizza per una raccolta molto forte della struttura esistente e un livello totale di flussi di periodo nettamente in crescita rispetto all’anno precedente. Il clima interno è molto positivo, sostenuto dal venire meno delle incertezze dell’Ops e dalle molteplici progettualità in corso. Nel breve, la nuova offerta a protezione del capitale e la normalizzazione del contesto garantiscono crescita e qualità della raccolta”. Così l’Ad e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, commentando il dato sulla raccolta di novembre.
“Nel medio-lungo termine – aggiunge – Intermonte, Alleanza e l’AI ampliano il bacino dei clienti, l’efficacia dei nostri banker e ci proiettano verso un nuovo paradigma di crescita. Siamo fiduciosi di chiudere positivamente l’anno e, ancor di più, di aver avviato iniziative che ci accompagneranno con entusiasmo e determinazione verso il prossimo. Mai come oggi esistono i presupposti per conquistare quote di mercato in diversi segmenti, grazie alla forza delle nostre persone e del nostro brand”, conclude Mossa.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Space economy, produzione di 8 miliardi e 23mila addetti impiegati
Pubblicato
21 ore fa-
9 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Considerando gli operatori market, l’economia dello spazio ha generato una produzione di 8 miliardi, impiegando poco più di 23mila addetti, con un valore aggiunto di 2 miliardi, pari allo 0,1% del Pil. E’ quanto emerge dai dati di un’indagine Istat e Asi. La componente upstream, ovvero le attività incluse nella filiera produttiva dell’economia dello spazio, impiega poco più di 14mila addetti con una produzione di 4,1 miliardi e un valore aggiunto di 1,3 miliardi. Le esportazioni sono 2,1 miliardi, di cui 1,8 miliardi riferibili ad attività upstream. Le importazioni ammontano a 1,6 miliardi, di cui 1,2 generate dall’indotto produttivo. Le imprese operanti nell’economia dello spazio hanno investito in beni materiali per circa 0,8 miliardi, destinati principalmente a macchinari e attrezzature. Gli investimenti in ricerca e sviluppo intra muros sono pari a 0,6 miliardi.
Nel settore non-market, che comprende le attività legate allo spazio svolte da istituzioni pubbliche (Asi inclusa) e private, il valore aggiunto si attesta a 353 milioni, con l’impiego di circa 2,2mila addetti. Tali unità realizzano investimenti per circa 182 milioni, destinati in larga parte alla ricerca e sviluppo (162 milioni). Nel settore manifatturiero si concentra il 76% dell’attività legata alla componente upstream, con l’impiego di oltre 10mila addetti, mentre i servizi market dominano la componente downstream. Quasi l’80% del valore aggiunto della space economy, pari a 1,5 miliardi, è generato dalle grandi imprese (250 addetti e oltre), che occupano circa 17,8mila addetti. Il 90% del valore aggiunto dell’economia dello spazio è generato da imprese appartenenti a gruppi multinazionali (1,8 miliardi) che impiegano 20,5mila addetti. Considerando la componente upstream, esse contribuiscono per circa 1,2 miliardi di valore aggiunto, occupando poco meno di 12,5mila addetti.
Le imprese appartenenti a gruppi multinazionali attivano la quasi totalità dei flussi con l’estero: 1,5 miliardi di importazioni e poco meno di 2 miliardi di esportazioni. Considerando il complesso dell’economia dello spazio, le imprese space mostrano una produttività del lavoro di circa il 65% maggiore rispetto alle unità produttive non-space. Le imprese operanti nel settore upstream mostrano una propensione agli investimenti (esclusa la ricerca e sviluppo) in media leggermente inferiore alle altre unità produttive, con un tasso di investimento, calcolato come rapporto investimenti e valore aggiunto, pari al 16,4% contro il 16,9%. Al contrario, le imprese upstream fanno registrare una più alta propensione all’investimento in ricerca e sviluppo rispetto al resto del sistema produttivo: 11,9 contro 7,2% il rapporto fra investimenti in ricerca e sviluppo il valore aggiunto. Le retribuzioni medie degli occupati dipendenti delle unità produttive operanti nell’upstream (41,1mila euro pro capite) sono del 55% superiori a quelle riscontrate nelle altre imprese (21,4mila euro).
– foto di repertorio IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Ex Ilva, Urso aggiorna Decaro sulla riunione al Mimit e sulle prospettive per Taranto
Pubblicato
2 giorni fa-
8 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, nel corso di un lungo colloquio telefonico ha informato il presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro, della riunione che si è svolta venerdì scorso al Mimit con gli enti locali pugliesi, anche in merito al piano operativo per il rilancio produttivo dell’ex Ilva predisposto dai Commissari straordinari e alle potenzialità di ulteriori investimenti nell’area di Taranto.
Il ministro Urso ha inoltre aggiornato il presidente Decaro sugli obiettivi del decreto ex Ilva, attualmente all’esame del Senato, e sulle procedure negoziali per la cessione degli asset previste nella gara internazionale in corso. Urso si è quindi confrontato con Decaro sulle prospettive della revisione del CBAM secondo gli indirizzi del governo italiano, sulla necessità di una pronta adozione in sede UE delle misure di salvaguardia per il settore dell’acciaio e sull’importanza di aprire a una revisione del dossier ETS, incluso il rinvio del phase out delle quote gratuite. Il ministro Urso ha infine assicurato al presidente Decaro il massimo impegno e la piena collaborazione del Governo con Regione ed enti locali.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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