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Cronaca

G20, Meloni “Riavvicinamento tra l’Occidente e il resto del mondo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Questo G20 si svolgeva in una situazione molto complessa, secondo molti osservatori poteva tradursi in un sostanziale fallimento. Mi pare si possa dire che è stato un successo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa conclusiva al vertice G20 di Bali, in Indonesia. “La questione più complessa era l’aggressione della Russia all’Ucraina. Non si voleva che questo importantissimo summit uscisse senza una dichiarazione finale e congiunta dei leader, ma d’altra parte non si poteva fingere di non vedere quello che sta accadendo”, ha aggiunto.
“Mi pare che il G20 segni un riavvicinamento tra l’Occidente e il resto del mondo, con un accordo sul testo finale nel quale si inserisce un passaggio che consideriamo fondamentale e significativo, vale a dire la condanna della Russia per l’aggressione nei confronti dell’Ucraina”, ha sottolineato Meloni, per la quale “l’Italia è stata protagonista del G20, intorno a noi c’è stata molta attenzione, sicuramente anche perchè l’Italia è l’unica nazione con un capo di governo donna. Sul tema della parità il nostro Paese era un fanalino di coda ora siamo all’avanguardia, fa piacere”.
“Questo summit è stato anche un’occasione per combattere la narrazione che vuole l’Occidente contro il resto del mondo. E’ la ragione per cui l’Italia si è molto concentrata sui confronti bilaterali con nazioni con le quali c’è minore capacità di incontrarsi. Non sono riuscita a organizzare tutti i bilaterali chiesti con l’Italia, ma l’idea è quella per cui un governo solido consente di immaginare l’Italia come partner fondamentale per le relazioni”, ha proseguito.
“In questo G20 c’è anche il successo sul negoziato sul grano, un punto che ho ribadito nel mio intervento e che ha trovato il sostegno di tutti i leader, Russia compresa”, ha detto ancora Meloni.
“Al centro del summit alcune questioni fondamentali, dall’energia alla crisi alimentare, dalla crisi sanitaria alla digitalizzazione, e l’Italia è presente su tutte le tematiche – ha aggiunto il premier -. Abbiamo sottolineato degli elementi che consideriamo importanti, la crisi energetica che stiamo vivendo oggi viene da lontano. Non è figlia della guerra, che al massimo l’ha acuita. E’ figlia di scelte sbagliate fatte da inizio millennio, crisi che creano difficoltà perchè ostaggio del rapporto tra paesi produttori e consumatori e della speculazione”.
“Questa mattina abbiamo ricevuto un brusco risveglio con le notizie che arrivavano dalla Polonia, ci siamo consultati con gli alleati – ha spiegato il presidente del Consiglio -. L’ipotesi che sulla Polonia sia caduto un missile dell’antiaerea ucraina per quanto ci riguarda cambia di molto poco la sostanza dal nostro punto di vista, la responsabilità di quello che è accaduto è della Russia che sta sistematicamente distruggendo le infrastrutture, i russi sanno che bombardando al confine i missili possono cadere sul suolo polacco”.
“Insieme agli alleati abbiamo condannato l’aggressione russa e offerto pieno sostegno a Kiev – ha aggiunto il premier italiano -. Sulla vicenda dell’Ucraina non si può prescindere dalla volontà della nazione aggredita, speriamo di trovare un accordo con Zelensky per uscire dal conflitto nel minor tempo possibile”.
“Ho avuto ieri un lungo e molto cordiale colloquio con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e ci siamo ripromessi di rivederci molto presto”, ha poi spiegato Meloni.
“La questione dei prezzi dell’energia rimane aperta, ma abbiamo trovato negli Usa un’amministrazione aperta a ragionare con l’Unione Europea per trovare soluzione per calmierare i prezzi”, ha proseguito.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Cronaca

SCONTRO IN CONSIGLIO COMUNALE A PAVIA SU PONTE NAVIGLIO CHIUSO

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Il Ponte sul Naviglio di viale Ludovico il Moro a Pavia è chiuso da 9 mesi e in Consiglio Comunale si è consumato uno scontro quando il capogruppo di Forza Italia, Antonio Bobbio Pallavicini ha chiesto alla vice sindaca e assessora ai Lavori pubblici Alice Moggi di indicare quando inizieranno i lavori e lei ha risposto di non essere in grado di indicare una data precisa. Pallavicini allora ha ricordato come, quando l’amministrazione leghista Fracassi era impegnata nella realizzazione del vicino ponte Ghisoni, l’allora consigliera di opposizione Alice Moggi sottolineasse a più riprese i ritardi, “mentre ora non è in grado di fornire una data”. Quel che fa rabbia ai pavesi è che i lavori sono stati assegnati all’impresa Fratelli Marotta srl con sede legale in via Capo Santa Maria a Rotondi (Avellino) lo scorso 18 marzo per un ammontare dell’appalto di 234.600 euro oltre agli oneri di sicurezza pari a 22.034 euro e all’Iva. Di fatto il ponte è stato chiuso il 22 luglio 2024 e ancora oggi non si vedono materialmente operai al lavoro.

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Cronaca

ANDREA SEMPIO: “NON HO NULLA DA TEMERE E SONO TRANQUILLO”

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“Sono tranquillo e non ho nulla da temere”. E’ quello che va ripetendo Andrea Sempio, indagato dalla Procura di Pavia nella nuova indagine sul delitto di Chiara Poggi, a Massimo Lovati, il legale che lo difende con Angela Taccia.
Sempio, come ha riferito Lovati, “ha fiducia nella magistratura” ed è “sereno” in quanto non ha alcuna responsabilità nell’omicidio per cui oggi, davanti al gip Daniela Garlaschelli, si è aperto l’incidente probatorio: “c’è stato un colpo di scena – ha aggiunto – perché i pm hanno ricusato il perito, il professor Emiliano Giardina. La giudice si è riservata, ma quasi certamente ne nominerà uno nuovo”.

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Cronaca

DELITTO GARLASCO, NO DELLA PROCURA A RICHIESTA STASI DI SEMILIBERTÀ

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La procura generale di Milano ha chiesto il «rigetto» della richiesta della
semilibertà avanzata da Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio dell’ex fidanzata Chiara Poggi. E, «in subordine», ha chiesto un rinvio del procedimento per valutare le «circostanze» della sua ultima intervista a «Le Iene» del 30 marzo, che non è stata autorizzata. Davanti ai giudici di sorveglianza, nell’udienza a porte chiuse, la sostituta procuratrice generale di Milano, Valeria Marino, ha espresso in aula un parere solo «parzialmente positivo» sulla richiesta di Stasi. La decisione dei giudici è attesa entro cinque giorni. Stasi non si è presentato in udienza.

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