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Mondiali al via, Infantino “Quante ipocrisie sul Qatar”

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DOHA (QATAR) (ITALPRESS) – Gianni Infantino passa al contrattacco. Alla vigilia della partita d’apertura dei Mondiali del Qatar, in conferenza stampa a Doha, il presidente della Fifa risponde alle critiche e lo fa con parole forti, prendendo di petto la situazione. “Oggi mi sento del Qatar, mi sento arabo, africano, gay, disabile, un lavoratore migrante”, le parole del numero 1 del calcio mondiale che ha riaperto parentesi della sua vita per far capire che certe situazioni non solo le conosce ma le ha anche vissute. “Mi sento come loro e so cosa vuol dire essere vittima di bullismo perchè lo sono stato. Ho pianto e ho cercato di reagire. Sono figlio di lavoratori migranti che hanno vissuto in condizioni molto difficili in Svizzera per come vivevano e i diritti che avevano. Ho visto come venivatrattato chi cercava di entrare nel paese, ma ora la Svizzera è un esempio di tolleranza. Il Qatar ha fatto progressi e ne parleremo, come spero che parleremo anche di calcio. La Fifa è orgogliosa di essere qui, questo sarà il Mondiale più bello per la gente che ama il calcio, ma sono stanco di leggere commenti su persone e su decisioni prese dodici anni fa”.
Le dichiarazioni di Infantino, ovviamente, sono legate alle polemiche per i diritti umani, alle condizioni che i lavoratori, e non solo, vivono in Qatar, in particolare quelli impiegati per la costruzione degli stadi con le associazioni che denunciano migliaia di morti. “La cosa triste è che gli europei in questi giorni danno molte lezioni morali. Anche io sono un europeo e penso che dovremmo scusarci per tante cose e per 3mila anni dopo quello che abbiamo fatto. Sono venuto qui sei anni fa e la prima cosa che ho fatto è stata quella di capire quante aziende europee guadagnano qui o in altri paesi dell’area, ma anche quante si sono occupate dei lavoratori. Sapete quanti giornalisti sono venuti a una manifestazione sui disabili due giorni fa? Quattro”, dice Infantino che insiste sulle critiche che arrivano dal Vecchio Continente “dove migliaia di lavoratori migranti muoiono e nessuno se ne ricorda. Il Qatar ha offerto a molti migranti di guadagnare dieci volte di più che nel loro Paese. In Europa non lo permettiamo, ma se si ha a cuore la sorte di questi migranti, bisognerebbe creare rotte che permettano loro di raggiungere l’Europa, come sta facendo il Qatar. Non possiamo chiudere gli occhi, ci sono cose che non funzionano in Qatar, ma la moralità a senso unico è solo ipocrisia. Questo Mondiale farà aprire gli occhi a tante persone”.
Secondo Infantino, in realtà, il calcio, il Mondiale e la Fifa hanno già contribuito a miglioarare la realtà del Paese a differenze di aziende estere che lavorano in Qatar ma che non hanno fatto nulla per cambiare le leggi sul mondo del lavoro. “Siamo in un regno sovrano, la Fifa non può cambiare le leggi così come non può farlo nel Regno Unito o altrove, ma ha erogato un fondo di 350 milioni di dollari per i lavoratori negli ultimi quattro anni. Le aziende occidentali che sono qui, però, non vogliono aumentare i salari di questi lavoratori”. E poi ci sono le proteste delle comunità LGBT. “Ho parlato molto con i leader di questi movimenti e tutti sono i benvenuti. L’opinione di uno o due non è quella di un intero Paese. Le regole esistono, per cambiarle bisogna passare attraverso un processo come è stato fatto anni fa in altri Paesi come la Svizzera. Le porte iniziano ad aprirsi, ma dobbiamo unirci senza guerre. Qui la gente è felice di avere il Mondiale. La tolleranza inizia con noi. Dobbiamo diffondere comprensione”. L’ultima polemica è quella legata al divieto della vendita di alcolici.
“Tutte le decisioni che vengono prese vengono prese congiuntamente dalla Fifa e dall’organizzazione. Ci sono molti punti in cui si possono bere alcolici e se non si può fare allo stadio penso che si possa stare tre ore senza bere birra, eppure siccome siamo in un paese arabo anche questo sembra un grande problema. In Francia, Spagna e in alcuni altri paesi accade la stessa cosa. Budweiser è uno dei partner della Fifa e continueremo con loro fino al 2026, alla fine spero che tutti i problemi di questo Mondiale siano legati alla birra…”, dice Infantino che resterà a guidare la Fifa, dal momento che è l’unico candidato per il prossimo quadrienno e che difende l’operato della Federcalcio mondiale: “Il mondo crede nella Fifa e in quello che abbiamo fatto per ripulire la Federazione. Adesso dobbiamo dare la possibilità alla gente di potersi godere questo Mondiale, cercando di unire e non di creare conflitti”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Mondiali 2026, Abodi “L’obiettivo della qualificazione deve essere quasi un’ossessione per la Nazionale”

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MILANO (ITALPRESS) – “La Nazionale di calcio ha bisogno non solo di carica emotiva, ma anche morale. I ragazzi che abbiamo possono raggiungere quell’obiettivo, che deve essere quasi un’ossessione, tirando fuori quel qualcosa in più che in questi anni è mancato. Abbiamo visto in questi anni ragazzi uscire dal campo con capo chino e senso di resa che non è nel nostro spirito. Mi auguro che il calcio recuperi questa dimensione terrena e interpreti in campo quel senso dell’onore per raggiungere lo stesso obiettivo di altri, perché nessuno ci regalerà nulla. Non esistono più squadre cuscinetto”. Lo ha detto il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, durante la settima edizione di ‘Sport Industry Talk – L’economia dello sport’, organizzata da Rcs Academy a Milano, a proposito del percorso di qualificazione ai Mondiali 2026 dell’Italia di Gattuso, che sarà impegnata a marzo ai playoff.

“Sono fiducioso, un po’ perché lo sono di natura, e considero la maglia azzurra in generale un grande amore con il quale siamo cresciuti più o meno tutti. Quella del 2021 è stata una meravigliosa e struggente parentesi, anche perché ci sono ricordi che vanno al di là della vittoria come il ricordo di Gianluca Vialli che va custodito. Questo mi porta a dire che da adesso ai playoff le legittime polemiche devono diventare supporto per la nazionale che deve avere la voglia di ritrovare l’obiettivo di decine di milioni di italiani”, ha aggiunto Abodi.

– Foto IPA Agency .

(ITALPRESS).

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La F1 fa tappa a Las Vegas, Hamilton “Penso a guidare anche mentre dormo”

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LAS VEGAS (USA) (ITALPRESS) – “Mi sveglio pensando a guidare e vado a dormire pensando a questo; ci penso anche mentre dormo. Semmai, devo concentrarmi sull’essere in grado di staccare di più. So quali sono le intenzioni di John, a volte parliamo più volte a settimana, quindi abbiamo parlato diverse volte dalla scorsa settimana. Si tratta di unire la squadra e noi siamo davvero uniti”. Così Lewis Hamilton, in conferenza, alla vigilia del Gran Premio di Las Vegas di F1, è tornato sulle parole del presidente della Ferrari, John Elkann, che aveva invitato i piloti a “parlare meno e concentrarsi di più sulla guida”.

Sulla stagione, il pilota britannico ha spiegato che il suo primo anno in Ferrari “mi ha ricordato quanto io sia resiliente. Sostengo questa squadra al 100%, sostengo me stesso al 100% e so che quando faremo le cose per bene sarà incredibile. Non vedo l’ora che arrivi quel momento e credo davvero che accadrà. Sono entrato in questa squadra sapendo benissimo che serve tempo per cambiare la rotta di una nave”. “È stato un anno davvero pesante. È stato l’anno più impegnativo che credo di aver avuto. Sono stato in fabbrica più di quanto penso di essere stato in qualsiasi altra fabbrica prima”, ha concluso Hamilton.

LECLERC “ELKANN? SUO MESSAGGIO VOLEVA ESSERE POSITIVO”

“Con John ci parliamo sempre, ci conosciamo da tantissimi anni e abbiamo una buonissima relazione. Ci siamo chiamati come sempre dopo le gare, mi ha detto che andava fatta quell’intervista e cosa voleva mandare come messaggio. L’intenzione era sicuramente positiva”. Così invece Charles Leclerc, ai microfoni di Sky Sport, è tornato sulle parole del presidente della Ferrari. “John ama la Ferrari: come me e come tutte le persone del team, vuole solo il bene della Ferrari. John è molto ambizioso e dobbiamo esserlo tutti in Ferrari, quindi il nostro dovere è fare sempre meglio. Credo che fosse questo il messaggio che voleva mandare John – ha aggiunto Leclerc -. Un messaggio positivo che uso come motivazione. Non vedo l’ora di essere in pista, domani, sperando che la Ferrari torni di nuovo in cima al podio, perché è l’unica cosa che mi darebbe il sorriso”.

– Foto IPA Agency –

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Houston piega Cleveland, Oklahoma City vola, ok Miami: il resoconto della notte Nba

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ROMA (ITALPRESS) – I Rockets sono i grandi protagonisti delle gare della regular-season della Nba disputate nella notte. Il team di Houston ha espugnato il campo dei Cleveland Cavaliers, vincendo per 114-104, centrando la decima vittoria nelle ultime undici gare disputate (nel complesso 10 successi in 13 match giocati). Alla Rocket Arena sugli scudi il turco Alperen Sengun con 28 punti a referto.

La classifica della Western Conference, però, vede sempre al comando i Thunder, che hanno ottenuto la quindicesima affermazione su 16 match giocati fin qui in stagione. La squadra di Oklahoma City al Paycom Center ha schiacciato i Sacramento Kings, imponendosi per 113-99. A brillare in particolare è stato il canadese Shai Gilgeous-Alexander giunto fino a 33 punti.

Alle spalle dei Thunder, e davanti Houston, sono al secondo posto del Gruppo Ovest i Nuggets, con 11 vittorie all’attivo, su 14 gare giocate. Il team di Denver nella notte ha sbancato lo Smoothie King Center di New Orleans, piegando i Pelicans per 125-118. 32 punti per Watson e 28, con tripla doppia, per Jokic. Infine, bella vittoria fra le mura amiche per i Miami Heat, che hanno battuto per 110-96 i Golden State Warriors. Al Kaseya Center quota 25 per Powell e 10 punti per l’azzurro Simone Fontecchio.

Questi gli altri risultati delle gare della regular-season della Nba disputate nella notte italiana: Indiana Pacers – Charlotte Hornets 127-118, Philadelphia 76ers – Toronto Raptors 112-121, Minnesota Timberwolves – Washington Wizards 120-109, Dallas Mavericks – New York Knicks 111-113, Portland Trail Blazers – Chicago Bulls 121-122.

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– Foto IPA Agency –

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