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Autonomia, Calderoli bacchetta De Luca “Chiedeva le stesse cose”

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“Non so se chi parla in questi giorni sia il presidente della Campania Vincenzo De Luca, Maurizio Crozza che fa De Luca, o un terzo De Luca ancora”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli, in merito alla presa di posizioine del governatore campano sul progetto di autonomia, spiegando che nel 2019 De Luca firmò “una proposta d’intesa. È, in pratica, la Regione Campania che chiede quelle autonomie che oggi, secondo non so quale dei De Luca, dividerebbero il Paese. De Luca mi attacca frontalmente, cerca di costruire un fronte del Sud contro l’autonomia e sostiene che io stia cercando di spaccare il Paese perché voglio attuare la Costituzione. Posizione sbagliata ma in sé legittima. La sua proposta fa riferimento a due pronunciamenti pro autonomia del Consiglio regionale della Campania. Comunque, sono in tanti ad aver cambiato idea”. La proposta De Luca chiedeva “con alcuni distinguo, le competenze più cruciali. Quelle che oggi fanno quasi gridare all’attentato alla Costituzione. La sanità, per esempio. L’istruzione. E poi le valutazioni d’impatto ambientale, le autorizzazioni paesaggistiche minori e diverse altre fino alla rete regionale dei musei e dei beni culturali”. Quanto ai livelli essenziali delle prestazioni (Lep), Calderoli dice: “Sì, anche su quello la proposta di De Luca è interessante. Dice che lo Stato dovrebbe definire i Lep entro un anno dall’approvazione. Ma, nel frattempo, il trasferimento delle funzioni è già avvenuto. Nelle more, i trasferimenti si baserebbero sulla ‘spesa destinata a carattere permanente, fissa e ricorrente’. In sostanza, la spesa storica. Oggi dicono che mai e poi mai può essere usata. Neanche dalle regioni del Nord è venuta una proposta così ardita. A De Luca anticipo che noi porteremo una versione moderata rispetto alla sua così estrema”. Sul perchè alcuni governatori hanno cambiato idea, il ministro chiosa: “Oggi ritengono sia meglio il ruolo di paladini del Sud. Ma il Sud, quando sarà adeguatamente informato, manderà i Masaniello a quel paese e farà i propri interessi. Che sono quelli di tutti”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

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Il Time dedica la copertina a Giorgia Meloni “È tra le figure più interessanti d’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il settimanale statunitense Time dedica la copertina del nuovo numero al premier italiano Giorgia Meloni.Dove Giorgia Meloni sta guidando l’Europa” è il titolo che accompagna la foto in primo piano del presidente del Consiglio. “Meloni ha smentito i suoi detrattori”, scrive Time, spiegando che “sulla scena internazionale si è comportata più come una conservatrice pragmatica che come una rivoluzionaria di destra. Meloni ha abbracciato l’Unione Europea, la NATO e l’Ucraina, si è adoperata per isolare la Cina e si è adoperata abilmente per ricomporre i rapporti tesi tra America ed Europa durante l’inizio del secondo mandato del presidente Donald Trump. Lungo il percorso, ha conquistato leader di tutto lo spettro ideologico, da Biden alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al vicepresidente J.D. Vance”.

“A quasi tre anni dal suo mandato, Meloni, 48 anni, è emersa come una delle figure più interessanti d’Europa”, prosegue il settimanale, che sottolinea: “Si oppone a quello che definisce un globalismo “omogeneizzante”, ma è sostenitrice dell’integrazione europea. È la prima donna leader in Italia e afferma di aver dovuto “affrontare stereotipi ridicoli” nella sua carriera, ma respinge i tentativi del governo di risolvere questi o altre forme di discriminazione, che definisce “quote””. 

-Foto Time-
(ITALPRESS).

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Almasri, il CSM approva l’apertura di una pratica a tutela di Piccirillo

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ROMA (ITALPRESS) – Il Plenum del Consiglio superiore della magistratura ha approvato a maggioranza la delibera per l‘apertura di una pratica a tutela del sostituto procuratore generale della Cassazione Raffaele Piccirillo, criticato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per la sua intervista sulla gestione del caso Almasri.

I consiglieri laici di centrodestra non hanno partecipato alla discussione ma hanno “comunque garantito il numero legale al momento del voto, per non bloccare i lavori del Csm in un momento molto delicato per la giustizia nel nostro Paese”, fanno sapere in una nota Enrico Aimi, Isabella Bertolini, Daniela Bianchini, Claudia Eccher e Felice Giuffrè.

“Non c’è stata dunque alcuna ‘vittoria’ dei togati, come qualcuno si è affrettato a dichiarare. E non abbiamo cambiato idea su questa ‘turbo pratica’ arrivata dopo appena 72 ore in Plenum: è stata solo l’ennesima occasione per polemizzare contro il governo”, sottolineano. “Siamo comunque soddisfatti. Con la riforma della giustizia in dirittura d’arrivo gli italiani fra qualche mese non assisteranno più a pericolose invasioni di campo che non giovano alle nostre Istituzioni”, concludono.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Politica

Pascale “FI non somiglia più a Berlusconi, sogno i suoi eredi in campo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Mi dispiace dirlo, ma Forza Italia così com’è non mi piace, perché non è liberale e non somiglia più a Silvio Berlusconi”. Così Francesca Pascale, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.

Compagna di Silvio Berlusconi per 15 anni, da qualche anno è attivista LGBTQIA+ e impegnata per i diritti civili. Un tema che “è sempre stato monopolizzato dalla sinistra: in realtà avere rispetto per le individualità di ciascuno non è di sinistra, è semplicemente buonsenso”, sottolinea. Per la destra, però, si tratta di un tema divisivo ma, su questo e su altre questioni “Forza Italia è sempre stata trasgressiva: Berlusconi ha sempre dato libertà di coscienza, soprattutto sui diritti civili”.

Secondo Pascale, però, il partito è profondamente mutato. “Dicono di essere al 9%: per me è ridicolo, Berlusconi puntava al 51%. Oggi chi vota il centrodestra vota il partito più forte, quello di Meloni, o, se appartiene al nord, vota Salvini“, spiega. “Perché votare Tajani? Gli elettori sono sempre più lontani” dal partito, perché votarlo “se non per la tradizione nostalgica e i valori che ha tramandato Berlusconi?”, si chiede Pascale.

Tajani “lo rispetto: la sua è stata l’ultima nomina di Berlusconi, ha fatto il presidente del Parlamento europeo in maniera nobile”, ma “difficilmente un elettore si identifica in lui” che adesso “gioca la sua partita personale per diventare presidente della Repubblica. Glielo auguro, ma non mi piacerebbe: al suo posto avrei voluto Berlusconi”, sottolinea.

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I quarant’anni compiuti recentemente sono l’occasione anche per fare un bilancio di vita. Oggi non è legata a nessuno. “Dopo una storia di 15 anni e una di 5 (con Paola Turci, ndr) mi concentro su di me”. Dal punto di vista professionale, “Berlusconi mi ha insegnato tutto, mi ha trasmesso la passione per gli immobili e da 5 anni ho una società immobiliare”, mentre dal punto di vista personale “mi ha lasciato forse l’insegnamento più importante: la costanza di cercare il punto di accordo tra le situazioni. Oggi capisco che quell’insegnamento è fondamentale nella vita”.

Alla notizia della sua morte “mi è mancata la terra sotto ai piedi”, ha ricordato. “È stata la cosa più brutta della mia vita dopo la scomparsa di mia madre. Non c’è giorno in cui non pensi a lui”. Probabilmente “c’entra anche il fatto di non averlo salutato prima della sua dipartita: è come se non fosse mai finito, quasi non voglio sciogliere questo dolore, perché in questo modo andrebbe via”, conclude.

-Foto screenshot video Italpress-
(ITALPRESS).

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