Seguici sui social

Cronaca

Processo Open Arms, Salvini “Rischio 15 anni per avere difeso l’Italia”

Pubblicato

-

PALERMO (ITALPRESS) – Nuova udienza nell’ambito del processo Open Arms, nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, all’epoca dei fatti ministro degli Interni. La vicenda è quella dell’estate del 2019, che coinvolse la nave della Ong spagnola rimasta diversi giorni al largo delle coste siciliane in attesa di un porto dove approdare con i 147 migranti a bordo.
“Oggi sono per l’ennesima volta a Palermo, nell’aula bunker dell’Ucciardone famosa a causa dei maxiprocessi contro i mafiosi, per il processo Open Arms. Rischio fino a 15 anni di carcere per aver difeso l’Italia e i suoi confini, salvando vite e facendo rispettare la legge”, scrive Salvini sui social, appena arrivato in aula insieme alla sua legale Giulia Bongiorno. “Sono attesi come testimoni dell’accusa Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese, non ci annoieremo”, aggiunge il leader della Lega.
Il primo ad essere citato come teste è il presidente del M5S, Giuseppe Conte, all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio, che si è subito soffermato sullo scambio di lettere avuto con Salvini, che poi lo stesso leader della Lega diffuse: “Il tema dell’immigrazione è stato sempre un tema di propaganda politica – dichiara Conte -. Salvini ha sempre avuto delle posizioni molto chiare per quanto riguarda la gestione del problema migratorio. A me infastidiva il fatto che una lettera mirata a risolvere un problema fosse stata diffusa dal destinatario senza chiedere al mittente l’autorizzazione. Fermo restando che se il presidente del consiglio scrive al ministro ci può stare, ma avrei gradito che fosse rappresentata nella sua puntualità. Qui invece colgo il clima incandescente rispetto a una competizione elettorale che poteva essere imminente: si voleva rappresentare un presidente del consiglio debole sul fenomeno immigratorio mentre il ministro dell’Interno aveva una posizione di rigore, questo era il clima politico di quel periodo”.
Conte, incalzato dalle domande, esprime anche il suo parare sulla questione dei minori: “Le persone fragili, a partire dai minori, non era dal mio punto di vista giustificato trattenerle. Per le altre un trattenimento poteva protrarsi per qualche giorno, ma certo non ho mai detto che si doveva prima raggiungere l’accordo di redistribuzione e solo dopo era possibile concedere loro il porto sicuro. E comunque in una lettera del 16 agosto rassicuravo Salvini di aver ottenuto la redistribuzione dei profughi soccorsi dalla ong da ben sei Paesi”. Tra i temi caldi, proprio quello della redistribuzione, che Conte trattò in prima persona con l’Europa: “Non ho mai sostenuto che se non c’era la redistribuzione non si poteva concedere il porto sicuro. E’ evidente che ottenere la solidarietà europea e un riscontro su distribuzione e poi arrivare allo sbarco sarebbe stata la situazione ottimale”. Poi sulla notizia che il comandante dell’Open Arms era indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: “Non ne ero a conoscenza”, chiosa Conte.
Dopo il leader del M5S è la volta di Luciana Lamorgese, ex ministra dell’Interno del governo ‘Conte 2’: “Se la condotta del comandante dell’imbarcazione intervenuta in soccorso dei profughi incideva sulla concessione del porto sicuro? No e poi le Ong durante il mio dicastero non hanno mai violato le regole entrando nelle acque territoriali prima della concessione del Pos. Abbiamo sempre cercato di attivare rapporti con i paesi dell’Europa ai fini di accelerare le procedure per l’indicazione del porto sicuro. Prima della pandemia la permanenza in mare dei migranti a bordo era di 3 o 4 giorni come media. Mentre quando arrivò la pandemia ho sottoscritto un provvedimento per dire che il porto in Italia non era più sicuro, quindi ho poi scritto ad altri ministri dell’Interno europei e alla stessa Commissione europea per rappresentare l’esigenza di un maggiore coinvolgimento di altri paesi. Ripeto, durante il periodo in cui sono stata ministro non ho mai negato la concessione di un pos, nè tantomeno emesso un decreto di interdizione, se non durante la pandemia. Abbiamo sempre messo in primo piano il salvataggio delle persone, non considerando ai fini della concessione del pos nemmeno eventuali condotte illegali dei comandanti delle navi Ong”.
Infine, ultimo in ordine di tempo ad essere ascoltato, Luigi Di Maio, ex vicepremier: “Il completamento della procedura di redistribuzione dei migranti non era strettamente legata alla concessione del pos. In quel momento c’era una crisi di governo, le uniche interlocuzioni avute con Salvini erano solo legate alla caduta del governo e non alla Open Arms. Non ci furono mai riunioni informali o formali prima della concessione del Pos, in alcuni casi le riunioni informali si tennero dopo il rifiuto del porto sicuro che venivamo a sapere dai media. Non c’era alcun automatismo politico tra la concessione del porto e la redistribuzione dei migranti. In realtà pian piano si è andato consolidando un meccanismo per cui a Bruxelles i singoli paesi aderivano volontariamente alla redistribuzione. Successivamente a settembre 2019 con la riunione dei ministri dell’Interno a Malta si sancì il meccanismo anche da un punto di vista formale, ma si era consolidata una prassi”. Di Maio aggiunge: “Ritardi sulla concessione del Pos? Tutto quello che veniva fatto aveva il fine del consenso politico”.
Terminata l’udienza, Salvini va via senza rilasciare dichiarazioni. A parlare è la sua legale, Giulia Bongiorno: “Credo che la deposizione della Lamorgese sia stata particolarmente significativa – sottolinea -. Dalla sua ricostruzione credo sia risultato evidente che è veramente erroneo e fuorviante pensare che il ritardo nello sbarco sia un fatto doloso visto che si è parlato di una tempistica che è collegata sistematicamente alle interlocuzioni con l’Europa. Credo che il meccanismo della redistribuzione sia fondamentale per comprendere che non si tratta di ritardi nello sbarco ma solo di momenti diretti a individuare quale può esser una redistribuzione. Quindi il ritardo era finalizzato ad alcune anomalie evidenziate nella Open Arms che si sommano alla questione legata alla redistribuzione”.
Bongiorno annuncia poi che lunedì depositerà in sei Procure della Repubblica una denuncia: “Ritengo essenziale evidenziare che i sospetti di cui ha sempre parlato Salvini non erano inventati ma erano già stati evidenziati in una serie di riunioni e che addirittura erano stato condensati in una informativa che non è mai stata approfondita. Non capiamo come il Tar che doveva valutare la condotta dell’Ong non ha mai avuto avuto modo di vedere questa informativa. Inoltre, nella prossima udienza ci sarà un intervento del ministro Salvini in aula. Abbiamo atteso che finissero i teste dell’accusa e adesso cominceremo a evidenziare quella che è la nostra posizione”. Il legale si riferisce alle rivelazioni sul sommergibile Venuti della Marina che nell’agosto 2019 aveva ripreso, fotografato e registrato l’attività della Ong spagnola.
La prossima udienza è stata fissata per giorno 24 marzo e sarà dedicata proprio alla presenza del sottomarino Venuti nella zona dei soccorsi, con le deposizioni di consulenti di accusa, difesa, parti civili e Oscar Camps, armatore della Open Arms.
credit photo agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Cronaca

Vincono Berrettini E Sinner, ItalDavis in finale con Olanda

Pubblicato

-

MALAGA (SPAGNA) (ITALPRESS) – L’Italtennis si qualifica per l’ultimo atto delle Davis Cup Finals. Nella seconda semifinale, sul veloce indoor del Palacio de Deportes Josè Maria Martin Carpena di Malaga, gli azzurri hanno sfruttato i due singolari per battere 2-0 l’Australia nel remake della finale dello scorso anno. Dopo la vittoria sofferta e in rimonta di Matteo Berrettini (35 Atp) su Thanasi Kokkinakis (77) per 6-7(6) 6-3 7-5, maturata in due ore e 46 minuti di gioco, a chiudere subito i conti e ad evitare il doppio è stato Jannik Sinner, leader del ranking mondiale, che nel match tra i numeri uno ha superato Alex de Minaur (9) con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 29 minuti di partita. Domani la squadra del ct Filippo Volandri, campione uscente e in finale per il secondo anno consecutivo, se la vedrà con l’Olanda, che ieri aveva eliminato la Germania per 2-0 nella prima semifinale.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Leggi tutto

Cronaca

PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 NOVEMBRE

Pubblicato

-

Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

Leggi tutto

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

Pubblicato

-

eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

Leggi tutto
Advertisement


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano