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Politica

Cospito, il Governo tiene il punto “Lo Stato è sotto attacco”

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ROMA (ITALPRESS) – Il governo ha alzato il livello di sicurezza. “Con la forza della legge stiamo rispondendo alla violenza”. I ministri degli Esteri, dell’Interno e della Giustizia hanno chiarito, nel corso di una conferenza stampa, la vicenda di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis che da ottobre è in sciopero della fame per protesta contro il carcere duro. “Oggi il 41 bis non si tocca. Possono essere cambiate le condizioni di detenzione in base allo sciopero della fame? No. La legge è uguale per tutti, massima attenzione alle condizioni di salute al detenuto impensabile che lo Stato ceda”, le parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Per noi che si tratti di Cospito, di Messina Denaro, di Mario Rossi, la condizione di salute di un detenuto è da gestire con la massima serietà. Il principio di tutela della salute per noi è un principio sacro e inderogabile, infatti abbiamo trasferito Cospito nella struttura carceraria più idonea a conciliare la sicurezza della detenzione con l’assistenza sanitaria, il carcere di Opera è un’eccellenza, la salute di Cospito è assolutamente garantita”.

“Lo Stato non può venire a patti o essere intimidito da azioni violente o criminali di fronte alla violenza non si tratta, bisogna seguire la linea della fermezza”, ha sottolineato il Guardasigilli, per il quale “l’ondata di gesti vandalici prova che il legame tra il detenuto e i suoi compagni rimane e tenderebbe a giustificare il mantenimento del 41 bis”. Questo ultimo concetto è stato ribadito dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “Noi siamo assolutamente non condizionati da quelle che sono le vicende della gestione del detenuto Cospito, non ci faremo condizionare dai fatti, il percorso del 41 bis procederà come deve. I fatti di questi giorni hanno imposto una riflessione sulla sicurezza pubblica, faremo le nostre valutazioni con serenità non è che c’è una minaccia terroristica dietro l’angolo”. Alla vicenda Cospito si lega quello degli attacchi rivendicati da gruppi anarchici alle ambasciate e alle sedi diplomatiche italiane: “Lo Stato italiano è sotto attacco da una internazionale anarchica”, ha spiegato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Gli anarchici di vari paesi sono in contatto tra loro quindi l’attacco contro l’Italia viene effettuato da tutto il mondo. Il ministero degli Esteri con quello dell’Interno è impegnato a tutelare le sedi diplomatiche in tutto il mondo, si è registrata dall’inizio del mese dicembre un crescendo di attacchi contro personale dello Stato, questo è odioso, e contro sedi edifico della Repubblica”, ha aggiunto.

“Il primo attentato più grave è stato quello del due dicembre contro il primo consigliere nell’ambasciata di Atene, Susanna Schlein , attentato che si poteva trasformare in una strage, poi ci sono state una serie di azioni prima e dopo dalla fine di novembre. Sono state alzate tutte le misure di sicurezza del sistema della rete diplomatica, in molte ambasciate della Repubblica ci sono funzionari della Polizia e ufficiali della Finanza, anche loro si sono mobilitati. Il dialogo con le autorità locali è costante”, ha concluso Tajani.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Politica

Schlein “Quando saremo al governo salario minimo e sconti in bolletta”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia è l’unico Paese Ocse in cui, negli ultimi tre decenni, il salario medio anzichè crescere è diminuito. E la risposta del governo? Un assordante silenzio”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista a la Repubblica, secondo la quale “occorre rilanciare la domanda interna, quindi aumentare i salari. Bisogna approvare subito il salario minimo, che è una vergogna la maggioranza abbia bloccato su un binario morto, e rinnovare i contratti nazionali scaduti per 5 milioni di lavoratori”. Poi, aggiunge: “Meloni, insisto, ha voltato le spalle a quasi quattro milioni di lavoratori poveri affossando la nostra proposta sul salario minimo che rafforza la contrattazione collettiva e spazza via i contratti pirata, promossi da sigle non rappresentative al solo scopo di produrre precari e fare dumping sulle retribuzioni”.

Schlein si sofferma anche sul caro bollette, sottolineando: “Non si capisce perchè Meloni continui a difendere gli extra-profitti dei colossi energetici a scapito di imprese e famiglie, anzichè seguire la strada di altri Paesi: scorporare il prezzo del gas da quello dell’energia. Se non si muovono lo faremo noi, insieme al salario minimo, quando saremo al governo”.

-Foto: Ipa Agency-

(ITALPRESS).

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Politica

Becciu “Non entro in conclave, ma resto convinto della mia innocenza”

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CITTÀ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza”. Così in una nota il cardinale Angelo Becciu.

– Foto IPA Agency –

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Politica

Mattarella “La strage del 1945 a Santhià un segno doloroso”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ottant’anni fa il 25 aprile 1945 fu l’avvio della insurrezione, destinata a concludersi la settimana successiva con la resa delle truppe naziste e dei loro alleati fascisti. La ritirata verso la Germania vide le colonne tedesche, in Piemonte come in altre parti d’Italia, macchiarsi di nuovi orribili delitti. E fu così a Santhià e nei centri vicini, dove la strage del 29 aprile segnò dolorosamente quei territori, nei giorni più difficili per la Liberazione”.

Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al sindaco del Comune di Santhià, Angela Ariotti. “La ritirata del 75° Corpo d’armata del III Reich travolse la tregua concordata tra il Comando partigiano ed i Comandi tedeschi: quarantotto furono le vittime tra partigiani e civili della violenza nazista a Santhià e nelle vicine cascine tra il 29 aprile e il 1° maggio 1945 – prosegue -. Solo la spiccata capacità di mediazione del Prevosto, monsignor Giovanni Ravetti, evitò che il prezzo pagato in termini di vite umane fosse ancora più alto”

La Repubblica ha attribuito alla popolazione di Santhià la Medaglia di bronzo al valor militare sottolineando “il triste e doloroso privilegio di subire le ultime rappresaglie tedesche quando ormai la bandiera della libertà sventolava nel Piemonte e nella Lombardia”.

“Alla comunità santhiatese, che si stringe, ogni 29 aprile, nel ricordo delle vittime, testimoni del percorso verso la libertà e la democrazia, giungano i sentimenti della più intensa partecipazione e solidarietà”, conclude il capo dello Stato.

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– Foto IPA Agency –

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