Economia
Confindustria Alberghi “Per il turismo serve una revisione del Pnrr”
Pubblicato
3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo bisogno di una revisione robusta del Pnrr sulle risorse date al turismo. Le aziende sono pronte: devono assolutamente affrontare la transizione energetica, un tema diventato doveroso, e bisogna trovare forme alternative e che aiutino a sostenere questa parte importante dei costi delle aziende”. Lo ha detto Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi, intervistata da Giuliano Zoppis per il magazine televisivo Italpress conomy condotto da Claudio Brachino.
Colaiacovo ha fatto il punto sulla situazione del mercato. “Il 2022, malgrado i primi tre mesi ancora caratterizzati dal Covid e dallo scoppio della guerra – ha affermato -, si è chiuso bene per quanto riguarda le presenze. Su tutto il territorio nazionale abbiamo raggiunto numeri molto interessanti che sfiorano quelli del 2019. Ancora c’è la mancanza di una parte di stranieri ma l’anno a livello di presenze è andato molto bene. Si sono riaffacciati i mercati classici che amano l’Italia. Ci sono state, però, grandissime difficoltà, di cui già dalla fine del 2021 si avevano i primi segni: il grandissimo aumento dei costi dell’energia che hanno pesato sulle aziende e l’aumento per le materie prime che ha creato problemi a livello dei bilanci delle aziende alberghiere”.
La presidente di Confindustria Alberghi si è soffermata anche su questa stagione invernale. “Si è caratterizzata – ha spiegato – per numeri abbastanza positivi. La stagione è andata abbastanza bene nell’arco alpino, almeno nel periodo natalizio. Meno nella zona degli Appennini perchè non c’è stata neve”, ha aggiunto, sottolineando che è importante porsi “domande su come strutturare i flussi turistici in queste destinazioni negli anni futuri”. “Sono zone bellissime dal punto di vista naturalistico – ha continuato – e vanno studiate, a livello di progettualità, le metodiche per far sì che i flussi turistici non manchino in queste zone interne dell’Italia. Per quanto riguarda la stagione primaverile – ha aggiunto – ci auguriamo che i flussi ci siano, i numeri ci stanno dando ragione. Il mercato americano, che è quello più affezionato all’Italia insieme al mercato anglosassone e a quello europeo, sta rispondendo bene. La Cina si è riaperta, quindi bisognerà vedere se i cinesi ritorneranno verso l’Europa. Il mondo asiatico è più sofferente e lo è tutto il mercato russo”. Per l’estate, poi, “le prospettive sono buone. Speriamo di riuscire a trovare soluzioni – ha evidenziato – sulla parte energetica e dei costi delle materie prime perchè hanno sconvolto i bilanci delle aziende”.
Quali sono le aspettative sul fronte fiscale? “Un albergo – ha spiegato – è un’impresa e come tale deve essere trattata. Oggi ci troviamo con un appesantimento fiscale, basti pensare all’Imu. Un albergo diventa un patrimonio per un territorio, come volano economico. Sotto quel punto di vista riflessioni vanno fatte. La stessa cosa vale per la Tari, che è una tassa e non tiene conto dei consumi. Inoltre – ha aggiunto – trovare flessibilità sulla parte delle risorse umane diventa molto importante. Gli alberghi devono arrivare a rimanere aperti tutto l’anno. L’albergo stagionale per certe destinazioni è obbligatorio ma in altre zone d’Italia bisogna arrivare ad avere alberghi con aperture annuali e andamenti stagionali. Così più giovani si avvicinano perchè si riesce a garantire livelli di occupazione stabili e duraturi”.
E’ importante il rapporto con il mondo dell’istruzione. “Abbiamo bisogno di affiancare le scuole”, ha affermato. “Nel nostro mondo – ha aggiunto – l’alternanza scuola-lavoro è un punto vincente per far sì che il lavoratore riesca ad apprendere i segreti di questo mestiere”.
Oggi c’è grande ricorso alle piattaforme online per le prenotazioni. “Questo mondo esiste – ha detto -, è presente in maniera prepotente. Sempre più consumatori utilizzano le piattaforme ed è ovvio che tanta fiscalità resti all’estero. E’ un problema che lo Stato italiano deve porsi. Per quanto riguarda gli alberghi – ha aggiunto -, la cosa migliore per noi è ovviamente lavorare in collaborazione con queste grandi piattaforme perchè fare una guerra oggi alle piattaforme online significa essere antistorici e non si arriverebbe ad alcun risultato”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).
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Dazi, Cattani “Sui farmaci il compromesso evita una escalation”
Economia
Dazi, Cattani “Sui farmaci il compromesso evita una escalation”
Pubblicato
14 ore fa-
21 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Esprimo i miei ringraziamenti sinceri al Governo italiano per l’azione convinta e determinata a sostegno della limitazione dei dazi sui farmaci a non oltre il 15 per cento, come tetto massimo sulle esportazioni verso gli Usa, che includerà quanto previsto dall’indagine in corso negli Stati Uniti sul settore. Un particolare ringraziamento va al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro Antonio Tajani, per l’approccio costruttivo nel dialogo transatlantico e anche per la puntuale informazione alle imprese, attraverso una task force specifica”. Lo afferma in una nota Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, sulla dichiarazione congiunta Ue-USA sui dazi.
“La dichiarazione congiunta di oggi ufficializza un compromesso che – nonostante i costi importanti per le imprese, i rischi per la disponibilità dei farmaci e di barriere per la R&S, che derivano dai dazi – date le premesse rappresenta la migliore soluzione ipotizzabile, evita l’escalation commerciale e chiude una fase di incertezza, stabilendo al tempo stesso la volontà di liberare il potenziale delle economie e rafforzare ulteriormente l’alleanza economica e strategica tra Ue e USA. Ora per l’Europa è fondamentale compensare i costi dei dazi con più produttività e più competitività. Per questo è importante che la Commissione Europea dimostri lo stesso impegno per cambiare radicalmente scelte del passato che penalizzano l’economia e costituiscono dei dazi che l’Ue si è auto-imposta”.
“L’Europa, per lentezze nell’accesso alle cure e restrizioni al finanziamento, sta perdendo posizioni nella farmaceutica sullo scacchiere globale, in un settore strategico, primo per valore aggiunto, innovazione e saldo estero (+193 miliardi nel 2024), e dunque prioritario, sia per la sicurezza, sia per la salute dei cittadini, sia per la crescita. Per la farmaceutica è urgente una politica che contribuisca a mantenere la leadership globale delle nostre imprese attraverso misure urgenti a tutela della proprietà intellettuale incredibilmente penalizzata dalle proposte di revisione della legislazione UE – sottolinea il presidente di Farmindustria -. E con la correzione di altri provvedimenti che rischiano di mettere fuori gioco il settore in Europa, imponendo costi altissimi sulle aziende, come nel caso della direttiva sulle acque reflue. È ora di cambiare rotta immediatamente partendo proprio dal risultato di oggi. Siamo ancora in tempo, ma sta per scadere. E siamo certi che anche stavolta il nostro Governo saprà far valere ancora di più gli interessi dell’Italia e dell’Europa. Da un lato, come già fatto sui dazi e su molti altri provvedimenti, incidendo sull’agenda UE, dall’altro continuando il processo di modernizzazione della governance in atto in Italia, che ci auguriamo possa portare a breve ulteriori progressi nella prossima Legge di Bilancio e con il Testo Unico della legislazione farmaceutica, in particolare riducendo i payback nel breve periodo e superandoli nel medio”
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Trenitalia, da inizio anno consegnati 61 treni Regionali. Investimento da 500 milioni
Pubblicato
1 giorno fa-
21 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Sessantuno nuovi treni di Regionale, brand di Trenitalia (Gruppo FS), consegnati dall’inizio del 2025 a oggi, per un investimento complessivo di circa 500 milioni. Un risultato – sottolinea l’azienda in una nota – in linea con gli obiettivi del Piano strategico 2025-2029 del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che entro il 2027 prevede di portare a 1.061 il numero di convogli di nuova generazione destinati a pendolari e viaggiatori in tutta Italia. Grazie ai contratti di servizio con le Regioni e le Province Autonome, committenti del servizio, fino a oggi sono stati consegnati 596 treni di nuova generazione che, sommati ai 335 acquistati in precedenza, portano a 931 il numero dei nuovi convogli in circolazione. Con le ulteriori consegne di quest’anno e quelle previste entro il 2027, l’80% dell’intera flotta Regionale sarà rinnovato, per un investimento complessivo di 7 miliardi.
“Il rinnovo del trasporto ferroviario regionale è uno dei pilastri del nostro Piano Strategico 2025-2029 che prevede investimenti per 100 miliardi di euro in cinque anni”, ha dichiarato Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS Italiane. “Un processo in continua evoluzione, che punta a offrire treni moderni, sostenibili e con elevati standard di comfort e sicurezza. Regionale rappresenta una leva strategica per una mobilità sempre più integrata e connessa, in grado di valorizzare i territori e accompagnare le trasformazioni sociali, ambientali e culturali di un Paese in movimento”, ha aggiunto. Con un servizio capillare che ogni giorno garantisce più di 6.000 corse e trasporta oltre 400 milioni di passeggeri l’anno, Regionale si conferma una realtà solida e ben radicata sul territorio.
– foto ufficio stampa Trenitalia –
(ITALPRESS).
Economia
L’assemblea di Mediobanca boccia l’Ops su Banca Generali
Pubblicato
1 giorno fa-
21 Agosto 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – L’assemblea degli azionisti di Mediobanca ha respinto la proposta del Cda in merito all’autorizzazione per dare esecuzione all’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali. I favorevoli sono stati pari al 35% del capitale sociale, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da investitori privati; contrari pari al 10% del capitale sociale, sostanzialmente il Gruppo Caltagirone; astenuti pari al 32% del capitale sociale, di cui il 20% Delfin, 5% Casse Previdenziali italiane (Enasarco, Enpam, Forense), 3% investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages), 2% Edizione Holding, 2% Unicredit. Mediobanca, preso atto dell’esito dell’assemblea, dichiara decaduta l’offerta su Banca Generali.
NAGEL “OPPORTUNITA’ MANCATA PER SOCI IN CONFLITTO DI INTERESSI”
“Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un wealth manager di respiro internazionale. Un’opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell’attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca”. Così l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel. “Risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali”, aggiunge.
“Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano. Continueremo ad essere concentrati sull’esecuzione del nostro piano ‘One Brand – One Culture’ convinti della superiore generazione di valore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di Mps”, conclude Nagel.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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