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Cronaca

Consumi, bere e mangiare fuori casa è “fondamentale” per gli italiani

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RIMINI (ITALPRESS) – Presentato alla Fiera di Rimini il Secondo Rapporto Italgrob-Censis dal titolo ‘Nuove sfide per la distribuzione: Horeca e il fuori casa. Una più alta qualità della vita per una società più sostenibilè. Italgrob è la Federazione Italiana dei Distributori Horeca, unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione nel canale Horeca – acronimo di Hotel, Restaurant e Cafè – che comprende tutto il circuito dei consumi “fuori casa”. In un periodo segnato dal moltiplicarsi delle emergenze e dal primato della sostenibilità, che hanno modificato radicalmente la vita degli italiani, la relazionalità sociale acquisisce ancora più valore. In questo senso, è fondamentale il contributo della Distribuzione Horeca e della molteplicità di esercizi pubblici sui territori per promuovere la socialità tra le persone e per migliorare la qualità della vita individuale e collettiva.
Il fuori casa, grazie all’allentarsi dell’emergenza sanitaria dovuta dalla pandemia da Covid-19, è potuto ripartire, modulando l’offerta sulle nuove esigenze dei cittadini, anche grazie alla Distribuzione Horeca che, connettendo industrie produttrici e imprese, ha continuato a garantire l’approvvigionamento puntuale di cibi e bevande a costi sostenibili per imprese piccole e piccolissime, alle prese con enormi difficoltà a seguito dell’ondata inflazionista.
In particolare, con modalità flessibili in relazione alla mutevolezza dei contesti, essa ha garantito e garantisce respiro nei pagamenti delle forniture, erogando credito sostanziale. La Distribuzione Horeca fa da argine allo sfoltimento estremo con relativi costi economici e sociali oltre a esercitare una funzione pedagogica di upgrading delle culture imprenditoriali e di gestione, trasferendo alle imprese del fuori casa approcci più evoluti con la promozione di prodotti locali inseriti dai punti vendita nella loro offerta, oltre ad adottare soluzioni più in linea con le nuove sensibilità e i nuovi valori dei consumatori. Secondo gli italiani, supportare l’azione dei protagonisti del fuori casa consente di dispiegare gli effetti positivi della loro azione sull’economia e sulla società italiana.
Quanto è diffuso il fuori casa tra gli italiani? E’ il quesito diretto a cui rispondono i dati del Rapporto Italgrob-Censis. Il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano. Un’opinione trasversale ai gruppi sociali e ai territori. Il 47,3% quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della Movida: l’8,8% (oltre il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre, il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perchè ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita.
Nel tempo è cresciuta l’attenzione degli italiani alla sostenibilità ambientale, alla lotta al riscaldamento globale, alla spesa e i consumi alimentari sono stati rimodulati anche in funzione di questi nuovi valori. Il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti bio o a chilometro zero. Farsi riconoscere come green, non a parole ma con i fatti, è oggi una sfida importante per gli operatori del fuori casa e della Distribuzione Horeca. Le pratiche anti-spreco sono particolarmente apprezzate dagli italiani, se si pensa che oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.
Per Federico Freni, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ‘il Rapporto ci offre una fotografia nitida dell’importanza centrale che il settore della distribuzione nel canale Horeca riveste per il Paese, sia sotto il profilo economico che sociale, con 3.800 imprese, oltre 60 mila addetti e 17 miliardi di euro di fatturato. A fronte di un quadro economico particolarmente complesso a causa degli effetti negativi del caro energia e dell’inflazione, il circuito dei consumi ‘fuori casà sta mostrando, ancora una volta, un approccio resiliente. In questo scenario in rapida evoluzione – aggiunge Freni – il compito del Governo deve essere quello di affiancare le imprese. In tal senso, si spiega la scelta di destinare una parte significativa delle risorse previste dalla Manovra finanziaria al contrasto del caro bollette, il cui impatto minacciava di mettere in ginocchio il tessuto produttivo del Paese. In secondo luogo, occorre intervenire attraverso una complessiva riforma della tassazione volta a favorire una maggiore semplificazione e una riduzione del carico fiscale, necessaria per immettere liquidità nell’economia realè.
Secondo Maria Cristina Caretta, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, delegata del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Lollobrigida, ‘Horeca è un soggetto industriale forte, che genera un volume economico importante sui mercati. Il settore ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti dei consumi mostrandosi attento alla sostenibilità delle attività più piccole. Con l’istituzione del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare abbiamo voluto dare un messaggio chiaro, mettendo al centro la tutela delle eccellenze agroalimentari ‘Made in Italy’ e aprendo dei canali di interlocuzione con tutte le realtà del comparto Horeca per riuscire a dare risposte concrete. Il Rapporto Italgrob-Censis – osserva – ci fornisce una fotografia nitida della nostra quotidianità, ovvero la convivialità e lo stare insieme. Due aspetti che accompagnano la diffusione di prodotti agroalimentari di qualità. Le nuove sfide sono il rilancio, la ripartenza e la capacità di confrontarsi in ambito europeo. Siamo certi che con il dialogo e il costante coinvolgimento delle realtà che operano all’interno della filiera riusciremo a difendere le nostre eccellenze e i nostri stili di vità.
Per Antonio Portaccio, presidente di Italgrob, ‘il mercato Horeca è il contesto in cui nascono le mode dei consumi, è il contesto in cui il rapporto umano ha grande valore, dove per il 92,9% degli italiani bere e mangiare fuoricasa è parte irrinunciabile del proprio stile di vita e contribuisce al proprio benessere psico-fisico. La sfida che Italgrob vuole raccogliere è quella di portare il distributore a essere attore protagonista, e non comparsa “logistica” al servizio del nuovo ecosistema HO.RE.CA. Una sfida da cogliere e portare avanti non solo attraverso le attività politico sindacali, nelle quali questa Federazione è impegnata sin dalla sua fondazione (1992) a tutela di tutta la categoria dei distributori Horeca, ma anche attraverso un impegno “culturale” funzionale alla crescita del comparto: la collaborazione con il Censis e la realizzazione del rapporto va esattamente in questa direzionè.
Corrado Peraboni, CEO di Italian Exhibition Group, sottolinea che ‘Beer&Food Attraction, BBTech Expo e l’International Horeca Meeting tornano quest’anno alla loro tradizionale collocazione di calendario, strategica per l’intero settore del fuori casa. Quest’anno sono ben 600 i brand presenti su 60mila metri quadri di area espositiva, disposti su 12 dei nostri padiglioni. E sono 114 i buyer, provenienti da 36 Paesi, presenti in fiera grazie alla consolidata collaborazione di IEG con ICE Agenzia e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. E se le nostre fiere rispondono alle aspettative e trovano l’accoglienza del mercato avviene anche grazie alle consolidate e proficue collaborazioni con i principali e più attivi attori delle diverse filiere, quale è appunto – ha concluso – il caso di Italgrob alla quale ci lega da anni una fattiva intesa per lo sviluppo del settorè.
Secondo Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, ‘la sostenibilità connoterà sempre più le attività economiche e la vita collettiva, ma la tutela dell’ambiente dovrà andare di pari passo con una più alta qualità della vita delle persone, altrimenti non conquisterà il consenso sociale. La filiera del fuori casa, e in essa la Distribuzione Horeca, possono apportare un contributo importante a questa transizione, poichè promuovono quella relazionalità sociale diffusa che è essenziale per un upgrading della qualità della vita ed è tanto apprezzata dagli italianì.
Per Maurizio Marchesini, vicepresidente per le Filiere e le Medie Imprese di Confindustria, ‘le filiere rappresentano la via italiana per la competitività e la transizione digitale ed ecologica del sistema produttivo: è proprio nelle filiere che tante piccole imprese hanno trovato la strada per crescere e creare gruppi industriali di medie dimensioni. Questo ragionamento è applicabile a maggior ragione nell’Horeca, dove la distribuzione assume anche un compito pedagogico e finanziario. In una filiera composta a valle da piccole o piccolissime aziende e a monte da imprese industriali grandi o comunque medie, la distribuzione ha la responsabilità di questa intermediazione, non solo di interessi ma anche finanziaria e culturale. Le nostre filiere, e quella dell’Horeca in particolare, hanno dimostrato una grande resilienza, riuscendo a risollevarsi in brevissimo tempo e facendo fronte alla risalita dei consumi. I tempi – afferma – sono difficili e incerti, ma noi siamo un grande Paese con imprese bellissime e ce la faremo anche stavoltà.
Dino Di Marino, direttore generale di Italgrob, dice che ‘una manifestazione che nasce per aggregare i diversi attori della filiera, farli incontrare, dialogare, avviare un confronto, far nascere delle idee e delle proposte. Siamo e vogliamo essere i fautori delle tre ‘C’: collaborare con le istituzioni e con autorevoli Istituti di ricerca, cooperare e condividere progetti con associazioni di riferimento e crescere tutti insieme. E’ questo il ruolo di Italgrob nel contesto della filiera Horeca, prezioso e insostituibilè.

– foto ufficio stampa Ital Communications –
(ITALPRESS).

Cronaca

Pellacani vince il bronzo iridato nei tuffi da un metro

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ROMA (ITALPRESS) – Chiara Pellacani ha vinto la medaglia di bronzo nella finale del trampolino da un metro femminile dei Mondiali di tuffi, in scena all’OCBC Aquatic Centre di Singapore. La romana, tesserata Fiamme Gialle ed MR Sport Fratelli Marconi, ha totalizzato il punteggio di 270.80. Oro alla australiana Maddison Keeney con 308.00 punti; argento alla cinese Yajie Li con 290.25.

Prima medaglia per l’Italtuffi a Singapore: è la decima in totale per il team azzurro, dopo le sei d’argento del nuoto in acque libere e le tre (un argento e un bronzo) del nuoto artistico.
Per Pellacani è la quinta medaglia in gare dei Campionati Mondiali: nelle precedenti edizioni ha già vinto due argenti e altrettanti bronzi. Per la saltatrice del team diretto da Oscar Bertone si tratta però del primo podio iridato a livello individuale. E’ quindi la terza azzurra di sempre a vincere una medaglia individuale nei Mondiali di tuffi, dopo Tania Cagnotto ed Elena Bertocchi.

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

“Grande gioia. Sono molto soddisfatto, soprattutto per Chiara. E’ una medaglia voluta e cercata. Lei non credeva molto nel trampolino da un metro ma noi abbiamo insistito e le abbiamo detto ‘provaci’. La sua condotta è stata più lineare rispetto alle avversarie. Ha fatto tuffi molto alti, con parabole migliori. Dopo le due medaglie di legno dei Giochi di Parigi, Pellacani è maturata e ha veramente capito cosa vuol fare da grande. Il podio di oggi è la dimostrazione”. Così, ai microfoni di RaiSport, il direttore tecnico azzurro, Oscar Bertone.

“E’ la mia prima medaglia individuale e sono veramente contenta ed emozionata. Ho lavorato tantissimo e ci tenevo molto. Ho pianto proprio perchè sul podio ho pensato alla fase di preparazione, lunga e intensa. Dedico la medaglia al mio allenatore, alla mia squadra, alle Fiamme Gialle e alla Federazione. Mi hanno aiutato tutti tanto. Sono molto soddisfatta; la giornata è stata molto lunga; domani mi riposerò. Il Mondiale è iniziato nel modo migliore”. Così, ai microfoni di Rai Sport, Chiara Pellacani, pochi minuti dopo la vittoria del bronzo iridato.

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– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Meloni “Riconoscere ora Stato di Palestina sarebbe controproducente”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’ho detto varie volte, anche in Parlamento. L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron. Credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni al quotidiano La Repubblica. “Se qualcosa che non esiste viene riconosciuto sulla carta – prosegue la premier -, il problema rischia di sembrare risolto, quando non lo è”, e poi sottolinea: “Quanto ho detto è la ragione per la quale essendo favorevolissima allo Stato della Palestina, non sono favorevole al suo riconoscimento a monte di un processo per la sua costituzione”. “L’Italia è per la soluzione due popoli e due Stati – evidenzia -, ma il riconoscimento del nuovo Stato palestinese deve avvenire in contemporanea con il riconoscimento da parte loro dello Stato di Israele. A noi interessa la pace, non la vittoria di uno sull’altro”, conclude la premier.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Salvini “Riconoscere Stato di Palestina è regalo ad Hamas”

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FIRENZE (ITALPRESS) – Riconoscere adesso lo Stato di Palestina “è un regalo ad Hamas, è un regalo ai terroristi islamici. Prima si rilasciano gli ostaggi, e prima si scioglie quella che è riconosciuta a livello planetario come un’organizzazione terroristica”. Lo ha detto il vicepremier e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo al cantiere Tav a Firenze.
“E’ come se noi ai tempi avessimo ragionato con le Brigate Rosse, di questo si tratta. Io regali ai terroristi islamici non ne faccio – ha aggiunto Salvini -. E’ chiaro che l’obiettivo finale è avere due popoli, due Stati che convivano pacificamente, però che ci siano due popoli, sia i palestinesi che gli israeliani, ostaggio dei terroristi di Hamas, è inaccettabile, quindi un riconoscimento adesso è sbagliato, soprattutto nei confronti del percorso di pace”.

– Foto IPA Agency –

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