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Economia

L’inflazione erode il risparmio, diversificare aiuta a difenderlo

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MILANO (ITALPRESS) – L’aumento dell’inflazione “ha almeno due implicazioni: innanzitutto i cittadini spendono di più rispetto a prima per comprare gli stessi servizi e prodotti”, ma questo “ha un riflesso anche sul risparmio”, perché “c’è anche il dilemma di capire cosa fare per evitare che la liquidità esposta all’inflazione perda valore”. Lo ha detto Valerio Fallucca, Head of Retail Banking di ING Italia, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“Stiamo notando una progressiva contrazione della propensione al risparmio: non è detto che questo sia strettamente legato all’andamento del carovita, perché abbiamo accumulato parecchio risparmio negli anni precedenti e adesso probabilmente stiamo ritornando a livelli più fisiologici”, ma “quello che colpisce è che nei primi mesi dell’anno stiamo registrando un andamento di crescita negativa dei depositi bancari delle famiglie italiane: significa che i cittadini italiani stanno consumando i propri risparmi”, ha spiegato.
“Sicuramente spendono di più” per effetto dell’aumento dell’inflazione, “ma probabilmente stanno anche prendendo delle decisioni sui propri risparmi e su come proteggerli, magari investendo in buoni del Tesoro o decidendo di disindebitarsi, estinguendo il proprio mutuo”, ha continuato.
“Per il cliente che ha necessità di decidere dove allocare la propria liquidità sicuramente una buona proposta è quella di un vero e proprio salvadanaio digitale con rendimenti trasparenti e soprattutto con la possibilità di poter prendere i soldi quando si vuole, senza nessun tipo di vincolo”, ha spiegato Fallucca.
Le scelte sul risparmio secondo il manager vanno sempre viste “in un’ottica di differenziazione. Il consiglio ideale è quello di allocare i propri risparmi in una molteplicità di strumenti, come i conti deposito, ma anche valutare prodotti di investimento che implicano una certa componente di rischio ma danno ritorni molto più rilevanti”.
Il rovescio della medaglia che deriva dell’aumento dei tassi di interesse è il costo dei finanziamenti. “Chi ha già un mutuo si trova davanti a una rata che diventata molto più alta rispetto al passato”, ma può rinegoziare il proprio tasso: ovviamente parliamo di tasso variabile, perchè chi ha già un tasso fisso è protetto da queste oscillazioni”. Ci sono anche delle alternative previste dalla legge di bilancio “per il passaggio dal tasso variabile a tasso fisso, senza nessuna spesa e anche senza passaggio dal notaio, ma bisogna rientrare in alcune categorie specifiche. Stiamo valutando anche noi dei meccanismi simili che però non abbiano paletti”, pensando a “formule, per i clienti che ne hanno necessità, per passare da un tasso variabile a un tasso fisso in maniera semplice”, ha spiegato Fallucca. Guardando alla rinegoziazione “bisogna anche pensare che un mutuo è comunque un investimento a lungo termine. Stiamo osservando un innalzamento repentino dei tassi e abbiamo la consapevolezza che è un percorso che non è ancora arrivato a termine: si parla di aspettative di Euribor che cresce fino a oltre il 3,4% fino a fine anno, di una stabilizzazione nel 2024 e un progressivo calo nel 2025”. Per chi compra casa oggi, “bisogna capire la propensione del cliente in termini di aspettativa e rischio, in un momento in cui i tassi non si sono ancora stabilizzati” e “valutare la sostenibilità della rata per il bilancio familiare”, ha concluso Falluca.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

Unicredit, Orcel “In Generali guardiamo al valore”

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MILANO (ITALPRESS) – “La quota in Generali? E’ un investimento finanziario, siamo un azionista che guarda al valore”. Così Andrea Orcel, Ceo di Unicredit in una intervista concessa al direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, sul nutrito pacchetto azionario della compagnia assicurativa. Quindi sulla scalata a Commerzbank, aggiunge: “Bisogna capire se vogliamo un’Europa del cambiamento o un’Europa che vuole a tutti i costi mantenere e proteggere lo status quo”. Infine sull’ops di Unicredit su Banco Bpm, si limita a dire: “Su questo ci siamo già espressi, la nostra posizione è molto chiara al riguardo”.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Economia

Il Btp Più fa il pieno di sottoscrizioni, raccolti 15 miliardi

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Il Btp Più, il nuovo titolo di Stato retail pensato per il pubblico diffuso dei risparmiatori, ha chiuso il collocamento con risultati straordinari, sfiorando il traguardo dei 15 miliardi. Lanciato lunedì scorso, il nuovo Btp ha suscitato un interesse eccezionale, attirando l’attenzione di migliaia di investitori che hanno risposto con entusiasmo alla proposta di un investimento minimo di soli 1.000 euro. Già il primo giorno del collocamento, avvenuto lunedì 17 febbraio, il Btp Più ha registrato una raccolta di 5,6 miliardi, cifra che ha superato le aspettative. Nei giorni successivi, il trend è rimasto positivo, con 3,7 miliardi raccolti il secondo giorno, 2,8 miliardi il terzo e, infine, 1,7 miliardi il quarto. A chiusura del collocamento, avvenuto questa mattina, l’importo totale raccolto ha raggiunto i 14,9 miliardi, con oltre 39.700 contratti sottoscritti e un ticket medio di circa 27.500 euro, segno dell’alta partecipazione di risparmiatori di diverse categorie.
Una delle principali ragioni del successo del Btp Più è stata la competitività dei suoi tassi di interesse, che sono stati poi adeguati alle condizioni di mercato. Il Mef ha annunciato, infatti, l’aumento delle cedole: dal 2,8% al 2,85% per i primi quattro anni, e dal 3,6% al 3,7% per gli anni successivi. Questa decisione, presa in risposta all’andamento del mercato, ha contribuito a rafforzare ulteriormente l’appetibilità del titolo, offrendo un rendimento crescente e vantaggioso per chi ha deciso di investirvi. Non è stato solo il rendimento a convincere i risparmiatori. Il Btp Più ha colpito per la sua durata di otto anni, la sicurezza del capitale e la protezione offerta agli investitori. Una delle principali innovazioni del titolo è l’opzione di rimborso anticipato alla pari, disponibile a partire dal quarto anno, che garantisce maggiore flessibilità e sicurezza a chi sceglie di aderire all’emissione. Il Btp Più ha risposto alle esigenze di sicurezza e rendimento degli investitori italiani, con un particolare focus su un pubblico retail che cerca soluzioni stabili per il proprio risparmio. A differenza dei titoli precedenti, il Btp Più non prevede un premio fedeltà, ma introduce l’innovativa opzione di rimborso anticipato alla pari, che rappresenta un valore aggiunto per chi sceglie di investire nel medio-lungo periodo. Inoltre, a favorire l’adesione al Btp Più è stata anche la tassazione agevolata peraltro comune a tutti i titoli del debito pubblico: con un’imposta sui redditi da capitale fissata al 12,5%, l’esenzione dalle imposte di successione e, come previsto dalla Legge di Bilancio 2024, l’esclusione dal calcolo dell’Isee fino a 50mila euro. Una combinazione di vantaggi fiscali e di un rendimento in crescita ha reso il prodotto ancor più interessante. Il successo di questa emissione si inserisce nel contesto di un più ampio rialzo dei rendimenti dei Btp benchmark. In particolare, il tasso per il titolo a otto anni è salito dal 3,26% al 3,33%, mentre per il titolo quadriennale si è registrato un aumento dal 2,64% al 2,69%. Questi incrementi testimoniano l’evoluzione positiva del mercato obbligazionario italiano e l’apprezzamento crescente per i titoli di Stato.
L’operazione Btp Più si inserisce in una strategia di comunicazione efficace, che ha saputo coinvolgere il pubblico in modo mirato. Già nel 2024, le campagne di comunicazione per altre emissioni di Btp avevano ottenuto risultati notevoli, e quest’anno non è stato da meno. L’efficacia delle azioni di comunicazione istituzionale è stata sottolineata dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, che ha riconosciuto la rilevanza del messaggio veicolato. In sintesi, il collocamento del Btp Più rappresenta un vero e proprio trionfo per il risparmio degli italiani, con una risposta massiccia da parte degli investitori, una solida performance in termini di raccolta e una politica di tassi di interesse che si è adattata perfettamente al contesto economico. Con questi numeri, il Btp Più si afferma come una delle soluzioni più promettenti per il risparmio e l’investimento del futuro prossimo.
(ITALPRESS).
-Foto: ministero delle Finanze-

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Economia

Btp Più, con la prima emissione raccolti 15 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’economia e delle finanze rende noto che si è concluso il collocamento del BTP Più avviato il 17 febbraio, con 14.905,67 milioni di euro raccolti e 451.831 contratti registrati.
I tassi cedolari definitivi del BTP Più, in considerazione delle condizioni di mercato, sono rivisti al rialzo rispetto ai livelli annunciati lo scorso 14 febbraio: 2,85% per il 1°, 2°, 3° e 4° anno (invece di 2,80%); 3,70% per il 5°, 6°, 7° e 8° anno (invece di 3,60%)

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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