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Uva “Il calcio cresce, le idee servono ancor prima dei soldi”

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Il cambiamento del calcio è il tema al centro del terzo e ultimo appuntamento del Festival dell’Economia Sviluppo e Sostenibilità. L’incontro, che si è svolto nella sede dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, prende il titolo dal libro “Soldi vs Idee – Come cambia il calcio fuori dal campo”, scritto da Michele Uva, direttore di Social & Environmental Sustainability della Uefa, e dalla giornalista Maria Luisa Colledani. “Il calcio vive un momento di grande difficoltà e crisi”, ha sottolineato il giornalista Maurizio Insardà, che ha ideato la kermesse. “Lo vediamo in tutte le società – ha continuato -, sia dal punto di vista imprenditoriale ed economico sia dal punto di vista sportivo”.
Per Uva, che ha partecipato all’evento, nel mondo del calcio ci sono “quattro dimensioni: sportiva, finanziaria, sociale e ambientale. Queste quattro dimensioni – ha spiegato – rappresentano la sostenibilità. Vanno tenute tutte in considerazione perchè dialogano fra di loro”.
Per quanto riguarda l’aspetto sociale, “una squadra di calcio deve dialogare – ha sottolineato il dirigente Uefa – con il territorio, occuparsi dei giovani del territorio”. Un’altra dimensione è quella ambientale, che “è una parte importantissima del nostro percorso. Qualsiasi attività – ha aggiunto – deve iniziare a tenere conto dell’impatto ambientale. Queste quattro dimensioni messe insieme fanno la sostenibilità del sistema sportivo ma non solo”. “Fino a circa un anno fa probabilmente il calcio non sapeva cosa fosse la sostenibilità”, ha affermato Uva. “Adesso il termine ‘sostenibilità’ inizia a coniugarsi con il calcio”, ha aggiunto. Il calcio è cambiato e oggi sono importanti tanti elementi, “dall’impiantistica, alla capacità gestionale, al modello, all’investimento sui giovani, l’uso della tecnologia, il calcio femminile. Tanti fattori – ha spiegato – che sono entrati negli ultimi vent’anni. Questo è un segno che il calcio cresce, ha bisogno di idee prima dei soldi, perchè con le idee e senza soldi è difficile, mentre con i soldi e senza idee si può fallire”.
Ha partecipato all’incontro anche Italo Cucci, direttore editoriale dell’agenzia Italpress, che ha sottolineato quanto, anche nel mondo dello sport, siano importanti le “emozioni”. “La trasformazione del calcio in calcio-business – ha detto – non mi è piaciuta. Sono arrivati i soldi e sono aumentati i debiti. Com’è possibile?”, ha evidenziato Cucci, parlando anche dell’organizzazione della giustizia “per cui non si capisce – ha affermato – come nel momento in cui tutto diventa business la giustizia colpisca invece il sentimento e le emozioni”. “Ridateci il calcio delle emozioni – ha detto Cucci – in cui posso sapere che se vinco è perchè sono bravo, se perdo è perchè sono più bravi gli altri o non lo sono io”. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, anche Maurizio Condipodero, presidente del Coni Calabria, Saverio Mirarchi, presidente Figc Calabria, e l’ex presidente della Reggina, Pino Benedetto.
– Foto xa5/Italpress –
(ITALPRESS).

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42 nazionali qualificate ai Mondiali 2026, ultimi 6 posti in palio coi playoff di marzo

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ROMA (ITALPRESS) – Sono adesso 42 le nazionali già qualificate ai Mondiali. Le altre sei partecipanti saranno decretate a marzo con i playoff. Oltre a Canada, Messico e Stati Uniti in quanto Paesi organizzatori, sono sicuri di un posto nella fase finale, per la prima volta a 48 squadre:

AFC: Australia, Iran, Giappone, Giordania, Corea del Sud, Qatar, Arabia Saudita, Uzbekistan.

CAF: Algeria, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Ghana, Marocco, Senegal, Sudafrica, Tunisia.

CONCACAF: Curaçao, Haiti, Panama

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CONMEBOL: Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Uruguay.

OFC: Nuova Zelanda.

UEFA: Inghilterra, Francia, Croazia, Portogallo, Norvegia, Germania, Olanda, Svizzera, Scozia, Spagna, Austria, Belgio.

Ai play-off intercontinentali – che assegnano due posti – sono qualificate Bolivia, Nuova Caledonia, Giamaica e Suriname, oltre a Repubblica Democratica del Congo e Iraq, entrambe già finaliste agli spareggi; altri 4 pass saranno assegnati dai play-off europei.

– foto IPA Agency –

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Curacao riscrive la storia e si qualifica per i Mondiali, pass anche per Haiti e Panama

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ROMA (ITALPRESS) – La terza e ultima fase delle qualificazioni Concacaf per i Mondiali del 2026 si è conclusa nella notte italiana con Curaçao, Haiti e Panama che hanno ottenuto il pass, mentre Giamaica e Suriname si giocheranno tutto ai play-off.

Storica prima volta per Curacao, isola caraibica che chiude al primo posto il girone B pareggiando lo scontro diretto a Kingston. Finisce 0-0 in casa della Giamaica che, invece, va agli spareggi. Curacao, con una popolazione di poco più di 150mila abitanti, scrive la storia diventando il Paese più piccolo a entrare in una fase finale della Coppa del Mondo. Nel girone A è il Panama, con 12 punti, a ottenere la qualificazione diretta. Netto 3-0 casalingo a El Salvador (reti di Blackman, Davis e Puma), mentre il Suriname perde 3-1 in Guatemala, chiude al secondo posto ed è costretto ad accontentarsi degli spareggi. Nel girone C è Haiti a qualificarsi, grazie al 2-0 casalingo rifilato al Nicaragua (reti di Deedson e Providence), ma anche allo 0-0 con cui Costa Rica ha bloccato l’Honduras. Per Haiti seconda partecipazione a una finale Mondiale dopo quella del 1974.

– foto IPA Agency –

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Coventry all’Onu “Le Olimpiadi e lo sport hanno il potere di unire”

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di Stefano Vaccara

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Credo che i Giochi Olimpici abbiano un potere molto più grande di quanto possiamo immaginare, perché lì vediamo il meglio dell’umanità: atleti che si riuniscono, competono gli uni contro gli altri e vivono in pace. Ed è il modo migliore per mostrare ciò che dovremmo essere come esseri umani e come dovremmo trattarci a vicenda”. Così, all’agenzia Italpress, la presidente del Cio, Kirsty Coventry, impegnata alle Nazioni Unite per la serata dedicata alla “Olympic Truce”, la tradizionale tregua olimpica che ogni due anni richiama gli Stati membri dell’Onu a scegliere il dialogo al posto del conflitto in occasione dei Giochi.

L’evento, ospitato dalla Missione Permanente d’Italia in collaborazione con la Fondazione Milano Cortina 2026 e il Comitato Olimpico Internazionale, ha riunito diplomatici, atleti olimpici e paralimpici, rappresentanti Onu e figure istituzionali impegnate a promuovere il valore dello sport come strumento di pace. “Lo sport può davvero compiere molti miracoli nel mondo – ha aggiunto Kirsty Coventry -, ma al 100% credo fermamente che lo sport abbia un potere incredibile quando si tratta di unire non solo i Paesi, ma anche persone e comunità provenienti da esperienze di vita molto diverse”. 

– foto IPA Agency –

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