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Cronaca

Una ricerca, l’e-commerce ha mitigato gli effetti dell’inflazione

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MILANO (ITALPRESS) – In un momento in cui l’inflazione è in cima all’agenda politica ed economica e rappresenta una preoccupazione per molte famiglie italiane, The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Amazon ha avviato un progetto di ricerca sull’impatto dell’e-commerce sui cittadini e le imprese in Italia. Una prima analisi ha riguardato le percezioni dei cittadini italiani in relazione a e-commerce e potere di acquisto. Un’analisi che si inserisce in un contesto di forte pressione inflattiva nel 2022 (con picchi fino a quasi il 12%), di riduzione del reddito disponibile (in particolare per le famiglie meno abbienti) e crescita della povertà assoluta (+300 mila famiglie rispetto al 2021). Da questa indagine risulta che l’incremento dei prezzi e del costo della vita è il problema maggiormente sentito per 7 italiani su 10 e che l’e-commerce ha permesso a 6 italiani su 10 di aumentare o mantenere invariato il proprio potere di acquisto nell’ultimo anno. Non è però solo una questione di prezzi: secondo gli italiani, il canale online offre una maggiore reperibilità (65,0%) e una maggiore ampiezza dell’offerta sia in termini di numero che di varietà dei prodotti (78,2%).
L’attenzione si è poi concentrata sulla realizzazione della prima ricerca in Italia sulla relazione tra e-commerce, prezzi e consumi attraverso la costruzione di un database, unico in Italia, che ha compreso oltre 1 milione di rilevazioni di prezzi on-line su 23 mila prodotti comparabili con i beni che compongono il paniere Istat dei prezzi. L’indagine si è avvalsa del supporto di Istat nella definizione del modello statistico, nella scelta dei dati e nella interpretazione dei risultati preliminari.
Il Rapporto sulla competitività dei settori produttivi dell’Istat (aprile 2023) ha sottolineato l’importanza del contesto in cui si inserisce lo studio. Inserendosi in dinamiche di inflazione ancora consistenti, lo studio è estremamente rilevante, in quanto fornisce e valida statisticamente un nuovo punto di vista sull’e-commerce: quello del commercio elettronico come strumento e leva per mitigare gli effetti dell’inflazione e del carovita. Inoltre, il Rapporto ‘Cittadini e ICT’ pubblicato sempre dall’Istat il 17 marzo scorso conferma che quasi un italiano su due utilizza abitualmente la rete per effettuare acquisti on line o per interagire con la PA.
La digitalizzazione indotta dalla pandemia (+6,5% è stato l’incremento della quota di persone over 14 che hanno utilizzato internet tra il 2020 ed il 2021) non è rientrata con la fine dell’emergenza sanitaria e, pertanto, si può ritenere che un maggior utilizzo della rete sia entrato nelle abitudini consolidate degli italiani. Il 48,2% degli individui di 14 anni e più ha effettuato acquisti online da privati e il 45,4% ha stampato o scaricato moduli dai siti web della Pubblica Amministrazione negli ultimi 12 mesi.
Un freno all’inflazione Infatti, la ricerca evidenzia che la diffusione dell’e-commerce consente di mitigare gli effetti dell’inflazione: nonostante la perdita di valore del denaro, i prezzi online si sono dimostrati più stabili negli ultimi tre anni rispetto a quelli del paniere Istat. Inoltre, proprio la stabilità dei prezzi on-line ha abilitato circa 39 miliardi di euro di consumi tra il 2020 e il 2022.
Sono state in particolare nove le categorie merceologiche di largo consumo che hanno particolarmente beneficiato della stabilità dei prezzi on-line, tra queste citiamo ad esempio il fai da te, salute e cura della persona, grandi elettrodomestici, giardino e giardinaggio, giochi e giocattoli.
Attraverso un modello econometrico, lo Studio ha poi calcolato la relazione statistica tra la diffusione dell’e-commerce in Italia e l’andamento dell’inflazione, dimostrando che, nel Paese, all’aumentare di 1 punto percentuale della diffusione del commercio elettronico, l’inflazione diminuisce di 0,02 punti.
Pertanto, se non ci fosse stato l’effetto della diffusione dell’e-commerce, negli ultimi 6 anni l’inflazione sarebbe stata in media il 5% più alta. Inoltre, mitigando la riduzione del potere di acquisto e del reddito disponibile, la diffusione del commercio digitale ha abilitato circa 1 miliardo di euro di ricchezza disponibile per le famiglie italiane tra il 2020 e il 2022.
La diffusione dell’e-commerce ha anche un effetto benefico sui consumi delle famiglie italiane. Ancora una volta, il modello econometrico ha evidenziato una relazione statisticamente significativa tra diffusione del commercio elettronico e consumi delle famiglie italiane: per ogni punto percentuale in più di diffusione dell’e-commerce i consumi in Italia aumentano di 845 mln di euro.
‘La survey ad oltre 1.500 cittadini italiani condotta nel primo Studio che stiamo svolgendo in collaborazione con Amazon Italia ha evidenziato il ruolo sociale del commercio digitale: in un contesto di elevata inflazione, 6 italiani su 10 dichiarano che l’e-commerce abbia permesso loro di aumentare o mantenere invariato il proprio potere di acquisto – afferma Lorenzo Tavazzi, Partner, The European House – Ambrosetti -. Con questo secondo Studio abbiamo analizzato e verificato statisticamente queste evidenze. Abbiamo costruito infatti il primo database in Italia per analizzare come i prezzi dei beni venduti tramite i siti di e-commerce evolvano nel tempo rispetto al livello generale dei prezzi del paniere Istat. Da qui, abbiamo scoperto che in Italia i prezzi on-line si sono dimostrati più stabili anche in periodi caratterizzati da alta inflazione, sostenendo quasi 40 miliardi di euro di consumi negli ultimi 3 annì. ‘Inoltre – aggiunge Tavazzi – il modello econometrico ha dimostrato statisticamente che in Italia all’aumentare della diffusione dell’e-commerce (un punto percentuale), l’inflazione diminuisce (-0,02 punti) e i consumi aumentano (+845 milioni di euro), confermando il ruolo socioeconomico del commercio elettronico nel Paesè.
Come dichiara Giorgio Busnelli, direttore per le Categorie del Largo Consumo di Amazon in Europa, ‘in un contesto difficile in cui l’inflazione rappresenta una grande preoccupazione per molte famiglie italiane, abbiamo voluto indagare – insieme a The European House-Ambrosetti e con il contributo di autorevoli esperti di settore – l’impatto dell’e-commerce sul potere d’acquisto degli italianì. ‘I risultati dell’indagine economica e statistica confermano le percezioni dei cittadini italiani: l’e-commerce contrasta il carovita. Sono risultati che premiano il nostro impegno sin dal primo giorno a offrire un’ottima esperienza di acquisto grazie a prezzi bassi, ampia selezione, consegne veloci, contribuendo al tempo stesso alla crescita delle imprese italiane e della nostra economia in generale. Tra le numerose iniziative cito, ad esempio, il Prime Day che – ricorda – si terrà l’11 e il 12 luglio e durante il quale saranno disponibili moltissime offerte, sia sui marchi più popolari sia sui prodotti delle piccole e medie imprese italiane, o i recenti Made in Italy Days, che hanno permesso ai clienti di Amazon nel mondo di acquistare più di 18.000 offerte su prodotti originali Made in Italy, dando un impulso all’internazionalizzazione delle aziende italiane, registrando vendite dall’estero per oltre il 50%’.
‘Emerge chiaramente come tramite il commercio elettronico tante realtà locali possono tramite voi affacciarsi al mercato mondialè, così il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, che aggiunge: “Il numero dei negozi in Italia, però, continua a diminuire: entro il 2023, si conteranno oltre 52mila imprese in meno rispetto al 2019, con un calo del -7%. Questo declino è dovuto all’inflazione e al caro-energia, che hanno eroso il potere d’acquisto delle famigliè.
‘Inoltre – prosegue Morelli – i dati dimostrano che l’aumento dei costi e la diminuzione del potere di acquisto rappresentano le maggiori preoccupazioni per gli italiani. In questi giorni ho avuto modo di leggere i dati delle ricerche sulla grande distribuzione e di come siano cambiate le abitudini degli italiani rispetto a qualche anno fa con una maggiore consapevolezza nell’acquisto anche dei beni di prima necessità’.
‘Il commercio elettronico dovrebbe essere un volano di crescita per le piccole attività e non di concorrenza ponendosi accanto a queste realtà per offrire nuovi strumenti e canali di vendita.
Insomma, per creare nuovo valore. In quest’ottica – conclude Morelli – potremmo confrontarci per ipotizzare vantaggi economici o di riduzione fiscale per le piccole realtà che diversificano l’attività anche online e le piattaforme che le aiutino in questa transizionè.
Per Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico del Comune di Milano, ‘l’e-commerce rappresenta un fattore chiave per la crescita economica di Milano e dell’Italia. Importante coltivare e sviluppare questo settore in continua espansione, consentendo alle nostre imprese di sfruttare appieno le opportunità offerte dal commercio elettronico. Non solo favorisce l’innovazione e la digitalizzazione delle aziende, ma è anche uno strumento efficace per espandersi a livello internazionale e per aumentare la loro competitività, influenzando positivamente anche i canali di acquisto tradizionali. Questo implica la rinascita di settori consolidati e la stimolazione della creazione di nuovi posti di lavoro. L’esperienza della nostra città, dove l’occupazione generata dall’e-commerce e dalle imprese dell’innovazione digitale è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, ne è la prova tangibilè.
‘Lo sviluppo dell’e-commerce – dichiara Alberto Pirrone, direttore generale Altroconsumo – sta cambiando la vita dei consumatori. Tra le ragioni dello stabilizzarsi della crescita anche dopo la pandemia non c’è solo la maggior disponibilità a catalogo di prodotti, ma anche la possibilità di trovare condizioni di acquisto in molti casi più convenienti. Un aspetto, questo, che può risultare molto importante per i consumatori di fronte alla persistente pressione inflazionistica che – come spesso misurato anche nelle nostre indagini – da tempo ormai mina la spesa delle famiglie. Tutto ciò a patto di mantenere sempre condizioni di responsabilità e trasparenza da parte di chi vende online su tutte le componenti di prezzo e di servizio, come ad esempio le spese di spedizione. E’ indispensabile continuare a lavorare per dare alle persone strumenti concreti con cui cogliere queste opportunità, con ricadute positive sul loro portafoglio e sul Sistema Paesè.

– foto ufficio stampa The European House Ambrosetti e Amazon –
(ITALPRESS).

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PRONTO METEO – PREVISIONI PER 6 OTTOBRE 2025

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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AMICI A 4 ZAMPE – 5 OTTOBRE 2025

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Gli animali domestici sono ormai parte integrante della nostra vita: nelle case crescono in famiglia, aiutano i bambini nella crescita, gli anziani nel movimento e nell’umore, creano benessere a tutti. Ma è importante anche prendersi cura di loro: per questo nasce “Amici a 4 zampe”, per favorire le adozioni, occuparci della loro salute ed alimentazione per l’intera vita. In collaborazione con Clinica Veterinaria Croce Azzurra di Casteggio e L’ Arca degli Animali onlus c’è “Amici a 4 zampe”, ogni Domenica alle 19 su Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24, la tv per tutti.

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A Vinitaly.Usa a Chicago 250 aziende e 1.500 buyer per reagire ai dazi

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CHICAGO (ITALPRESS) – Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha inaugurato la seconda edizione di Vinitaly.USA al Navy Pier di Chicago (5-6 ottobre) con oltre 250 espositori tra aziende, consorzi e collettive regionali impegnate nei b2b con più di 1.500 buyer. “La grande partecipazione di aziende italiane a Vinitaly.USA a Chicago – afferma – ci dice che il mercato statunitense non è sostituibile e che vale la pena investire. La grande presenza di operatori americani e di buyer ci dice che il vino italiano continua a essere un prodotto che gli americani cercano e vogliono comprare. Il Sistema Italia è al fianco di tutto il settore per promuovere le qualità inimitabili del nostro vino e per continuare a guardare al futuro con ottimismo. Non c’è insidia che non si possa affrontare se si ha la sicurezza di poter offrire un prodotto che non ha eguali”.
Sostegno al settore è stato espresso anche dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani che in un messaggio ha dichiarato: “Il Governo è al fianco di questo settore strategico, prioritario nel quadro della strategia di diplomazia della crescita con l’obiettivo di raggiungere il traguardo di 700 miliardi di export entro la fine della legislatura. Va in questa direzione il Piano d’Azione per l’Export, che punta ad aprire nuovi spazi nei mercati extra-europei ad alto potenziale, senza dimenticare quelli tradizionali come l’Europa o gli Stati Uniti in cui vogliamo continuare a rafforzare la nostra presenza”. Inoltre, il ministro ha annunciato di “aver istituito presso il ministero una Task Force Dazi” a disposizione delle aziende.
Organizzato da Veronafiere-Vinitaly con ITA – Italian Trade Agency, Fiere Italiane e la Camera di Commercio italiana americana del Midwest-Chicago, “Vinitaly.USA è la risposta del vino italiano ai dazi e al conseguente contesto di preoccupazione e incertezza – ha dichiarato in apertura il presidente di Veronafiere Federico Bricolo -. Il programma unitario di questa edizione che ingloba, oltre a Vinitaly, anche wine2wine Business Forum, la Vinitaly International Academy, Vinitaly Tourism e SOLExpo, rafforza il presidio di Veronafiere su questo mercato strategico e tutt’altro che saturo, che può riservare nuove potenzialità di crescita per il vino italiano”.
Infatti, il 75% dei consumatori statunitensi di vino Made in Italy si concentra in una quindicina di Stati, con in testa California, New York, Florida, Texas e Illinois. Gli Italian wine lover, oggi, provengono soprattutto da qui, sono in prevalenza consumatori di origine caucasica (75%), Boomers o Gen X (62%), con una significativa presenza del pubblico femminile. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Iwsr (International Wine and Spirits Record, leader globale nei dati, nelle analisi e nelle informazioni strategiche per il settore delle bevande alcoliche) l’identikit del consumatore del futuro è di genere maschile, Gen Z ma anche Millennial, di etnia latinoamericana o afro-discendente, preferibilmente residente in Texas, Illinois, California, South Carolina e Georgia o altre aree con quei segmenti di popolazione non solo poco esplorati, ma che Stato per Stato dimostrano percentuali di gradimento del vino superiori alla media nazionale. Nuovi target e aree di domanda potenziale che Vinitaly.USA vuole intercettare per ampliare le occasioni di business del vino italiano, paese leader tra i consumi di vini d’importazione con una quota pari al 38% sul totale. Opportunità per le imprese made in Italy ma anche per il trade americano: secondo una stima dell’Osservatorio, infatti se è vero che le imprese italiane registrano un fatturato annuo di oltre 2,2 miliardi di dollari dalle vendite oltreoceano, per i partner commerciali Usa il beneficio a valore sale a più di 10 miliardi di dollari. A Vinitaly.USA, attesi tra i buyer anche i top Volio Fine Wine Imports, Vias, Terlato Wines, More Than Grapes – wine imports, Winebow fine wines – spirits e Eagle Eye Wines. Nei panel di wine2wine Vinitaly Business Forum, inevitabili anche i focus sui dazi: se ne discuterà, tra gli altri, con Benjamin Aneff, presidente U.S. Wine Trade Alliance.
“L’Agenzia ITA-Italian Trade Agency, nel solco della diplomazia della crescita spinta dalla Farnesina e negli obiettivi di crescita indicati anche dal ministero dell’agricoltura, è orgogliosa di essere motore trainante dell’edizione 2025 di Vinitaly Chicago – ha commentato il presidente di ITA, Italian Trade Agency, Matteo Zoppas – realizzata in collaborazione con Veronafiere e la Camera di Commercio di Chicago. Quest’anno ospitiamo circa 250 aziende con 2000 etichette, un numero in crescita rispetto all’anno precedente. Abbiamo lavorato con cura sulla qualità degli operatori, dei buyer e dei produttori, offrendo un livello di selezione ancora più elevato e organizzando tre masterclass per avvicinare sempre più il pubblico americano al gusto del vino italiano. In questo momento di incertezza sui dazi – ha concluso Zoppas – il nostro impegno è dare un supporto tangibile agli imprenditori del vino italiano negli Stati Uniti. Nei prossimi mesi valuteremo insieme l’andamento del mercato, ma oggi siamo qui per fare la nostra parte dando sostanza al ruolo del sistema Paese”.
All’inaugurazione di Vinitaly.USA hanno partecipato Marco Peronaci, Ambasciatore d’Italia negli USA; Marco Rago, Consigliere giuridico ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale; Maurizio Muzzetta, presidente Fiere Italiane USA LLC; Domenico Mauriello, segretario generale Assocamerestero e Robert Allegrini, presidente NIAF (The National Italian American Foundation). Sono, inoltre, intervenuti: Luigi Scordamaglia, amministratore delegato Filiera Italia; Giordano Emo Capodilista, vicepresidente Confagricoltura; Tommaso Battista, presidente Copagri; Carmelo Troccoli, direttore nazionale Fondazione Campagna Amica; Marzia Varvaglione, presidente CEEV (Comitè Europeen des Entreprises Vins) e Lamberto Frescobaldi, presidente Unione Italiana Vini (in collegamento). Mentre al successivo Business Forum organizzato da ITA – Italian Trade Agency, ha registrato i contributi di Marilisa Allegrini, presidente e ceo Gruppo Marilisa Allegrini, Francesco Ganz (Ethica Wines), Bill Terlato (Terlato Wine Group), Diva Moretti Polegato (Villa Sandi) con le conclusioni di Matteo Zoppas, presidente ITA – Italian Trade Agency e del ministro Francesco Lollobrigida. Presenti per Veronafiere anche la vicepresidente Marina Montedoro, l’amministratrice delegata Barbara Ferro e il direttore generale Adolfo Rebughini. A Chicago anche Kristian Ghedina (ex sciatore con 33 podi in Coppa del Mondo e sommelier Ais ad honorem dal 2023) nella veste di Ambassador Vinitaly.USA 2025.
-foto ufficio stampa Veronafiere –
(ITALPRESS).

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