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Cronaca

Capitale cultura, a Bergamo-Brescia 4,8 mln visitatori nel 2023 +48,8%

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MILANO (ITALPRESS) – Numeri importanti per un bilancio positivo. E’ il pensiero che unisce i sindaci di Bergamo e Brescia, Giorgio Gori e Laura Castelletti, chiamati a fare un bilancio dei primi 6 mesi nei quali i due comuni lombardi sono stati Capitale della Cultura 2023. Un semestre, iniziato con la solenne inaugurazione alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che permette ai due sindaci di sentirsi soddisfatti e di guardare con ottimismo al futuro. Nel corso della conferenza stampa tenutasi al Palazzo delle Stelline a Milano, un dato spicca su tutti: ben 4,8 milioni di visitatori tra pernottamenti ed escursionisti in questi 6 mesi, con un +48,8 % rispetto allo stesso periodo del 2022. Come sottolineato dal sindaco Gori “a Brescia prevale un turismo nazionale, mentre a Bergamo grazie anche alla vicinanza con l’aeroporto invece prevale il turismo internazionale”. Numerose infatti le presenze da tutta Europa (Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Polonia), ma anche arrivi extracontinentali ad esempio dall’India e dagli Stati Uniti. Un aumento di attrattività confermato anche dal monitoraggio degli Info Point di Bergamo e Brescia: nel primo semestre si sono registrati circa 82.000 accessi pari al +48,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. “Siamo arrivati a questi risultati dopo un percorso di preparazione durato 3 anni – ha sottolineato il sindaco Castelletti – I primi 6 mesi sono stati di successo, ma soprattutto di grande partecipazione di bergamaschi e bresciani. Sono stati protagonisti della preparazione e attivi nella promozione e nell’accoglienza dei visitatori. Questo vuol dire valorizzare la cultura della solidarietà”. Nei primi sei mesi del 2023 sono stati oltre 1.100 gli eventi realizzati, pari a una media di 6 eventi al giorno. L’accoglienza dei visitatori nelle città e la promozione delle manifestazioni è stata possibile grazie anche al contributo di un migliaio di volontari che hanno offerto il loro tempo stimato in 3 giorni a testa, per un totale di circa 23.000 ore di attività nei primi sei mesi. Altro dato importante è stata l’attrattività dei grandi centri culturali nelle due città. Nel primo semestre 2023 essa è cresciuta del 74% rispetto allo stesso periodo del 2019: sono infatti oltre 470.000 i visitatori che hanno visitato l’Accademia Carrara, la GAMeC – Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, il Museo delle storie e il Museo di scienze Caffi a Bergamo e Museo Santa Giulia e il Parco archeologico, la Pinacoteca Tosio Martinengo, l’area del castello e il Museo di Scienze Naturali per quanto riguarda Brescia. Buone anche le performance dei teatri: oltre 151.000 presenze, segnando un +26% rispetto al 2019. Per i prossimi sei mesi, sono tanti gli eventi in programma. Tra questi “Raffa in the Sky”, un’opera lirica in programma al Teatro Donizetti di Bergamo dal 29 settembre all’8 ottobre dedicata alla figura di Raffaella Carrà a due anni dalla morte. Non una biografia in musica, ma il racconto di una carriera artistica. A Brescia andrà invece in scena il concerto della Youth Symphony Orchestra of Ukraine il 21 settembre al teatro grande. Un’iniziativa che coinvolgerà giovani musicisti dai 12 ai 22 anni provenienti da tutta l’Ucraina. “Brescia e Bergamo hanno imparato a parlarsi, a costruire ponti, relazioni e a scambiarsi le migliori esperienze l’una dell’altra, processo che, ne sono certa, non terminerà nel 2024. Questa sarà la prima vera eredità del dopo Capitale”, ha sottolineato il sindaco Castelletti. Alla luce di un palinsesto così ricco, il sindaco di Bergamo guarda lontano. “Il traguardo è quello di sedimentare tra Bergamo e Brescia un’amicizia e un’alleanza strategica che vadano ben oltre l’orizzonte del 2023”, ha aggiunto Gori.(ITALPRESS).

Foto: xh7

Cronaca

Mattarella visita una scuola di Palermo “Il dialogo fa crescere”

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PALERMO (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato a sorpresa la scuola di Palermo “Edmondo De Amicis-Leonardo Da Vinci” nella sede di via Serradifalco, nel quartiere Noce-Malaspina. Il capo dello Stato si è intrattenuto in particolare con i bambini della 5^ C, una classe primaria multietnica, i cui alunni furono oggetto a ottobre di insulti e commenti a sfondo razzista mentre partecipavano all’iniziativa “Io leggo perchè”, al centro di Palermo.
Tutt’altro che imbarazzati dalla presenza dell’ospite illustre (la visita era stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco), hanno rivolto al presidente alcune domande, consegnandogli alcuni doni. Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore.
I bambini hanno poi scortato il presidente nell’aula magna, dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il “Va, pensiero” dal Nabucco.
“Vivere insieme, dialogare, fa crescere, rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante”, ha detto il presidente ai circa 300 ragazzi al termine dell’incontro.
“Siete bravissimi, avete eseguito magistralmente questi due pezzi, e non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e complimenti a voi – ha affermato il capo dello Stato rivolgendosi all’orchestra che aveva eseguito i due brani. “La musica e la cultura sono il veicolo della vita, della convivenza, dell’apertura, della crescita personale e collettiva, tutti quanti insieme – ha aggiunto -. Per me è grande motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti”.
“Io ogni anno vado in una scuola per l’apertura dell’anno scolastico. Ma non è frequente che in altre occasioni vada a visitare delle scuole. Sono lietissimo di essere qui questa mattina e ringraziarvi di quello che fate, facendovi gli auguri per i vostri studi e il vostro futuro – ha spiegato il presidente -. Ringrazio ancora una volta i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono, per come vi guidano nell’accrescimento culturale. Voi siete una scuola che con la lettura, la musica e altre iniziative di crescita culturale esprime i valori veri della convivenza nel nostro Paese e nel mondo, che è sempre più unito, connesso, sempre più senza confini. E’ una ricchezza quella di crescere insieme, scambiarsi opinioni, abitudini, idee. Ascoltare gli altri fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti e auguri”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Cronaca

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Cronaca

Tajani “Per la pace in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo all’alba di una possibile pace che potrebbe coinvolgere l’intera regione”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista al quotidiano La Stampa in merito alla tregua a Gaza.
“Ora inizia un lavoro diplomatico lungo e complesso per rafforzare la tregua – sottolinea Tajani -. Le prossime sei settimane saranno la chiave per porre le basi del passaggio dalla prima alla seconda fase del cessate il fuoco. La liberazione delle prime tre giovani donne israeliane è positiva, ma ora deve proseguire la liberazione degli ostaggi israeliani e, contestualmente, si devono far arrivare aiuti alla popolazione palestinese”.
Una volta stabilizzata la tregua “si potrà ridare slancio agli Accordi di Abramo, con cui si volevano normalizzare i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Quel percorso era quasi concluso, ma si è interrotto con l’attacco del 7 ottobre. Adesso si devono riannodare i fili”.
Per il ministro “sarebbe una buona idea avere una missione di interposizione promossa da un ente internazionale come l’Onu. Purchè sia a guida araba. Può aiutare a consolidare la pace e a rafforzare l’Autorità palestinese. Siamo ancora in una fase embrionale, ma saremmo pronti a partecipare con un contingente. Serve, più in generale, una presenza europea in Medio Oriente. E in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo, se c’è un accordo gradito a entrambe le parti”.
Alla domanda se l’Italia ha l’obiettivo di riconoscere la Palestina, il vicepremier risponde così: “Sì, la nostra strada porta lì, ma ci vuole tempo perchè la Palestina deve essere riconosciuta anche da Israele e a sua volta deve riconoscere Israele. Le iniziative unilaterali che ho visto finora da parte di alcuni Paesi non servono alla Palestina nè alla pace”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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