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Politica

Fedriga “Le Regioni chiedono una cabina di regia per il Pnrr”

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ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo mandato una lettera al ministro Raffaele Fitto per chiedergli un incontro il prima possibile. Ma ci tengo a sottolineare che c’è volontà di collaborare da parte di tutti per raggiungere gli obiettivi che stanno a cuore a tutto il Paese. Le questioni fondamentali sono due. Da un lato, si tratta di capire come la riprogrammazione annunciata dal governo inciderà sui singoli capitoli e, di conseguenza, sui singoli progetti. Dall’altro, vorremmo avere garanzie che funzioni il rifinanziamento dei progetti ‘accantonatì dal Pnrr con altri fondi come quelli europei. E’ importante conoscere modalità e tempi”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle egioni, Massimiliano Fedriga, in merito alle preoccupazioni per i fondi del Pnrr che potrebbero andare persi.
Poi, osserva come “sulla bozza di riprogrammazione le Regioni non sono state chiamate a dare un loro apporto. Ci aspettiamo quindi un nostro coinvolgimento per il documento definitivo. Devo dire che nella stesura dello stesso Pnrr, con i governi passati, non siamo stati troppo ascoltati. E questo è un errore. Noi vorremmo che si cambiasse logica perchè qui è in gioco il sistema Paese”.
Fedriga sottolinea come “noi offriamo una collaborazione costruttiva. Solo una condivisione responsabile aiuterà a raggiungere i traguardi che il Paese si aspetta”. Le Regioni
chiedono he venga istituita una cabina di regia. “Non abbiamo un modello predefinito. E’ importante che sia composta da politici ma anche da tecnici per entrare nei singoli progetti in modo operativo”, spiega. Sui timori che alcuni appalti rimangano a metà, Fedriga chiosa “ci sono preoccupazioni in questo senso. Proprio per capire se sono fondate abbiamo chiesto l’incontro al ministro e la cabina di regia”.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

Politica

Becciu “Non entro in conclave, ma resto convinto della mia innocenza”

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CITTÀ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza”. Così in una nota il cardinale Angelo Becciu.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Politica

Mattarella “La strage del 1945 a Santhià un segno doloroso”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ottant’anni fa il 25 aprile 1945 fu l’avvio della insurrezione, destinata a concludersi la settimana successiva con la resa delle truppe naziste e dei loro alleati fascisti. La ritirata verso la Germania vide le colonne tedesche, in Piemonte come in altre parti d’Italia, macchiarsi di nuovi orribili delitti. E fu così a Santhià e nei centri vicini, dove la strage del 29 aprile segnò dolorosamente quei territori, nei giorni più difficili per la Liberazione”.

Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al sindaco del Comune di Santhià, Angela Ariotti. “La ritirata del 75° Corpo d’armata del III Reich travolse la tregua concordata tra il Comando partigiano ed i Comandi tedeschi: quarantotto furono le vittime tra partigiani e civili della violenza nazista a Santhià e nelle vicine cascine tra il 29 aprile e il 1° maggio 1945 – prosegue -. Solo la spiccata capacità di mediazione del Prevosto, monsignor Giovanni Ravetti, evitò che il prezzo pagato in termini di vite umane fosse ancora più alto”

La Repubblica ha attribuito alla popolazione di Santhià la Medaglia di bronzo al valor militare sottolineando “il triste e doloroso privilegio di subire le ultime rappresaglie tedesche quando ormai la bandiera della libertà sventolava nel Piemonte e nella Lombardia”.

“Alla comunità santhiatese, che si stringe, ogni 29 aprile, nel ricordo delle vittime, testimoni del percorso verso la libertà e la democrazia, giungano i sentimenti della più intensa partecipazione e solidarietà”, conclude il capo dello Stato.

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– Foto IPA Agency –

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Politica

Meloni “L’alleanza Ue-Usa va rinsaldata non solo militarmente”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ necessario rinsaldare l’Alleanza atlantica non solo militarmente, e in questo dico che è giusto che l’Europa contribuisca in maniera più marcata alla propria sicurezza, perchè o ci si difende anche da soli o non si può pensare di essere al sicuro in un mondo che cambia a velocità a vertiginosa. E penso che serva riavvicinare Usa e Ue, anche perchè nel frattempo altre potenze si stanno facendo avanti per prevalere negli equilibri mondiali, e non credo convenga nè all’Europa nè agli Usa che accada”.

Lo afferma il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un’intervista al Corriere della Sera.
Penso che sia nella vocazione dell’Italia lavorare per avvicinare il più possibile le due sponde dell’Atlantico per rafforzare l’Occidente, inteso come civiltà e non come semplice spazio geografico o insieme di interessi – aggiunge il premier -. Non sarà facile, perchè ci sono punti di vista differenti su alcune questioni, ma affrontando quelle questioni nel concreto penso che si possano fare importanti passi in avanti. Da tempo gli Usa lamentano un surplus commerciale europeo, ma va detto che esiste anche un surplus americano della bilancia dei servizi con l’Europa, oltre al fatto che gli europei investono negli Usa più di quanto loro facciano qui. Per questo sono convinta che un punto di incontro è possibile e necessario”.

Sul possibile incontro Usa-Ue “non abbiamo mai dato una data. Ci stiamo lavorando, ma ovviamente non dipende solo da noi – afferma ancora Meloni -. Perchè gli incontri portino a risultati serve tempo, bisogna prepararli accuratamente, non devono essere formali, ma sostanziali. Oggi i tempi non sono ancora maturi. Certo, c’è la sospensione dei dazi di 90 giorni, ci sono scadenze, ma a me interessa portare a casa un accordo vero che serva all’Italia in primo luogo, come all’Europa e agli Usa. Senza fretta, ma ben fatto”.

Quanto all’incontro Trump-Zelensky prima dei funerali di Papa Francesco, “non sarei mai stata lì. Non c’entravamo noi altri leader, non so se qualcuno ha pensato di doverci essere, ma io no – sottolinea Meloni – . Credo sia stato un momento bellissimo, e a quanto mi è stato detto dai protagonisti potrebbe anche aver rappresentato un punto di svolta. Forse l’ultimo regalo di Papa Francesco a noi tutti. Penso che meritasse un funerale imponente e senza alcun intoppo, come è stato, e penso che in quel faccia a faccia ci fosse, non so come dirlo… Il suo spirito”.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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