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Economia

Generali, Donnet assicura dividendi in crescita nei prossimi 2 anni

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MILANO (ITALPRESS) – Generali registra nel primo semestre risultati oltre le attese e proprio per questo annuncia soddisfazioni crescenti per gli analisti: “Pagheremo dividendi in crescita nei prossimi due anni – afferma l’amministratore delegato del gruppo Philippe Donnet, nel corso dell’incontro con la comunità finanziaria dopo la presentazione dei conti semestrali – Questo è il nostro impegno di base. Se possiamo fare di più, faremo di più”. Il gruppo ha chiuso i conti al 30 giugno con un utile di 2,33 miliardi (+60,9% rispetto all’anno precedente). Il risultato operativo, il dato più seguito dal mercato, è cresciuto del 28% a 3,72 miliardi. Il consensus degli analisti fornito dalla compagnia indicava un stima media di 1,94 miliardi per l’utile netto e di 3,46 miliardi per il risultato operativo. Il risultato è stato possibile grazie al forte contributo delle sue attività nel ramo danni e conferma gli obiettivi del piano.
A una domanda su possibili acquisizioni, Donnet ha risposto: “Siamo stati molto selettivi”, anche in questo caso in linea col piano.
“Sono molto soddisfatto” per le operazioni realizzate finora, ha spiegato. Riferendosi ai 200 milioni in cassa, cui vanno aggiunti i 300 milioni di Liberty Seguros, il numero uno del Leone ha osservato che “non so se sapremo utilizzarli per un’altra acquisizione prima della fine del piano che ormai è vicina” e ha confermato che, nel caso, i 500 milioni complessivi saranno distribuiti agli azionisti. I dettagli saranno forniti nell’Investor Day il 30 gennaio 2024 a Milano. Un’occasione, secondo Donnet, per dare “ulteriori aggiornamenti” sulle acquisizioni di Liberty Seguros e di Conning, ma anche per analizzare i progressi ottenuti alla luce degli obiettivi del piano strategico. Il direttore finanziario, Cristiano Borean, ha fornito un pò di cifre sull’andamento della gestione dopo la chiusura del semestre. Ha spiegato che l’impatto della tassa sugli extra-profitti delle banche appena varata dal governo “vale per Banca Generali poco meno di 20 milioni e per il gruppo Generali poco meno 10 milioni, in relazione alla nostra quota”.
Borean ha precisato che il calcolo si basa “sulle ultime novità emerse, secondo cui la tassa sarà pari al massimo allo 0,1% degli asset totali”. Interpellato in particolare sul risultato operativo, ha siegato che “dei 498 milioni di margine operativo del segmento asset management 233 milioni vengono dal contributo di Banca Generali”. C’è poi il maltempo estivo che ha flagellato l’Emilia Romagna e che impatterà sui conti di Generali per 250 milioni. Il costo dei sinistri dovuti a eventi estremi legati spesso al cambiamento climatico “nel primo semestre è di circa 190 milioni, ma dobbiamo tenere presenti gli effetti di luglio e le prime cose viste ad agosto: abbiamo credo altri 250 milioni stimati a oggi di effetti da aggiungere per eventi che hanno toccato l’Italia e le zone di confine con la Slovenia e con altri paesi del cento-est Europa”. Complessivamente fino ad oggi il riflesso complessivo delle le catastrofi naturali sui conti Generali è di 440 milioni.
“Abbiamo osservato un primo semestre che è assolutamente in linea e probabilmente sotto le aspettative come impatti di eventi catastrofali. A luglio abbiamo avuto effetti ulteriori che ovviamente non sono inclusi nella semestrale. Ma direi che al momento siamo totalmente in linea con le previsioni che noi abbiamo come media degli ultimi anni negli eventi catastrofali”, ha detto Marco Sesana, general manager di Generali, interpellato sul tema nella conference call con i giornalisti. Per quanto riguarda gli investimenti Borean ha segnalato che xomplessivamente, i titoli governativi nel portafoglio di Generali ammontavano a fine giugno 2023 a 138 miliardi, pari al 49% del portafoglio totale del reddito fisso (280 miliardi). Nell’ambito di questi 138 miliardi, i titoli di Stato italiani sono il 42% (circa 56 miliardi), quelli francesi il 17% e quelli tedeschi il 2%, mentre quelli di altri Paesi del Centro Est Europa sono pari al 9%. Il resto è relativo a Usa e altri Paesi del mondo.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

Il CdA di Snam nomina Agostino Scornajenchi nuovo ad e direttore generale

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SAN DONATO MILANESE (MILANO) (ITALPRESS) – Si è riunito oggi per la prima volta, sotto la presidenza di Alessandro Zehentner, il nuovo Consiglio di Amministrazione di Snam, nominato dall’odierna Assemblea per gli esercizi 2025-2027. Il Consiglio di Amministrazione ha nominato Agostino Scornajenchi Amministratore Delegato e Direttore Generale, conferendogli – in continuità con l’assetto precedente – i poteri di amministrazione della Società, a eccezione di quelli attribuiti al Consiglio di Amministrazione dalla normativa applicabile, dallo statuto o mantenuti nell’ambito delle proprie competenze.

Il Presidente Alessandro Zehentner ha dichiarato: “Ringrazio tutti gli Azionisti per la fiducia riposta nella mia persona, fiducia per la quale sono onorato. Ringrazio i membri del Consiglio di Amministrazione per quanto andranno ad apportare a Snam, forti anche della loro importante esperienza, nei prossimi tre anni e ringrazio, permettetemelo, con il cuore, tutti i nostri dipendenti per il contributo apportato fino ad oggi all’intero Gruppo Snam, pilastro strategico e fondamentale per la nostra Nazione. Lavoreremo uniti, con intensità e dedizione: sono certo che ognuno di noi si sentirà e continuerà a sentirsi parte integrante della crescita e dello sviluppo, in Italia e all’estero, di questa grande famiglia della quale facciamo orgogliosamente parte”.

L’Amministratore Delegato Agostino Scornajenchi ha dichiarato: “Sono orgoglioso e onorato di entrare a far parte del Gruppo Snam, e grato per la fiducia ricevuta dagli Azionisti. Snam, con oltre 80 anni di storia, è protagonista nella costruzione e nello sviluppo delle infrastrutture energetiche della Nazione. In un contesto geopolitico complesso e in continua evoluzione, il Gruppo è chiamato a rafforzare il proprio ruolo strategico per la sicurezza energetica nazionale ed europea, dialogando costantemente con Azionisti e stakeholder, con il supporto delle straordinarie competenze e professionalità di tutto il Consiglio di Amministrazione. Realizzare questa ambizione significa investire con responsabilità e visione, ottimizzando e rafforzando la nostra presenza in Italia e all’estero, facendo leva sul giusto bilanciamento fra formidabile esperienza tecnica consolidata delle sue persone e innovazione, per garantire una creazione di valore nel lungo periodo e un futuro sostenibile per le prossime generazioni”.

– foto ufficio stampa SNAM –

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(ITALPRESS).

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Economia

Dazi, Federmanager “Serve una risposta efficace, evitare una spirale ritorsiva”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’informativa del Ministro Urso ha confermato con chiarezza i rischi sistemici che il nuovo scenario commerciale comporta, ma anche la correttezza del percorso intrapreso dal governo italiano per evitare una spirale ritorsiva”.

Così il presidente di Federmanager, Valter Quercioli, commenta l’informativa parlamentare odierna del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sulle conseguenze per il sistema produttivo italiano dei dazi reciproci tra Stati Uniti e Unione europea.

Sul punto, le stime del Mimit risultano davvero significative: un impatto di circa il 10% sulle esportazioni italiane negli Usa in caso di dazi reciproci al 20%, e del 6,5% in caso di dazi reciproci al 10%, con conseguenze particolarmente pesanti per settori chiave come l’automotive di alta gamma e il farmaceutico.

Quello che si prospetta – continua il presidente – è un ennesimo shock esogeno per l’economia europea e per quella italiana. Dobbiamo mettere a frutto quanto appreso dalle esperienze precedenti, evitando reazioni impulsive e rafforzando la nostra capacità di agire come sistema-Paese. L’impostazione da adottare deve essere chiara: unire, non dividere, le due sponde dell’Atlantico. Federmanager sostiene con convinzione il percorso di negoziato intrapreso e auspica una coesione strategica tra le istituzioni europee e le forze produttive per trasformare questa crisi in una occasione di rilancio delle solide relazioni che da sempre intercorrono”.

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La nostra Federazione conferma il pieno sostegno a una linea diplomatica responsabile e determinata, ma sottolinea la necessità di un approccio propositivo che punti al rafforzamento strutturale della competitività.

“In un contesto di incertezza commerciale e pressioni inflattive, bisogna accelerare con le riforme necessarie a rimettere in moto il Paese e le imprese, mettendo a sistema le migliori competenze per favorire: costi energetici sostenibili, efficace digitalizzazione, valorizzazione del capitale umano di qualità, investimenti strategici nei mercati emergenti e piena sinergia tra pubblico e privato”, prosegue Quercioli.

Federmanager è come sempre disponibile a collaborare attivamente con le istituzioni italiane ed europee per sostenere un’industria che sia protagonista della trasformazione economica, resiliente agli shock esterni e promotrice di una nuova stagione di crescita condivisa.

“Siamo aperti al confronto, oggi più che mai. Occorre affermare, anche nel quadro internazionale, che l’Europa industriale c’è, parla con una voce sola e vuole restare competitiva senza rinunciare alla sua vocazione transatlantica”, conclude Quercioli.

Insieme a un impegno serrato su questi temi, Federmanager auspica l’adozione di politiche fiscali e monetarie intelligenti, in grado di attutire gli effetti negativi determinati dai dazi e sostenere le imprese in questa fase complessa. “Siamo pronti a fare la nostra parte – conclude il presidente – e a dialogare con i massimi livelli istituzionali per comprendere come agire in maniera efficace. Stiamo avviando iniziative strategiche che accompagnino la trasformazione industriale europea e italiana, nel solco della twin transition, digitale e ambientale. Dobbiamo guardare al di là della tempesta, per costruire un’economia aperta, solida, competitiva e sostenibile”.

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– Foto IPA Agency –

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Economia

Folgiero confermato amministratore delegato della Fincantieri

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ROMA (ITALPRESS) – Si è riunito oggi in forma totalitaria, sotto la presidenza di Biagio Mazzotta, il nuovo consiglio di amministrazione di Fincantieri, nominato dall’assemblea degli azionisti in data odierna e che rimarrà in carica fino all’assemblea di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2027.

Il Consiglio ha nominato Pierroberto Folgiero quale amministratore delegato, confermandolo direttore generale della società, e ha altresì deliberato l’attribuzione delle relative deleghe ad eccezione di quanto riservato alla competenza esclusiva del Cda.

Al presidente, Biagio Mazzotta, sono state conferite deleghe in materia di rappresentanza istituzionale, supervisione della security aziendale e del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. All’Ad, Pierroberto Folgiero, sono state conferite ampie deleghe in materia di gestione ordinaria e straordinaria della Società e per la presentazione al Consiglio dei piani industriali e dei budget annuali.

È stato altresì deciso che il presidente e l’amministratore delegato concorrano alla definizione delle attività di comunicazione e relazioni istituzionali, alla definizione e allo sviluppo delle strategie nazionali e internazionali e alle attività di internazionalizzazione della società.

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Il Cda di Fincantieri per il triennio 2025-2027 risulta quindi così composto: Biagio Mazzotta (presidente esecutivo); Pierroberto Folgiero (amministratore delegato e direttore generale); Paolo Amato (amministratore non esecutivo e indipendente); Gianfranco Battisti (amministratore non esecutivo e indipendente); Simona Camerano (amministratore non esecutivo); Sara Carrer (amministratore non esecutivo e indipendente); Mariachiara Geronazzo (amministratore non esecutivo e indipendente); Sergio Marini (amministratore non esecutivo e indipendente); Secondina Giulia Ravera (amministratore non esecutivo e indipendente); Emilio Scalfarotto (amministratore non esecutivo e indipendente).

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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