Cronaca
32 anni fa l’assassinio di Libero Grassi, imprenditore che disse no al racket
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2 anni fa-
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Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – La sua morte ha segnato l’avvio di una nuova stagione di lotta alla mafia, colpendo al cuore quella società civile che fino ad allora non era ancora riuscita a fare concretamente i conti con le estorsioni: il ricordo di Libero Grassi è ancora vivo nel cuore e nella mente di Palermo, il suo testimone è stato raccolto da tantissime associazioni e trasmesso alle generazioni successive dall’attività incessante della moglie Pina e dei figli Alice e Davide.
A celebrarne la memoria in via Alfieri, nel luogo e nell’orario esatto (7:45) in cui 32 anni fa il proprietario dell’azienda tessile Sigma venne assassinato, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato, il procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia e il presidente della commissione regionale antimafia Antonello Cracolici; con loro i figli di Grassi e i rappresentanti delle forze dell’Ordine.
La mattina del 29 agosto 1991 l’imprenditore venne raggiunto da quattro colpi di pistola poco dopo essere uscito di casa: a sparare fu Salvino Madonia, killer di Cosa nostra poi condannato all’ergastolo. La ribellione e la conseguente denuncia di Grassi, pagate con la vita, furono determinanti per convincere tanti imprenditori a ribellarsi al giogo del pizzo e denunciare i tentativi di estorsione.
Dopo l’affissione del manifesto commemorativo, è stata spruzzata nel punto in cui venne colpito della vernice rossa per simboleggiare il sangue versato dal proprietario di Sigma; in seguito sopra la macchia sono state deposte una serie di piantine per rendere omaggio alla sua figura.
“Libero Grassi è testimone di coerenza e distinzione da comportamenti conformisti. Mi auguro, se la famiglia lo vorrà, che si possa collocare qui una targa che renda duraturo e perenne il suo ricordo”, sottolinea Lagalla. Davide Grassi evidenzia invece come “il sacrificio di mio padre e l’attività delle associazioni hanno dato un’opportunità al mondo imprenditoriale: purtroppo in tanti ancora non ne approfittano. Dobbiamo trasmettere questi avvenimenti a tutti coloro che non hanno vissuto quell’epoca”.
“I progressi nella lotta al ‘pizzò sono la prova che il sangue di Libero Grassi, che aveva osato sfidare un sistema fatto di omertà e accettazione dell’illegalità, non è stato versato invano, 32 anni fa”, sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che aggiunge: “Il suo insegnamento e il suo esempio continuano a vivere in tutti coloro che lottano ogni giorno, forti del sostegno delle istituzioni, per un’economia libera dalle intollerabili pressioni di organizzazioni criminali che non hanno, e mai potranno avere, alcun diritto sul frutto del lavoro onesto degli imprenditori”.
“I risultati raggiunti negli ultimi vent’anni, grazie al lavoro di magistrati e forze dell’ordine e con il contributo delle associazioni antiracket che operano sul territorio, dimostrano che a Palermo e non solo, sono tanti gli operatori economici che si sono opposti con coraggio ai soprusi di Cosa nostra e che, dopo avere scelto la strada della denuncia, sono andati avanti con la loro attività – conclude Schifani -. Il governo siciliano sarà sempre al loro fianco per sostenere l’economia sana anche attraverso aiuti e misure per lo sviluppo e la crescita imprenditoriale”.
“Nella storia di ogni Paese ci sono persone destinate a lasciare un’impronta profonda, indelebile, nella vita di singoli cittadini e di intere comunità. Libero Grassi è uno di loro. Uomo di straordinario coraggio e integrità, sfidò la mafia pagando con la vita il suo rifiuto di piegarsi al ricatto del ‘pizzò. La sua ferma opposizione alla criminalità organizzata lo ha reso simbolo di resistenza e di eroismo civile. Sono trascorsi 32 anni da quel vile omicidio ma il ricordo del suo valore, del suo non sottomettersi alla minaccia mafiosa, è più che mai vivo. E ancora oggi Libero Grassi è fonte di ispirazione per le nuove generazioni e per quanti credono e lottano per un Paese più giusto e più sicuro. Per questo è nostro dovere rinnovare la memoria di quanto accaduto quel 29 agosto del 1991. Perchè il seme della ribellione morale e culturale, nato dal rifiuto senza riserve che l’imprenditore siciliano oppose alla violenza e alla prevaricazione, continui a germogliare. Una eredità che potrà sempre contare sul sostegno di tutte le Istituzioni, ogni giorno al fianco di coloro che scelgono di essere dalla parte della giustizia e della legalità”, dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in occasione del 32esimo anniversario dell’assassinio di Libero Grassi, sottolineando in questo ambito, fra le molte azioni di contrasto alle mafie, anche il fondamentale ruolo svolto dall’ufficio del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, diretto dal Prefetto Nicolò, e dalla rete di associazioni che ne sostiene l’impegno sui territori.
foto xd8 Italpress
(ITALPRESS).
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Cronaca
Il volley azzurro al Quirinale, Mattarella “Siete stati formidabili”
Pubblicato
38 minuti fa-
8 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Bentornate e bentornati, grazie per i vostri doni che conserverò con grandissima cura. Siete stati formidabili, complimenti e grazie. Siete stati seguiti in maniera appassionata dagli italiani e tutti vi sono riconoscenti”. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso del suo intervento al Quirinale durante il ricevimento delle due squadre azzurre di volley per celebrare i successi iridati. “Avete parlato di sacrifici, difficoltà, rinunce, pressione che si avverte, gli affetti distanti: tutto questo complesso di elementi e condizioni rappresentano un sacrificio alto. Affiancato dalla passione che è alla base dei successi. E la ricompensa sta certamente nei successi e nell’affetto che vi circonda. Ma c’è un’altra ricompensa e cioè aver sollecitato, spinto, tante bambine e bambini a dedicarsi alla pallavolo e comunque ad uno sport e questo è un grande contributo per la vita del nostro Paese” le parole del Capo dello Stato.
“In appena cento giorni è la terza volta che sono qui al Quirinale, ma l’emozione è sempre la stessa. Se non è un record poco ci manca, e continueremo a lavorare per tornarci” ha detto il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio. “Sento il dovere e il piacere di salutare i due coach perchè il loro compito non è stato facile, ma sono due allenatori che provengono dallo stesso ceppo. Siete un modello per tutto il mondo sportivo italiano, come vittoria e come modello organizzativo. Grazie Presidente per l’attenzione, per il suo affetto, sappiamo che lei segue i principali eventi sportivi con emozione. La consideriamo uno di noi, che sta in panchina ma che fa sempre il tifo per noi. Faremo in modo che l’inno d’Italia continui a suonare anche d’inverno come è stato per l’estate. Si tratta di un’impresa straordinaria dello sport italiano, oggi celebriamo i fratelli e le sorelle d’Italia. La pallavolo italiana è un modello da studiare” ha aggiunto Buonfiglio.
“Grazie Presidente per averci accolti qui ancora una volta. Essere ricevuti al Quirinale è un onore immenso, significa che è stato fatto qualcosa di rilevante per l’Italia. Lo è ancora di più quando sono invitate due squadre che hanno scritto una pagina indelebile della storia dello sport italiano” le parole del presidente della Federvolley, Giuseppe Manfredi. “Abbiamo realizzato un’impresa straordinaria, sono risultati che ci riempiono di orgoglio e sono frutto del lavoro condiviso. Nelle vittorie c’è il volto di un intero movimento. La pallavolo è lo sport delle famiglie, un movimento sano, che cresce nelle palestre scolastiche e nelle realtà di provincia. E’ una realtà che unisce e sa formare. Abbiamo il dovere di farla crescere ancora – ha spiegato -. Il successo non si misura solo con le medaglie, ma con ciò che lasciamo alle future generazioni. Ogni bambino e bambina deve avere la possibilità di scoprire la bellezza della pallavolo e dello sport in generale”, ha aggiunto. “Investire nello sport scolastico è una scelta culturale ed economica, lo sport è il luogo dove si impara a perdere e rialzarsi e reagire a situazioni difficili, come hanno fatto le nostre nazionali. Vedere le azzurre cantare l’inno con la coppa è un’immagine che resterà nel cuore di tutti gli italiani”, ha concluso.
“Per noi è un grande orgoglio essere qui, quando il Presidente della Repubblica ci riceve vuol dire che tutta l’Italia ci riceve. In un mondo dove le divisioni vanno per la maggiore, credo che lo sport possa aiutare a difendere la cultura democratica. La squadra femminile da questo punto di vista è un modello da ammirare, abbiamo molta diversità, ma è una diversità che riesce a lavorare insieme” l’intervento del ct dell’Italvolley femminile Julio Velasco. “Queste ragazze non hanno mai mollato. Ci sono molte culture, a partire da me che nell’83 sono arrivato qui e mi sono innamorato dell’Italia. Uno dei miei assistenti – ha aggiunto – viene dall’Argentina, figlio di immigrati calabresi. Ci sono ragazze che hanno origini della Nigeria, dalla Costa d’Avorio, dalla Germania, dalla Russia: è l’immagine della nuova società italiana ed europea”.
“Festeggiamo un qualcosa di straordinario che le due squadre sono riuscite a fare, siamo orgogliosi di far parte di questa storia. Io l’Ancelotti della pallavolo? Per me è un piacere, cerchiamo di portare avanti, ognuno con il suo modo, il lavoro che si fa” ha detto il ct dell’Italvolley maschile Ferdinando De Giorgi
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Jeff Wall in mostra alle Gallerie d’Italia di Torino
Pubblicato
38 minuti fa-
8 Ottobre 2025di
Redazione
TORINO (ITALPRESS) – Le opere fotografiche di Jeff Wall arrivano in Italia. Intesa Sanpaolo apre al pubblico, dal 9 ottobre al 1° febbraio, alle Gallerie d’Italia di Torino una mostra sul fotografo canadese dal titolo “Jeff Wall. Photographs”. Sono ben 27 le opere presenti nello spazio espositivo di Piazza San Carlo in un percorso che condensa ogni aspetto dell’opera dell’artista, dalle fotografie più importanti degli anni ottanta fino a quelle più recenti realizzate nel 2023. “Con questa mostra – ha dichiarato Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo – le Gallerie d’Italia continuano a offrire al pubblico occasioni uniche per entrare in contatto con i grandi protagonisti dell’arte contemporanea internazionale, grazie al dialogo tra fotografia, creatività e temi attuali. Questa esposizione, che riunisce oltre venti tra le opere più celebri dell’artista canadese, testimonia l’impegno di Intesa Sanpaolo nel promuovere la cultura come valore condiviso e inclusivo, capace di generare nuove visioni e riflessioni sulla società di oggi”. La tecnica di Jeff Wall è divenuta celebre per i suoi tempi dilatati con la preparazione degli scatti che prevede una meticolosa composizione scenografica, di tipo cinematografico, che invita il pubblico a soffermarsi a lungo davanti all’immagine per coglierne i vari livelli di significato. Nonostante una tecnica fotografica che non prevede la cattura di un istante di realtà, Wall nella sua lunga carriera ha affrontato tematiche sociali e politiche che lo rendono uno dei maestri della fotografia contemporanea.
“Sono già stato a Torino – ha dichiarato Wall – è una città che mi piace molto. Un luogo che mi ha ispirato è il giardino “Silvio Pellico” e le foto che ho scattato lì sono qui presenti in un trittico. Non capita spesso che il luogo dove è realizzata un’opera sia anche lo stesso dove è esposta”. Il percorso espositivo è curato da David Campany, scrittore, critico d’arte e direttore creativo dell’International Center of Photography di New York e propone una selezione significativa dei famosi lightbox di Wall, mutuati dal linguaggio pubblicitario, oltre a stampe in bianco e nero e a colori. “Questa mostra – ha dichiarato Campany – riunisce 27 opere di Jeff Wall degli ultimi 40 anni. Sono fotografie singole, senza una particolare connessione tra loro ma abbiamo fatto molta attenzione a come posizionarle e quindi le connessioni che si sono create non sono ovvie. Ci si muove tra stanze illuminate in modo particolare per esaltare la trasparenza delle lightbox dove la luce arriva da dietro. Queste immagini a larga scala le possiamo chiamare la scala della vita. Le cose appaiono delle dimensioni che avrebbero se si guardassero direttamente, è una scala insolita ma molto speciale. E’ tutto un pò sospeso, bello ma a volte strano ed è uno spazio in cui lo spettatore può entrare con la sua fantasia e trovare le proprie risposte”. Le immagini di Wall sono spesso costruite in base a citazioni di capolavori dell’arte, della letteratura e del cinema. Saranno presenti anche alcune delle sue opere più iconiche, come “The Thinker”, declinazione fotografica del “Pensatore” di Auguste Rodin; “After “Invisible Man” by Ralph Ellison, the Prologue”, che trae spunto dal romanzo dello scrittore statunitense Ellison; e Odradek, Taboritskà 8, Prague, 18 July 1994, ispirata a un racconto di Franz Kafka. La mostra sarà affiancata da un ricco palinsesto di eventi di approfondimento ad ingresso gratuito per il tradizionale public program #INSIDE del mercoledì sera. Ad inaugurare gli appuntamenti un doppio incontro in programma giovedì 9 ottobre: alle ore 18.00 Jeff Wall dialogherà con il curatore David Campany offrendo uno sguardo privilegiato sul proprio lavoro e sul ruolo della fotografia oggi, e dalle 19.00 l’artista sarà disponibile per il firmacopie del catalogo dedicato alla mostra, edito dalla Società Editrice Allemandi.
-foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo-
(ITALPRESS).
I fatti del giorno: Confessa il 29enne arrestato per violenza sessuale – Legale di Sempio indagato per diffamazione – Ponte della Becca, nuove chiusure per controlli – Sesto San Giovanni, 71enne si uccide per sfratto – Scoppia tubo in macello lodigiano, 400 evacuati – Ats Milano, verde urbano e salute – Pronto Meteo Lombardia 9 ottobre.


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