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Cronaca

Sifi, Chines “Per il futuro puntiamo a consolidare la presenza in Ue”

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ROMA (ITALPRESS) – Spingere l’acceleratore sull’internazionalizzazione e consolidare la propria presenza in Europa attraverso l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, con un’attenzione particolare alla sostenibilità: sono gli obiettivi delineati da Fabrizio Chines, presidente e Ad di Sifi, azienda del settore farmaceutico oftalmico fondata negli anni Trenta in Sicilia, in un’intervista alla Italpress. “Sono il nipote di uno dei due fondatori e dal 2016 sono diventato amministratore delegato: da allora abbiamo cercato di spingere l’acceleratore sull’internazionalizzazione dell’azienda. In effetti oggi fatturiamo più all’estero rispetto che in Italia, siamo presenti direttamente in sei Paesi ed esportiamo in più di 40. Uno degli esempi che mi piace ricordare – anche perchè apparentemente è anomalo rispetto a una strategia che mira a consolidarsi soprattutto in Europa – è la nostra esperienza in Messico, dove abbiamo un’organizzazione commerciale diretta: siamo l’azienda che sta crescendo di più nel nostro settore ed è una notizia positiva anche per il territorio siciliano. Abbiamo due fabbriche alle pendici dell’Etna e da lì produciamo prodotti che esportiamo in tutto il mondo, incluso il Messico”.
Per il futuro, l’obiettivo dell’azienda è “consolidare la nostra presenza in Europa attraverso l’innovazione, con il lancio di un farmaco ‘orfanò per una patologia rara, la cheratite da Acanthamoeba, che dovrebbe ricevere l’approvazione l’anno prossimo dall’Autorità europea per i medicinali. Oggi siamo presenti direttamente in Italia, Spagna, Francia, Romania e Turchia e, grazie a questo farmaco innovativo, prevediamo innanzitutto di penetrare il mercato tedesco – che è un obiettivo strategico per l’anno prossimo – e poi il mercato del Regno Unito in presenza diretta”.
La ricerca e lo sviluppo sono “elementi fondamentali per sostenere il vantaggio competitivo: facciamo una ricerca – con uno specifico focus sull’oftalmologia – che varia dalla farmacologia allo studio di ottica per le lenti intraoculari che vengono utilizzate durante gli interventi di cataratta. Più recentemente abbiamo iniziato a innovare anche nel settore della digital transformation e siamo partner di un acceleratore sponsorizzato da Cassa Depositi e Prestiti per lo sviluppo di tecnologie digital health. Con le università abbiamo tantissime collaborazioni”.
In particolare con l’università siciliana dove “investiamo per la creazione di dottorati di ricerca in alcune materie, tipo la fisica ottica per lo sviluppo delle lenti intraoculari: attraverso questi investimenti, creiamo le condizioni per poter attrarre dei ricercatori e continuare ad innovare nei settori di riferimento”, spiega Chines. L’azienda è anche attenta alla sostenibilità. “Cerchiamo di investire in attività che siano attinenti alla nostra missione – la cura della vista – o al nostro territorio. Ad esempio nel nostro stabilimento di Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, abbiamo un asilo nido per i figli dei dipendenti, la palestra e una foresteria. Abbiamo investito in rinnovabili e in tutta una serie di iniziative che diminuiscono il cosiddetto ‘carbon footprint’ dell’azienda”, continua. “L’altro elemento è quello relativo alla governance, quindi alla trasparenza dei processi: sotto questo profilo, abbiamo ricevuto diversi riconoscimenti che univano la performance finanziaria all’innovazione e alla sostenibilità”, conclude.
(ITALPRESS).
– Foto: Italpress –

Cronaca

Mattarella visita una scuola di Palermo “Il dialogo fa crescere”

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PALERMO (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato a sorpresa la scuola di Palermo “Edmondo De Amicis-Leonardo Da Vinci” nella sede di via Serradifalco, nel quartiere Noce-Malaspina. Il capo dello Stato si è intrattenuto in particolare con i bambini della 5^ C, una classe primaria multietnica, i cui alunni furono oggetto a ottobre di insulti e commenti a sfondo razzista mentre partecipavano all’iniziativa “Io leggo perchè”, al centro di Palermo.
Tutt’altro che imbarazzati dalla presenza dell’ospite illustre (la visita era stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco), hanno rivolto al presidente alcune domande, consegnandogli alcuni doni. Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore.
I bambini hanno poi scortato il presidente nell’aula magna, dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il “Va, pensiero” dal Nabucco.
“Vivere insieme, dialogare, fa crescere, rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante”, ha detto il presidente ai circa 300 ragazzi al termine dell’incontro.
“Siete bravissimi, avete eseguito magistralmente questi due pezzi, e non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e complimenti a voi – ha affermato il capo dello Stato rivolgendosi all’orchestra che aveva eseguito i due brani. “La musica e la cultura sono il veicolo della vita, della convivenza, dell’apertura, della crescita personale e collettiva, tutti quanti insieme – ha aggiunto -. Per me è grande motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti”.
“Io ogni anno vado in una scuola per l’apertura dell’anno scolastico. Ma non è frequente che in altre occasioni vada a visitare delle scuole. Sono lietissimo di essere qui questa mattina e ringraziarvi di quello che fate, facendovi gli auguri per i vostri studi e il vostro futuro – ha spiegato il presidente -. Ringrazio ancora una volta i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono, per come vi guidano nell’accrescimento culturale. Voi siete una scuola che con la lettura, la musica e altre iniziative di crescita culturale esprime i valori veri della convivenza nel nostro Paese e nel mondo, che è sempre più unito, connesso, sempre più senza confini. E’ una ricchezza quella di crescere insieme, scambiarsi opinioni, abitudini, idee. Ascoltare gli altri fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti e auguri”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Tajani “Per la pace in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo all’alba di una possibile pace che potrebbe coinvolgere l’intera regione”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista al quotidiano La Stampa in merito alla tregua a Gaza.
“Ora inizia un lavoro diplomatico lungo e complesso per rafforzare la tregua – sottolinea Tajani -. Le prossime sei settimane saranno la chiave per porre le basi del passaggio dalla prima alla seconda fase del cessate il fuoco. La liberazione delle prime tre giovani donne israeliane è positiva, ma ora deve proseguire la liberazione degli ostaggi israeliani e, contestualmente, si devono far arrivare aiuti alla popolazione palestinese”.
Una volta stabilizzata la tregua “si potrà ridare slancio agli Accordi di Abramo, con cui si volevano normalizzare i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Quel percorso era quasi concluso, ma si è interrotto con l’attacco del 7 ottobre. Adesso si devono riannodare i fili”.
Per il ministro “sarebbe una buona idea avere una missione di interposizione promossa da un ente internazionale come l’Onu. Purchè sia a guida araba. Può aiutare a consolidare la pace e a rafforzare l’Autorità palestinese. Siamo ancora in una fase embrionale, ma saremmo pronti a partecipare con un contingente. Serve, più in generale, una presenza europea in Medio Oriente. E in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo, se c’è un accordo gradito a entrambe le parti”.
Alla domanda se l’Italia ha l’obiettivo di riconoscere la Palestina, il vicepremier risponde così: “Sì, la nostra strada porta lì, ma ci vuole tempo perchè la Palestina deve essere riconosciuta anche da Israele e a sua volta deve riconoscere Israele. Le iniziative unilaterali che ho visto finora da parte di alcuni Paesi non servono alla Palestina nè alla pace”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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