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Cronaca

Meloni “Bilancio del primo anno? Rivendico aiuti a famiglie e imprese”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ difficile scegliere tra le tante cose che il governo ha realizzato in un anno per fare ripartire l’Italia.Le rivendico tutte, ma sono particolarmente orgogliosa degli interventi decisi con la nostra prima legge di bilancio a favore di famiglie e imprese per fare fronte alla crisi energetica, della riforma del fisco che l’Italia aspettava da 50 anni e che è fondamentale per rilanciare la crescita e creare un rapporto nuovo di fiducia tra Stato e contribuente e del ritrovato ruolo da protagonista dell’Italia sulla scena europea e internazionale. Siamo riconosciuti come una Nazione solida e affidabile”. Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un’intervista al Giornale a un anno dal suo insediamento. “Siamo al primo di cinque anni di governo, con tante cose fatte, – aggiunge – con una direzione tracciata ma con la consapevolezza che ancora tante ne abbiamo da fare per continuare a liberare le energie migliori dell’Italia. A testa alta continueremo a fare quelle scelte coraggiose che per troppo tempo non sono state fatte”.
Sull’immigrazione “in questi mesi, siamo riusciti a cambiare le parole d’ordine in Europa. E se fino all’anno scorso si parlava solo di movimenti secondari, quelli all’interno dell’Unione europea, oggi sentiamo parlare di come ‘difendere i confini esternì oppure ‘decidiamo noi chi entra in Europa, non i trafficanti di esseri umani. Queste ultime non sono parole mie, ma della presidente della Commissione europea Von der Leyen. Questo vuole dire avere inciso profondamente sull’idea che l’Europa ha sull’immigrazione, cambiandone radicalmente l’approccio. Se oggi si parla anche della necessità di missioni navali, come noi diciamo da sempre, è merito dell’Italia, che chiede una missione europea in accordo con le autorità del Nord Africa per fermare la partenza dei barconi, verificare in Africa chi ha diritto o meno all’asilo e accogliere in Europa solo chi ne ha veramente diritto. In più stiamo portando avanti l’idea del Piano Mattei, che è un cambio radicale nel rapporto con l’Africa che passa da paternalistico a paritario”.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

Cronaca

Mattarella visita una scuola di Palermo “Il dialogo fa crescere”

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PALERMO (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato a sorpresa la scuola di Palermo “Edmondo De Amicis-Leonardo Da Vinci” nella sede di via Serradifalco, nel quartiere Noce-Malaspina. Il capo dello Stato si è intrattenuto in particolare con i bambini della 5^ C, una classe primaria multietnica, i cui alunni furono oggetto a ottobre di insulti e commenti a sfondo razzista mentre partecipavano all’iniziativa “Io leggo perchè”, al centro di Palermo.
Tutt’altro che imbarazzati dalla presenza dell’ospite illustre (la visita era stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco), hanno rivolto al presidente alcune domande, consegnandogli alcuni doni. Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore.
I bambini hanno poi scortato il presidente nell’aula magna, dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il “Va, pensiero” dal Nabucco.
“Vivere insieme, dialogare, fa crescere, rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante”, ha detto il presidente ai circa 300 ragazzi al termine dell’incontro.
“Siete bravissimi, avete eseguito magistralmente questi due pezzi, e non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e complimenti a voi – ha affermato il capo dello Stato rivolgendosi all’orchestra che aveva eseguito i due brani. “La musica e la cultura sono il veicolo della vita, della convivenza, dell’apertura, della crescita personale e collettiva, tutti quanti insieme – ha aggiunto -. Per me è grande motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti”.
“Io ogni anno vado in una scuola per l’apertura dell’anno scolastico. Ma non è frequente che in altre occasioni vada a visitare delle scuole. Sono lietissimo di essere qui questa mattina e ringraziarvi di quello che fate, facendovi gli auguri per i vostri studi e il vostro futuro – ha spiegato il presidente -. Ringrazio ancora una volta i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono, per come vi guidano nell’accrescimento culturale. Voi siete una scuola che con la lettura, la musica e altre iniziative di crescita culturale esprime i valori veri della convivenza nel nostro Paese e nel mondo, che è sempre più unito, connesso, sempre più senza confini. E’ una ricchezza quella di crescere insieme, scambiarsi opinioni, abitudini, idee. Ascoltare gli altri fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti e auguri”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Cronaca

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Cronaca

Tajani “Per la pace in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo all’alba di una possibile pace che potrebbe coinvolgere l’intera regione”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista al quotidiano La Stampa in merito alla tregua a Gaza.
“Ora inizia un lavoro diplomatico lungo e complesso per rafforzare la tregua – sottolinea Tajani -. Le prossime sei settimane saranno la chiave per porre le basi del passaggio dalla prima alla seconda fase del cessate il fuoco. La liberazione delle prime tre giovani donne israeliane è positiva, ma ora deve proseguire la liberazione degli ostaggi israeliani e, contestualmente, si devono far arrivare aiuti alla popolazione palestinese”.
Una volta stabilizzata la tregua “si potrà ridare slancio agli Accordi di Abramo, con cui si volevano normalizzare i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Quel percorso era quasi concluso, ma si è interrotto con l’attacco del 7 ottobre. Adesso si devono riannodare i fili”.
Per il ministro “sarebbe una buona idea avere una missione di interposizione promossa da un ente internazionale come l’Onu. Purchè sia a guida araba. Può aiutare a consolidare la pace e a rafforzare l’Autorità palestinese. Siamo ancora in una fase embrionale, ma saremmo pronti a partecipare con un contingente. Serve, più in generale, una presenza europea in Medio Oriente. E in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo, se c’è un accordo gradito a entrambe le parti”.
Alla domanda se l’Italia ha l’obiettivo di riconoscere la Palestina, il vicepremier risponde così: “Sì, la nostra strada porta lì, ma ci vuole tempo perchè la Palestina deve essere riconosciuta anche da Israele e a sua volta deve riconoscere Israele. Le iniziative unilaterali che ho visto finora da parte di alcuni Paesi non servono alla Palestina nè alla pace”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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