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Cronaca

Barelli “La manovra tiene a bada i conti, il Governo è forte”

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ROMA (ITALPRESS) – La manovra “è in dirittura d’arrivo: chiaramente in un momento così complicato della vita del mondo, non soltanto dell’Italia, dal punto di vista socio economico, il governo ha pensato correttamente – d’accordo con gli alleati, quindi anche con Forza Italia – di fare una manovra che tenesse a bada i conti”. Lo ha detto Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress. “Abbiamo un debito pubblico enorme, insopportabile, che viene da decenni e decenni del passato”, quindi è stata realizzata “una manovra che guarda alle fasce più deboli, coloro i quali hanno sofferto maggiormente l’incremento dei costi”. Tra le iniziative di governo delle ultime settimane c’è il disegno di legge sul premierato.
“La cosa più importante è che gli italiani devono avere di fronte un governo che si prende le sue responsabilità e che va a casa qualora non sia in grado di sorreggere il compito che gli hanno assegnato”, spiega Barelli. Negli ultimi 10 anni ci sono stati diversi “premier tecnici, cioè quelli che non avevano l’investitura popolare e che poi si sono trovati di fronte a dei problemi di carattere politico, non sapendo interpretare i desiderata dei cittadini”. La riforma “era nel nostro programma, andiamo a puntualizzare ciò che è stato già detto ai cittadini”, ed è “il motivo per cui i cittadini ci hanno votato il 25 settembre 2022”. Guardando allo scenario internazionale e al conflitto in Medio Oriente, Barelli ribadisce che “siamo tutti per la pace. L’Italia si è impegnata in prima fila per i corridoi umanitari e per dare sostegno alla popolazione, perchè la Palestina non è Hamas. Si tratta di terroristi che tengono in scacco matto 2 milioni di palestinesi: quando sgozzano 200-300 civili che non c’entrano nulla con alcuna diatriba, ma erano lì a fare una festa, è chiaro che c’è una reazione” da parte di Israele, ma “per sradicare il male bisogna stare attenti anche ai civili”. La linea di Forza Italia e del Governo resta quella “dei due popoli, due Stati”, ma “bisogna avere grande senso di responsabilità e dialogare con i Paesi arabi moderati” che “non vogliono la guerra e il terrorismo”. Sull’immigrazione, poi, l’accordo tra Italia e Albania è “un accordo di realismo” perchè fa “in modo che ci sia una partecipazione a questi flussi non controllati” a cui “è difficile porre rimedio. L’Italia non deve essere lasciata sola” solo perchè “più esposta a quest’immigrazione”, spiega. L’accordo rappresenta “un passo molto importante” perchè “apre al principio che sono i Paesi dell’area del Mediterraneo e, in prospettiva, dell’Europa che si devono porre il problema dell’accoglienza”. La “solidarietà e la possibilità di dialogare con i Paesi dell’area credo sia addirittura da estendere”. Per Barelli, “il governo è stabile e la credibilità del nostro Paese è forte”: aspetti che risultano fondamentali nella trattativa sul Patto di Stabilità. “Siamo in una situazione delicata, il 31 dicembre scade la deroga al patto di stabilità, cioè la possibilità di fare debito praticamente da parte dei Paesi Ue che era stata derogata nel post-covid: chiediamo che l’Italia possa non considerare nel debito gli investimenti che sono dovuti al Pnrr, compresi anche i fondi che vengono utilizzati per il sostegno all’Ucraina e le altre avversità. Questo è quello che dobbiamo ottenere”, sottolinea.
“Il governo sta affrontando con l’Europa” anche il tema del Mes, “pari passo con le deroghe che chiediamo al Patto”. Per quanto riguarda Forza italia, invece, Barelli sottolinea che, dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, “un grandissimo leader” che ha attraversato “30 anni di storia politica del Paese”, il partito riscontra “una grande richiesta di attenzione e un grande feeling che nemmeno ci aspettavamo, ma che dimostra che quel progetto” resta convincente. “Abbiamo 100mila nuovi tesserati, la settimana prossima cominciamo con i congressi provinciali in tutta Italia e poi a febbraio avremo il Congresso nazionale aperto a chi si vuole candidare”.
(ITALPRESS).
– Foto: Italpress –

Cronaca

Consorzi Cobat, riciclate 154 mila tonnellate di prodotti a fine vita

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ROMA (ITALPRESS) – Tre filiere integrate, una base sociale in crescita e un contributo concreto all’economia circolare. Questi i risultati presentati a Roma nell’evento a Palazzo Grazioli, organizzato con il supporto di Globe Italia.
“I Consorzi Cobat sono un sistema virtuoso e i sistemi consortili sono strutture fondamentali per lo sviluppo dell’economia circolare”, ha affermato Laura D’Aprile Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del MASE.
Un modello, quello dei consorzi, che contribuisce in modo significativo ai risultati raggiunti dall’Italia che è tra i Paesi leader in Europa per il recupero e il riciclo dei rifiuti. Secondo i dati Eurostat, registra un tasso di uso circolare dei materiali – cioè la quota di materiali riciclati reinseriti nei cicli produttivi – pari al 20,8%, quasi il doppio della media europea. A questo si aggiunge il dato evidenziato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, secondo cui l’Italia guida la classifica UE con l’85,6% di rifiuti riciclati sul totale dei rifiuti trattati. Numeri che testimoniano l’eccellenza del settore, ma che non esauriscono le sfide: allinearsi alle direttive europee, incrementare la raccolta, rafforzare la tracciabilità delle filiere e ridurre la dipendenza dalle materie prime vergini.
In questo contesto, si inserisce l’azione dei Consorzi Cobat, che oggi hanno presentato a Roma, presso la Sala della Stampa Estera di Palazzo Grazioli, i Bilanci di Sostenibilità 2024. L’evento ha offerto per la prima volta una lettura integrata delle tre filiere Cobat: RIPA (pile e accumulatori), RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e TYRE (pneumatici fuori uso).
L’evento, organizzato insieme a Globe Italia – Associazione Nazionale per il clima, ha visto la partecipazione di Michele Zilla, Presidente di Consorzi Cobat, Michele Priori, Direttore Generale di Consorzi Cobat, Camilla Colucci, CEO di Circularity – Sustainability Partner che ha supportato la redazione dei report, David Viva, Direttore Generale di Cobat RIPA, Valentina Negri, Direttore Generale di Cobat RAEE e Francesco Massaro, Direttore Generale di Cobat TYRE.
Inoltre, sul tema “Sostenibilità come volano di sviluppo: il valore dei consorzi”, sono intervenuti Fabrizio Penna, Capo Dipartimento Unità di missione per il PNRR del MASE; Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del MASE e il Senatore Luca De Carlo, Presidente della 9 a Commissione permanente del Senato.
I risultati raccontano di un sistema in crescita: nel 2024 sono state raccolte e avviate a trattamento oltre 154 mila tonnellate di prodotti giunti a fine vita, mentre i soci dei tre consorzi sono aumentati significativamente negli ultimi tre anni: +22% RIPA, +21% RAEE, +33% TYRE.
“Il nostro primo Bilancio di Sostenibilità integrato non è solo un esercizio di trasparenza, ma il punto di partenza di un percorso condiviso”, spiega Michele Priori, Direttore Generale di Consorzi Cobat. “Per la prima volta Consorzi Cobat racconta la propria identità e la propria visione all’interno di una narrazione unica e integrata. E’ il segno di un sistema consortile che cresce, che affronta le sfide come stimolo al cambiamento e che guarda al futuro con l’ambizione di guidare la transizione verso un’economia circolare più giusta, innovativa e inclusiva. Ogni risultato raggiunto è il frutto di un impegno collettivo: dei nostri soci, delle istituzioni, dei partner e di tutte le persone che insieme a noi credono che la sostenibilità sia una responsabilità concreta e quotidiana” ha sottolineato Michele Priori.
“Il bilancio di sostenibilità è uno strumento importante, perchè ci consente di delineare l’attività’ dei consorzi come strutture fondamentali per lo sviluppo delle filiere circolari, attraverso numeri e dati. I sistemi consortili sono la prima forma di partnership tra pubblico e privato nel settore dell’economia circolare, in cui crediamo molto e che abbiamo scelto di vigilare sempre più attentamente, attraverso l’istituzione di un organismo di vigilanza e controllo dei consorzi e dei sistemi autonomi che nel tempo monitora le attività e applica misure correttive, ove necessario, per garantire un sistema sano e competitivo. I Consorzi Cobat sono un esempio di sistema virtuoso” ha dichiarato Laura D’Aprile Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del MASE.
Fra i dati del 2024, spiccano i principali risultati raggiunti: – Cobat RIPA ha raccolto 88.627 tonnellate di pile e accumulatori esausti, con una crescita del +35% rispetto al 2023. La raccolta ha riguardato in particolare 51.379 tonnellate di batterie per veicoli e 33.075 tonnellate di batterie industriali, cui si aggiungono 4.174 tonnellate di batterie portatili. Parallelamente, i soci del Consorzio hanno immesso sul mercato 236.853 tonnellate di pile e accumulatori, un dato leggermente inferiore rispetto al 2023, ma superiore al 2022.
“Questi risultati confermano la centralità della filiera RIPA per il recupero di materie critiche e per la sicurezza ambientale”, ha commentato David Viva, Direttore Generale di Cobat RIPA.
– Cobat RAEE ha raccolto 27.591 tonnellate di rifiuti elettronici, a fronte di una crescita dell’immesso al consumo, passato da 149.218 t nel 2022 a 195.935,55 t nel 2024. La raccolta dei RAEE domestici è aumentata di oltre 2.500 tonnellate rispetto al 2023, con i raggruppamenti “freddo e clima” (R1) ed “elettronica di consumo” (R4) protagonisti: più di 7.000 tonnellate ciascuno.
“La sfida dei RAEE è accompagnare l’innovazione tecnologica riducendo l’impatto ambientale e valorizzando metalli preziosi da reimmettere nei cicli produttivi”, ha osservato Valentina Negri, Direttore Generale di Cobat RAEE.
Cobat TYRE ha raccolto 38.377 tonnellate di pneumatici fuori uso, corrispondente al 111,36% rispetto al target. La Lombardia si conferma la regione con il maggior volume (4.266,40 tonnellate), ma ottime performance sono arrivate anche dal Sud, a dimostrazione di una rete logistica solida e capillare.
“Abbiamo superato i target ministeriali e dimostrato che la filiera PFU può diventare un motore di innovazione e sostenibilità, anche grazie a nuove applicazioni industriali della gomma riciclata”, ha dichiarato Francesco Massaro, Direttore Generale di Cobat TYRE.
“Questo Bilancio di Sostenibilità è la prova che i Consorzi Cobat sanno trasformare responsabilità in opportunità, unendo imprese e istituzioni in un progetto comune di futuro circolare per il Paese. Le nuove normative europee, l’evoluzione dei mercati, la necessità di rafforzare la tracciabilità e il recupero delle materie prime critiche sono solo alcuni dei fronti su cui siamo chiamati a misurarci. Siamo convinti che proprio in queste sfide risieda la possibilità di costruire un sistema più avanzato e più giusto, capace di generare valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale. Il nostro obiettivo, oggi più che mai, è guidare la transizione verso un modello sostenibile di sviluppo, mettendo al centro l’interesse collettivo e il futuro del Paese” ha concluso Michele Zilla, Presidente di Consorzi Cobat.
-foto ufficio stampa Consorzi Cobat –
(ITALPRESS).

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BREAKING NEWS LOMBARDIA – 7 OTTOBRE 2025

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I fatti del giorno: Pavia, spaccatura in giunta sul trasferimento dei Sinti – Garlasco, chiarimenti sul computer di Sempio – Voghera, Stefano Boeri incaricato per il futuro dell’ex caserma – Milano, nuova super perizia per la morte di Ramy Elgaml – Statale, occupazione degli studenti per la Palestina – Addio ad Aimo Moroni, il cuoco che ha fatto la storia della cucina italiana – Pronto Meteo Lombardia 8 Ottobre.

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Scompenso cardiaco, presentato il paper con le nuove linee di azione

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ROMA (ITALPRESS) – Si è tenuto oggi a Roma l’evento di presentazione del policy paper “Verso un piano nazionale per lo Scompenso Cardiaco”, alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni, esperti clinici e associazioni di pazienti. L’iniziativa, realizzata con il contributo non condizionante di AstraZeneca Italia, Roche Diagnostics e Bayer Italia, ha presentato i risultati del documento elaborato dal Gruppo di Lavoro dedicato, che negli ultimi mesi si è riunito periodicamente per affrontare le principali criticità legate a una patologia in costante crescita come lo scompenso cardiaco.
In Italia lo scompenso cardiaco interessa circa un milione di persone ed è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65. Le riospedalizzazioni, in particolare, rappresentano la voce più rilevante della spesa sanitaria correlata allo scompenso: circa l’85% dei costi annui sostenuti dal Servizio Sanitario Nazionale per la gestione di ciascun caso, stimati in 11.800 euro, è infatti riconducibile ai ricoveri. Il Gruppo di Lavoro ha pertanto individuato tre direttrici di intervento prioritarie: rafforzare la diagnosi precoce attraverso l’accessibilità al test NT-proBNP, definire percorsi di presa in carico strutturati e multidisciplinari mediante PDTA gestionali regionali, favorendo una collaborazione continuativa tra medici di medicina generale, specialisti ospedalieri e territoriali, e consolidare l’integrazione ospedale-territorio con il supporto di strumenti digitali come il Fascicolo Sanitario Elettronico, la telemedicina e il telemonitoraggio.
Un tema centrale emerso nel paper riguarda la diagnosi precoce, considerata una leva decisiva per individuare tempestivamente i pazienti a rischio di scompenso cardiaco e avviare trattamenti in grado di modificare la prognosi, Fabrizio Oliva, Past President dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri – ANMCO, ha rimarcato l’importanza dell’integrazione del test NT-proBNP anche in contesti di primo livello e del ricorso a strumenti digitali per rafforzare la presa in carico: “individuare precocemente il paziente a rischio di insufficienza cardiaca è fondamentale per prevenire la progressione della malattia e ridurre il ricorso al ricovero, che incide in maniera significativa sulla prognosi. L’integrazione del test NT-proBNP nei setting territoriali permetterebbe non solo di attivare percorsi clinico-assistenziali tempestivi ed equi, ma anche di anticipare l’accesso ai trattamenti raccomandati, migliorando la qualità della presa in carico. In questo percorso, strumenti come la telemedicina e il Fascicolo Sanitario Elettronico possono favorire un dialogo più continuo tra specialisti e medici di medicina generale, garantendo un monitoraggio più ravvicinato e una gestione personalizzata nel tempo”.
All’interno del paper, inoltre, la necessità di rendere operativi PDTA gestionali unici per patologia, sintetici e realmente applicabili nei diversi contesti regionali, emerge come condizione abilitante per una presa in carico continua e multidisciplinare del paziente. In questa prospettiva, Stefania Paolillo, delegata della Società Italiana di Cardiologia – SIC, ha espresso l’esigenza di una regia clinica chiara, capace di coordinare medici di medicina generale e specialisti, valorizzando strumenti digitali validati per dare continuità informativa ai percorsi: “lo scompenso cardiaco è una condizione clinica che richiede un approccio multidisciplinare: senza un coordinatore del percorso il paziente si disperde tra esami e visite. Occorre un PDTA gestionale, conciso e pratico, che parta dalle esperienze regionali e converga verso un indirizzo nazionale condiviso, con ruoli e responsabilità definiti. La dimensione digitale non è accessoria: Fascicolo Sanitario Elettronico, teleconsulto e televisita, se implementati con strumenti validati e fruibili, costituiscono il filo conduttore che consente a tutti gli attori di sapere cosa è stato fatto, cosa resta da fare e perchè, rendendo il percorso effettivamente integrato e sostenibile”.
Il documento ha posto in evidenza i bisogni del paziente, sottolineando come la diagnosi precoce, la presa in carico del paziente secondo un percorso ben delineato dai PDTA regionali, incida sulla efficacia della cura e sulla qualità di vita del paziente cronico, ed in particolare del paziente affetto da scompenso cardiaco. Maria Rosaria Di Somma, Consigliera delegata dell’Associazione Scompensati Cardiaci – AISC, ha ricordato che la sostenibilità del sistema dipende dalla capacità di integrare ospedale e territorio, semplificando i percorsi e valorizzando i luoghi di prossimità: i pazienti hanno bisogno di percorsi chiari, multidisciplinari ed integrati, in grado di prevenire la fase acuta e di garantire continuità nella gestione della cronicità. Anche al fine di alleggerire l’ospedale preposto alla fase acuta, il territorio deve diventare il fulcro della cronicità: medici di medicina generale, farmacie, case di comunità devono poter eseguire, tra l’altro, test fondamentali come l’NT-proBNP per uno screening di prevenzione primaria e secondaria ed accompagnare il paziente in ogni fase di cura ed assistenza. Strumenti digitali come la telemedicina possono offrire un supporto prezioso, ma serve anche una decisa semplificazione burocratica: l’accesso alle terapie innovative è un diritto costituzionale e deve essere facilitato, alleggerendo il carico sia per i pazienti che per i medici.
La presentazione del paper rappresenta dunque un punto di partenza per consolidare un approccio condiviso e sostenibile, capace di fornire ulteriori strumenti alle Istituzioni, così da migliorare la qualità di vita dei pazienti con scompenso cardiaco.
-foto ufficio stampa Esperia Advocacy –
(ITALPRESS).

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