Politica
Crosetto “Non temo per stabilità del Governo, maggioranza solidissima”
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12 mesi fa-
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RedazioneNEW YORK (ITALPRESS/LA VOCE DI NEW YORK) – Il ministro della Difesa Guido Crosetto è a New York per partecipare a degli incontri al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. Lunedì ha aperto la missione che durerà due giorni con l’incontro con il sottosegretario generale per le Operazioni di pace, Jean-Pierre Lacroix. Poi il ministro, sempre accompagnato dal Rappresentante permanente alle Nazioni Unite, l’ambasciatore Maurizio Massari, ha incontrato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, come riporta La Voce di New York.
I colloqui erano necessari per registrare con i vertici dell’ONU la posizione dell’Italia sui principali temi dell’agenda internazionale: dal conflitto russo-ucraino alla crisi in Medio-Oriente, da un focus sulla situazione di sicurezza di Unifil/Libano (dove l’Italia ha 1300 soldati) fino alla instabilità nel Sahel e al supporto della missione UNSMIL in Libia. Ma Crosetto volava a New York mentre in Italia divampavano le pòolemiche per le sue dichiarazioni rilasciate in una intervista al Corriere della Sera, in cui il ministro della Difesa ha dichiarato di aver saputo che in alcune frangie della magistratura si starebbe pianificando un attacco alla stabilità del governo di Giorgia Meloni. Così i giornalisti che lo attendevano lunedì sera all’East Lounge del Palazzo di Vetro, nonostante i tentativi del solerte addetto stampa del ministro di “evitare” domande sulle polemiche italiane, pronto il tema giustizia. Qualcuno gli chiede se ha visto nello stralcio del test psico-attitudinale per i magistrati nella riforma della giustizia, un segnale per “calmare le acque” dopo le polemiche legate alle sue dichiarazioni sui magistrati anti-Meloni. “Mi sto chiedendo da un giorno e mezzo – ha risposto – che cosa ci fosse da calmare in un’intervista in cui ho detto quasi un’ovvietà. Non so cosa sia stato stralciato, non mi occupo di giustizia ma di difesa”. Gli chiediamo: come mai, quando il ministro della Giustizia Carlo Nordio, solo tre settimane fa proprio a New York, rispondendo alla domande sullo stesso tema, parlò di conflitto tra magistrati e politica che si espande ormai a livello mondiale e nessuno fiatò.Invece, adesso con le sue dichiarazioni scoppia il ‘finimondò. “Non lo so” ha risposto sorridendo, per poi continuare quasi scherzando: “Probabilmente ho sbagliato a parlare di domenica… Non avevano altri argomenti, hanno utilizzato un passaggio di un’intervista che è stata molto più dura in altri settori. Solo perchè ho detto che mi hanno raccontato una cosa, di cui adesso dovrò riferire in Parlamento. In Italia è così, ogni tanto si formano bolle per riempire il vuoto politico, stavolta sono stato oggetto io, ma va bene così, non ha cambiato i miei programmi, infatti sono qui a parlare di cose più serie”. Ma teme per la stabilità di governo?
“No assolutamente no, anzi per nulla. I governi si poggiano in un sistema democratico, una volta che sono fatte le elezioni, su una maggioranza parlamentare e questo governo ha una solidissima maggioranza parlamentare. E poi si basano anche sulla reale forza di un’alternativa e, in questo momento, non mi pare di intravederne una dal punto di vista politico, però non sono un grand e esperto”. Il ministro della Difesa era a New York per parlare soprattutto di guerra e pace, e infatti nel rispondere alle domande sugli incontri all’ONU, appare molto più rilassato: “Abbiamo parlato del ruolo che le Nazioni Unite devono aumentare nel mondo perchè se abbiamo una speranza di pace è quella di utilizzare i consessi multilaterali per cercare percorsi che possano in qualche modo” risolvere “le situazioni di conflitto che abbiamo aperte. Abbiamo parlato molto di Gaza, abbiamo parlato anche di Ucraina e del Sahel, di tutte quelle zone che preoccupano per la stabilità e la pace. L’Italia e l’Onu hanno sempre cooperato: noi siamo fra i maggiori fornitori delle missioni di peacekeeping, ho confermato la nostra volontà a continuare e partecipare, anzi anche a poter sviluppare un ruolo maggiore dell’Italia nell’Onu nelle aree di principali crisi”.
E con Guterres e Lacroix? Di cosa si è parlato? “Abbiamo parlato del ruolo di UNIFIL a nord di Israele, delle possibili evoluzioni o escalation che potrebbero esserci nel nord di Israele. Abbiamo parlato della necessità di pensare a un futuro in Gaza anche attraverso una presenza dell’Onu che sarebbe fondamentale. Occorre che questa organizzazione multilaterale assuma un ruolo maggiore in tempi difficili come questi” ha ribadito.
Crosetto molto soddisfatto del proseguimento della tregua, ha anche detto che “il rischio di un allargamento del conflitto c’è sempre, io sono contento in questi giorni di questa tregua e del rilascio degli ostaggi. L’Italia ha avuto una parte importante anche su questa linea. Si è fatta promotrice di un dialogo attraverso il Qatar che portasse alla liberazione degli ostaggi”.
Ad un certo punto, ha fatto una breve pausa, per dire quello che gli premeva riguardo al suo recente viaggio in Israele: “Ciò che ho chiesto nella mia visita in Israele è che occorre che ci sia una differenza tra gli stati democratici, gli stati di diritto e le organizzazioni terroristiche anche nel combattere la guerra. Le guerre si combattono tra i professionisti delle guerre e si lasciano fuori i civili. Un conto è Hamas, che è un’organizzazione terroristica che ha come scopo la distruzione di Israele, un altro è il popolo palestinese, che ha diritto di vivere”. Gli chiediamo cosa pensi della politica su Gaza del Segretario Generale Antonio Guterres, dato che il governo israeliano da lui appena incontrato ne chiede da tempo le dimissioni. “Io non sono qui per giudicare l’ONU o il Segretario Generale. Ho incontrato sia lui che Lacroix. Sono stato in Israele e ho riportato le impressioni e le cose che ho appreso in Israele. Su quello che è merso nel dialogo col mio collega e su quello che ho percepito possa essere il futuro di quella zona. Io rispetto l’Onu e la persona che è pro-tempore alla guida. C’è necessità di investire come paese nell’Onu perchè è l’organizzazione che mi consente di arrivare alla pace il prima possibile. Cosa che non possono fare le nazioni singole. Per questo le Nazioni hanno un ruolo per la soluzioni di queste crisi che non hanno altre possibilità”. Sembra che Crosetto creda fermamente nella funzione delle Nazioni Unite e del multilateralismo, dato che dice anche: “la speranza della pace è affidata al dialogo quando il dialogo non esiste. La diplomazia è nata per rimarginare ferite che non sembravano rimarginabili. Questo consesso nasce per questo, per fare sfide impossibili perchè se non ci credessimo allora non avremmo neanche la diplomazia. Invece nei momenti più bui dobbiamo cercare di parlare, di far tacere le armi e di iniziare a indicare possibili soluzioni o vie di uscita”. A chi gli chiedeva degli ospedali mobili a Gaza ha risposto che “stiamo andando avanti. C’è un sopralluogo per andare a vedere la fattibilità tecnica nella zona che ci è stata assegnata. Nelle prossime settimane riusciremo finalmente a scendere sulla terra e portare un aiuto di cui hanno bisogno molti”. Qualcuno gli chiede della cybersicurezza: E’ uno dei “fronti su cui ci giochiamo il futuro. E’ difficile farlo capire a molti cittadini. E’ una guerra che si combatte tutti i giorni. E’ un settore su cui siamo obbligati a investire”.
C’è stanchezza sull’Ucraina? “La prima stanchezza è quella del popolo ucraino, che da quasi due anni subisce attacchi che non finiscono. Ogni giorno centinaia di migliaia di pallottole vengono sparate, centinaia di bombe cadono, dai… droni come abbiamo visto negli ultimi giorni… poi ci sono le opinioni pubbliche – ha aggiunto Crosetto – e dopo un pòè possibile che si stufino di sentire parlare di guerra. Ciò non toglie che gli Stati devono difendere il diritto internazionale, le libertà internazionali, quelle regole che ci siamo dati per una convivenza civile tra nazioni e vanno difese anche quando annoiano”. Alla fine qualcuno gli chiede con chi parlerà domani: “Non sono incontri all’ONU, abbiamo finito con gli incontri politici. Saranno a New York, nell’ambito del settore industriale”… Non dice altro prima di salutare.
(ITALPRESS).
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Politica
Conte “Costituente M5S è la risposta all’astensionismo”
Pubblicato
19 ore fa-
23 Novembre 2024di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il processo costituente è stato assolutamente partecipato, il più ampio possibile, abbiamo aperto anche a persone che hanno tentato di delegittimare sin dall’inizio, lo avevamo previsto, è fisiologico. Noi siamo aperti anche al dissenso perchè siamo una forza politica sana, se ci sono 90mila persone che discutono ci possono essere anche persone che la pensano diversamente”. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, nel corso di Nova, l’Assemblea costituente del movimento.
“Forse questo è il punto più basso della politica, il momento di massimo inquinamento dove la politica è condizionata dall’influenza dei gruppi economici, i soliti, che riescono a gestire il destino di tutti. Quando c’è una astensione così forte non si può restare indifferenti, noi vogliamo dare l’esempio e per questo è nato il processo costituente”, ha sottolineato Conte.
“Ci possiamo giovare dell’intuizione di Casaleggio che per primo ha individuato le potenzialità della democrazia diretta sulle piattaforme digitali. Ma oggi stiamo osando, stiamo andando oltre perchè questo è un processo che si è aperto a contributi anche dei non iscritti, dopo è nato un confronto deliberativo sulle 22 mila proposte”, ha detto ancora l’ex premier.
“Sono in corso le votazioni e ciascuno di voi può decidere sul futuro del M5S, abbiamo ribaltato l’ordine delle cose, la piramide l’abbiamo rovesciata, è la base che è in alto e che sta decidendo – ha aggiunto -. Definiamo quali sono gli obiettivi strategici, i progetti di cambiamento della società e lo facciamo ascoltando i nostri iscritti e i cittadini com’è nella nostra tradizione”.
Conte durante il suo intervento è stato contestato da alcuni giovani con lo slogan “trasparenza” e “dimissioni”. “Noi siamo aperti anche al dissenso perchè siamo una forza politica sana”, ha risposto l’ex premier dal palco.
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(ITALPRESS).
Politica
Tajani “Su Netanyahu linea è quella del premier, parleremo con alleati”
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2 giorni fa-
22 Novembre 2024di
RedazioneTORINO (ITALPRESS) – “La linea è quella del presidente del Consiglio che io ho il dovere di attuare, anche perchè la condivido. Esamineremo, leggeremo le carte per capire quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte a fare questa scelta. Rispettiamo la Corte, la sosteniamo, ma siamo altresì convinti che la Corte debba svolgere un ruolo giuridico e non politico”.
Così il vicepremier e ministro, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea Anci a Torino, commentando il mandato di cattura per il premier israeliano Benjamin Netanyahu deciso dalla Corte penale internazionale. “Per quanto riguarda le decisioni le prenderemo insieme ai nostri alleati, da lunedì inizia a Fiuggi il G7 esteri, ne parlerò anche con i miei alleati e vedremo cosa si dovrà fare. Questa è la linea scelta dal presidente del Consiglio, la politica estera la fa il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri la attua”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
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Politica
Schillaci “Antibiotico-resistenza, 21 mln per ricerca nuovi farmaci”
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2 giorni fa-
22 Novembre 2024di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia ha un Servizio Sanitario Nazionale che tutti gli altri Paesi ci invidiano, però purtroppo siamo agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda la lotta all’antibiotico-resistenza. E’ importante ricordare che gli antibiotici vanno presi quando è necessario sempre sotto una stretta guida medica, non bisogna assolutamente usare il fai-da-te in questo campo così delicato perchè gli antibiotici usati in maniera non adeguata causano una resistenza e quindi alcune malattie che possono essere curate, come la polmonite, magari diventano più difficili da affrontare”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a “Unomattina” su Raiuno. Secondo l’Oms nel 2050 l’antibiotico-resistenza potrebbe provocare oltre 39 milioni di morti al mondo. “Dobbiamo scongiurare assolutamente questo pericolo: ci stiamo impegnando, sono stati messi 21 milioni di euro nella legge di bilancio per favorire la ricerca di nuovi antibiotici che siano in grado di sconfiggere batteri che sono diventati resistenti ai tradizionali antibiotici, però ci vuole l’impegno di tutti: è una battaglia da fare insieme”, ha sottolineato Schillaci.
“I dati che abbiamo il nostro possesso testimoniano come spesso proprio nelle età più fragili – le persone più anziane oppure i pazienti in età pediatrica – c’è un uso eccessivo di antibiotici: per questo, stiamo partendo con dei corsi di formazione specifici, rivolti in particolare ai medici di famiglia”, che “hanno il più stretto rapporto con i cittadini: tocca a loro essere la guida per un uso responsabile degli antibiotici in tutte le fasce di età. La cosa migliore è sempre rivolgersi al medico, bisogna evitare le auto-prescrizioni e l’auto-somministrazione”. Negli ospedali “bisogna avere particolare attenzione, soprattutto per i pazienti fragili, i più anziani o quelli che hanno delle patologie gravi: proprio a loro bisogna somministrare gli antibiotici quando è necessario”. Per il ministro “è un aspetto non solo che riguarda la salute, ma anche economico perchè ovviamente si dilatano i tempi di presenza delle persone all’interno degli ospedali: dobbiamo evitarlo, anche perchè i soldi che si possono risparmiare da una battaglia come quella che stiamo conducendo insieme possono essere utilizzati, per esempio, per dare accesso ai pazienti alle nuove terapie oncologiche”, ha concluso.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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