Cronaca
Meloni “Pnrr e riforme priorità, le Europee non mi preoccupano”
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1 anno fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Dal caso Pozzolo a quello delle commesse Anas, dalle priorità del prossimo anno (il Pnrr e la riforma della giustizia) alle elezioni europee, fino al tema dell’immigrazione: nelle oltre tre ore della tradizionale conferenza stampa di fine anno organizzata dall’Ordine dei Giornalisti e dall’Associazione Stampa Parlamentare – che si è svolta a 2024 già iniziato, dopo due rinvii per motivi di salute – la premier Giorgia Meloni tocca tutti gli argomenti caldi del momento. Quello che si apre è un anno che ‘sarà molto complesso per tuttì, visto che ‘ci sono molte scadenze importanti, come le elezioni europeè e la ‘presidenza italiana del G7’ che tra le ‘questioni prioritariè affronterà ‘il tema dell’intelligenza artificialè per il cui impatto ‘sul mercato del lavoro sono particolarmente preoccupatà. La riforma della burocrazia e della giustizia sono ‘due delle mia priorità per il prossimo annò, insieme alla ‘messa a terra del nuovo Pnrr che dovrebbe arrivare nelle prossime settimanè e a ‘un piano di borse di studio per gli studenti meritevolì, oltre che al premierato, con cui, sottolinea, ‘manteniamo i poteri del Presidente della Repubblica, perchè è giusto così’, e ‘si rafforza la stabilità dei governi: non vedo come questo potrebbe ledere le prerogative del capo dello Statò, si chiede. ‘Oggettivamente in Italia abbiamo avuto un problema di stabilità dei governi, abbiamo anche avuto un problema di governi che non rispondevano a nessuno perchè venivano smontati e rimontati all’interno del palazzo, senza mai chiedere agli italiani che cosa ne pensasserò. Si tratta di ‘una riforma di cui vado fierà e ‘spero che si possa avere una maggioranza parlamentare: non sono molto ottimista su questo, sarò franca. Se non ci dovesse essere, chiederemo agli italianì.
Il referendum ‘non è su di me, perchè io sono il presente di questa nazione, ma sarà sul futuro di questa nazionè, ribadisce.
La domanda sul destino di Emanuele Pozzolo, il parlamentare di Fratelli d’Italia dalla cui pistola è partito un colpo che ha ferito un uomo, la notte di Capodanno, arriva a metà conferenza. ‘Chiunque detenga un’arma ha il dovere legale e morale di custodirla con responsabilità e serietà’ e il caso Pozzolo dimostra che ‘qualcuno non è stato responsabile: questo per me non va bene per un italiano, figuriamoci per un parlamentare di Fratelli d’Italia. Per questo ho deferito Pozzolo alla commissione di garanzia dei probiviri di Fratelli d’Italia e ho chiesto che nelle more del giudizio venga sospeso da Fdi, che è quello che posso fare sul piano statutariò, spiega Meloni. Sull’altra vicenda che ha travolto il governo negli ultimi giorni, quella delle commesse Anas e di Tommaso Verdini, ‘non ho gli elementi per commentare il fatto in sè, penso che sulla questione bisogna attendere il lavoro della magistraturà, ma le intercettazioni ‘fanno riferimento al precedente governo, Salvini non viene chiamato in causa e quindi non ritengo che Salvini debba riferire in Aulà. Al governo comunque, ‘non credo che ci sia una questione moralè e ‘non ritengo che abbiamo allentato i poteri di controllo. Penso che ogni caso vada valutato singolarmentè: se dovessi avere la certezzà che è stato commesso qualcosa, ‘interverrò’ e ‘prenderò le mie decisionì.
Tra i temi caldi c’è ancora la bocciatura del Mes da parte del Parlamento e le conseguenze in Europa, anche dopo l’accordo raggiunto sul patto di stabilità. ‘La mancata ratifica del Mes non va letta in relazione ai risultati del patto di stabilità: sono soddisfatta delle condizioni date dall’accordò, ma ‘chiaramente non è il patto di stabilità che avrei voluto iò, sottolinea. Sul Mes ‘quello che potevo fare – e che ho fatto – è rimettermi all’Aulà che lo ha bocciato ‘perchè non c’è mai stata una maggioranza in Parlamento per ratificare la modifica del Trattato. L’ex governo Conte ha sottoscritto la modifica di un trattato quando sapeva che non c’era una maggioranza in Parlamento per approvarlo e questo ha messo in Italia da una posizione di difficoltà. Forse però la mancata ratifica della modifica del trattato da parte dell’Italia può diventare un’occasione per trasformare questo strumento obsoleto in qualcosa di più efficace di quello che è oggi: questa è la strada sulla quale il governo deve lavorarè.
Sul capitolo immigrazione, Meloni dice di aver sostenuto il nuovo Patto UE Migrazione e asilo perchè stabilisce delle regole ‘migliori delle precedenti, ma non troveremo mai una soluzione che metta tutti i Paesi d’accordo. L’unico modo per risolvere il problema è lavorare a monte, ma non è un lavoro che l’Italia può fare da sola: l’Europa deve tornare a concentrare la sua attenzione sull’Africà, costruendo ‘rapporti di cooperazione seri, strategici, da pari a pari e non predatorì. In ogni caso, per ora la premier non ritiene ‘soddisfacentì i risultati finora raggiunti sul tema immigrazione ‘per la mole di lavoro che ho dedicato a questa materia. Sono leggermente soddisfatta dei dati in calo nell’ultima parte dell’annò ma ‘so che ci si aspettava di più e sono pronta ad assumermi le responsabilità’.
Si tratta di ‘una sfida epocale. Sto cercando di risolvere il problema strutturalmente, è quello su cui continueremo a lavorarè.
Tornando alla stretta attualità, Meloni ha letto ‘con grande attenzione la lettera del presidente Mattarella sul tema del rinnovo delle concessioni degli ambulantì e ‘ovviamente l’appello del Presidente non rimarrà inascoltato. Credo che su questo occorrerà valutare nei prossimi giorni, con gli altri partiti di maggioranza e i ministri interessati l’opportunità di ulteriori interventi chiarificatori sulla materià. Sui balneari ‘l’obiettivo del governo chiaramente è una norma di riordino che ci consenta intanto di mettere ordine alla giungla di interventi e pronunciamenti che si sono susseguiti, che necessita ovviamente di un confronto con la Commissione Europea per arrivare all’obiettivo da una parte di scongiurare la procedura di infrazione e dall’altra dare certezza agli operatori che è sempre stata una delle nostre priorità’. Sollecitata dalle domande dei giornalisti, la premier risponde anche sulla cosiddetta ‘legge bavagliò che, chiarisce, ‘non è un’iniziativa del governò ma comunque ‘è una norma di equilibriò. Per quanto riguarda invece la riforma dell’ordine dei giornalisti, ‘sarebbe più bello se un’iniziativa di questo tipo arrivasse dal Parlamentò.
‘Sulla candidatura alle Europee è una decisione che non ho ancora preso, ma penso che la mia eventuale candidatura potrebbe forse portare altri leader a fare la stessa scelta, penso ai leader dell’opposizione: sarebbe anche un test’, dice Meloni, che si impegna comunque ‘volentieri in un confronto tv con Elly Schlein. Credo sia giusto che il presidente del Consiglio si confronti con il leader dell’opposizione prima delle elezioni europeè. Con gli alleati di governo, ‘ho un ottimo rapporto: abbiamo dibattiti interni e posizioni diversè ma ‘quando abbiamo un problema, ne parliamo finchè non abbiamo risolto. La compattezza di una maggioranza di vede soprattutto dalla velocità con la quale opera e con questo governo si è vistò. Per le Europee ‘non sono preoccupata, credo che le differenze tra i partiti siano un valore aggiunto e che dobbiamo privilegiarle senza che diventi una competizione interna. Possiamo crescere tuttì e ‘non penso che da parte di qualcuno ci sia la volontà di sottometterè l’altro.
Il momento più brutto al governo? ‘Sicuramente il naufragio di Cutro. Tutte quelle persone che muoiono e l’accusa che è colpa tua – anche se non ritengo che sia colpa mia – ovviamente pesà, ammette. Ma ci sono stati anche momenti ‘belli ed entusiasmanti, tutti quelli in cui riesco a stare veramente in mezzo alla gentè. Uno dei lavori che ‘ci sta dando già qualche soddisfazionè è invece quello su Caivano. ‘E’ prestò per valutare ma ‘stiamo procedendo secondo i tempi: abbiamo restituito diritti ‘banalì che i cittadini non avevano. Con Caivano si può dimostrare che voltarsi dall’altra parte non era la scelta giusta e si possono produrre le norme che servono a tutte le altre zonè che si trovano ‘nella stessa situazione: possiamo fare una rivoluzione straordinaria sulle periferie di questa nazionè.
Giorgia Meloni poi ribadisce la sua autonomia nelle scelte. ‘Penso che qualcuno in questa nazione abbia pensato di poter dare le carte in alcuni casi. Penso che in uno Stato normale non debbano esserci questi condizionamenti – spiega -. L’ho visto accadere, vedo degli attacchi, ma non sono una persona che
si spaventa facilmente, credo che lo stiano capendo in parecchi.
Preferisco cento volte andare a casa. Hanno a che fare con la persona sbagliata, ci sono quelli che pensano che possono indirizzare le scelte, ma con me non si possono indirizzare le scelte. Se io sono il presidente del Consiglio le scelte le faccio iò.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Cronaca
PAVIA UNO TV LIVE – 1 MAGGIO, FESTA DEL LAVORO, IL MESSAGGIO DELLA PREMIER GIORGIA MELONI
Pubblicato
15 ore fa-
1 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Sono orgogliosa del fatto che in poco più di due anni e mezzo sono stati creati oltre un milione di posti di lavoro: abbiamo raggiunto il record di occupati, il tasso di occupazione femminile non è mai stato così alto e la disoccupazione è ai minimi da 18 anni. Aumentano i contratti a tempo indeterminato, diminuisce il precariato e crescono i salari reali, in controtendenza con il passato”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video sui social dopo la conclusione del Cdm. “C’è molto da fare, ma i numeri sono incoraggianti”, ha aggiunto.
Cronaca
Weber “Sui dazi come Ue possiamo andare al tavolo da posizione di forza”
Pubblicato
1 giorno fa-
1 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Noi siamo un blocco economico forte e ci possiamo presentare al tavolo negoziale in posizione di forza. Concordo con Giorgia Meloni, sediamoci a un tavolo, parliamo di dazi, cerchiamo una soluzione omnicomprensiva ma restiamo fermi e uniti”. Lo ha detto il presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, nel corso di un’intervista a Tg2 Post.
“La Commissione Europea sta difendendo i nostri interessi reciproci di fronte a Washington. Meloni e Tajani lo hanno già detto, ma anche la Germania ha sottolineato che l’Unione Europea deve tutelare i nostri interessi – ha aggiunto -. Insieme siamo fortissimi. Italia e Germania sono i due paesi manifatturieri più forti in Europa e ci possiamo proteggere dagli americani e anche di fronte al loro approccio”.
“Trump intende aumentare i dazi, ma dobbiamo tornare con i piedi per terra. Anche negli Stati Uniti sta aumentando l’inflazione, la borsa sta attraversando delle difficoltà, l’euro sta diventando sempre più forte, Per questo la politica americana si sta rivelando negativa per gli Stati Uniti”, ha sottolineato Weber.
“La nostra offerta, zero dazi, è la migliore. La porremo sul tavolo negoziale e sarà un punto di partenza. La cosa più importante è tornare alla ragionevolezza insieme”, ha detto.
In merito al conflitto in Ucraina, “ci sono diverse opzioni per il cessate il fuoco – ha spiegato -. In questo momento l’Ucraina sta soffrendo molto economicamente, psicologicamente e a livello della società. Gli ucraini stanno lottando per il nostro stile di vita. Vogliono la libertà e lo Stato di diritto, non vogliono la dittatura putiniana e non vogliono più sentire la propaganda da Mosca. Dobbiamo ricordarci le condizioni dei civili e quindi gli ucraini dovranno decidere le condizioni”.
E sulla politica di riarmo, ha tenuto a precisare che “il ruolo dello Stato è creare sicurezza per i propri cittadini. Nessuno deve essere pronto ad occupare o attaccare un Paese. Ovviamente la dimensione militare viene coinvolta in questo discorso. Adesso dobbiamo chiederci se siamo pronti a difenderci. Siamo in grado di difenderci? In questo momento direi di no”. “La Grecia aumenterà le spese militari in maniera notevole fino al 5%. La Polonia spende il 5% del PIL per le spese militari. Altri paesi stanno seguendo questo esempio, addirittura la sinistra in Spagna sta proponendo un aumento delle spese per la difesa per raggiungere gli obiettivi della Nato”, ha aggiunto Weber, sottolineando che “i populisti anche in Italia stanno cercando di diffondere divergenze, ma noi dobbiamo investire nella sicurezza. Questa è una garanzia per i nostri cittadini”.
– foto IPA agency –
(ITALPRESS)
Cronaca
Gol e spettacolo nella semifinale di andata, Barça-Inter 3-3
Pubblicato
1 giorno fa-
1 Maggio 2025di
Redazione
BARCELLONA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Un pareggio spettacolare che rimanda il discorso qualificazione al match di San Siro. Finisce 3-3 tra Barcellona e Inter, con tante occasioni e la doppia rimonta da parte dei padroni di casa: vanificato il doppio vantaggio interista con Thuram e Dumfries, la sfida si deciderà martedì 6 maggio.
Simone Inzaghi ritrova Marcus Thuram, in difesa spazio a Bisseck nei tre centrali. Il Barcellona ha rischiato di perdere Yamal nel riscaldamento per un problema all’inguine, il talento spagnolo ha infatti interrotto il proprio riscaldamento salvo poi stringere i denti. L’inizio per i nerazzurri è stato da sogno, difficilmente pronosticabile. Dopo appena 30 secondi Thuram, su assist di Dumfries, ha superato Szczesny con un colpo di tacco che ha sorpreso il portiere polacco. Il Barcellona si è riorganizzato nel giro di pochi minuti, in due occasioni Ferran Torres ha sfiorato la rete del pari: pericolosa la seconda opportunità, la conclusione dello spagnolo – arrivata sugli sviluppi di un calcio d’angolo – è uscita per questione di centimetri.
I nerazzurri, in balia del palleggio dei blaugrana, si sono aggrappati alle ripartenze e ai calci da fermo: al 21′ Dumfries, sulla sponda di Acerbi, ha siglato il 2-0 con un’acrobazia dentro l’area piccola. La risposta è arrivata dopo appena tre minuti, Yamal si è costruito il gol con una giocata individuale che ha seminato il panico nella difesa ospite. Al 38′ è arrivato il pareggio di Ferran Torres, il sostituto di Lewandowski – oggi infortunato, il polacco potrebbe recuperare per la sfida di ritorno – ha sfruttato il suggerimento dalla destra di Raphinha. Al termine della prima frazione Inzaghi ha perso Lautaro (al suo posto Taremi) a causa di un risentimento ai flessori della coscia sinistra (l’argentino verrà valutato nei prossimi giorni): il ritmo dei catalani non è calato, l’Inter al 18′ ha rimesso nuovamente la freccia grazie al colpo di testa di Dumfries, autore di una doppietta. La risposta degli uomini di Flick è arrivata dopo appena due minuti, al 20′, con la conclusione dalla distanza di Raphinha: il tiro del brasiliano è entrato in porta dopo aver sbattuto la traversa, decisivo il rimpallo sulla schiena di Sommer. Nel finale gli azulgrana sono andati a un passo dal 4-3 ancora con Yamal, ma il talento classe 2007 ha colpito la sua seconda traversa del match. Dopo 6 gol e 90 minuti spettacolari, si deciderà tutto al ritorno a San Siro.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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