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Cronaca

Milano, seduta Consiglio su linguaggio d’odio. Proposta commissione

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MILANO (ITALPRESS) – “Mi piacerebbe che il Consiglio Comunale possa continuare a seguire la strada percorsa in questi anni nell’approfondire il tema” del linguaggio d’odio, “magari dando a questo percorso un carattere più strutturale e permanente con una Commissione consiliare dedicata o attraverso le forme che crederà opportune, utilizzando le mappe che ne segnalano la diffusione e ipotizzando, in collaborazione con la Giunta e con i Municipi, azioni che possano aiutarne il contrasto”. Lo ha proposto la presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, introducendo la seduta dell’Aula di Palazzo Marino sul tema del linguaggio d’odio, da lei proposta in occasione del Giorno della Memoria, allo scopo di “individuare quali azioni si possono mettere in campo” e “affrontare il problema da diversi punti di vista”. Variegata, infatti, la platea degli ospiti chiamati a intervenire. Oltre al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, erano presenti Elena Cattaneo, senatrice a vita, farmacologa e biologa di fama mondiale oggetto spesso di attacchi hater per i suoi studi e le sue opinioni; Luca Colombo, Country Director Meta Italia; Gianni Canova, rettore dell’Università Iulm; Milena Santerini, professoressa di Pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e vicepresidente Fondazione Memoriale della Shoah, già coordinatrice nazionale per la lotta all’antisemitismo; Federico Faloppa, professor of Italian Studies and Linguistics presso l’Università di Reading in Inghilterra, coordinatore della rete nazionale contro il linguaggio d’odio e membro del Committee of Experts on Combating Hate Speech del Consiglio d’Europa. “Credo che questa seduta possa rappresentare un momento confronto su un fenomeno che esiste in parte da sempre, ma che negli ultimi anni ha indubbiamente assunto una dimensione e una diffusione maggiore”, ha detto Buscemi. “Oggi assistiamo purtroppo ad un ritorno di parole aggressive e intimidatorie che richiamano alle pagine terribili dell’antisemitismo. Non solo: commenti sessisti (il 63% del discorso d’odio in Italia è contro le donne), insulti razzisti, attacchi omofobici non sono fenomeni isolati. L’aumento di pubbliche espressioni di incitamento alla violenza va a combinarsi con la diffusione di false notizie alimentando e trasformando problemi complessi in slogan intolleranti”. La presidente del Consiglio comunale ha ricordato come la Commissione europea ha di recente adottato una regolamentazione sul discorso d’odio online, “che indubbiamente aiuta a intervenire su una materia molto complessa che vede intrecciare normative nazionali differenti e definizioni diverse di discorso d’odio”. Secondo Luca Colombo, country director di META Italia, “la regolamentazione che è stata portata avanti dalla Commissione europea, che permette di avere una maggiore trasparenza su quello che avviene sulle nostre piattaforme, è già un passo avanti. Noi l’abbiamo reclamata perchè ci siamo trovati molto spesso a dover prendere decisioni su alcuni argomenti anche molto controversi. Pensare che siano aziende private a decidere tutto questo non è sicuramente quello che riteniamo essere corretto. Regolamentare e dare delle indicazioni che permettono di gestire meglio le piattaforme è qualcosa che per noi è importante”. Il professor Faloppa, membro del Committee of Experts on Combating Hate Speech del Consiglio d’Europa, ha sottolineato, però, come le leggi contro il linguaggio d’odio, seppur fondamentali, – ci sono proposte di legge sul tema ancora ferme in Parlamento – “non funzionano se mancano elementi importanti come la prevenzione” poichè, in gran parte, il discorso d’odio “non può essere sanzionato rispetto alla giurisprudenza penale” e quindi “bisogna guardare al codice civile o ad altri strumenti, come la collaborazione della società civile”. “Gran parte dell’odio sui social è rivolto verso le donne e le persone con disabilità ma si tratta di un’ostilità meno strutturata rispetto a quello contro, ad esempio, musulmani, ebrei ed immigrati. Spesso i post d’odio incentrati su immigrazione e minoranze religiose sono diffusi dai politici che dovrebbero contrastarli”, ha detto Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta all’antisemitismo. E proprio parlando di antisemitismo, ha ricordato come fino al 7 ottobre, giorno in cui è esploso il conflitto tra Israele e Gaza, “2/3 dell’antisemitismo in Italia era online, mentre da quella data il fenomeno è triplicato e si è diffuso anche sulle strade, tra svastiche disegnate, insulti e distruzioni delle pietre d’inciampo. E, nonostante lo sforzo che le grandi piattaforme stanno portando avanti contro l’hate speach, la struttura stessa dei social può contrastare i crimini d’odio? X continua a ospitare quasi l’86% di odio antisemita già segnalato”. Allora, forse, “è necessario incrementare i luoghi fisici di discussione e raccolta dati, dove segnalare questi fenomeni. E, come si possono organizzare gruppi di odiatori sui social, allo stesso modo si possono organizzare gruppi di contro narrativa”. “Bisogna pensare di immaginare altre narrazioni sull’olocausto dato che molti italiani pensano che olocausto mai esistito. Sta venendo meno memoria collettiva. E su questo sono i decisori politici a dover intervenire”, ha sottolineato il rettore Canova.(ITALPRESS).

Foto: xm4

Cronaca

La Fiorentina ipoteca il pass, 3-0 a Presov sul Polissya

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PRESOV (SLOVACCHIA) (ITALPRESS) – Comincia con una vittoria la stagione della Fiorentina, che sul campo neutro di Presov, in Slovacchia, batte gli ucraini del Polissya per 0-3 nell’andata degli spareggi di Conference League. Un appuntamento importante, per il quale Pioli sceglie subito i migliori: davanti coppia Kean-Gudmundsson, in campo anche il neoacquisto Sohm oltre a Ndour. E partono bene i viola, con un colpo di testa fuori misura di Pongracic dopo un minuto. All’8′ arriva il vantaggio con Kean, che vince un rimpallo e scarica il tiro da fuori: la palla colpisce il palo ma si insacca dopo aver sbattuto sulla schiena di Kudryk, determinando, quindi, l’autogol del portiere. Con il passare dei minuti il Polissya prende campo attuando un pressing che la Fiorentina soffre. Nazarenko sbaglia in più occasioni la mira, mentre De Gea compie un’autentica prodezza al 23′ per sventare il colpo di testa di Filippov. I viola si riorganizzano e trovano gli spazi per uscire, raddoppiando al 32′ con Gosens, che raccoglie un cross di Kean deviato da Gudmundsson e insacca all’angolino alto.
Al 44′ altro episodio chiave: Sarapii tira i capelli di Kean, che incappa in un fallo di reazione e si merita il cartellino rosso. Stupisce, però, che lo stesso provvedimento non sia stato applicato al difensore ucraino. La Fiorentina, quindi, si limita alla gestione nel secondo tempo, soprattutto nei primi minuti, uscendo indenne dai tentativi di Nazarenko e, soprattutto, di Haiduchyk di testa. La squadra di Pioli poi trova gli spazi giusti con Gudmundsson, che al 66′ manca il tempo per il tiro e viene chiuso da Chobotenko. L’islandese non sbaglia tre minuti più tardi quando si invola e batte Kudryk di destro. Entrano anche Parisi e Dzeko, e si sente: l’esterno porta tanta energia sulla sinistra, ma in un’occasione è troppo indeciso e viene chiuso da Kudryk. L’ultima occasione è per il Polissya all’88’ con un insidioso colpo di testa del solito Haiduchyk. Appuntamento per il ritorno giovedì 28 a Reggio Emilia: in mezzo, la Fiorentina è chiamata al debutto in campionato domenica pomeriggio a Cagliari, ma intanto la qualificazione in Conference è in cassaforte.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Zelensky “La Russia sta cercando di sottrarsi a incontro”

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ROMA (ITALPRESS) – “Al momento, i segnali inviati dalla Russia sono semplicemente indecenti. Stanno cercando di sottrarsi alla necessità di organizzare un incontro. Non vogliono porre fine alla guerra”. Lo ha detto, nel corso del suo discorso quotidiano sui social media, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accusando la Russia di volere evitare la “necessità” di convocare un vertice fra lui e Vladimir Putin, malgrado gli sforzi degli Stati Uniti.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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Webuild si conferma leader mondiale settore acqua nella classifica ENR

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MILANO (ITALPRESS) – Webuild si conferma anche quest’anno leader mondiale nel settore acqua nella classifica ENR, Engineering News Record, rivista di riferimento per il settore su scala globale. Il riconoscimento premia eccellenza tecnica, capacità di delivery e impegno per la sostenibilità”.

Il Gruppo, che si mantiene in vetta alla classifica Water Top 250 International Contractors da oltre un decennio, sale inoltre al 13° posto a livello globale, “a conferma della solidità del proprio modello industriale e della capacità di generare valore anche in contesti internazionali complessi”, si legge in una nota.

La classifica Top 250 dei costruttori internazionali per il 2025, elaborata da ENR sulla base dei ricavi generati dalle imprese al di fuori dei mercati domestici di riferimento nel 2024, vede Webuild crescere e distinguersi in categorie e mercati di riferimento.

Il primato nel settore acqua riflette una competenza consolidata nella realizzazione di dighe, impianti di trattamento acque, acquedotti e infrastrutture resilienti, che rispondono alle sfide globali legate alla gestione delle risorse idriche. Per Webuild, i settori clean hydro energy e clean water rappresentano una fetta significativa dei ricavi del Gruppo, pari al 24% del totale al 30 giugno 2025, alimentati in larga parte dall’avanzamento di progetti idroelettrici tecnicamente sfidanti e che si pongono come best practice a livello mondiale per il loro tasso di innovazione, come Snowy 2.0, il più grande progetto idroelettrico in Australia realizzato con la controllata australiana Clough, e la Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD) in Etiopia, la diga più grande d’Africa, che sarà inaugurata a settembre.

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A questi risultati contribuisce anche la controllata Fisia Italimpianti, che serve oltre 20 milioni di persone con impianti di dissalazione, soprattutto in Medio Oriente. La dissalazione dell’acqua di mare rappresenta uno dei metodi più promettenti per risolvere la criticità della scarsità d’acqua, consentendo l’approvvigionamento di acqua pulita e potabile, per l’utilizzo quotidiano e pubblico, per i processi industriali, per gli usi sanitari e non solo.

Il ranking ENR evidenzia anche risultati di rilievo in altri settori strategici. Webuild sale al 7° posto nel settore Sewer/Waster, che fa riferimento alla progettazione e realizzazione di sistemi di drenaggio e trattamento di acque reflue e piovane (Sanitary & Storm Sewers), strategico per garantire la resilienza dei territori a fenomeni atmosferici eccezionali. Ne è un esempio il Lotto 2 del Sistema Riachuelo, recentemente entrato in funzione a Buenos Aires, Argentina. Il progetto nel suo complesso è il più grande e tecnologicamente avanzato impianto di trattamento delle acque reflue dell’America Latina, per cui il Gruppo e la controllata Fisia Italimpianti hanno realizzato due dei tre lotti.

Decimo posto conquistato inoltre dal Gruppo nel settore Transportation, grazie alla realizzazione di opere che favoriscono la mobilità sostenibile e la connessione tra territori. Tra queste, la Linea C della Metropolitana di Roma, che attraversa il cuore della Capitale, la linea ad alta capacità/velocità tra Genova e Milano, tratte ferroviarie sulle direttrici alta velocità Napoli-Bari e alta capacità Palermo-Catania-Messina, assi strategici della rete europea TEN-T; all’estero, il Gruppo è attivo nella realizzazione del Grand Paris Express, il più grande progetto di mobilità urbana in Europa e nella metropolitana di Sydney, che collegherà la città al suo futuro aeroporto.

A livello geografico, il Gruppo continua a crescere in Australia, passando dal 5° al 3° posto. Il Paese, che rappresenta il 29% del fatturato totale del Gruppo al 30 giugno 2025, è per Webuild il primo mercato estero, al centro di un vasto programma di investimenti infrastrutturali, con particolare attenzione alla mobilità sostenibile, alla resilienza urbana e alla transizione energetica.

– Foto ufficio stampa Webuild –

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(ITALPRESS).

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