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LA VOCE PAVESE – PAVIA, IL PGT E L’ODISSEA DEI “POLITICI PER CASO”

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LA VOCE PAVESE – PAVIA, IL PGT E L’ODISSEA DEI "POLITICI PER CASO"
Dalla riunione di maggioranza di mercoledì è arrivata una fumata nera. A Pavia la discussione sul Pgt è ancora in bilico: si potrebbe tornare in aula a fine marzo, per questioni tecniche, ma anche per le fibrillazioni politiche. Da un lato il sindaco Fabrizio Fracassi sta aspettando il parere legale per capire come si può procedere dopo il caso della sua incompatibilità: il documento riguarda infatti anche un’area al confine con il Comune di San Genesio di proprietà di una società della cugina, circostanza che farebbe sorgere un conflitto d’interessi. L’altro tema è la volontà politica dei consiglieri di centrodestra. Si prepara una seduta della Commissione Territorio per chiarire la questione dell’incompatibilità del sindaco e a seguire si terrà la riunione dei capigruppo per decidere le date dei consigli dedicati al PGT. La maggioranza è spaccata: il consiglio ha recentemente approvato il bilancio di previsione, ma con numeri fortemente rimaneggiati e senza il voto di assessori e consiglieri di Forza Italia, con l’eccezione della consigliera Lidia Decembrino. Per il gruppo consiliare Pavia Prima si rischia il blocco dell’attività del consiglio comunale. Il sindaco, secondo la civica, non ha la fiducia delle segreterie dei partiti e dovrebbe fare un passo indietro in vista delle prossime elezioni. In effetti le amministrative del prossimo giugno rischiano di complicare il quadro: per la Lega Fracassi va ricandidato perché è il sindaco uscente, Forza Italia e Fratelli d’Italia non sembrano d’accordo. Si muove anche la politica: martedì è previsto un nuovo incontro dei segretari provinciali. Le associazioni di categoria, intanto, chiedono lo sblocco del PGT per dare slancio e futuro a una città che ne ha bisogno. Cosa non ha funzionato? Come si è arrivati a questa situazione?

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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