Economia
Fondimpresa presenta il primo Bilancio di Sostenibilità
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Fondimpresa, pioniere nel settore della formazione professionale in Italia, presenta il suo primo “Bilancio di Sostenibilità”. “Un documento che riflette l’impegno del Fondo a favore di un Paese più avanzato e sostenibile, anche dal lato della formazione – si legge in una nota -. Affrontare la transizione digitale e ambientale in un contesto di bassa natalità e alto indebitamento pubblico è una sfida complessa ma inevitabile per il Sistema Paese e il nostro sistema industriale. Per garantire che le generazioni attuali e future abbiano accesso a programmi di formazione di alta qualità e sviluppino competenze digitali ed ambientali, Fondimpresa si è impegnata a fornire attività formative altamente efficaci”. Qualità cruciali in un mondo in rapida evoluzione.
Attraverso il suo Bilancio di Sostenibilità, l’organizzazione “si impegna a essere un attore chiave nel processo di cambiamento, promuovendo la collaborazione tra enti governativi, aziende private e società civile”.
Il Bilancio di Sostenibilità mette, infatti, in risalto la struttura di governance dell’ente, caratterizzata da trasparenza e gestione strategica. “Questo approccio – sottolinea Fondimpresa – garantisce un impegno costante verso la responsabilità sociale e ambientale, nonchè l’adozione di strategie inclusive ed equilibrate. Il documento evidenzia l’ampio impatto dell’ente nei settori economico, sociale e ambientale. Sono state individuate e attuate strategie volte a un impatto positivo e duraturo, guidando con efficacia le operazioni dell’organizzazione. Giocando un ruolo centrale nell’offrire formazione di qualità, gestendo fondi e contribuendo a una distribuzione equa di aziende e lavoratori in tutto il territorio nazionale, evidenziando il ruolo fondamentale dell’ente nel panorama della formazione professionale”.
Fondimpresa, continua la nota, “si distingue anche per la sua estesa rete e l’ampia gamma di iniziative volte a promuovere la formazione continua e l’aggiornamento professionale in Italia. Un approccio integrato, che unisce formazione continua, sviluppo tecnologico e sostenibilità, ampiamente illustrato nel documento approvato recentemente dal Consiglio di Amministrazione”.
“L’obiettivo del Bilancio di Sostenibilità è assicurarsi che le attività formative contribuiscano al miglioramento delle competenze e delle prestazioni dei partecipanti – afferma Aurelio Regina, Presidente di Fondimpresa (nella foto) -. Fondimpresa riconosce l’importanza di misurare gli impatti e l’efficacia della formazione continua sul Paese reale. Per rispondere in modo strutturato alle aspettative degli stakeholder e generare impatti positivi, abbiamo avviato un percorso di sostenibilità sociale, ambientale ed economica a lungo termine, integrato in modo sinergico con le nostre attività strategiche ed operative. La resilienza delle imprese italiane e l’adattabilità dei lavoratori sono vantaggi significativi in un mondo in rapida evoluzione. Investiamo in tecnologie digitali e iniziative ambientali per stimolare la crescita economica e creare nuova occupazione. La collaborazione tra settore pubblico e privato sarà essenziale per implementare soluzioni sostenibili e digitali e contribuire alla crescita economica. E noi siamo impegnati ad essere parte attiva in questo impegno a lungo termine e collaborare con enti governativi, aziende private e società civile per il progresso complessivo del Paese”.
“La pubblicazione di questo primo bilancio di sostenibilità rappresenta un passo importante nel nostro cammino verso l’integrazione della sostenibilità nelle dimensioni strategiche ed organizzative del Fondo, evidenziando la nostra motivazione e volontà di comunicare con trasparenza il nostro operato”, continua Regina.
“Con l’obiettivo di diventare un agente di cambiamento nella promozione della sostenibilità, Fondimpresa ha intrapreso un percorso significativo che integra sempre di più questi valori nel nucleo stesso della nostra missione. Il nostro impegno – aggiunge la vicepresidente, Anna Maria Trovò – per misurare gli impatti concreti della formazione continua sulla nostra nazione è fondamentale, e pertanto, da quest’anno, abbiamo istituito il Bilancio di Sostenibilità. Questa iniziativa è il nostro strumento per valutare in modo accurato e trasparente gli effetti delle nostre attività nel contesto lavorativo e sociale. Non desideriamo essere solo un catalizzatore dello sviluppo, ma vogliamo essere protagonisti attivi nella promozione di uno sviluppo sostenibile attraverso il finanziamento della formazione per lavoratori e imprese. Questo ci permette di migliorare le competenze dei lavoratori nel tempo, mantenendo la loro rilevanza nel mercato del lavoro e rendendo le imprese più competitive. Riconosciamo il nostro ruolo cruciale nell’economia e nella società, e ci impegniamo a vigilare attentamente sulla sostenibilità delle nostre azioni”. “Misuriamo gli impatti della formazione che finanziata sugli individui, sul tessuto sociale, sui diritti e sull’equità economica. Questa iniziativa, che inizia quest’anno, rappresenta solo l’inizio di un impegno continuo che ci consentirà di monitorare nel tempo l’efficacia della nostra azione. Attraverso il nostro Bilancio di Sostenibilità, contribuiamo a promuovere una cultura della formazione e rendiamo pubblici gli effetti positivi che essa produce, contribuendo al miglioramento e alla sostenibilità del nostro sistema economico”, conclude Trovò.
Fondimpresa ha toccato vette notevoli nel coinvolgimento e nell’efficacia formativa, come dimostrato da alcuni dati chiave del suo Bilancio di Sostenibilità. Aumento delle aziende aderenti: Un incremento notevole del 55% nelle adesioni aziendali tra il 2021 e il 2022, sottolineando l’attrattiva e il valore della formazione offerta; distribuzione nei settori economici: Il settore dell’Attività Manifatturiera si è distinto, raggruppando il 30,39% delle imprese, seguito da quelli del Commercio e delle Costruzioni; Partecipazione ai Corsi di Formazione: Una crescita con 667.609 lavoratori che hanno partecipato ai corsi nel 2022, rispetto ai 611.115 del 2021 e ai 463.494 del 2020. L’equilibrio di genere si è mantenuto stabile, con un rapporto di circa 68% uomini e 32% donne; Livello di istruzione dei partecipanti: Quasi la metà (49,41%) dei lavoratori che hanno partecipato ai corsi nel 2022 avevano un diploma di scuola media superiore, seguiti da un significativo 23,66% con una laurea o titoli superiori; Contratti e ruoli lavorativi: Un ampio 90% dei partecipanti aveva un contratto a tempo indeterminato, con la maggior parte impegnata in ruoli impiegatizi; Nazionalità dei partecipanti: Una predominanza di lavoratori italiani, rappresentanti il 95,09%, con una presenza minore ma significativa di lavoratori da paesi extra UE e altri paesi dell’UE; Fascia d’età dei lavoratori: La maggioranza dei partecipanti si trovava nella fascia d’età tra i 35 e i 49 anni, seguita da un consistente gruppo di over 50; Focus delle ore formative: Argomenti come Gestione aziendale, Tecniche di produzione, Informatica e Abilità personali hanno dominato il panorama formativo, riflettendo l’adattabilità alle esigenze del mercato lavorativo.
“Si tratta di dati che non solo evidenziano l’impatto e la portata delle attività, ma mettono in luce anche il ruolo chiave nell’innovazione e nella crescita professionale in Italia – osserva Fondimpresa -. Il Bilancio di Sostenibilità è un chiaro indicatore dell’impegno a lungo termine per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile in Italia. Documentando le sue iniziative e i risultati ottenuti, Fondimpresa dimostra il suo impegno verso i temi sociali, ambientali ed economici, contribuendo in modo sostanziale agli obiettivi di sviluppo sostenibile e ad Agenda 2030”.
– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Mps-Mediobanca, Giorgetti “Nessuna ingerenza o pressione da parte del Mef”
Pubblicato
15 ore fa-
18 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Tutte le doverose interlocuzioni che ho avuto con gli esponenti del sistema istituzionale e creditizio sono state sempre orientate a rappresentare l’opportunità di realizzare assetti idonei a garantire un futuro stabile all’istituto, senza alcun tipo di ingerenze o pressione nei confronti degli attori o dei titolari dei diritti di voto”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’informativa urgente sulla vicenda Mps-Mediobanca in Aula alla Camera.
“L’oculato lavoro del management ha portato a un progressivo rafforzamento e alla valorizzazione della banca, il cui valore è passato da un minimo di 1,95 operazione del 2022 ai 5,52 euro operazione nel novembre 2024, fino a superare a dicembre 2025 gli 8 euro”, ha aggiunto.
“L’ops su Mediobanca è stata un’operazione autonomamente deliberata e sulla quale, come azionista, abbiamo preso atto delle scelte della società e del loro razionale”, ha ribadito Giorgetti, che ha poi sottolineato come “nella fase di uscita del controllo della banca, il Ministero ha ottemperato agli impegni assunti nei confronti della Commissione Europea e, in tale ottica, le stesse dimensioni dei cinque componenti del CdA tratti della lista MEF rappresentano un comportamento coerente con i suddetti obblighi di perdita del controllo”.
“Per quanto riguarda il futuro della quota residua del MEF pari al 4,86% di un controvalore ovviamente variabile, ma ben superiore al miliardo, ogni determinazione dovrà essere adottata non già in una logica di mera cassa, ma in un’ottica strategica. Resta inteso che il MEF, in coerenza con gli impegni assunti a livello europeo, non presenterà comunque alcuna lista in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione”, ha concluso Giorgetti.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
La Bce lascia i tassi di interesse invariati, obiettivo stabilizzazione inflazione al 2%
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17 ore fa-
18 Dicembre 2025di
Redazione
FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di mantenere invariati i tre tassi d’interesse chiave. La sua valutazione aggiornata riconferma che l’inflazione dovrebbe stabilizzarsi all’obiettivo del 2% nel medio termine. I tassi di interesse sui depositi, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di prestito marginale rimarranno invariati rispettivamente al 2,00%, al 2,15% e al 2,40%. Le nuove proiezioni degli esperti dell’Eurosistema indicano un’inflazione complessiva media del 2,1% nel 2025, dell’1,9% nel 2026, dell’1,8% nel 2027 e del 2,0% nel 2028. Per l’inflazione al netto di energia e alimentari, gli esperti prevedono una media del 2,4% nel 2025, del 2,2% nel 2026, dell’1,9% nel 2027 e del 2,0% nel 2028. L’inflazione è stata rivista al rialzo per il 2026, principalmente perché gli esperti ora prevedono un calo più lento dell’inflazione dei servizi.
Si prevede una crescita economica più forte rispetto alle proiezioni di settembre, trainata soprattutto dalla domanda interna. La crescita è stata rivista al rialzo all’1,4% nel 2025, all’1,2% nel 2026 e all’1,4% nel 2027, e si prevede che si manterrà all’1,4% nel 2028. Il Consiglio direttivo è determinato a garantire che l’inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio termine. Adotterà un approccio basato sui dati e sulle riunioni per determinare l’orientamento appropriato della politica monetaria. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse si baseranno sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione e dei rischi che la circondano, alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, nonché delle dinamiche dell’inflazione di fondo e della forza di trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo non si impegna a priori a seguire un percorso specifico per i tassi.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Bankitalia, nel 2024 chiuse posizioni in sofferenza per circa 6 miliardi
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19 ore fa-
18 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024 sono state chiuse, ovvero eliminate dai bilanci, posizioni a sofferenza per circa 6 miliardi. Il dato, pari a circa 1,4 volte il valore dei nuovi ingressi, e’ inferiore al 2023 in termini sia assoluti (9 miliardi), sia di incidenza percentuale sulle sofferenze in essere alla fine dell’anno precedente (37% contro il 44%). Così la Banca d’Italia nella Nota di Stabilità finanziaria e vigilanza. La riduzione rispetto al 2023 è stata determinata principalmente dalle minori cessioni (passate da 5 a 3 miliardi) ed è riconducibile al progressivo ridimensionamento delle consistenze, che ha ridotto le esigenze di cessioni massive. Le strategie di gestione dei crediti deteriorati sono ora basate su un contributo più equilibrato delle diverse leve gestionali: l’ammontare delle posizioni chiuse internamente e’ risultato equivalente a quello delle cessioni sul mercato (3 miliardi).
I dati aggiornati sui tempi di smaltimento delle sofferenze confermano i progressi conseguiti negli ultimi anni, attribuibili sia alla riduzione delle consistenze che ai miglioramenti degli intermediari nella gestione di questi crediti: la quota delle posizioni chiuse entro tre anni dalla classificazione a sofferenza e’ pari all’87% (88% nel 2a023). Le cessioni di inadempienze probabili si sono mantenute stabili, pari a circa 4 miliardi.
Rispetto al 2023 il tasso di recupero medio delle sofferenze chiuse è aumentato di cinque punti percentuali, al 41%, di cui tre riconducibili alle chiusure di posizioni assistite da garanzie pubbliche e caratterizzate da tassi di recupero particolarmente elevati. Lo rileva la Banca d’Italia nella Nota di Stabilità finanziaria e vigilanza. Alla crescita hanno contribuito sia i recuperi sulle posizioni chiuse in via ordinaria (dal 45% al 47%), sia quelli sulle posizioni cedute (dal 30% al 36%), la cui incidenza sul totale delle posizioni chiuse e’ scesa dal 60% al 50%. Il tasso medio di recupero delle sofferenze assistite da garanzie reali è aumentato di tre punti percentuali, al 44%, sostenuto dall’incremento osservato sulle posizioni cedute a terzi (da 35% a 41%). Per le posizioni non assistite da garanzie reali, il tasso di recupero è aumentato di circa nove punti percentuali (da 28% al 37%), di cui sei attribuibili alle chiusure di posizioni assistite da garanzia pubblica.
Il prezzo delle sofferenze cedute nel 2024 è stato pari in media al 24% dell’esposizione lorda di bilancio al momento della cessione, in aumento di due punti percentuali rispetto al 2023. Il prezzo è rimasto stabile per le posizioni assistite da garanzie reali (34%), mentre è cresciuto sensibilmente per le altre (da 13% a 18%), che hanno beneficiato del maggior prezzo riconosciuto sulle posizioni con garanzia pubblica. Il prezzo di cessione dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze è stato in media pari al 51%, superiore di circa 5 punti percentuali a quello del 2023; l’incremento ha interessato sia la componente assistita da garanzia reale, sia quella non assistita da garanzia reale.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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