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Cronaca

L’ultimo saluto a Paolo Taviani, cerimonia laica in Campidoglio

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ROMA (ITALPRESS) – Cerimonia laica in Campidoglio, dove stamane è giunto il feretro di Paolo Taviani, il regista scomparso il 29 febbraio. Ad accogliere la bara la moglie, Nina Nervi, i figli e tanti colleghi e amici, oltre al sindaco Roberto Gualtieri con la fascia tricolore. La cerimonia si svolge nella sala della Protomoteca.
“Oggi non deve essere solo una giornata di tristezza per la grave perdita, siamo qui anche per esprimere un sentimento comune di affetto e profonda gratitudine per tutto ciò che Paolo ha donato a noi con la sua arte”, ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenendo alla cerimonia funebre del regista Paolo Taviani nella sala della Protomoteca.
“Un momento pubblico di commiato che gli deve questa città – ha aggiunto -, la prima cosa che mi sento di dire è un enorme grazie per tutte le emozioni che ci avete fatto vivere, Paolo e Vittorio. Opere rimaste nella storia del cinema mondiale”. Il sindaco di Roma ha ricordato: “Da giovane aspettavo con emozioni la nuova uscita di un nuovo film di Paolo e Vittorio”.
“Paolo era uno della prima linea – ha sottolineato il regista, Marco Bellocchio -. Lo ricordo per noi vivi, non credo ci stia ascoltando seduto su una nuvola. Condivido con i parenti stretti, con i colleghi, con gli amici il grande dolore. Paolo è morto sul lavoro, stava per iniziare un nuovo film e per questo la sua perdita è ancora più dolorosa”. “Con Vittorio ha fatto dei bellissimi film, dei capolavori, lasciandoci una filmografia compatta, unica. Penso vinceranno la prova del tempo”, ha aggiunto.
“Paolo è stato un riferimento assoluto e constante della terra Toscana, quello che Paolo e Vittorio hanno esportato è stato un salto di qualità della cultura, in lui ricordo la schiettezza, la lucidità del modo di parlare della nostra Toscana”, ha ricordato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, aggiungendo: “Per tutti noi in Toscana è un giorno di lutto, la loro testimonianza ha lasciato il segno”.
– foto xc3 Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

Meloni “Legame indissolubile tra il Papa e l’Italia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Tu es Petrus”. Così la premier Giorgia Meloni sui social, al termine della messa per la cerimonia di insediamento del nuovo pontefice. “Oggi Papa Leone XIV inizia il suo Ministero petrino. C’è un legame indissolubile tra l’Italia e il Vicario di Cristo. Il popolo italiano guarderà a lui e alla Chiesa come guide e punti di riferimento, in questo complesso tornante della storia”, sottolinea.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa “Costruiamo una chiesa di pace che apra le braccia al mondo”

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CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – Celebrazione eucaristica in Vaticano per l’inizio del ministero petrino di Papa Leone XIV. Il Santo Padre, con i Patriarchi delle Chiese Orientali, è sceso al Sepolcro di San Pietro per sostarvi in preghiera. Dalla tomba di San Pietro, infatti, cominciano i riti della messa di insediamento. Il Papa, dopo la processione dalla basilica di San Pietro, è giunto a in Piazza per la messa di inizio pontificato. E’ stato accolto da un lungo applauso dei fedeli.
La liturgia della Parola, nella messa di insediamento del Papa, ha visto le letture in spagnolo e in inglese, le lingue più parlate nel mondo ma anche le due lingue di Papa Prevost. Il Vangelo invece è stato cantato sia in latino che greco.
Dopo la proclamazione del Vangelo, il momento solenne dell’imposizione del Pallio e la consegna dell’Anello del Pescatore. A Papa Leone si sono avvicinati tre cardinali, in rappresentanza dei tre Ordini – Diaconi, Presbiteri e Vescovi – e di continenti diversi. Per l’imposizione del Pallio, il cardinale Protodiacono Dominique Mamberti.
Dopo avere imposto il pallio sulle spalle del nuovo Pontefice, il cardinale Presbitero Fridolin Ambongo Besungu ha invocato con una preghiera la presenza e l’assistenza del Signore sull’Eletto, implorando da Dio la benedizione e il dono più grande, lo Spirito Santo, perchè il Papa eserciti il suo ministero in modo corrispondente al carisma ricevuto. Poi, è avvenuta la consegna dell’Anello del Pescatore da parte del cardinale Vescovo Luis Antonio Tagle. Papa Leone XIV al momento di indossare l’anello si è commosso ed ha rivolto lo sguardo al cielo.
“La morte di Papa Francesco ha riempito di tristezza il nostro cuore”, ha detto il Papa nell’omelia della messa di inizio Pontificato. “Proprio nel giorno di Pasqua, però, abbiamo ricevuto la sua ultima benedizione e, nella luce della Risurrezione, abbiamo affrontato questo momento nella certezza che il Signore non abbandona mai il suo popolo, lo raduna quando è disperso e ‘lo custodisce come un pastore il suo greggè”, ha sottolineato il Pontefice.
“Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia”, ha proseguito il Santo Padre, che ha predicato “amore e unità, le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù”.
“A Pietro è affidato il compito di ‘amare di più’ e di donare la sua vita per il gregge. Il ministero di Pietro è contrassegnato proprio da questo amore oblativo, perchè la Chiesa di Roma presiede nella carità e la sua vera autorità è la carità di Cristo – ha proseguito Papa Leone – Non si tratta mai di catturare gli altri con la sopraffazione, con la propaganda religiosa o con i mezzi del potere, ma si tratta sempre e solo di amare come ha fatto Gesù”.
“Se la pietra è Cristo, Pietro deve pascere il gregge senza cedere mai alla tentazione di essere un condottiero solitario o un capo posto al di sopra degli altri, facendosi padrone delle persone a lui affidate – ha detto ancora il Pontefice durante l’omelia – . Al contrario, a lui è richiesto di servire la fede dei fratelli, camminando insieme a loro: tutti, infatti, siamo costituiti ‘pietre vivè, chiamati col nostro Battesimo a costruire l’edificio di Dio nella comunione fraterna, nell’armonia dello Spirito, nella convivenza delle diversità. Questo, fratelli e sorelle, vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio: una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato”.
“In questo nostro tempo, vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri. Vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità”, ha continuato Papa Leone davanti ai fedeli.
“Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore! La carità di Dio che ci rende fratelli tra di noi è il cuore del Vangelo e, con il mio predecessore Leone XIII, oggi possiamo chiederci: se questo criterio ‘prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?’ – ha concluso citando la Rerum novarum – . Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità”, aggiunge il Santo Padre, sottolineando: “Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi”.
– Foto Vatican Media –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Media confermano uccisione Sinwar, braccio militare di Hamas

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stato trovato in un tunnel di Gaza il corpo di Mohammed Sinwar, leader di Hamas a Gaza. Lo ha annunciato la Tv al Arabiya. La salma si trovava in particolare nella zona di Khan Younis, non lontano dall’ospedale europeo. Si tratta di un sito colpito ripetutamente nei giorni scorsi dalle truppe israeliane. Secondo l’emittente di proprietà saudita nel tunnel c’erano anche i corpi di 10 persone, tutti collaboratori di Sinwar.
Secondo l’esercito israeliano, era stato preso di mira in un massiccio attacco aereo contro un centro di comando sotterraneo di Hamas sotto l’ospedale europeo di Khan Yunis.
Mohammed Sinwar era il fratello minore dell’ex leader di Hamas, Yahya, ucciso dall’Idf. Era diventato lui stesso il leader.
Intanto, continuano i raid israeliani dell’operazione Carri di Gedeone per mettere pressione su Hamas che è ora al tavolo negoziale di Doha: possibile un accordo per il rilascio di 10 ostaggi.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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