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Cronaca

Marsilio “Abruzzo non è più marginale, proseguiamo nel cambiamento”

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ROMA (ITALPRESS) – “C’è un grande clima di fiducia, di affetto molto cresciuto rispetto a 5 anni fa”, gli abruzzesi “mi hanno conosciuto e apprezzato, c’è un sentimento molto buono, sento un ritorno di affetto, di sostegno e di fiducia che mi incoraggia e mi fa prevedere un buon risultato elettorale”. Lo ha detto il presidente uscente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, candidato alla riconferma per la coalizione di centrodestra, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
“L’Abruzzo ha ripreso il coraggio e l’orgoglio della sua identità, qui c’è un forte investimento politico da parte del centrodestra, Giorgia Meloni si è fatta eleggere qui e non è casuale. Era l’obiettivo che mi ero dato: far tornare l’Abruzzo importante, non una regione dimenticata e marginale nella quale non veniva mai nessuno e della quale nessuno se ne importava. Se oggi siamo al centro e ci ascoltano tutti e anche grazie al lavoro che ho fatto”, ha spiegato.
“La discontinuità di cui ha bisogno l’Abruzzo è quella che abbiamo garantito 5 anni fa e che dobbiamo continuare a garantire, perchè il vecchio gruppo di potere che teneva l’Abruzzo nelle condizioni che ho descritto è tutto in prima fila dietro il volto sorridente e garbato di Luciano D’Amico. Dobbiamo andare avanti con il cambiamento, nel segno della continuità e della collaborazione forte che c’è con il governo nazionale”, ha sottolineato Marsilio.
Cinque anni fa, ha ricordato il governatore uscente, “avevamo un tessuto industriale e produttivo molto in crisi, oggi l’Abruzzo sta crescendo. Bisogna fare ancora molto, però la strada giusta è questa e dobbiamo insistere con le politiche che abbiamo messo in campo: la Zes, la carta degli aiuti, le politiche ‘Resto al sud’ e soprattutto lo stimolo alle attività produttive, che è dato anche da una forte collaborazione con il governo nazionale”, ha ricordato.
“Quando 5 anni fa ho vinto le elezioni, ho trovato una sanità che era al centro del dibattito quanto oggi, ma con numeri molto peggiori – ha detto Marsilio -. Partendo da una situazione già molto critica – a cui si è aggiunta la pandemia, che ha ovviamente creato uno sconquasso nella sanità pubblica e ha fatto allungare liste d’attesa – abbiamo lavorato duramente per recuperare tutto il ritardo accumulato”. Ora “i dati Agenas dimostrano che noi abbiamo fatto salire la percentuale di adempienza rispetto ai numeri e ai parametri che sono considerati minimi e sufficienti per la sanità pubblica”, ha spiegato. “E’ ancora poco, ne siamo consapevoli: ho stanziato 75 milioni, stiamo ammodernando i macchinari” e “ci sono sono progetti approvati, finanziati e pronti in gara d’appalto per almeno tre ospedali nuovi”.
I trasporti erano “l’altra la grave emergenza dell’Abruzzo: 5 anni fa ho trovato i porti insabbiati da cui facevano fatica a uscire persino pescherecci, non le navi cargo”, mentre “le ferrovie erano ferme a 100 anni fa e le autostrade erano oggetto di una contesa con i concessionari che le lasciava sostanzialmente quasi all’abbandono – ha proseguito Marsilio -. Forse è da quando si è costruito il traforo del Gran Sasso, che ha unito L’Aquila e Teramo, che non si fa più una grande opera degna di questo nome. Ho riaperto anche questo capitolo, lascio dopo 5 anni in eredità l’appalto pronto: devono soltanto firmare il contratto. Ci vogliono anni per sbloccare le grandi opere e ora noi ci siamo arrivati e questo percorso l’abbiamo fatto per i porti”, dove ci sono “tutti i cantieri già aperti”.
Sono ancora aperti anche i cantieri per la ricostruzione post-sisma. “A metà del 2019 ho trovato un ufficio della ricostruzione abruzzese che licenziava poche decine di pratiche, era tutto sostanzialmente fermo: si sono persi quasi 3 anni per colpa di chi non ha saputo investire e organizzare questo ufficio – ha spiegato il governatore -. La mia prima legge ha dato più personale a quell’ufficio, accollandomi i costi vivi. Oggi l’ufficio speciale della ricostruzione emette migliaia di pratiche ogni anno, le istruttorie per la ricostruzione sono in molti Comuni praticamente concluse e i cantieri sono aperti. Ora bisogna far maturare il tempo delle lavorazioni e dei cantieri e il mondo dell’edilizia fa fatica a stare dietro all’enormità del lavoro messo in campo, ma stiamo facendo il massimo sforzo perchè questo possa avvenire nel minor tempo possibile”.
L’Abruzzo “è una regione che ha delle potenzialità enormi, è la settima regione industrializzata d’Italia, la prima del Sud, siamo oggi la regione che produce più autoveicoli in Italia, c’è anche una importante filiera farmaceutica e l’alta moda si serve delle maestranze delle fabbriche e delle aziende abruzzesi che garantiscono una altissima qualità, per non parlare dell’agroalimentare – ha aggiunto Marsilio -. Per questo l’Abruzzo ha bisogno delle infrastrutture, per fare in modo che le sue aziende non paghino il dazio della mancanza di connettività e di logistica che stiamo realizzando proprio in questi anni”. L’obiettivo è anche essere attrattivi per i giovani. “I giovani scappavano dalle università abruzzesi quando il rettore si chiamava Luciano D’Amico: in quegli anni le università abruzzesi hanno perso un quarto degli studenti, noi abbiamo frenato questa emorragia, invertito la rotta e dall’ultimo anno si comincia anche a vedere qualche segno in più tra gli iscritti e tra i giovani che investono nella loro formazione qui in Abruzzo”, ha proseguito.
Infine, a chi lo critica perchè si divide tra Roma e la Regione, risponde che “questi sono gli argomenti che usavano 5 anni fa” quando dicevano che “sarei stato ‘paracadutatò: in realtà Giorgia Meloni era anche molto recalcitrante a farmi andare via, ero io che chiedevo di poter fare questa ‘missionè, di dedicarmi alla mia terra come mio padre non ha potuto fare. Ora divido il mio tempo” tra Roma, “dove si trova la mia famiglia” e l’Abruzzo: penso di non commettere nessun torto se la sera torno a dormire a Roma e se la mattina all’alba mi sveglio e sto in ufficio a L’Aquila o a Pescara”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

All’Università degli Studi di Bergamo si concludono i lavori di imprenditività di Creo

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BERGAMO (ITALPRESS) – Con l’evento finale ospitato oggi in Fondazione Dalmine, si è conclusa la seconda edizione dei Creo-lab, i laboratori innovativi, partecipativi e multidisciplinari promossi nell’ambito di CreoCompetencies and Resources for Entrepreneurial Orientation, il percorso formativo dell‘Università degli studi di Bergamo che promuove la crescita personale, la creatività e la capacità di innovazione. Un successo confermato anche dai numeri: 94 studentesse e studenti che, da marzo a giugno, hanno preso parte ai quattro laboratori tematici dedicati a ‘Tourism and creative industries’, ‘Sustainability’, ‘Salute’, ‘Tecnologie digitali e Intelligenza Artificiale’; oltre 192 ore di formazione accademica, tra lezioni frontali, lavori di gruppo, analisi di casi concreti e visite tecniche in aziende e sul territorio; 26 docenti UniBg impegnati sul progetto, e sempre più forte il coinvolgimento dell’ecosistema territoriale (imprese, fondazioni, cooperative, associazioni).

Le aziende coinvolte hanno lavorato a stretto contatto con le studentesse e gli studenti, confrontandosi su sfide concrete legate ai propri ambiti di attività. Dal dialogo tra mondo accademico e realtà produttive sono nati progetti innovativi, concepiti per offrire soluzioni applicabili a contesti reali e contribuire allo sviluppo di idee e competenze spendibili nel mondo del lavoro.

Le imprese hanno invitato le studentesse e gli studenti del Creo-lab ‘Tecnologie digitali e Intelligenza Artificiale’ a misurarsi, partendo da bisogni concreti e sfidanti. Per il Creo-lab ‘Tourism and Creative Industries’, il lavoro si è concentrato sulla co-progettazione di idee innovative per valorizzare le risorse culturali e creative della Valle Brembana attraverso il turismo. Punto di partenza del percorso è stato l’ascolto diretto degli attori territoriali, incontrati in Valle, a cui sono poi stati restituiti gli esiti principali durante l’evento conclusivo che si è tenuto presso l’Infopoint di Altobrembo. In questo contesto, sono nati progetti significativi, sviluppati in collaborazione con realtà locali, con l’obiettivo di attivare reti, rafforzare l’identità territoriale e promuovere nuove forme di fruizione sostenibile del patrimonio. Anche il Creo-lab ‘Salute’ ha toccato temi estremamente attuali e concreti; il percorso ha affrontato alcune delle sfide più rilevanti della società, focalizzandosi in particolare sulla longevità come trend globale che modifica i bisogni e richiede la progettazione di soluzioni innovative per aggiungere qualità di vita agli anni. Per il Creo-lab ‘Sustainability’ il percorso è stato dedicato alla trasmissione di una metodologia puntuale per l’innovazione “guidata dai bisogni” in tema di sostenibilità ambientale e sociale.

Le opportunità formative offerte da Creo proseguono con l’avvio della XV edizione di Start Cup Bergamo, il programma UniBg di formazione e accompagnamento alla creazione di imprese dall’alto contenuto innovativo. L’iniziativa si rivolge a studenti, laureati, dottorandi, ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo UniBg, con un’idea imprenditoriale o un reale interesse a fare impresa. Il percorso – che unisce formazione imprenditoriale, accompagnamento personalizzato e attività di prototipazione – culminerà, nel mese di dicembre 2025, nella tradizionale business plan competition, che premierà le idee più promettenti e innovative, maturate durante il programma. L’edizione 2025 introduce nuovi elementi pensati per aiutare i team a rafforzare la propria idea e a crescere nel corso del programma. Ogni gruppo sarà affiancato da un mentore con esperienza nel settore e riceverà un supporto pratico per sviluppare il progetto e il prototipo, anche grazie a incontri periodici con i partner industriali e accademici coinvolti.

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Sergio Cavalieri, Rettore Università degli studi di Bergamo: “Il progetto CREO e le esperienze formative dei CREO-LAB consentono di completare il percorso accademico dei nostri studenti e delle nostre studentesse sviluppando e rafforzando competenze trasversali legate all’area dell’innovatività, della creatività e del problem solving. Attraverso il progetto CREO, il nostro Ateneo si pone come fulcro di una rete di conoscenze, competenze e attitudini che mette in relazione diversi attori del territorio, includendo studenti, docenti, imprese ed enti, rendendo l’Università degli studi di Bergamo un partner proattivo e pioniere nella costruzione di ponti per rendere il territorio sempre più foriero di opportunità per i talenti”.

Tommaso Minola, Direttore scientifico CREO, Università degli studi di Bergamo ha aggiunto: “Siamo entusiasti dell’impegno, della creatività e della qualità che le nostre studentesse e i nostri studenti hanno messo in campo durante questa seconda edizione dei CREO-LAB. I quattro laboratori tematici hanno rappresentato un vero e proprio terreno di sperimentazione per idee imprenditoriali ad alto potenziale, affrontando sfide reali in ambiti strategici per il nostro territorio e per il futuro del lavoro. Siamo anche grati per la disponibilità delle colleghe e dei colleghi dell’Ateneo: un coinvolgimento trasversale, generoso e appassionato, che ha contribuito a rendere questo percorso ancora più ricco e significativo. Guardiamo con fiducia alla collaborazione con le imprese partner: la loro partecipazione attiva ha dato concretezza e respiro ai progetti degli studenti, dimostrando ancora una volta quanto l’alleanza tra università e mondo produttivo sia decisiva per generare innovazione e coltivare talento imprenditoriale.

Il prossimo appuntamento è Start Cup Bergamo: un’occasione straordinaria per valorizzare ulteriormente le competenze imprenditoriali emerse nei CREO-LAB”. Davide G. Orabona, Corporate Chief Information & Digital Officer, Gewiss ha concluso: “La collaborazione con CREO-LAB rappresenta per Gewiss un passaggio importante nel nostro percorso di innovazione digitale, che punta a valorizzare idee e competenze provenienti dall’esterno, in particolare dal mondo accademico, come l’Università degli studi di Bergamo. I due progetti realizzati, dedicati alla governance dei sistemi informativi e alla diffusione della cultura digitale, ci hanno permesso di esplorare nuove opportunità per migliorare i nostri processi interni, contribuendo così a far crescere il cammino di Gewiss verso una piena maturità digitale”.

– foto ufficio stampa UniBg –

(ITALPRESS).

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BREAKING NEWS LOMBARDIA – 06/06/2025

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In questa edizione: Femminicidio di Sueli, per il pm “un rogo pianificato” – Nascondeva droga in un bouquet di fiori, arrestato 51enne – Travolse e uccise il maestro Marchi a Pavia, condannata a 2 anni – Musica alta, minaccia con fucile clienti locale Tromello – Al via in Lombardia bodycam sui treni di Fs – Lago di Como esonda per le piogge, chiuso tratto Lungolago – Pronto Meteo Lombardia per il 7 Giugno.

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Europei di scherma a Genova, Mazzone “Italia punta sempre a vincere”

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GENOVA (ITALPRESS) – Sei giorni di eventi sportivi di altissimo livello, 450 atleti, oltre 2mila presenze complessive da più di 40 nazioni, 18mila spettatori attesi. Sono i numeri degli Europei di scherma in programma al Waterfront di Levante di Genova da sabato 14 giugno a giovedì 19 giugno, presentati oggi della sede della Regione Liguria e realizzati sotto l’egida dell’European Fencing Confederation con il patrocinato da Coni e Sport e Salute. In cabina di regia, il comitato organizzatore locale presieduto da Beppe Costa che si avvale della collaborazione della Federazione Italiana Scherma. Testimonial di questa edizione degli Europei è la pluricampionessa olimpica Valentina Vezzali. Con lei anche Bianca Del Carretto, Toni Terenzi, Michele Maffei, Benedetta Durando, Stefano Carozzo, Roberto Cirillo, Giacomo Falcini e Marco Pistacchi. “In Italia in questo momento e fino alle Olimpiadi di Cortina è la manifestazione in assoluto più importante – ha spiegato Luigi Mazzone, presidente della Federazione Italiana Scherma -. La nostra federazione è la più medagliata che c’è in Italia. Avremo tutti i nostri olimpionici che hanno vinto le medaglie a Parigi, le squadre al gran completo e le nostre stelle. I ragazzi si stanno allenando, in questo momento ci sono gli Assoluti e la settimana prossima saremo qua”. Sono 28 gli schermidori che compongono la delegazione della scherma italiana. Quartetto base, lo stesso dell’argento olimpico di Parigi 2024, per il fioretto maschile che schiera Guillaume Bianchi, Alessio Foconi, Filippo Macchi e Tommaso Marini il quale arriva da campione europeo e iridato in carica. Le fiorettiste convocate sono la campionessa uscente Arianna Errigo, Martina Favaretto, Anna Cristino, Martina Batini che gareggerà solo nell’individuale e l’iridata Alice Volpi che prenderà il suo posto nella prova a squadre. Staffette anche tra gli sciabolatori: doppio impegno per Luca Curatoli, Michele Gallo e Pietro Torre, solo competizione individuale per Dario Cavaliere mentre Matteo Neri gli subentrerà nella prova a squadre. Nella sciabola femminile (dove è out per infortunio Eloisa Passaro) le quattro prescelte sono Michela Battiston, Chiara Mormile, Manuela Spica e Mariella Viale. Indicata come riserva Alessia Di Carlo. La spada maschile punta su cinque elementi: Davide Di Veroli, Matteo Galassi, Andrea Santarelli, Valerio Cuomo (che disputerà solo la prova individuale) e Gianpaolo Buzzacchino (che sarà invece impiegato soltanto a squadre). Tra le spadiste, infine, doppio impegno per Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Alberta Santuccio. Individuale per Sara Maria Kowalczyk mentre Lucrezia Paulis gareggerà nella prova a squadre. La Liguria potrà applaudire ben 12 medagliati olimpici. “Quando la Federazione Scherma scende in campo si punta sempre a vincere – aggiunge Mazzone -. Abbiamo dei campioni del mondo in carica, campioni europei in carica. Anche se è l’anno post-olimpico, io ho detto a tutti i tecnici che tengo tantissimo a far sì che questo sia un Europeo storico”. Le aspettative sono alte anche per quanto riguarda il pubblico: “La scherma si deve abituare a palcoscenici importanti – ha aggiunto il numero uno della Fis -. Non possiamo venir fuori solo una volta ogni quattro anni quando ci sono le Olimpiadi, o magari una volta all’anno quando ci sono i Mondiali o gli Europei. Dobbiamo abituare i nostri ragazzi, che poi sono quelli che veramente portano le medaglie allo sport italiano, a questi palcoscenici. Se i genovesi, tutti i liguri ma non solo verranno a vedere non se ne pentiranno perchè la scherma non vale meno del tennis o del calcio, sarà veramente un grande spettacolo”. Gare al via sabato 14 giugno con le eliminatorie di fioretto femminile e sciabola maschile dalle ore 9 presso il Jean Nouvel (Padiglione Blu), con la cerimonia d’apertura (17:45) e le fasi finali (18:15) presso il nuovo Palasport di Genova.
– Foto Comitato Organizzatore Genova 2025 –
(ITALPRESS).

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