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Cronaca

A Torino la mostra “Cristina Mittermeier. La Grande Saggezza”

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TORINO (ITALPRESS) – Alle Gallerie d’Italia di Torino di Intesa Sanpaolo va in scena la mostra “Cristina Mittermeier. La Grande Saggezza”. Dal 14 marzo all’1 settembre 2024, nella sede di Piazza San Carlo, sarà aperta al pubblico la mostra con circa 90 scatti della grande fotografa messicana. Si tratta della prima retrospettiva in Europa dedicata a Mittermeier, curata da Lauren Johnston e realizzata in collaborazione con National Geographic. “Cristina Mittermeier – dichiara Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo – cattura nei suoi scatti momenti del pianeta di straordinaria bellezza che emozionano, suscitano meraviglia e ci invitano a riflettere sul rapporto con la natura. Anche in questo nuovo progetto le Gallerie d’Italia di Torino raccontano il presente con la forza positiva della fotografia, capace di coinvolgere e parlare a tanti pubblici, confermando l’importante ruolo sociale che ha un museo attuale, vivo e aperto”.
Dopo “The Circle” di Luca Locatelli, infatti, il Museo fotografico continua il suo percorso di mostre fotografiche sui temi ambientali approfondendo il lavoro della fotografa e attivista, co-fondatrice e presidente dell’associazione SeaLegacy, nata nel 2014 dall’unione tra fotografi, registi e scrittori di fama internazionale impegnati da quasi due decenni nella sensibilizzazione per la difesa degli oceani.
“Questa è la prima volta – ha detto Cristina Mittermeier – che vengo invitata a fare una mostra personale. Per una fotografa, per un’artista è una cosa non facile ottenere un lavoro monografico. Per me è un grandissimo onore e una grande opportunità e mi sono divertita molto a lavorare per Gallerie d’Italia. Abbiamo passato gli ultimi due anni a lavorare insieme e il messaggio che vogliamo veicolare con questa mostra è la connettività perchè gli esseri umani non sono separati dal mondo naturale e il nostro pianeta è in grossi guai a causa del cambiamento climatico. Questa mostra è un tentativo di riconnetterci alla natura e all’importanza di proteggere l’ambiente. Negli ultimi 30 anni le fotografie su cui ho lavorato mi hanno ricordato che viviamo in un pianeta bellissimo ma fragile”.
La “grande saggezza” è quella delle comunità che mantengono un legame di rispetto con la natura attraverso tradizioni, rituali e saperi che si tramandano da generazioni. Il percorso si snoda tra culture e paesaggi, in tre grandi temi, il mondo sottomarino, il mondo terrestre e i popoli tribali, per capire come le società possono impattare sull’ecosistema in modo sostenibile. Mittermeier propone con forza l’idea di “enoughness”, un riconoscimento e apprezzamento di ciò che già si è e si ha. “L’importanza di una mostra come questa – continua Mittermeier – è dovuta al fatto che in questo momento tutte le nazioni del mondo sono impegnate in importanti decisioni. Voglio trasmettere una speranza, un incoraggiamento e un’ispirazione. Uno dei temi di questa mostra è ciò che io chiamo ‘enoughness’ ed è un trovare un senso nei nostri bisogni che sono abbastanza e ci danno la possibilità di essere umani in senso completo. Dove si trova l’enoughness? Possiamo trovarlo nella natura, ovviamente, ma anche nelle comunità, nel linguaggio, nella connessione con le nostre tradizioni, nel cibo, nella religione, nelle arti. Tutte queste cose ci rendono esseri umani felici e completi”. La fotografa collabora da anni con comunità di tutto il mondo per condividere le loro storie sul mantenimento di una connessione con la natura e sulla comprensione profonda del delicato equilibrio del nostro ecosistema. Giovedì 14 marzo alle 17.30 sarà inoltre possibile incontrare Mittermeier per il firmacopie del catalogo della mostra e, a seguire, assistere al talk #INSIDE dove sarà intervistata dalla giornalista Giulia Zonca.
-foto xb4-
(ITALPRESS).

Cronaca

LA MAMMA DELLA NEONATA RAPITA A COSENZA E’ ORIGINARIA DI PAVIA

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C’è una mamma, ancora sotto choc, alla clinica Sacro Cuore di Cosenza, che in queste ore sta ricevendo tanti attestati di solidarietà da tutta Italia. Ma soprattutto da Pavia, la sua città d’origine. Valeria Chiappetta è la mamma di Sofia, la bimba nata il 20 gennaio e rapita a poche ore dalla nascita nella clinica e poi ritrovata a Cosenza. Rosa Vespa e Acqua Moses è la coppia fermata per il rapimento della figlia: è entrata nel reparto di ginecologia della clinica con un passeggino e ha sottratto la piccola Sofia, di appena un giorno, con uno stratagemma. «Una vittima casuale dal momento che nessun contatto è emerso tra la famiglia della piccola e i coniugi che sono stati sottoposti a fermo» ha spiegato il capo della Squadra Mobile di Cosenza, Gabriele Presti. La donna, finta infermiera, avrebbe simulato per nove mesi una gravidanza e una settimana prima aveva postato sui social di aver partorito una bambina. Quando le forze dell’ordine hanno rintracciato la piccola, era nei pressi della casa segnalata, che era stata addobbata come per la nascita di un bambino.
In queste ore la giovane mamma ha trovato la forza di scrivere un post su Facebook con la foto della famiglia riunita, dopo la paura, per ringraziare tutta la Calabria che si è mossa per la sua bambina. «Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia. Vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi» ha scritto su Facebook. Nel post ha pubblicato anche una foto della piccola con il fratellino di sei anni. «Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze un intera città anzi Regione si è bloccata per cercare la nostra bambina» si legge ancora nel post della donna. «Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. Grazie grazie grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singola persona. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti». Finalmente una vicenda a lieto fine.

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Intelligenza artificiale, Siri “Essere umano deve restare al centro”

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ROMA (ITALPRESS) – “Perchè non mi piaccio? Perchè non mi fido dei politici? Perchè non siamo felici?”. Sono solo alcuni dei quesiti cui Armando Siri, consigliere economico del vicepremier Matteo Salvini ed ex sottosegretario ai Trasporti, prova a dare un proprio punto di vista nel suo ultimo libro, intitolato “A tutto c’è un perchè. Le 99 risposte che l’intelligenza artificiale non ti può dare”. L’esponente leghista, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, parte dal libro per tracciare una sua visione a tutto tondo non solo dell’impatto dell’intelligenza artificiale sull’essere umano, ma anche dell’avvento bis di Donald Trump alla Casa Bianca e sulla situazione dei trasporti in Italia.
Le risposte che Siri cerca di dare nel libro sono prevalentemente di carattere esistenziale, ma c’è una grande attenzione all’attualità e alla dimensione sociale. L’ex sottosegretario sottolinea come “il libro sia un manualetto in cui ogni domanda e risposta occupa in media una pagina o poco più. Tutto è partito da una suggestione ricevuta dai ragazzi della scuola di formazione politica: gran parte dei quesiti non c’entra nulla con la politica, anche se alla fine si potrebbe dire che tutto è politica, ma si tratta piuttosto di domande di carattere sia personale che sociale”. Curiosa anche la scelta del numero 99, motivata dallo stesso Siri con la volontà di “dire che non si può rispondere a tutto, ma ci si può chiedere di tutto: chi legge si accorgerà che c’è sempre un buon motivo per continuare a leggere”.
Al centro del libro c’è naturalmente l’intelligenza artificiale, ormai diffusa e in lungo e in largo ma pur sempre tema di dibattito tra chi ne percepisce gli effetti positivi e chi la teme. Il consigliere di Salvini si sofferma sull’approccio diverso tra giovani e meno giovani: “Per un ragazzo di 15, 16, 17 anni l’intelligenza artificiale è un modo abbastanza facile per risolvere i problemi, mentre un uomo adulto la vede con più inquietudine: nessuna macchina può essere intelligente ma solo efficiente, quindi c’è già un equivoco di base, ovvero voler consegnare all’esterno facoltà esclusive all’essere umano. E’ rischioso delegare troppe funzioni all’algoritmo”.
Per quanto riguarda il ritorno alla presidenza Usa di Trump, Siri focalizza l’attenzione su un aspetto a suo dire curioso: “Il 99% dei miliardari presenti al suo insediamento erano quelli che fino a poco prima gli avevano fatto la guerra, ad esempio bloccando i suoi post sui vari social, mentre ora sono tornati a corte nel vederlo con un ruolo di governo”. La forza del tycoon, secondo l’esponente leghista, è stata quella di “portare avanti la sua visione del mondo, che è stata premiata dal popolo americano”.
Guardando al versante italiano, l’aspetto al centro della riflessione di Siri è quello del trasporto ferroviario, finito al centro delle cronache recenti sia per i ritardi che per i presunti sabotaggi: “Gli ultimi episodi sui treni sono legati ad attività ai limiti del criminale – sottolinea -. E’ chiaro che la rete ferroviaria è abbastanza obsoleta, ma dall’arrivo di Salvini al ministero sono stati fatti una serie di investimenti”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Il Pentagono invierà 1500 soldati al confine con il Messico

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Secondo quanto dichiarato dai funzionari statunitensi, il Pentagono inizierà a schierare fino a 1500 soldati in servizio attivo per contribuire a proteggere il confine meridionale nei prossimi giorni. Si tratta di uno dei primi provvedimenti istituzionali dall’insediamento di Trump, che fin dal giorno del suo giuramento ha esposto degli ordini esecutivi ben precisi per reprimere l’immigrazione. Il segretario alla Difesa Robert Salesses avrebbe dovuto firmare gli ordini di schieramento mercoledì, ma non era ancora chiaro quali truppe o unità si sarebbero dovute recare al confine. Il provvedimento cambierà radicalmente il ruolo delle truppe americane per la prima volta dopo decenni. Le forze in servizio attivo si unirebbero alle circa 2500 forze della Guardia Nazionale e della Riserva degli Stati Uniti già presenti. L’obiettivo dei soldati sarà quello di supportare gli agenti della pattuglia di confine, con logistica, trasporto e costruzione di barriere. L’atteso provvedimento, messo in atto già nei primi giorni del secondo mandato di Trump, rappresenta un primo passo di un piano pubblicizzato a lungo dal magnate durante la campagna elettorale, che prevede proprio lo schieramento lungo il confine. In uno dei suoi primi provvedimenti di lunedì, Trump ha ordinato al segretario alla Difesa di elaborare un piano per “sigillare i confini” e respingere “l’immigrazione di massa illegale”. Martedì, proprio mentre Trump licenziava il comandante della Guardia Costiera, l’ammiraglio Linda Fagan, il servizio ha annunciato che avrebbe inviato più navi, aerei e personale nel Golfo del Messico, ribattezzato da Trump come “Golfo d’America” durante il suo discorso di insediamento: “Dichiarerò un’emergenza nazionale al nostro confine meridionale. Tutti gli ingressi illegali saranno immediatamente bloccati e inizieremo il processo di rimpatrio di milioni e milioni di immigrati clandestini nei luoghi da cui sono arrivati”, ha affermato Trump durante la cerimonia di inaugurazione nella Rotonda del Campidoglio. Dagli anni Novanta, il personale militare è stato inviato al confine quasi ininterrottamente per contribuire a contrastare i fenomeni di migrazione, traffico di droga e criminalità transnazionale. Negli ordini esecutivi firmati lunedì, Trump ha suggerito che l’esercito aiuterà il Dipartimento della sicurezza interna con “spazi di detenzione, trasporti aerei e altri servizi logistici”.
Nel suo primo mandato, Trump ordinò alle truppe in servizio attivo di recarsi al confine in risposta a una vasta quantità di migranti che si stava lentamente facendo strada negli Stati Uniti attraverso il Messico dal 2018. Oltre 7000 truppe in servizio attivo furono inviate in Texas, Arizona e California, tra cui la polizia militare, un battaglione di elicotteri d’assalto, varie unità di comunicazione, mediche e di quartier generale, ingegneri di combattimento, pianificatori e unità di affari pubblici. (ITALPRESS).

Foto: xp6

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