Cronaca
Auditel compie 40 anni, Imperiali “La tv è cambiata ma sempre centrale”
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1 anno fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Televisori sempre più grandi. Contenuti sempre più ricchi. Competizione sempre più aspra. E’ il quadro del mercato TV che emerge dalla Relazione annuale al Parlamento “70 anni di TV, 40 anni di Auditel: il ruolo dei JIC nel nuovo scenario mediale”, che il Presidente di Auditel, Andrea Imperiali, ha tenuto stamane alla Camera dei Deputati. Partendo dal doppio compleanno della televisione e della società che ne rileva gli ascolti, Imperiali ha esaminato i radicali cambiamenti intervenuti (e in corso) sul mercato TV e individuato le prospettive – e anche i pericoli – di una sfida sempre più globalizzata fra i soggetti in campo.
Ecco i passaggi principali della Relazione.
Rottamati 40 milioni di apparecchi con tubo catodico, oggi l’Italia è popolata da ben 120 milioni di schermi digitali, di cui oltre 97 milioni connessi. Proprio la moltiplicazione degli schermi ha segnato, negli anni, il passaggio dalla visione prevalentemente lineare di contenuti integrali, ovvero nel loro formato originale, alla visione on demand di contenuti prevalentemente frammentati. Contestualmente c’è stato anche il passaggio – graduale – da una fruizione tipicamente condivisa (con la famiglia riunita davanti al cosiddetto “focolare domestico”) a una visione, invece, marcatamente individuale, personalizzata, tipicamente fruita in mobilità.
“La TV italiana, grazie anche all’adozione precoce e alla rapida diffusione del digitale terrestre e dell’alta definizione, si è adattata prontamente alla nuova realtà, rimanendo – sempre – centrale nella nostra società; contribuendo – sempre – alla modernizzazione del Paese; trasformandosi, gradualmente, da mezzo classico, a carattere diffusivo, a media digitale, prevalentemente interattivo. Con ottimi risultati”, ha osservato Imperiali.
Infatti, facendo leva su quantità e qualità, ritualità e innovazione, nella stagione televisiva 2022-2023 i broadcaster italiani sono riusciti a crescere nella Total Audience (+1,4% rispetto alla stagione precedente), hanno raggiunto giornalmente oltre il 90% dei telespettatori e hanno conquistato l’82,3% del totale del tempo dedicato alla visione TV anche grazie all’ascolto incrementale generato dagli schermi digitali (crescita del 20,3% per le visualizzazioni e del 25,1% in termini di tempo speso).
Anche per Auditel nell’arco di 40 anni sono intervenuti molti cambiamenti, ma sempre a partire da un punto fermo: la Società ha da subito adottato il modello di governance riconosciuto come il più evoluto a livello internazionale, ovvero il Joint Industry Committee (JIC), organismo a controllo incrociato che riunisce tutte le componenti del mercato televisivo (i broadcasters, gli investitori pubblicitari, le agenzie e i centri media).
“Per anni si è temuto che sistemi di rilevazione così ‘partecipatì potessero cristallizzare la competizione e blindare le posizioni dominanti. E’ accaduto esattamente il contrario. Auditel e le sue consorelle (italiane ed europee) hanno contribuito al costante allargamento del mercato e alla crescita plurale dell’offerta di contenuti”, ha spiegato Imperiali.
Infatti, nell’arco temporale che va dalla storica liberalizzazione delle trasmissioni via etere – sancita il 28 luglio 1976 dalla Corte Costituzionale e dal quadro normativo che ne conseguì – allo storico switch off del 2012, la concorrenza è cresciuta vertiginosamente: alle 7 storiche emittenti pubbliche e private se ne sono aggiunte ben 373, per un totale di 380 canali TV oggi rilevati da Auditel.
“Se fino a ieri si pensava che i sistemi di misurazione contribuissero solo a stabilire una misura del ritorno degli investimenti pubblicitari, oggi sono diventati un presidio fondamentale della concorrenza e della democrazia digitale – ha sottolineato Imperiali -. Sono gli unici che possono certificare con precisione le reali preferenze dei consumatori; risultano indispensabili nella corretta distribuzione del finanziamento pubblico; mettono a nudo, per contrasto, i pericoli insiti nel gap informativo – lo squilibrio nell’accessibilità e nella verificabilità dei dati – che impatta sul funzionamento del mercato, con implicazioni sempre più rilevanti in termini economici, di concorrenza, di sicurezza e anche di data protection; contribuiscono, in ultima analisi, all’integrità e all’equità complessiva del sistema, con evidenti ricadute anche sul pluralismo e sulla qualità dell’informazione”.
Oggi sul mercato globale dello streaming operano 27 diverse piattaforme. Nel 2012 c’era solo Netflix. L’eccesso di offerta non potrà che spingere verso una fase di consolidamento e concentrazione, dinamica destinata a rafforzare ulteriormente la dimensione egemonica di pochi soggetti globali che già dispongono di dimensioni di scala impressionanti. “Proprio le elezioni europee e i conseguenti nuovi assetti istituzionali, con la normativa che sta prendendo forma sull’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale, offrono l’opportunità di completare in logica di trasparenza, di equità e soprattutto di sostenibilità, il quadro regolatorio dell’Unione in un settore così delicato per l’interesse generale. E, tenuto conto della velocità con cui viaggia, non possiamo permetterci di compiere con l’intelligenza artificiale gli stessi errori, gli stessi ritardi, gli stessi vuoti legislativi che hanno caratterizzato la crescita e lo sviluppo disordinato del settore digitalè, ha sottolineato il presidente di Auditel.
Tanto più avendo la consapevolezza che le leve dell’intelligenza artificiale sono nelle mani degli stessi giganti tecnologici già oggi in posizione dominante e nella consapevolezza che l’intelligenza artificiale è portatrice di nuovi disequilibri, oltrechè di rilevanti pericoli sul fronte della privacy. “E’ un lavoro urgente e non più differibile. Senza trasparenza, senza parità competitiva, senza equità fiscale è davvero inimmaginabile garantire a tutti i soggetti un reale level playing field, ossia la possibilità di competere nei 27 Paesi all’interno di un quadro legislativo unico, che protegga i consumatori, garantisca un uso etico e responsabile della tecnologia e includa – naturalmente – anche i sistemi di misurazione”, ha concluso Imperiali.
Secondo Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei Deputati, ‘negli ultimi decenni il settore dei media ha subìto una trasformazione senza precedenti, guidata dall’avvento della tecnologia e dalla interconnessione digitale. Questa evoluzione ha portato nuove sfide e opportunità, ma anche sollevato preoccupazioni sotto il profilo delle dinamiche concorrenziali, della protezione dei consumatori e della tutela dei principi del pluralismo informativo. La relazione di Auditel – ha spiegato – offre uno sguardo dettagliato su questo universo mutevole, fornendo un’analisi attenta delle criticità del settore. Esse includono la moltiplicazione dell’offerta da parte di soggetti che non rispettano i principi di trasparenza e responsabilità, lo squilibrio tra la dimensione globale dei giganti statunitensi e quella locale degli operatori europei e il rischio di un ulteriore consolidamento delle posizioni oligopolistiche dominanti. Tali fattori minacciano seriamente non solo l’assetto economico e concorrenziale del mercato dei servizi audiovisivi, ma anche la libertà, la qualità e il pluralismo dell’informazione. In questo contesto, i sistemi di rilevazione degli indici di ascolto si confermano sempre più cruciali per il corretto funzionamento del mercato dei media. L’incontro di oggi ha offerto interessanti spunti di riflessione sulle strategie da adottare per assicurare trasparenza, equità e competitività’.
Per Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ‘la presentazione della Relazione Annuale Auditel 2024 è un momento di importante riflessione. In pochi anni siamo passati da una fruizione dei contenuti multimediali vincolata a una tipologia di sistema prevalente, e da un mercato audio-visivo articolato su operatori nazionali, a un ecosistema integrato di smart tv e piattaforme cui contribuiscono molteplici attori. Il Pacchetto Europeo sui Servizi Digitali compone il nostro perimetro di riferimento. Un quadro regolamentare in cui dobbiamo ricomprendere anche il processo di aggiornamento del TUSMA e del Codice delle comunicazioni elettroniche e la prossima riforma del Codice di autoregolamentazione media e minori. Il processo di aggiornamento interessa anche il Contratto di Servizio RAI, in cui viene dato rilievo ad ambiti quali la promozione dell’alfabetizzazione digitale del pubblico, il processo di trasformazione in media company della Concessionaria grazie allo sviluppo di contenuti multipiattaforma, fino alla promozione del Made in Italy e il sostegno all’industria dell’audiovisivo nazionale, in termini di investimenti in produzioni e in tecnologia trasmissiva. Come richiamato dalla relazione Auditel 2024 – ha spiegato – adesso si affacciano ulteriori sfide come quella rappresentata dall’Intelligenza Artificiale, uno dei temi centrali del recente G7 a Presidenza italiana, occasione per rimarcare principi guida che consentiranno al settore di continuare a innovare e crescere nel pieno rispetto degli utenti, dei minori e dell’inclusività’.
Per Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati, ‘la Relazione annuale Auditel 2024 arriva in un anniversario importante sia per Auditel stessa che per la televisione. Ogni ambito dell’economia e della società è stato fortemente impattato, se non stravolto, dall’evoluzione tecnologica. Il mondo della televisione non è rimasto estraneo a questo processo che ha cambiato l’oggetto insieme alla parola. In questa esplosione dell’offerta il broadcasting continua a ricoprire un ruolo fondamentale. I dati Auditel ci dicono che la televisione mantiene l’audience e una grande eterogeneità di pubblico. L’ingresso di nuovi attori con contenuti e nuove modalità di fruizione può essere utile se segue regole condivise e di questo l’Europa si sta occupando. In questo senso, Auditel è stata pioniera sull’adozione e sul perseguire un corretto modello di governancè.
Per Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, ‘la parte più strategica all’interno della Relazione Auditel è il tema della creazione di un campo di gioco comune che abbia regole certe e sicure per tutti, sia a livello nazionale che per stranieri. Siamo di nuovo in presenza di una rivoluzione del sistema dei media che ovviamente fa riferimento alle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale. Il recente passato – ha evidenziato – può insegnarci molto, perchè abbiamo faticosamente capito che la distribuzione di un contenuto può superare l’importanza di produrlo. Infatti, nel nostro fragilissimo mondo dell’informazione sta avvenendo l’abbassamento della qualità del contenuto perchè al centro del processo non ci sono più la creazione e la creatività in ambito giornalistico, ma la distribuzione. Ogni innovazione deve essere accompagnata da un sistema di regole che non deve frenare il suo sviluppo, ma è proprio la norma che può consentire una crescita basata sulla capacità dell’uomo di produrre benesserè.
Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, ha spiegato che ‘Auditel rimarca la necessità del numero nelle questioni di politica pubblica, infatti i dati vanno visti non solo come numeri ma come simboli. Voi chiedete una regolamentazione dei JIC attraverso una veste giuridica. In questo senso, è importante che Auditel venga in audizione per trasformare l’indirizzo di Relazione annuale in richieste formali al Parlamento italiano per migliorare anche il mercato pubblicitario. Bisogna intervenire prontamente come legislatori per mantenere un aggiornamento costante della materià.
Per Giacomo Lasorella, Presidente AGCOM, ‘la Relazione conferma ancora una volta l’importanza del lavoro di Auditel, che svolge da 40 anni, in un settore che è in costante mutamento. Auditel ha dato riprova della propria capacità di expertise originaria. AGCOM non può che convenire con questa analisi e ne ha costantemente incoraggiato l’approccio e l’organizzazione, impegnandosi a estendere questi aspetti sulle radio e sul web. AGCOM continuerà a profondere ogni sforzo necessario per una sempre più attenta tutela dei diritti con l’aiuto di quanti hanno a cuore un ecosistema digitale aperto, trasparente e sicurò.
– foto ufficio stampa ItalCommunications –
(ITALPRESS).
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Pubblicato
43 minuti fa-
14 Maggio 2025di
Redazione
BERGAMO (ITALPRESS) – Sottoscritto questa mattina a Bergamo un Protocollo di intesa tra la “Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari” e la locale Università. A sottoscrivere l’accordo il presidente della Commissione on. Jacopo Morrone e il Magnifico Rettore prof. Sergio Cavalieri.
L’idea di un Protocollo di intesa tra la Commissione e l’Università degli studi di Bergamo “nasce a seguito delle intense attività di ricerca, didattica e terza missione svolte negli anni, sulla materia specifica. – ha spiegato il Rettore – Ciò ha reso l’Ateneo orobico un riferimento assoluto in tema di ecoreati e reati agroalimentari, tanto più rilevante poiché materia assai poco oggetto di studi. Infatti, se il diritto penale ambientale è oramai un tema consolidato in molti atenei, più tiepida è invece l’attenzione verso l’agroalimentare, su cui invece l’Università di Bergamo ha importanti esperienze, ricerche in corso ed elevate professionalità”.
A parere del presidente Morrone “i rapporti con le Università e con altre istituzioni di chiara fama, unitamente agli incontri e ai seminari organizzati in collaborazione, sono determinanti per elaborare analisi di interesse scientifico e per mettere al centro temi che oggi emergono preminenti nell’ambito dei settori di cui si occupa la Commissione, che spaziano dai traffici illeciti di rifiuti alla gestione dei siti inquinati, dalle attività di bonifica al trattamento dei cosiddetti ‘rifiuti emergenti’ per passare alle attività illecite nel settore agricolo e agroalimentare. Temi oggetto da tempo di studi e ricerche da parte dell’Università di Bergamo. È dunque con grandi aspettative che l’Ufficio di Presidenza della Commissione, su mia proposta, ha dato il proprio convinto assenso alla firma di questo Protocollo”.
Morrone ha ringraziato “per la disponibilità il Magnifico Rettore Sergio Cavalieri e la professoressa Anna Lorenzetti che ha dato vita a un gruppo di ricerca interno all’Università da cui ci aspettiamo un autorevole supporto”.
Ed è stata proprio Lorenzetti, costituzionalista e coordinatrice del gruppo, a presentare gli studiosi che ne fanno parte: di area penalistica (Luigi Cornacchia, Pierpaolo Astorina Marino, Gaetano Stea, Federico Donelli, Luigi Scollo), pubblicistica (Emanuele Comi, Ilaria Genuessi, Andrea Patanè) e dell’Unione europea (Cinzia Peraro), oltre a un chimico (Francesco Saverio Romolo), essenziale per il profilo tecnico delle attività.
lla firma del Protocollo ha presenziato una rappresentanza degli allievi ufficiali dell’Accademia della Guardia di Finanza che vede in UniBg la propria Università di riferimento.
-Foto ufficio stampa Università di Bergamo-
(ITALPRESS).
Cronaca
Papa “Tacciano le armi, Chiesa non si stancherà di ripeterlo”
Pubblicato
2 ore fa-
14 Maggio 2025di
Redazione
CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “La Chiesa non si stancherà di ripetere: tacciano le armi. Vorrei ringraziare Dio per quanti nel silenzio, nella preghiera, nell’offerta cuciono trame di pace, e i cristiani – orientali e latini – che, specialmente in Medio Oriente, perseverano e resistono nelle loro terre, più forti della tentazione di abbandonarle”. Lo ha detto Papa Leone XIV nell’udienza alle Chiese Orientali.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
La metà degli italiani vuole viaggiare in Svizzera per Uefa Women’s Euro
Pubblicato
2 ore fa-
14 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A poco più di sette settimane dal calcio d’inizio degli europei di calcio femminile, un italiano su quattro (25%) sta già pianificando un viaggio in Svizzera per seguire le Azzurre, e quasi la metà (47%) vorrebbe vedere la squadra giocare dal vivo quest’estate.
Eppure, nonostante il 72% degli italiani si dichiari appassionato o comunque interessato al calcio, oltre la metà (52%) non ha mai assistito a una partita internazionale dal vivo, nè in Italia nè all’estero. Secondo una nuova ricerca di Booking.com, gli impegni lavorativi e la distanza (entrambi al 29%) rappresentano gli ostacoli principali, mentre quasi 6 italiani su 10 (56%) indicano il costo del viaggio come la barriera più grande.
Per aiutare più tifosi a raggiungere la Svizzera, Booking.com propone un cashback del 50% su hotel, appartamenti e case vacanza durante il torneo, con il codice promo dedicato “Footy50” (utilizzabile a partire dal 20 maggio 2025). Un’iniziativa che arriva in un momento di grande passione calcistica, con il 54% degli italiani che vorrebbe viaggiare di più per vivere eventi sportivi dal vivo come UEFA Women’s EURO.
L’estate calcistica si è già accesa nei motori di ricerca: i dati Booking.com mostrano aumenti record nelle ricerche verso le città che ospiteranno le prime tre partite dell’Italia, con Sion a +3744%, Ginevra a +94% e Berna a +363%.
Con ancora biglietti disponibili, più della metà (52%) dei tifosi – e persino un quarto (24%) di chi non si definisce fan del calcio – afferma che risparmiare sull’alloggio li renderebbe più propensi a viaggiare per assistere a un match internazionale, contribuendo ad allargare la platea e l’entusiasmo intorno all’evento. Oltre un terzo (39%) sarebbe felice di assistere a qualsiasi partita di UEFA Women’s EURO 2025, anche senza la partecipazione dell’Italia.
“Solo il 9% degli italiani ha avuto finora l’opportunità di assistere a una partita internazionale all’estero. La nostra ricerca dimostra che la passione è forte, ma spesso impegni e costi rappresentano un ostacolo – afferma Alessandro Callari, Regional Manager Italia di Booking.com -. In qualità di partner ufficiale per l’alloggio di UEFA Women’s EURO 2025, siamo orgogliosi di aiutare tante persone a vivere una partita dal vivo, offrendo il cashback del 50% per soggiorni in Svizzera a luglio. Speriamo così di incoraggiare più persone a partecipare, ispirando una nuova generazione di tifosi”.
L’arrivo di tifosi in Svizzera si farà sentire sia nelle città ospitanti che nei dintorni: oltre un quarto (28%) intende soggiornare in un villaggio locale o in mezzo alla natura svizzera, mentre un terzo (30%) considera l’opportunità di visitare un luogo nuovo come l’aspetto più interessante dell’esperienza live.
Il 52% dei partecipanti si dice motivato semplicemente dal desiderio di respirare l’atmosfera del torneo, con viaggi in compagnia di amici (36%), partner (34%) o figli (14%). E quasi 1 uomo su 10 (7%) sarebbe disposto a partire da solo per vivere l’emozione del match.
– News in collaborazione con Booking.com –
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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