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Politica

Meloni pubblica il monologo di Scurati “Noi non censuriamo nessuno”

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ROMA (ITALPRESS) – “In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un post su Facebook.
“Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni – prosegue -: 1) Perchè chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini.
2) Perchè gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto. Buona lettura”.
Questo il testo di Scurati riportato nel post del premier Meloni:
“Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si battè fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato.
Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sè due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023). Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finchè quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

Dazi, Tajani “L’Europa è più forte se ha una sola voce”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non è da oggi che stiamo lavorando ad aprire, creare o ampliare nuovi mercati, anche grazie ai nostri Ice, Simest e Sace, Cdp. In particolare sul tema dazi ci muoviamo da mesi su mercati come l’India, un importantissimo partner politico ormai strategico, con il quale sull’export abbiamo già in programma un business forum a Brescia a inizio giugno. Altro esempio: ci sarà in India un importante evento su cinema, tv, audiovisivi, media entertainment che si svolgerà a Mumbai. Altri scenari li abbiamo in Giappone, Messico, Canada, Paesi del Golfo, Turchia. E stiamo lavorando per realizzare la “Via del cotone” che porterà un’intera filiera dall’India fino al porto di Trieste”. Lo dice il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera in merito alla sua missione di questi giorni in India e Giappone.
“Non lasceremo i nostri mercati Usa o europei, ma nel frattempo sfruttiamo la nostra presenza in altri Paesi – spiega Tajani -, anche semplificando le procedure di visti, togliendo barriere burocratiche, incentivando settori chiave come turismo, cultura, anche difesa e tecnologia”.
“Per quanto riguarda la Cina, abbiamo un rapporto completamente diverso rispetto agli Usa. Europa e Stati Uniti sono i due volti dell’Occidente che condividono valori a cominciare da democrazia e Stato di diritto – sottolinea il vicepremier -. La Cina è un partner commerciale con il quale vogliamo continuare ad avere proficue relazioni commerciali. Io prendo positivamente le parole di Trump quando dice che l’Europa è un interlocutore unico: il fatto che il commissario Ue Sefcovic possa trattare a nome dell’Europa è assolutamente un bene. Più l’Europa parla a una sola voce, più è forte e credibile per proteggere imprese e cittadini”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Piantedosi “Nel 2024 sbarchi diminuiti del 60%, accelerare rimpatri”

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“La lotta ai trafficanti di esseri umani continua a essere una priorità per i Paesi Med5”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in chiusura del discorso di apertura della conferenza del Med5 a Napoli, la riunione che comprende i cinque Paesi del Mediterraneo – Cipro, Grecia, Italia, Malta e Spagna – individuati dall’Ue come nazioni di primo approdo dei flussi di migranti provenienti principalmente da Libia e Tunisia.

“Anche in questa prospettiva, – ha proseguito Piantedosiè essenziale potenziare le campagne di comunicazione nei Paesi terzi per scoraggiare la migrazione illegale e promuovere percorsi legali. Sono certo che insieme sapremo dare concreto seguito a tutte le priorità che abbiamo condiviso nella dichiarazione approvata oggi”.

Sul fronte delle politiche di rimpatrio, “abbiamo accolto con favore la nuova proposta di regolamento della Commissione Europea. Sosterremo il negoziato coordinando le nostre posizioni con l’obiettivo di avere rimpatri più rapidi ed efficaci per chi non ha diritto di restare in Europa”, ha detto ancora Piantedosi.

“Nostra intenzione – ha proseguito il ministro – è lavorare anche sui rimpatri volontari assistiti, una misura che riteniamo cruciale soprattutto se sostenuta da azioni di concreto supporto ai rimpatriati per la loro reintegrazione economica e sociale nei rispettivi Paesi di origine. In quest’ottica, consideriamo prioritario che l’Unione europea mantenga un livello adeguato di finanziamenti e che possa lanciare al più presto un’iniziativa specifica sui rimpatri volontari assistiti, per fare un salto di qualità e delineare una vera strategia comune”.

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“I risultati sull’immigrazione sono sicuramente il frutto del lavoro che il governo sta facendo da due anni e mezzo – ha concluso Piantedosi -. L’anno scorso c’è stata una diminuzione del 60% degli sbarchi rispetto all’anno precedente, abbiamo riportato i numeri complessivi degli sbarchi di migranti irregolari ai tre anni precedenti”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Politica

PNRR, Foti “Al via l’avviso pubblico per le farmacie rurali”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le farmacie rurali – situate in comuni, frazioni o centri abitati con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti – rappresentano un presidio sanitario fondamentale per le comunità che risiedono nelle aree più marginalizzate della Nazione. L’avviso pubblico appena approvato destina circa 81 milioni di euro del PNRR a sostegno di questi importanti presìdi territoriali, per migliorarne la capacità operativa e tecnologica, con l’obiettivo di offrire servizi sanitari di prossimità più efficienti ai cittadini”. Lo dichiara il Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, a seguito della pubblicazione dell’avviso relativo agli interventi a sostegno delle farmacie rurali, nell’ambito della Missione 5, Componente 3, Investimento 2 del PNRR.

Al link https://www.strutturapnrr.gov.it/it/bandi-e-avvisi/farmacie-rurali/ attivi/farmacie-rurali-avviso-2025/dettagli/informazioni-bando/ sono disponibili tutte le informazioni e i dettagli operativi. La Struttura di missione PNRR della Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso l’Ufficio V, assicura l’attuazione, il monitoraggio della misura e il sostegno operativo alle farmacie rurali.

Gli ambiti di intervento – finanziabili con un contributo massimo pari a euro 44.260,00 – mirano a potenziare concretamente il ruolo delle farmacie rurali attraverso: l’ottimizzazione della dispensazione dei farmaci, anche grazie alla distribuzione per conto e alla riorganizzazione degli spazi di lavoro; la presa in carico completa dei pazienti cronici, tramite assistenza domiciliare, formazione specifica dei farmacisti e integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico; l’erogazione di servizi diagnostici di primo e secondo livello, tra cui test e analisi cliniche, diagnostica remota e telemedicina, con particolare attenzione alle patologie croniche e al monitoraggio della salute dei pazienti.

“Il governo Meloni – spiega Foti – punta ad ampliare ulteriormente la rete dei servizi sanitari nelle comunità rurali, per traguardare, entro giugno 2026, l’obiettivo strategico di 2.000 farmacie finanziate, che si aggiungeranno alle 900 del precedente avviso. Fondamentale sarà la collaborazione con gli stakeholder del settore farmaceutico – come l’Ordine dei farmacisti, Federfarma e le principali associazioni di categoria – nel sensibilizzare e catalizzare l’attenzione verso questa nuova importante opportunità per garantire servizi sanitari efficienti e veloci ai cittadini”, conclude il Ministro.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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