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Economia

Cambio di governance per BIP, Iacovone e Idone alla guida del gruppo

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MILANO (ITALPRESS) – BIP, multinazionale di consulenza, annuncia oggi un cambiamento della sua governance nel segno della continuità, con l’uscita dell’Amministratore Delegato Carlo Capè e del Presidente Nino Lo Bianco dai ruoli operativi della società. In coerenza con la strategia adottata in questi primi 20 anni, subentreranno nel ruolo di Amministratore Delegato Alberto Idone e in quello di Presidente Esecutivo Donato Iacovone, che si avvarranno del supporto e dell’esperienza dei Partner e di tutta la squadra BIP.
Nel 2023 BIP ha celebrato i primi 20 anni di storia a fianco delle persone, delle aziende e delle istituzioni, segnati da una gestione che ha visto significativi successi e una crescita costante del Gruppo, consolidandone la posizione di uno dei leader nel settore della consulenza, con un costante impegno nell’innovazione, rimanendo sempre al passo con le ultime tendenze del settore.
Capè manterrà la presidenza di BIP With, progetto sociale nascente che punta alla crescita digitale e sostenibile degli Enti del Terzo Settore e che sarà lanciato ufficialmente nel corso del 2024. Lo Bianco continuerà ad avere la responsabilità di perfezionare il decentramento sul territorio e di contribuire così all’espansione dei progetti di sviluppo al Sud Italia, avviati nel 2021 in Sicilia, proseguiti in Puglia, e che vedranno le prossime aperture in Campania.
Con un’esperienza ventennale maturata all’interno del Gruppo BIP, Idone assume il ruolo di Amministratore Delegato, succedendo a Capè. La sua nomina rappresenta un passaggio di consegne significativo per la crescita dell’azienda. Idone ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in BIP, contribuendo sia alla crescita del Gruppo in Italia, con un ruolo chiave nello sviluppo di nuovi settori industriali, l’espansione dell’offerta commerciale e attraverso acquisizioni mirate e l’attrazione di talenti, sia all’estero con lo sviluppo dei programmi internazionali per rafforzare la presenza di BIP nei mercati globali. Il suo mandato si concentrerà sul rafforzamento della posizione di leader del Gruppo nel mercato italiano, sull’espansione internazionale e sull’innovazione tecnologica.
Donato Iacovone assumerà il ruolo di Presidente Esecutivo del Gruppo. Forte di un’esperienza di oltre 40 anni nella consulenza direzionale, di cui 10 come CEO di EY per il Sud Europa, porta con sè competenze nella conoscenza degli scenari internazionali, oltre che nello sviluppo del settore pubblico e nei processi di valorizzazione del made in Italy. E’ inoltre docente di “Business Modeling and Planning” presso l’Università Luiss di Roma.
Oggi BIP, con un fatturato di circa 530 milioni di euro (dicembre 2023), conta oltre 5.000 professionisti nel mondo, di cui più di 2.000 sotto i 30 anni, pari al 41% della popolazione dell’intero Gruppo, che ha un’età media di 33 anni.
“I 20 anni da Amministratore Delegato in BIP sono stati un’esperienza incredibile e sono grato per il supporto del team e dei colleghi Sono convinto che la società sia ben posizionata per affrontare le sfide future e sono certo che Donato e Alberto porteranno avanti questa visione con successo e che con la loro esperienza e competenza BIP continuerà a prosperare e ad ottenere successi significativi nel mercato, anche grazie ai nuovi e ambiziosi progetti che nasceranno”, ha detto Capè.
Lo Bianco ha aggiunto che “è stato un onore guidare BIP come Presidente in questi primi 20 anni e sono grato di aver avuto modo di lavorare con professionisti così talentuosi e dedicati. Sono altrettanto entusiasta di accogliere Donato e Alberto nel loro nuovo ruolo e fiducioso che porteranno la società a nuovi traguardi e successi nel prossimo capitolo della sua storia”.
“Sono onorato di assumere la carica di Amministratore Delegato di BIP, consapevole della fiducia riposta in me e pronto ad affrontare le sfide e le opportunità che ci attendono – ha commentato Idone -. Esprimo il mio sincero ringraziamento e quella dell’intera Partnership a Carlo e Nino per il loro inestimabile contributo fin dalla fondazione di BIP. Il loro impegno ha permesso al Gruppo di raggiungere una posizione di rilievo nel mercato globale, fornendo le basi per affrontare con successo le sfide future e cogliere le nuove opportunità. Guardo al futuro con fiducia e determinazione, sicuro che, grazie alla preparazione e alla dedizione dei nostri talenti, continueremo a rafforzare la nostra presenza internazionale, ad accelerare la trasformazione digitale e a raggiungere risultati eccellenti per i nostri clienti, colleghi e azionisti”.
“Assumo il ruolo di Presidente Esecutivo di BIP con grande entusiasmo, fiero di lavorare con i professionisti e i talenti che in questi primi anni di attività di BIP, con tutta la partnership di BIP, hanno avviato la storia di un gruppo di successo. Sono orgoglioso di mettere a disposizione la mia esperienza internazionale per supportare BIP in un nuovo sviluppo”, ha concluso Iacovone.

– foto ufficio stampa BIP –
(ITALPRESS).

Economia

Amplifon, nei primi nove mesi del 2025 ricavi in crescita

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MILANO (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Amplifon Spa, leader mondiale nelle soluzioni e nei servizi per l’udito, riunitosi oggi sotto la presidenza di Susan Carol Holland, ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2025.

Nei primi 9 mesi 2025 Ricavi consolidati pari a 1.743,8 milioni di euro, in crescita dell’1,8% a cambi costanti rispetto ai primi nove mesi del 2024 anche grazie al progressivo miglioramento nel terzo trimestre, nonostante una crescita del mercato ancora al di sotto dei livelli storici e la forte base comparativa. Ricavi sostanzialmente stabili a cambi correnti per l’impatto dei cambi. EBITDA adjusted pari a 395,0 milioni di euro rispetto a 411,7 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024.

L’incidenza sui ricavi è pari al 22,7%, rispetto al 23,6% nei primi nove mesi del 2024, principalmente per effetto della minore leva operativa, del mix geografico dell’area EMEA e della diluizione derivante dall’accelerazione della crescita del network diretto di Miracle-Ear negli Stati Uniti. Risultato netto adjusted pari a 109,6 milioni di euro rispetto a 134,3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024 anche per i maggiori ammortamenti conseguenti ai forti investimenti nel business e l’incremento degli oneri finanziari. Free cash flow pari a 28,4 milioni di euro, dopo Capex per 90,2 milioni di euro, rispetto a 50,6 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024-.

Indebitamento finanziario netto pari a 1.174,7 milioni di euro rispetto a 961,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024, dopo investimenti per Capex, M&A, riacquisto di azioni proprie e dividendi per un totale di oltre 320 milioni di euro, con leva finanziaria al 30 settembre 2025 a 2,09x (da 1,63x). Nel terzo trimestre 2025 Ricavi consolidati pari a 563,3 milioni di euro, in crescita del 2,4% a cambi costanti rispetto al terzo trimestre del 2024, con la performance organica tornata positiva e in miglioramento di 250 punti base rispetto al secondo trimestre del 2025, nonostante la minore crescita del mercato francese rispetto al trimestre precedente, una crescita del mercato globale ancora al di sotto dei livelli storici e la forte base comparativa.

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Ricavi in diminuzione dello 0,7% a cambi correnti per il significativo impatto dei cambi. EBITDA adjusted pari a 107,3 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi pari al 19,1%, rispetto a 114,6 milioni di euro registrati nel terzo trimestre del 2024 per effetto della minore leva operativa, del mix geografico dell’area EMEA, della diluizione derivante dall’accelerazione della crescita del network diretto di Miracle-Ear negli Stati Uniti, dei maggiori investimenti in marketing e dello sfavorevole effetto traslativo dei cambi. Risultato netto adjusted pari a 19,2 milioni di euro rispetto ai 26,5 milioni di euro nel terzo trimestre del 2024 anche per i maggiori ammortamenti conseguenti ai forti investimenti nel business e l’incremento degli oneri finanziari.

“Nel terzo trimestre abbiamo registrato un trend di significativo miglioramento dei ricavi rispetto al secondo trimestre, con un ritorno alla crescita organica rispetto allo scorso anno – commenta il Ceo di Amplifon Enrico Vita -. La performance è stata trainata da una significativa accelerazione in Europa, anche grazie al miglioramento di Italia e Spagna e nonostante un minor contributo della Francia rispetto al precedente trimestre, nonché da una crescita in America superiore al mercato di riferimento. Questi risultati sono stati conseguiti in un mercato ancora al di sotto dei suoi tassi storici di crescita e a fronte di una base comparativa particolarmente forte. Stiamo accelerando il piano ‘Fit4Growth’ con iniziative che contribuiranno a migliorare in modo strutturale la performance del Gruppo. Il trend emerso nel trimestre, insieme alle azioni già avviate e alla solidità del nostro modello di business, ci rendono fiduciosi nel nostro percorso di crescita nel breve e nel medio periodo”. 

-Foto ufficio stampa Amplifon-
(ITALPRESS).

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Economia

80 anni Federmanager, Quercioli “Serve piano da 10 mld e fiscalità più equa”

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ROMA (ITALPRESS) – “Chiediamo al Governo un Piano straordinario per managerializzare 20mila Pmi nei prossimi dieci anni, così da raddoppiare il numero di imprese italiane capaci di competere con successo nel mondo e di trainare tutte le filiere nazionali. Per farlo, serve un programma di politica industriale di 10 miliardi, 1 miliardo all’anno”. Figure manageriali innovative e qualificate potranno rappresentare infatti quegli agenti del cambiamento necessari per mantenere il nostro sistema industriale competitivo sui mercati internazionali. Questo l’appello di Valter Quercioli, presidente di Federmanager – la Federazione che rappresenta 180mila manager italiani delle aziende produttrici di beni e servizi – presentato durante l’Assemblea nazionale federale dal titolo “Orizzonti industriali – l’Italia che produce il futuro” tenutasi oggi a Roma presso l’Auditorium Conciliazione di Roma e dedicata alla celebrazione degli 80 anni di Federmanager.
All’evento sono intervenuti Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy; Marina Calderone, Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali; Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento; Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia e delle Finanze; Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Innovazione Tecnologica; Luigi Sbarra, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Politiche per il Sud e il Cardinale Fabio Baggio, Direttore Generale del Centro di Alta Formazione Borgo Laudato Sì.
Al centro della Assemblea un qualificato dibattito sulla politica industriale del Paese, sul ruolo strategico del Mezzogiorno, sulla valorizzazione del dialogo tra generazioni e del merito, sulla inclusione sociale.
“Oggi – ha osservato Quercioli – è un 5% di imprese a mantenere l’Italia sui vertici mondiali d’eccellenza, a farsi conoscere in Europa e nel mondo, in tutte le principali filiere dell’economia globale. Se questo 5% è così forte, è chiara la direzione da seguire: investire nel prossimo 5%, cioè nelle prossime 20mila imprese da managerializzare”.
Per raggiungere questo obiettivo, spiega il presidente, serve un programma pluriennale di politica industriale, con orizzonti di crescita definiti e numeri concreti: “Il Paese deve porsi l’ambizione di uno sviluppo economicamente e socialmente sostenibile, puntando sul rafforzamento del suo motore industriale. E’ indispensabile garantire stabilità di investimenti, così da restituire fiducia al sistema produttivo in una fase segnata da incertezze e profondi mutamenti”.
Ma la precondizione per potenziare il Paese, e questa è una delle principali richieste che Federmanager avanza al Governo, è una fiscalità più equa, che valorizzi il merito e non penalizzi chi crea valore. La progressività fiscale è un principio giusto, lo afferma la nostra Costituzione e, prima ancora, l’etica sociale, ma non può trasformarsi in esponenzialità irragionevole. Quando una sparuta minoranza di contribuenti paga il 43% dell’Irpef, non siamo più in un sistema progressivo, ma in un sistema fortemente sbilanciato.
“Comprendiamo che la “coperta sia corta” – spiega Quercioli – ma non possono restare scoperti sempre gli stessi. Serve una lotta seria all’evasione e all’elusione, e serve anche premiare la fedeltà fiscale. Chi lavora, chi produce, chi paga le tasse non chiede privilegi: chiede rispetto. Il Ddl Bilancio 2026 mostra i primi tenui passi nella direzione da noi auspicata. Lo riconosciamo al Governo e di questo lo ringraziamo, ma è necessario fare molto di più”.
“Celebriamo oggi 80 anni di storia, che hanno creato una delle industrie migliori della nostra economia e che ci consente di essere la seconda potenza europea a livello manifatturiero. Siamo un’industria rinnovata, moderna e magazziniera. Abbiamo una quota di imprese troppo bassa: attualmente siamo al 5%. Investendo 10 miliardi di dieci anni e raggiungendo una quota di imprese pari al 10% sarebbe una visione di politica industriale ed economica che potrebbe dare svolta al futuro paese”, sottolinea Mario Cardoni, Direttore generale di Federmanager.
Alla luce del quadro attuale, Federmanager chiede inoltre al Governo di agire su tre aree prioritarie, a partire dalla prossima Legge di Bilancio 2026: rafforzare i pilastri della previdenza complementare e sanità integrativa innalzando i limiti di deducibilità fiscale dei contributi previdenziali e sanitari; misure fiscali per il welfare aziendale; restituzione del prelievo forzoso ai Fondi interprofessionali di formazione continua. E ancora, in tema di pensioni e previdenza, Federmanager chiede che sia riconosciuta una perequazione equa senza penalizzazioni per il management in pensione e una chiara separazione contabile tra previdenza e assistenza.
L’evento organizzato per gli 80 anni di Federmanager non ha rappresentato solo l’occasione per fare il punto del settore ma anche per celebrare le eccellenze industriali che rendono grande il Made in Italy nel mondo. E’ stata inaugurata una mostra tematica, realizzata con il contributo di 25 tra le principali aziende italiane, proprio per valorizzare il ruolo della managerialità e dell’industria nello sviluppo del Paese. Protagoniste della mostra, oltre alla storia di Federmanager, sono Ansaldo Energia, Argotec, Autostrade per l’Italia, Baker Hughes, Cellnex, Chiesi Farmaceutici, Dallara, De Cecco, Enel, Eni, Ferrari Trento, Ferrari, Ferrero, Fincantieri, illycaffè, Lazzaroni, Leonardo, MAIRE, Menarini Group, Piquadro, Pirelli, Rai, Stellantis, Thales Alenia Space e TIM. L’esposizione vuole valorizzare il contributo congiunto della dirigenza e delle imprese allo sviluppo del Made in Italy, alla competitività internazionale e alla trasformazione del sistema produttivo nazionale.

– foto ufficio stampa Federmanager –
(ITALPRESS).

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Economia

A settembre i prezzi della produzione dell’industria crescono dello 0,2%

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ROMA (ITALPRESS) – A settembre, i prezzi alla produzione dell’industria registrano un lieve incremento congiunturale e un’accelerazione della crescita tendenziale. Quest’ultima si deve principalmente all’andamento dei prezzi dei prodotti energetici, in accelerazione tendenziale a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con settembre 2024, quando si registrano ampie riduzioni dei prezzi del comparto. Sul mercato interno, i prezzi dei beni intermedi tornano a crescere su base annua (+0,3%; era -0,1% ad agosto) mentre rallenta, con diversa intensità, la crescita tendenziale dei prezzi dei beni strumentali (+1,0%, da +1,1% di agosto) e dei beni di consumo (+1,4%, da +2,0% di agosto).

Riguardo alle costruzioni, i prezzi registrano un calo congiunturale modesto per edifici e sono stabili per strade; l’accelerazione della crescita tendenziale è un effetto base derivante dal confronto con settembre 2024, quando si rilevò una diminuzione dei prezzi sia per edifici, più ampia, sia per strade. E’quanto emerge dall’indagine Istat sui prezzi alla produzione dell’industria e delle costruzioni.

A settembre 2025, i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua (era +0,2% ad agosto). Sul mercato interno i prezzi crescono dello 0,2% rispetto ad agosto e dell’1,5% su base annua (da +0,5% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi sono stabili in termini congiunturali e mostrano una crescita tendenziale in lieve attenuazione (+0,8%, da +0,9% di agosto).

Sul mercato estero i prezzi crescono dello 0,2% su base mensile (+0,2% area euro, +0,1% area non euro) e dello 0,4% su base annua (+0,6% area euro, +0,3% area non euro). Nel terzo trimestre 2025, rispetto al precedente, i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,9% (+1,4% mercato interno, -0,3% mercato estero). A settembre 2025, fra le attività manifatturiere, gli incrementi tendenziali maggiori si rilevano per prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,0%) sul mercato interno, per industrie alimentari, bevande e tabacco (+6,1%) e mezzi di trasporto (+4,4%) sul mercato estero area euro e per altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+5,3%) sul mercato estero area non euro. Le flessioni tendenziali più ampie riguardano coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,5% area euro), industria del legno, della carta e stampa e prodotti chimici (rispettivamente -2,4% e -2,3% area non euro).

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Sul mercato interno, la crescita su base annua dei prezzi della fornitura di energia elettrica e gas accelera (+2,8%, da +0,4%, del mese precedente). A settembre 2025, i prezzi alla produzione delle costruzioni per Edifici residenziali e non residenziali diminuiscono dello 0,1% su base mensile mentre crescono dell’1,9% su base annua (da +1,4% di agosto); quelli di Strade e ferrovie non variano in termini congiunturali mentre aumentano dello 0,6% in termini tendenziali (era +0,1% a luglio).

Nel terzo trimestre 2025, rispetto al precedente, i prezzi di Edifici residenziali e non residenziali sono stazionari, quelli di Strade e ferrovie in modesto calo (-0,1%).

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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