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Cronaca

Professioni Sanitarie Lombardia a confronto con Dg al Welfare Cozzoli

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MILANO (ITALPRESS) – Un segno di continuità, più che un punto di partenza. Così si potrebbe definire l’incontro avvenuto il 24 aprile scorso tra i Presidenti degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) della Lombardia e il nuovo Direttore Generale al Welfare di Regione Lombardia, Marco Cozzoli. Un appuntamento fortemente voluto dai rappresentanti istituzionali delle Professioni Sanitarie e prontamente accolto dal DG, in una prospettiva di consolidamento del dialogo instaurato negli anni con i vertici della sanità regionale. Presente anche il Dirigente dell’Unità Organizzativa Personale e Professioni del Sistema Sociosanitario Regionale, Vittorio Russo.
Il Coordinatore degli Ordini TSRM e PSTRP regionali e Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Brescia, Luigi Peroni, ha presentato al Direttore Generale le Professioni di area sanitaria tecnica, della riabilitazione e della prevenzione afferenti agli Ordini. “Nonostante i progressi fatti in questi anni per la visibilità delle Professioni Sanitarie, resta ancora molto lavoro da svolgere in termini di cultura e di riconoscimento del nostro ruolo” ha commentato Peroni. “I referenti del Welfare sono i primi interlocutori di questo processo, perchè non è possibile prendere decisioni informate riguardo il sistema sanitario se non si conoscono tutti i soggetti presenti sul territorio. Il rischio è quello di programmare azioni fuori fuoco rispetto alle risorse umane a disposizione, incorrendo nella sovrapposizione fra Professioni e ambiti di competenza”.
Il Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio, Diego Catania, ha rimarcato con forza il concetto, focalizzando il contributo dei Professionisti Sanitari in più di 18 progetti pilota da attuare su territorio: “Rappresentiamo oltre 30.000 iscritti, portatori di competenze specifiche in molti contesti e consapevoli della responsabilità e autonomia professionale che ne deriva. Tale consapevolezza deve diventare un patrimonio condiviso anche per i vertici del Welfare, che sapranno così dare risposta ai bisogni di salute della popolazione, sempre più complessi e diversificati. Per questo motivo è essenziale, da una parte, incentivare la responsabilizzazione dei Professionisti Sanitari in ambito professionale, con l’istituzione di Dirigenze di area, dall’altra coinvolgere gli Ordini negli iter decisionali, nei gruppi di lavoro e nei processi di elaborazione delle linee guida per il sistema salute”.
I progetti proposti, che spaziano dall’attivazione di servizi di screening ai percorsi divulgativi nelle scuole, dagli interventi nei consultori alle azioni di supporto al disagio giovanile, rendono un’idea della varietà delle competenze racchiuse dagli Ordini TSRM e PSTRP. “Le nostre Professioni sono parte integrante, e spesso trainante, dell’evoluzione del sistema sanitario” ha affermato Elena Cossa, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Varese. “La richiesta di tenere il passo con i progressi in atto nelle diverse aree disciplinari implica la necessità di consolidare il dialogo con i referenti regionali per il fabbisogno formativo, oltre che con le Università e le Unità Scolastiche Territoriali. Chiediamo il supporto della Regione, inoltre, nel delineare e facilitare nuovi percorsi di carriera per le nostre Professioni”.
Stefania Simonetti, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Cremona, ha sollevato la questione delle liste d’attesa: “Riteniamo che un contributo fondamentale nella riduzione delle tempistiche possa venire, ancora una volta, dal coinvolgimento di tutte Professioni Sanitarie. Considerando con attenzione le competenze dei Professionisti, infatti, è possibile distribuire al meglio le prestazioni e il carico di lavoro fra i profili a disposizione”.
I Presidenti hanno infine evidenziato la loro disponibilità a elaborare nuovi modelli organizzativi per il sistema salute, trovando il pronto riscontro degli interlocutori di Regione Lombardia, che hanno proposto di interpellare gli Ordini in appositi tavoli tecnici con le ATS territoriali.
“Sono tanti i fronti su cui possiamo fare la differenza, se posti nelle condizioni di farlo; auspichiamo quindi che il canale comunicativo con il Welfare si consolidi sempre di più” dichiara il Presidente Catania.
“Negli ultimi anni, il confronto con Regione Lombardia ci ha visti in prima linea nei processi decisionali, nonchè legislativi, della sanità regionale” afferma il Presidente Peroni. “Recentemente abbiamo presentato una lista di contributi al Piano Sociosanitario Regionale 2023-2027, sempre con l’intento di massimizzare il nostro impatto positivo sul sistema salute. Lavoreremo affinchè siano accolti, così da poter intervenire là dove c’è più bisogno del nostro aiuto”.
– foto ufficio stampa Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio –
(ITALPRESS).

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Renzi “Chi abbandona la ‘tenda riformista’ regala il Paese alla destra”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ricevo email di persone con il mal di pancia per gli accordi che vengono fatti anche con la sinistra radicale e i Cinque Stelle. Voglio essere molto chiaro, cari amici. Se crediamo nel bipolarismo è evidente che ci si debba alleare con compagni di strada anche lontani dalle nostre idee. Dall’altra parte, del resto, ci sono Vannacci, leghisti e complottisti vari NoVax lollobrigidiani: sono le regole del bipolarismo. Capisco molto bene chi dice: eh ma rischiamo di annacquare il profilo riformista. Di non contare dentro il centrosinistra. Sì, è un rischio reale. Ma il modo per non farsi ‘annacquarè è solo uno: prendere i voti. Lo dico a chi su Twitter annuncia sfaceli, a chi sui social promette rivoluzioni, a chi nelle chat grida il proprio disgusto”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella sue enews. “Se volete incidere, in democrazia, un tweet in meno e un voto in più. Un post in meno e un candidato che prenda voti in più. Uno sfogo in meno e una telefonata all’amico incerto in più. Ve la dico ancora più chiara: gli equilibri della coalizione dipendono dai voti, non dalle chiacchiere”, aggiunge.

“Se i Cinque Stelle e la sinistra radicale prendono il 10% e noi prendiamo l’1%, il problema è nostro, non loro. Se invece riusciamo a fare un buon risultato (come faremo, ne sono certo, non solo in Calabria e Toscana), allora la tenda riformista diventa credibile. E decisiva per la vittoria alle politiche. In democrazia contano i voti. Noi siamo forti e credibili – spiega – perchè quando abbiamo portato il nostro contributo abbiamo fatto la differenza (pensate solo alla differenza nelle elezioni a Genova dopo le regionali in Liguria). Ma adesso ci sono da fare due cose: eleggere consiglieri regionali decisivi e portare le idee dalla Leopolda al Paese. Punto. Tutto il resto è noia. Chi vuole un centrosinistra riformista ci dia una mano. Adesso. Chi abbandona il campo per la presenza di Cinque Stelle e AVS regala il centrosinistra alla sinistra radicale e il Paese alla trimurti Meloni, Salvini, Lollobrigida. E’ chiaro adesso perchè insisto sul fatto che noi siamo decisivi? Se noi facciamo un bel risultato riequilibriamo la coalizione e vinciamo le elezioni. Se noi andiamo male la coalizione scivola a sinistra e perdiamo le elezioni. Tocca a noi. La differenza la fanno i voti, non i tweet”, conclude Renzi.

-Foto: Ipa Agency-

(ITALPRESS).

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Assemblea di Mediobanca boccia l’ops su Banca Generali

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MILANO (ITALPRESS) – L’assemblea degli azionisti di Mediobanca ha respinto la proposta del Cda in merito all’autorizzazione per dare esecuzione all’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali. I favorevoli sono stati pari al 35% del capitale sociale, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da investitori privati; contrari pari al 10% del capitale sociale, sostanzialmente il Gruppo Caltagirone; astenuti pari al 32% del capitale sociale, di cui il 20% Delfin, 5% Casse Previdenziali italiane (Enasarco, Enpam, Forense), 3% investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages), 2% Edizione Holding, 2% Unicredit.
Mediobanca, preso atto dell’esito dell’assemblea, dichiara decaduta l’offerta su Banca Generali.
Per l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, si tratta di “un’opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell’attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca. Risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le
raccomandazioni dei proxy advisors internazionali. Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano. Continueremo ad essere concentrati sull’esecuzione del nostro piano ‘One Brand – One Culturè convinti della superiore generazione di valore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di Mps”, conclude Nagel.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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Zelensky “La Cina non può essere garante della nostra sicurezza”

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KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – La scorsa notte “l’esercito russo ha stabilito uno dei suoi folli anti-record. Ha preso di mira infrastrutture civili, edifici residenziali e la nostra popolazione”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sui social, aggiungendo che “diversi missili sono stati lanciati contro un’azienda di proprietà americana in Transcarpazia. Si trattava di una normale attività civile, sostenuta da investimenti americani, che produceva articoli di uso quotidiano come macchine da caffè. Eppure, era anche un bersaglio per i russi. Questo è molto significativo”, afferma. E sottolinea che “i russi hanno condotto questo attacco come se nulla fosse cambiato, come se non ci fossero sforzi globali per fermare questa guerra. Tutto questo richiede una risposta. Non c’è ancora alcun segnale da parte di Mosca di impegnarsi davvero in negoziati sostanziali e porre fine a questa guerra. E’ necessaria pressione. Sanzioni severe, dazi elevati”.
Parlando con i giornalisti, Zelensky ha indicato Svizzera, Austria o Turchia come possibili sedi per potenziali colloqui di pace con il suo omologo russo Vladimir Putin. No a un possibile ruolo della Cina per garantire la sicurezza dell’Ucraina.
“In primo luogo – ha spiegato Zelensky – la Cina non ci ha aiutato a fermare questa guerra fin dall’inizio. In secondo luogo, la Cina ha aiutato la Russia aprendo il suo mercato dei droni… Non abbiamo bisogno di garanti che non aiutino l’Ucraina e che non l’abbiano aiutata nel momento in cui ne avevamo veramente bisogno”. E l’incontro con Putin, ha concluso Zelensky, sarà possibile “dopo che saranno state concordate garanzie di sicurezza”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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