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Politica

Diritti, Cecchi Paone “L’Ue ci aiuti a realizzare il sogno liberale”

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ROMA (ITALPRESS) – Sui diritti, lo stato dell’arte in Europa “è ottimo, se si escludono Orban e le altre democrazie illiberali. Ad esempio, tutti hanno il matrimonio egualitario, cosa che noi non abbiamo” così come “non c’è la step child adoption” e “non ci sono tante cose che parificano i diritti e i doveri delle varie forme di famiglia”. L’Europa “ci dovrebbe aiutare, con un quadro generale normativo, a realizzare il sogno liberale: ogni persona è autodeterminata nelle sue scelte di vita, di morte, di felicità, di infelicità, di affetto o di sessualità”. Lo ha detto Alessandro Cecchi Paone, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Elezioni Europee 2024” dell’agenzia Italpress e candidato per gli Stati Uniti d’Europa nella circoscrizione Nord Ovest. Perchè sulla scheda c’è scritto anche ‘detto Pavonè? “Abbiamo scoperto che molti pensano che io sia imparentato con Rita Pavone…non c’è nulla di male, ma non è vero. Dato che in molti avrebbero scritto ‘Pavonè sulla scheda, in questo modo non ci saranno problemi”, ha spiegato.
“Mi sono candidato per amore di Emma Bonino, da 25 anni faccio per lei tutte le campagne elettorali e le iniziative collaterali sui diritti umani e civili. I temi sono sempre quelli che noi da 25 anni insieme sosteniamo: diritti civili, diritti umani, integrazione europea, grande difesa del modello liberale occidentale nei confronti dei pericoli che arrivano da altre potenze che si muovono in direzione inversa. Sono i miei contenuti di sempre che entrano sulla scia di un progetto politico di Emma Bonino e quindi dei radicali storici”, ha sottolineato.
Per Cecchi Paone, l’Occidente è “messo in pericolo da un’implosione interna, non da attacchi esterni: abbiamo una tradizione di grande democrazia liberale, dobbiamo difendere questo insieme valoriale e materiale. Gli Stati Uniti d’Europa devono diventare il nuovo ‘condominiò dell’identità occidentale, un’identità per me totalmente positiva e progressiva”.
Su Orban “c’è un problema formale che però diventa anche sostanziale: questa Europa funziona male perchè bisogna fare tutto a titolo unanimistico, non si possono prendere decisioni fondamentali a maggioranza. Quando succede qualcosa come la condanna a Orban sembra che sia successo un fatto gravissimo, invece è normale che in un ‘condominiò continentale, politico e istituzionale si abbiano idee diverse. E’ chiaro che io sono d’accordo con chi ha votato contro Orban, ma dovrebbe diventare normale che, su tutto, l’Europa arrivi a decidere a maggioranza e, se c’è una minoranza, è normale si sia”. Uno dei temi caldi è la transizione ecologica: sappiamo che “costa, e allora bisogna fare come dice Mario Draghi (che Stati Uniti d’Europa chiede di far diventare presidente della Commissione) con un enorme investimento annuale – si parla di 500 miliardi l’anno di debito buono come lo chiama lui per poter aiutare nella transizione le famiglie e le imprese a non subire contraccolpi economici”.
Bisogna “aiutare la transizione, non si può spaventare la gente e dire che nel 2035 dobbiamo buttare le nostre automobili e comprare le elettriche: da quel punto comincia piano piano una sostituzione con incentivi”. Per Cecchi Paone “è inutile protestare che la Cina ci sta colonizzando, perchè noi non abbiamo fatto nessun investimento negli ultimi decenni”, ha ribadito. “Crediamo negli Stati Uniti d’Europa così come i padri fondatori hanno creduto negli Stati Uniti d’America: nel mondo attuale globalizzato ci sono delle misure talmente grandi che devi mettere insieme le forze”.
Sulle nuove tecnologie serve “un grande piano di investimenti”, l’intelligenza artificiale “è un nuovo modo di pensare che cambierà la vita in meglio, se lo governiamo bene”.
Sull’Ucraina, “sono rattristato perchè avevamo capito che potevamo rapidamente aiutarla a difendersi e a ricacciare l’invasore, ma è evidente che non ci si riesce. Dobbiamo passare a una politica sia militare, sia diplomatica di contenimento”, per “fare in modo che l’Ucraina non venga travolta”.
L’idea di Macron su un possibile intervento militare per difendere l’Occidente in Ucraina “indica che forse il nostro sogno di radicare gli Stati Uniti d’Europa è una politica estera europea che non esiste, perchè non esiste una forza di deterrenza”. Sull’idea di una difesa europea “siamo totalmente a favore” perchè “un esercito comune vuol dire ottimizzare 27 spese militari con dei risparmi che vorremmo dare all’istruzione e alla sanità”. Sul conflitto in Medio Oriente “è chiaro che non bisogna ammazzare i palestinesi e che Netanyahu è un personaggio che non piace ai liberali, ma non è neanche sensato dire ‘abbasso Israele, viva i palestinesì, perchè tra l’altro i palestinesi hanno votato in massa Hamas che è un’organizzazione terroristica che ha preso miliardi dall’Occidente per fare scuole, fogne e acquedotti per armarsi e cercare di distruggere in maniera definitiva Israele in quanto stato ebraico, quindi torna il problema di un razzismo inaccettabile che noi abbiamo già vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale”.
Con gli Stati Uniti d’Europa, conclude, “si confermano tanti anni di pace, di prosperità e di diritti che non c’erano prima, si cancella l’orrenda eredità di due guerre mondiali che sono state un inferno e si creano le condizioni perchè questa cosa possa durare nel tempo, possa rafforzarsi e possa migliorare le nuove condizioni di vita delle nuove generazioni”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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Ponte sullo Stretto, Durigon “Risorsa non soltanto per il Sud”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Noi siamo di fronte ad una mancanza di infrastrutture al Sud altissima”. Così Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, a margine del “Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo”, al Teatro Massimo di Palermo.
“Il ponte sullo Stretto – aggiunge – è necessario. E’ una infrastruttura fondamentale, che collegherà l’Italia al mondo. E’ una risorsa non soltanto per il Sud ma anche per tutta l’Italia”.
“E’ determinante avere un’Italia unita e parlare di quelle che possono essere le sinergie tra le due città estreme”, ha sottolineato Durigon.
“Abbiamo un lavoro che è molto in crescita a livello nazionale, col 62% di crescita degli occupati, ossia 24 milioni e 100 mila persone – aggiunge -. Abbiamo adesso la necessità di formare nuove figure. In Sicilia sta crescendo anche la parità di genere, non siamo arrivati ai livelli della media europea però molti passi in avanti sono stati fatti, anche con il nuovo strumento della Zes, con la decontribuzione e gli incentivi sui giovani, è stato fatto un passo fondamentale, i segnali sono molto positivi”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Politica

Autonomia, Calderoli “Alcune funzioni trasferite entro fine anno”

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ROMA (ITALPRESS) – “Parlando di autonomia, io devo dire che non mi sono mai fermato. Nel momento in cui la Corte Costituzionale ha dichiarato che la legge è costituzionalmente legittima, seppur magari leggermente ridimensionata, e nonostante qualcuno che anche dalle mie parti ha cercato di farla passare come un brodino caldo, evidentemente non è così, altrimenti la Corte non sarebbe intervenuta”. Così su Facebook il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.
“Ho delle indicazioni, dei “paletti” da rispettare, ma penso che alcune funzioni potranno essere già trasferite entro la fine dell’anno. E poi tra i temi bisognerà affrontare anche quello della sanità, che è il diritto civile e sociale principale del nostro Paese”, prosegue.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Treccani compie 100 anni, Mattarella visita Istituto Enciclopedia

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ROMA (ITALPRESS) – Fondata il 18 febbraio del 1925 grazie all’iniziativa di Giovanni Treccani degli Alfieri e Giovanni Gentile, l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani nasce con la missione di realizzare, aggiornare, pubblicare e diffondere l’Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti. L’Istituto, che celebra il 21 febbraio i suoi 100 anni di sapere alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo un secolo è ancora un punto di riferimento multidisciplinare dell’eccellenza italiana che accompagna la storia del nostro Paese e ne testimonia l’identità culturale; una realtà poliedrica proiettata verso il futuro, grazie a un modello crossmediale innovativo che poggia su un patrimonio culturale unico di lettere, storia, lingua, arte, scienza, musica, sport e tradizioni. La Treccani è soprattutto una grande comunità di persone che dedicano il proprio impegno a condividere la conoscenza e a favorirne la partecipazione attiva, con la responsabilità di valorizzare un patrimonio umanistico e scientifico inestimabile.
“L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani – ha dichiarato il presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, Carlo Ossola – celebra un secolo di attività durante il quale ha prodotto opere di grande valore culturale, con il contributo di eminenti studiose, studiosi della Nazione e della ricerca internazionale. La nostra storia dimostra quanto sia importante poter contare su una comunità autorevole di intellettuali, che nel corso di questi decenni ha realizzato non solo i volumi che sfogliamo negli scaffali di casa o delle biblioteche, ma anche una piattaforma di consultazione digitale verificata e in continuo aggiornamento. L’impegno della Treccani nella diffusione della conoscenza rappresenta una risposta alla richiesta, urgente e necessaria, di un punto di riferimento autorevole per orientarci in un mondo complesso e frammentato. Rivolgo un ringraziamento particolare a tutte le dipendenti e i dipendenti, collaboratrici e collaboratori che hanno assicurato un contributo essenziale per il successo della Enciclopedia e per l’arricchimento di un catalogo editoriale che rappresenta una risorsa fondamentale del patrimonio culturale italiano”.
Il direttore generale, Massimo Bray, si è detto “particolarmente orgoglioso di poter celebrare i cento anni dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, che ha svolto un ruolo molto importante nella formazione di intere generazioni, e ha saputo fornire gli strumenti indispensabili per la conoscenza e l’interpretazione dei principali eventi che hanno caratterizzato questo secolo. La Treccani ha rappresentato e rappresenta uno dei simboli culturali più rilevanti del Paese ed è riuscita a tenere il passo con i grandi cambiamenti della tecnologia e delle modalità di apprendimento offrendo, oltre ai volumi in formato cartaceo, anche una piattaforma di consultazione digitale, oggi all’avanguardia nel panorama dell’informazione. E’ anche grazie a questa offerta multicanale che l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, forte del suo indiscutibile prestigio, può oggi guardare con grande ottimismo al futuro, consapevole che in questo mondo difficile da interpretare sta crescendo la domanda di un sapere certificato e di qualità, che è la caratteristica fondamentale della Treccani, sinonimo da sempre di eccellenza”. Oggi la Treccani è proiettata verso il futuro grazie a un universo di attività che spaziano dal web – con il portale treccani.it che vanta oltre un milione di pagine visitate al giorno e i profili social che, aggregando i dati di tutte le realtà a marchio Treccani, contano su circa un milione di follower – ai corsi di formazione promossi da Treccani Accademia, alla scuola digitale di italiano per stranieri con Giulia by Treccani, alle collane Treccani Libri, ai percorsi culturali esclusivi curati da Treccani Esperienze, all’editoria scolastica di Treccani Scuola Editrice, ai contenuti e alle piattaforme per il mondo della scuola con Edulia, fino ai progetti di ricerca sul patrimonio culturale immateriale italiano. Una rete commerciale che opera in tutta Italia attraverso 17 agenzie dedicate alla vendita delle opere e dei volumi di pregio, una scuola e una master class di scrittura culturale e i magazine di geopolitica, cultura e attualità completano l’offerta di una istituzione culturale unica nel nostro Paese, riconosciuta di interesse nazionale.
Un museo immaginario per conoscere la Treccani, una galassia del sapere che promuove e stimola confronti e dialoghi e fornisce strumenti utili per comprendere al meglio la complessità del mondo che ci circonda e il concetto di cultura. E’ la mostra “Palazzo Treccani”, in programma a Roma presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana fino al 30 aprile, e inaugurata oggi con un evento istituzionale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Omaggio ai 100 anni dell’Istituto, la mostra “Palazzo Treccani” è un viaggio alla scoperta della Treccani: una istituzione al servizio della cultura e della storia d’Italia dal 1925, una galassia del sapere che supporta e incoraggia il confronto e il dialogo tra le persone, le istituzioni, gli enti e le comunità. La mostra, curata dall’Istituto della Enciclopedia Italiana e progettata da Dotdotdot con il sostegno di MiC Ministero della Cultura, ICAR Istituto Centrale per gli Archivi e il partner Intesa Sanpaolo, è un luogo di cultura aperto e accessibile, uno spazio poliforme e polifonico che promuove la partecipazione attiva dei visitatori attraverso spazi fisici ispirati ai palazzi storici, ampliati e amplificati in digitale per accompagnare alla scoperta di un patrimonio inestimabile e in continua espansione e aggiornamento. Dove cultura e tecnologia vanno di pari passo, per poter raccontare un mondo in perenne evoluzione e cambiamento. Testi, immagini, video, oggetti e opere dialogano e interagiscono con i visitatori ripercorrendo la storia dell’Istituto fondato da Giovanni Treccani, narrandone il presente e immaginandone, per quanto possibile, il futuro. Prime stanze svelate di questo Palazzo in divenire, ospitato all’interno di Palazzo Mattei di Paganica fino al 30 aprile, la galleria e lo studiolo. Il viaggio nella conoscenza inizia da qui.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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