Cronaca
Regione Lazio, al via il Bando Energia per le Pmi
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1 anno fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – E’ stata presentata oggi, a Roma, la nuova misura della Regione Lazio “Efficienza Energetica e Rinnovabili per le Imprese” che sostiene investimenti per il risparmio energetico e per la produzione di energia da fonti rinnovabili delle imprese del Lazio. Hanno partecipato all’incontro Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio e assessore Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione; Elena Palazzo, assessore Turismo, Ambiente, Sport, Cambiamenti climatici, Transizione energetica, Sostenibilità della Regione Lazio; Lorenzo Tagliavanti, presidente Camera di Commercio di Roma; Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura; Fabrizio Penna, capo dipartimento Unità di Missione per il PNRR del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Nel corso della conferenza stampa è stato illustrato il bando, che con una dotazione complessiva di 40 milioni di euro da risorse del Programma FESR 2021-2027, sostiene gli investimenti per il risparmio energetico e per la produzione di energia da fonti rinnovabili delle imprese del Lazio. Il contributo è a fondo perduto.
Ciascun progetto deve essere di importo non inferiore a 150 mila euro con un contributo massimo di 2 milioni di euro per ciascun progetto. Non è previsto un tetto massimo al valore del progetto.
I progetti devono includere investimenti per migliorare l’efficienza energetica dei processi produttivi e/o degli edifici, ai quali possono essere affiancati quelli per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il contributo relativo agli investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili non può superare il 50% del totale finanziabile sull’intero progetto.
Le imprese interessate possono presentare domanda online, tramite la piattaforma GeCoWEB Plus di Lazio Innova. La procedura è a sportello e aprirà lunedì 16 settembre 2024, fino a esaurimento delle risorse disponibili.
“Il bando è il primo strumento attuativo nell’ambito di una strategia energetica integrata che destina circa 160 milioni della nuova Programmazione e che la Regione Lazio mette in campo per la transizione green delle imprese laziali – ha dichiarato la vicepresidente Roberta Angelilli -. Per questo motivo la Regione ha predisposto un insieme di misure che nascono con l’obiettivo di corrispondere a una varietà di bisogni, sia attraverso strumenti finanziari, sia attraverso sovvenzioni a fondo perduto, anche integrabili tra di loro. La Regione Lazio intende offrire una nuova opportunità alle imprese regionali per velocizzare la transizione energetica e renderle dunque maggiormente competitive. Il Bando da 40 milioni punta a coinvolgere le imprese e a generare rilevanti investimenti privati. La Regione Lazio si conferma dunque all’avanguardia nelle strategie per l’efficientamento dei cicli produttivi e degli immobili di pertinenza e per lo sviluppo di nuovi impianti di energia verde”.
“Sono molto soddisfatta del lavoro di squadra svolto in Regione che ci ha permesso, con questo avviso, di stanziare consistenti risorse per accompagnare le nostre imprese verso l’ambizioso obiettivo di renderle più competitive e allo stesso tempo sostenibili attraverso il sostegno per investimenti volti all’efficientamento energetico e alla produzione di energia da fonti rinnovabili – ha spiegato l’assessore Elena Palazzo -. Questo ci consentirà di supportare diverse realtà imprenditoriali del settore produttivo del Lazio”.
“Nello scenario attuale, il bando “Efficienza Energetica e Rinnovabili per le Imprese” rappresenta una sfida cruciale per la nostra politica industriale – ha dichiarato Fabrizio Penna, capo Dipartimento dell’Unità di Missione PNRR presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica -. E’ lo strumento giusto che consentirà alle nostre imprese di intraprendere un percorso virtuoso per vincere la sfida della transizione green, coniugando in maniera sinergica efficienza energetica e produttività, in un’epoca in cui si stanno ridisegnando gli assetti geoeconomici”.
“Oltre agli investimenti in beni strumentali, la misura è diretta anche alla formazione di un nuovo modo di pensare l’energia, che sia orientata sempre più in un’ottica di innovazione, competitività e creazione di valore nel contesto europeo e globale. Con l’approvazione di questo bando, inoltre, si è consolidata la proficua cooperazione tra le Istituzioni del Sistema-Paese, già sperimentata nei mesi precedenti attraverso scambi e interlocuzioni positive sia a livello tecnico, sia a livello politico. L’Italia si impegna così a sostenere attivamente le imprese italiane nella transizione verso un’economia più sostenibile, che favoriscano la promozione, la crescita economica, la tutela dell’ambiente, la coesione sociale e l’efficienza energetica”, ha concluso Penna.
“Le imprese del settore elettrico rappresentate da Elettricità Futura accolgono con grande favore le opportunità aperte dal Bando Energia della Regione Lazio per diffondere i vantaggi dell’energia rinnovabile e dell’efficienza energetica a beneficio della competitività industriale – ha sottolineato Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura -. Questo bando è il primo step di una serie di misure che la Regione ha in programma di avviare per accelerare la transizione ecologica delle aziende sul territorio. Auspico sia d’esempio per le altre Regioni la proattività della Regione Lazio nel promuovere un’efficace azione di sistema che farà da leva agli investimenti privati e a cui si collega anche il Bando CER 2024 della Camera di Commercio di Roma, che mettendo a disposizione voucher per le imprese favorirà la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili”.
Nel corso dell’incontro, la Camera di Commercio di Roma ha presentato il “Bando CER – Comunità Energetiche Rinnovabili 2024”.
“Oggi presentiamo dei bandi che puntano al rafforzamento del sistema delle imprese del Lazio, su un ambito di cruciale rilevanza qual è quello della transizione energetica.
Compito delle Istituzioni è proprio affiancare le imprese specie nei momenti di trasformazione e di difficoltà. Con la Giunta Rocca condividiamo un forte impegno a sostegno della competitività del tessuto imprenditoriale locale. Nello specifico la Camera di Commercio di Roma presenta oggi il bando “CER – Comunità Energetiche Rinnovabili” che punta a favorire l’adozione di strumenti innovativi per la produzione e il consumo energetico da fonti rinnovabili, da parte delle imprese di Roma e provincia. La nostra Istituzione ha stanziato un milione di euro per questa misura, risorse che sono a disposizione per supportare la costituzione delle nuove Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) attraverso contributi a fondo perduto”, ha dichiarato Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma.
– foto ufficio stampa Lazio Innova –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Tajani “Provo dolore per Gaza, la Palestina va costruita”
Pubblicato
52 minuti fa-
27 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Provo dolore per Gaza”. Così, intervistato da Avvenire, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ripete più volte: “Inaccettabile, inaccettabile…”. “Se ci fosse qualcosa in grado di fermare Netanyahu, l’avremmo già fatto e deciso – sottolinea -. Per ora non ascolta noi. Non ascolta Macron. Non ascolta Washington. Attenzione, però: dopo il 7 ottobre, dopo il pogrom, dopo gli orrori che da vicino hanno fatto vedere anche a me, il popolo ebraico sarà anche diviso, ma sulla guerra in gran parte sostiene il governo nel colpire ancora Hamas. Detto questo, secondo noi l’unico modo per far vincere la pace fra Israele e Palestina è interrompere la guerra e tornare alla politica, alla diplomazia”.
Alla domanda se siamo condannati ad essere spettatori inermi, risponde: “Assolutamente no, nessuna rassegnazione. Le nostre parole sono ferme da mesi e le ribadiamo: la reazione di Israele è sproporzionata. Tel Aviv ha vinto la guerra, non c’è alcun motivo per continuare i bombardamenti che uccidono civili. Dobbiamo convincerli a fermarsi. E stiamo facendo di tutto. Ho appena ricevuto un segnale di attenzione: mi ha chiamato il ministro degli Esteri Sàar, mi ha detto che il governo di Gerusalemme ha appena deciso di riattivare la linea elettrica che alimenta un desalinizzatore che tornerà a dare acqua per 900 mila persone. E’ un segnale di amicizia e rispetto il fatto che mi abbia comunicato la decisione. Io con amicizia l’ho invitato a dire al suo governo che devono andare avanti. Devono aprire a tutti gli aiuti alimentari e sanitari: spero che nelle prossime ore possano riprendere gli ingressi del World Food Programme e di Food for Gaza. E’ imperativo che Israele reagisca con urgenza a questa crisi umanitaria”. In merito al riconoscimento della Palestina, commenta: “Io non voglio fare polemica, nè con le opposizioni nè tanto meno con Paesi partner. E soprattutto comprendo lo sgomento dell’opinione pubblica, che spinge alla ricerca di soluzioni immediate. Anche perchè questo dolore io lo vivo in prima persona e lo trasmetto ogni giorno al governo israeliano e ai Paesi arabi che cercano di lavorare alla pace. Ma vorrei che tutti si fermassero a riflettere su un dato: dopo il riconoscimento della Palestina che è stato fatto di recente da parte di questo o quel governo, le cose sono cambiate? Netanyahu non accetta pressioni, questa è la realtà con cui dobbiamo fare i conti. Ma entriamo nel merito del processo che dovrebbe portare al riconoscimento: ad oggi in Palestina esistono due entità separate, Cisgiordania e Gaza, non esiste ancora uno Stato. Noi vogliamo che nasca, che riconosca Israele e che sia riconosciuto da Israele. E siamo disponibili a mettere i nostri contingenti per una missione dell’Onu a guida araba, per raggiungere questo obiettivo. E siamo inoltre totalmente contrari, come d’altra parte l’intero scacchiere internazionale, a ipotesi di un esodo di massa dei palestinesi: devono restare nella loro terra, così come devono restare nella terra che amano i cristiani palestinesi, fattore di moderazione e dialogo indispensabile per la pace”. “Abbiamo interrotto le forniture militari dal 7 ottobre 2023 rispettando la legge italiana – ricorda -. E il ministero della Difesa ha smentito le ultime indiscrezioni di giornali. Se poi parliamo del memorandum, averlo o non averlo, come ho detto, non ferma Netanyahu. O partiamo da questo dato o ci arroventiamo in una guerra di slogan che non avvicinerà la pace nemmeno di un centimetro”. “La comunità Internazionale – spiega Tajani – sta lavorando e fra pochi giorni ci sarà una conferenza all’Onu. Poi bisogna continuare a pressare Israele e bisogna premere su Hamas. L’ultima tornata negoziale è fallita perchè Hamas ha aumentato le richieste sullo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri nelle carceri di Tel Aviv. E’ inaccettabile che Hamas, un gruppo terroristico che non dovrà avere ruolo nel futuro della Palestina, usi la carneficina in atto a fini politici, che usi come scudo la popolazione civile”. Alla domanda se ha provato fastidio nel vedere delle trattative svolgersi nel lusso della Costa Smeralda, risponde: “So che potrebbe sembrare impopolare, capisco anche certi giudizi, però in questo momento, come ministro degli Esteri, mi basta che si tratti. In un grande albergo o in una spelonca”.
Poi, in merito allo scenario russo-ucraino, dichiara: “Confermo le mie valutazioni prudenti: la Russia è in economia di guerra, avrebbe persino problemi sociali nel tornare indietro. L’arma che abbiamo in questo momento è bloccarne i flussi finanziari per rendere difficile a Putin il pagamento delle truppe. Per persuadere il Cremlino che la pace è più conveniente. Ma da Mosca non ci sono segnali che possano incoraggiare”. E all’osservazione di Avvenire se è legittimo dire che i primi sei mesi di Trump sono stati un insuccesso, commenta: “Per nulla. Gli Usa sono un attore determinante per la pace e noi affianchiamo e sosteniamo gli sforzi di pace degli Usa. E a mio avviso sono irresponsabili quelle analisi che vogliono piegare a piccoli tornaconti di politica interna questo momento di enorme crisi internazionale”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Schlein “Premier Meloni ignora crimini di guerra e incoraggia Netanyahu”
Pubblicato
52 minuti fa-
27 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il ragionamento della premier Giorgia Meloni, che si è detta contraria al riconoscimento della Palestina annunciato dal presidente francese Emmanuel Macron, non convince la leader del Pd, Elly Schlein. “Assolutamente no”, commenta in una intervista a la Repubblica, spiegando: “Mi sembra che si sia arrampicata sugli specchi. E’ ‘controproducentè la sua totale accondiscendenza a Trump e Netanyahu, ma in questo modo tradisce la nostra tradizione diplomatica perchè il nostro Paese è sempre stato molto attento alla questione palestinese”. Se lei fosse al governo, il riconoscimento arriverebbe “immediatamente, come hanno già fatto i governi spagnoli, irlandese, norvegese e presto la Francia. Altro che troppo presto, come dice Meloni, dopo sarà troppo tardi e rischia di non esserci più niente da riconoscere.
Questo atto sarebbe proprio un contributo concreto al processo di pace in Medio Oriente, specie di fronte ai crimini di guerra del governo Netanyahu. Noi lo chiediamo con forza da mesi, lo abbiamo chiesto anche da una piazza con trecentomila persone a Roma”.
Elly Schlein bolla come “un’affermazione grave, un falso storico”, la dichiarazione del ministro Tajani che ha sostenuto che il riconoscimento sarebbe sbagliato perchè non ci sarebbe un analogo riconoscimento di Israele da parte palestinese. “Dimentica – commenta – che Israele è già riconosciuto dagli accordi di Oslo del 1993 sottoscritti anche dall’Olp e quindi dall’Anp. Se c’è qualcuno che sta violando quegli accordi è il governo del loro amico e alleato politico Netanyahu, il primo a negare apertamente la prospettiva due popoli-due Stati”.
Alla domanda se un riconoscimento senza condizioni, in questo momento, non suonerebbe come una legittimazione di Hamas e della strage del 7 ottobre? Risponde, “è un’assurdità, perchè è chiaro a tutti che Hamas non possa essere il futuro di Gaza e della Palestina: la nostra condanna del 7 Ottobre è stata nettissima. Dimenticano che c’è un’autorità nazionale palestinese, che certamente si deve riformare e rafforzare, ci sono interlocutori in Palestina diversi da Hamas”.
Ed in merito all’osservazione che quello che sta accadendo a Gaza, secondo la maggioranza di governo, è parte del diritto di Israele all’autodifesa dopo il pogrom del 7 Ottobre, dice: “Autodifesa? Siamo di fronte alla punizione collettiva contro l’intero popolo palestinese, sia a Gaza che in Cisgiordania. L’altro giorno sono stati uccisi sei bambini mentre cercavano dell’acqua e l’esercito israeliano ha parlato di un ‘errore tecnicò. E’ disgustoso e inaccettabile e l’Italia non deve essere complice di questi crimini, perpetrati con crudeltà inaudita”. “E’ evidente a tutti – aggiunge – che siamo di fronte a crimini di guerra inaccettabili da ogni punto di vista e su questi sta anche indagando la Corte penale di giustizia, che va sostenuta nel suo lavoro e non delegittimata come le destre di tutto il mondo stanno facendo. Il governo israeliano porta avanti un disegno criminale di eliminazione e annessione di Gaza e Cisgiordania e sta violando qualsiasi norma del diritto internazionale. C’è in corso una sistematica pulizia etnica, bombardano scuole, ospedali, ambulanze e, lo dice l’Onu, stanno usando la fame come arma di guerra, sparano su chi attende aiuti. Vanno fermati subito”. “Manca una voce forte dell’Unione europea, a cui chiediamo anzitutto un embargo totale alle forniture d’armi e sistemi dual use a Israele e lo stop dell’accordo di partenariato – dichiara -. Basta con il doppio standard insopportabile: difendiamo il diritto internazionale in Ucraina e bisogna farlo anche a Gaza”. Per quanto riguarda il Governo italiano, “finora – dice – sono sempre stati silenti, adesso servono atti concreti come il riconoscimento della Palestina, le sanzioni al governo Netanyhau, la sospensione del memorandum di collaborazione militare con Israele e un embargo totale di armi. Atti che servono a spingere per un cessate il fuoco immediato, lo sblocco degli aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas, della cui sorte a Netanyhau evidentemente poco interessa, e la fine dell’occupazione illegale”. In merito al Pd, “oltre alle pressioni nel parlamento italiano ed europeo, coinvolgeremo i nostri militanti e iscritti nelle 450 feste de l’Unità in tutta Italia per intraprendere ovunque iniziative di solidarietà con la Palestina”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Nell’ultimo mese Sinner si prende la scena su radio e tv
Pubblicato
3 ore fa-
27 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – E’ Jannik Sinner il personaggio più citato sulle radio e tv nazionali nell’ultimo mese: in base al monitoraggio svolto da Mediamonitor.it, piattaforma che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da 40 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato, il trionfatore di Wimbledon ha ottenuto infatti 4.816 menzioni, circa una ogni 9 minuti. Mediamonitor.it ha raccolto le citazioni relative ai personaggi più nominati dalle principali emittenti televisive e radiofoniche, nel periodo compreso fra lunedì 23 giugno e mercoledì 23 luglio.
Alle spalle del campione altoatesino Papa Leone XIV (3.045) che, pochi giorni dopo avere ricevuto a Castel Gandolfo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha chiesto l’immediato cessate il fuoco a Gaza in seguito all’attacco israeliano alla chiesa della Sacra Famiglia. Seguono tre nomi legati al delitto di Garlasco.
Analizzando il periodo compreso fra giovedì 17 e mercoledì 23 luglio, invece, l’indagine di Mediamonitor.it vede fra i personaggi più citati tre protagonisti dell’inchiesta sull’urbanistica milanese.
Chiudono la classifica il giudice Paolo Borsellino (464), ricordato 33 anni dopo la strage di via D’Amelio avvenuta il 19 luglio 1992, e Andrea Cavallari, evaso dal carcere di Bologna e catturato in Spagna dopo avere fatto perdere le sue tracce per due settimane (367).
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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