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Assemblea nazionale Ucid. Partecipazione e democrazia nell’impresa. In cammino verso le Settimane sociali dei cattolici

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Si è conclusa questa mattina la tre giorni di lavori per l’Assemblea nazionale Ucid, presso il Teatro S. Antonino della Cattedrale di Sorrento. L’Unione cristiana imprenditori e dirigenti, realtà che promana dalla Conferenza episcopale italiana e che, con oltre 3mila iscritti nel Paese, promuove la dottrina sociale della Chiesa nel mondo dell’impresa, si è data appuntamento nella cittadina campana per riprendere il dialogo con la Chiesa, le istituzioni e le parti sociali. All’Assemblea riservata ai soci di Ucid ha fatto seguito la giornata aperta al pubblico, dedicata al tema “Partecipazione e democrazia nell’impresa. In cammino verso la 50° edizione delle Settimane sociali dei cattolici italiani”.

Tanti i temi sul piatto: dal welfare aziendale come strumento per sostenere le famiglie alla decarbonizzazione come occasione di competitività fino agli obiettivi di democrazia economica e al coinvolgimento femminile nell’impresa e nel lavoro. Molte le voci del mondo cattolico che si sono susseguite, a partire da quella del presidente di Ucid, Gian Luca Galletti, presidente di Ucid, già Ministro dell’ambiente, che è partito dall’ambito della sostenibilità d’impresa: “fondamentale è il tema di aprire l’impresa alla partecipazione, di renderla davvero strumento di democrazia economica e attore sociale responsabile: lo richiede l’Europa con i criteri ESG che riguardano ambiente, sociale ed equità della governance, ma più ampiamente è un compito che la dottrina sociale da sempre riconosce all’organizzazione aziendale”. Il presidente di Ucid ha pungolato la CEI sul ruolo della Chiesa nel rapporto tra società civile e politica: “serve una scuola di politica orientata al pensiero cattolico perché questo torni a incidere nella società. Vediamo la politica polarizzarsi in opposti estremismi, c’è bisogno di mediazione tra le parti. Ma troppo a lungo la Chiesa ha abbandonato il suo ruolo di formazione e di supporto all’impegno dei laici, così il legame tra Chiesa e società civile si è allentato e la politica ha perso qualità”. Ha subito reagito Mons. Francesco Savino, vicepresidente della CEI: “occorre ricucire questo legame, per riscoprire un metodo di pensare la politica: da De Gasperi, ad Aldo Moro, fino a Dossetti. Imprenditori, professionisti, dirigenti: va sollecitato una partecipazione virtuosa anche nella vita politica”. Sul tema è intervenuto anche l’economista Stefano Zamagni: “un conto è la politica, un altro sono le formazioni partitiche: se si ha chiara questa distinzione una scuola di politica che si basi sul pensiero cattolico può fare bene al Paese, alla sua classe dirigente e al rapporto tra corpi sociali e istituzioni”.

Il dialogo si è spostato poi sul rapporto con il sindacato: “con Cisl abbiamo basi culturali comuni e anche Ucid ha sostenuto la proposta di legge di iniziativa popolare promossa da Cisl sulla partecipazione dei lavoratori all’impresa” ha affermato Galletti. “Le forze parlamentari accelerino sulla proposta di legge sulla partecipazione – ha affermato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra – serve un’alleanza vera tra capitale e lavoro, basata su valori come la centralità della persona, la dignità del lavoro. Si tratta della cultura che abbiamo in comune con Ucid, realtà con cui c’è un legame solido”.

Presentato poi il documento Ucid “Principi di economia civile. Una guida per imprenditori e dirigenti”, pubblicazione promossa da Fabio Storchi, già alla guida di Federmeccanica e presidente Ucid Reggio Emilia e orientata a promuovere un’impresa etica e sostenibile, capace di farsi carico delle aspettative sociali quanto a transizione ambientale, responsabilità sociale ed equità della governance. “A partire dai contenuti del documento vorremmo promuovere un dialogo ampio, che comprenda le istituzioni civili, quelle ecclesiastiche, il mondo accademico e le parti sociali. Le settimane sociali dei cattolici saranno un’occasione per muovere in questo senso” ha spiegato Stefania Brancaccio, segretario generale Ucid.

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Tanti gli ospiti rilevanti della tre giorni, tra gli altri anche Don Antonio Mastantuono, assistente spirituale di Ucid, il Prof. Vincenzo Sanasi d’Arpe, amministratore delegato di Consap, fino ai tanti rappresentanti del territorio campano come Mons. Francesco Alfano, Vescovo di Sorrento, l’Avv. Massimo Coppola, sindaco di Sorrento, Amedeo Manzo, presidente della Bcc di Napoli e Nino Apreda, Presidente di Ucid Campania e Sigrid Marz, presidente Uniapac Europa.

L’Ucid associa in Italia oltre 3.000 imprenditori e dirigenti ispirati alla dottrina sociale della Chiesa ed è emanazione diretta della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).

 

fonte foto uff stampa Ucid

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Crosetto “No all’invio di militari italiani in Ucraina”

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ROMA (ITALPRESS) – “Noi abbiamo sempre detto no all’invio di soldati italiani in Ucraina, anche perché l’Ucraina dispone adesso delle forze armate più forti che esistono in Europa. Sono circa 700.000, ad esempio, gli ucraini che servono nell’esercito e sono riusciti a fermare quella che è considerata l’armata più forte che esiste, cioè quella russa che in su questo momento conta su oltre 1 milione e mezzo di persone. Tutti dicono che l’Ucraina sta perdendo questa guerra, ma l’Ucraina non stava cercando di vincere la guerra contro la Russia. La Russia cerca di invadere e vincere la guerra, l’Ucraina sta solo cercando di difendersi. La cosa che mi colpisce è che la grande armata russa ha conquistato il 2% del territorio ucraino negli ultimi anni di guerra. Quindi adesso loro hanno bisogno soltanto della pace, della tregua e della pace”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, ospite della trasmissione “Ore 14 sera” su Rai2.

“Sono convinto che gli ucraini possano garantirsi da soli la propria sicurezza in futuro, ma la garanzia più grande è quella che gli viene dall’applicazione di un articolo come il numero 5 della NATO, cioè la garanzia di sicurezza che se avvenisse nuovamente un’invasione come quella che c’è stata interverrebbero tutti quelli che si sono impegnati. In primis gli Stati Uniti, che poi sono gli unici che hanno una vera capacità di deterrenza nei confronti della Russia, cioè quelli che fanno paura veramente alla Russia in caso di intervento – ha spiegato -. Questi sono i punti su cui si sta discutendo anche in queste ore e in questi giorni e mi auguro in qualche modo di riuscire anche qua, come abbiamo fatto a Gaza, non a trovare la migliore delle soluzioni possibili, ma aver tirare fuori un bandolo per iniziare a srotolare una matassa che diventa ogni giorno più complicata”. Secondo il ministro, “ogni giorno in Ucraina muoiono 1.000 – 1.500 persone ogni giorno da 4 anni e ogni giorno senza interruzione cadono sull’Ucraina centinaia di missili, di bombe, di razzi, di droni. A noi dà fastidio e ci ha stufato parlare della guerra in Ucraina. Pensi a quelle popolazioni che, ad esempio, adesso affrontano uno degli inverni più duri che esistono in Europa, avendo perso il 90% della capacità energetica, della luce e del gas. E ogni giorno gli attacchi russi sono principalmente su obiettivi civili, neanche su quelli militari. Il 93% degli attacchi che sono stati ieri sono stati su obiettivi civili”.

“Quindi siamo di fronte a una tragedia nella quale sono morti oltre un milione e 100mila russi e 700.000 uraini, proporzioni da Prima Guerra Mondiale. Una tragedia che va avanti ogni giorno e va fermata in qualunque modo, anche precario, e poi va costruita poco per volta la possibilità di una pace e di una vita normale per quel popolo che non ha fatto nulla per meritarsi una guerra in casa”, ha concluso il ministro.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Ucraina, Tajani “Nessuna alternativa al piano di Trump, ma il linguaggio volgare di Putin non aiuta”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non è un periodo facile, ci sono due guerre in corso: a Gaza c’è il cessate il fuoco, mi auguro che ci si possa arrivare in tempi rapidi anche in Ucraina ma non è affatto semplice. Si sta lavorando, credo che Trump ce la stia mettendo tutta per arrivare a un accordo: non è facile perché ci sono interessi contrapposti, soprattutto per quanto riguarda il Donbass la Russia lo vuole tutto, anche la parte che non è arrivata a conquistare”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Dritto e rovescio.

“Non credo ci sia un’alternativa al piano Trump, l’unica possibilità è quella della mediazione degli Stati Uniti – continua Tajani, – Come abbiamo avuto un buon risultato finora in Medio Oriente, così credo si possa ottenere con la Russia. L’Italia sta assecondando il lavoro americano, credo sia l’unica chance che abbiamo per arrivare a un accordo: sosteniamo l’Ucraina perché è un paese invaso, ma bisogna arrivare alla pace il prima possibile. Nessun occidentale ha mai usato il linguaggio di Putin: possono esserci toni forti, ma dire che sono tutti maiali non mi pare una dichiarazione da capo di Stato. Noi non siamo in guerra con la Russia, abbiamo solo detto che bisogna difendere l’integrità territoriale dell’Ucraina: il linguaggio volgare non aiuta a ricucire”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Palazzo Chigi “Su accordo Mercosur Governo pronto dopo risposte ad agricoltori”

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ROMA (ITALPRESS) – “In merito all’accordo sul Mercosur, come già dichiarato in Parlamento dal presidente Meloni e ribadito anche al presidente del Brasile Lula, il governo italiano è pronto a sottoscrivere l’intesa non appena verranno fornite le risposte necessarie agli agricoltori, che dipendono dalle decisioni della Commissione europea e possono essere definite in tempi brevi”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi.

Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, aveva riferito in un punto stampa a Brasilia di aver avuto una conversazione con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Secondo Lula, al centro del colloquio è stato l’accordo Ue-Mercosur. “Mi ha detto che non è contraria all’accordo”, ha detto Lula, aggiungendo che Meloni avrebbe chiesto però di “pazientare” al massimo un mese, a causa della contrarietà degli agricoltori italiani all’accordo. Sempre secondo Lula, Meloni avrebbe detto di essere convinta di poter convincere la categoria ad accettare l’intesa.

– foto IPA Agency

(ITALPRESS).

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