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Cronaca

Meloni “Il premierato rafforza il potere dei cittadini”

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ROMA (ITALPRESS) – “Io francamente non ho letto, differentemente da quello che hanno fatto altri, nelle parole del Presidente della Repubblica un attacco al Governo. E penso che non si faccia un favore alle istituzioni di questa nazione e al ruolo del Presidente della Repubblica se ogni cosa che dice viene strumentalizzata come se fosse il capo dell’opposizione”. Lo dice il premier Giorgia Meloni ospite di Paolo Del Debbio a “Dritto e Rovescio”, in onda questa sera, in prima serata su Retequattro,
“Il discorso del Presidente della Repubblica era un discorso sulla democrazia, era un discorso molto alto ed è un discorso che io condivido perchè è vero che nelle democrazie non esiste un assolutismo nei poteri – aggiunge -. Non esiste neanche un assolutismo nella maggioranza, è per questo che ci sono dei pesi e dei contrappesi nei sistemi democratici. Però, per quelli che da sinistra esultano allo stadio, strumentalizzando le parole del Presidente della Repubblica, mi corre l’obbligo di dire che se non esiste un assolutismo della maggioranza, figuriamoci se può esistere un assolutismo della minoranza, che è quello che abbiamo purtroppo visto quando al Governo c’era la sinistra”.
“Abbiamo visto gente che perdeva le elezioni, che arrivava nonostante avesse perso le elezioni al Governo e che alla fine ti diceva pure se potevi o non potevi uscire di casa: quello è assolutismo dei poteri ed è il problema che la sinistra ha con questa riforma perchè lei prima diceva ‘Se si modificano i poteri del Presidente del Consiglio…’ ma noi non modifichiamo i poteri del Presidente del Consiglio. L’unico potere che noi modifichiamo è quello dei cittadini che scelgono il Presidente del Consiglio perchè invece di essere deciso dai partiti nel Palazzo viene scelto direttamente dai cittadini – conclude Meloni -. E’ l’unico potere che si rafforza ma i poteri del Presidente del Consiglio rimangono gli stessi ed e questo che spaventa la sinistra. Loro non lo possono dire ma il problema è questo, il problema è che se decidono i cittadini loro probabilmente non possono più governare quando perdono le elezioni. Quindi il loro problema non è l’ ‘uomo solo al comandò ma è il rischio di non avere più un sistema nel quale c’è il Pd solo al comando. Credo che sia un problema della sinistra e non un problema degli italiani”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Torino-Roma 0-2, giallorossi in Europa League

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ROMA (ITALPRESS) – In quella che dovrebbe essere la ultima partita da allenatore di Claudio Ranieri, la Roma batte 2-0 i granata all’Olimpico Grande Torino ma deve rinunciare al sogno Champions League, vista la vittoria della Juventus sul campo del Venezia. L’eredità del tecnico testaccino al suo misterioso erede è quindi l’Europa League. Un risultato importante, visto il dodicesimo posto occupato dalla squadra giallorossa al momento dell’arrivo sulla panchina del futuro advisor dei Friedkin. La Roma fa il suo, ma non basta. Dopo i due boati dello spicchio di tifosi giallorossi per le buone notizie da Venezia (gol dei padroni di casa e annullamento dell’1-1 bianconero), al 18′ la Roma sblocca il risultato. Dembelè stende in area Saelemaekers e a Di Bello non serve il Var per accorgersi del fallo da rigore. Dagli undici metri si presenta Paredes che realizza il suo quarto gol stagionale. Sotto di una rete il Toro alza la pressione e guadagna campo. La Roma arretra il baricentro, infiacchita forse anche dalla notizia della rimonta juventina al ‘Penzò, ma nel primo tempo i giallorossi concedono ai granata una conclusione dalla distanza di Vlasic, facilmente bloccata da Svilar.
All’intervallo Ranieri non fa cambi e conferma l’inedito 4-3-2-1 di partenza con Shomurodov unico riferimento in attacco con Soulè e Saelemaekers a supporto. Sono proprio i due trequartisti a costruire la rete del raddoppio giallorosso: Soulè crossa dalla destra, Saelemaekers si libera della marcatura di Dembelè e di testa firma il 2-0, proprio mentre un altro boato accompagna il nuovo pareggio del Venezia. Al 65′ la Roma sfiora il tris: Angelino apre una prateria per Soulè che calcia col mancino e scheggia la traversa. Nel finale c’è spazio per un gol annullato a Cristante per un fuorigioco di Angelino e per l’ingresso in campo di Hummels, anche lui pronto ad appendere gli scarpini al chiodo. La festa però è a metà: la Juventus vince a Venezia e va in Champions. La Roma “si accontenta” dell’Europa League e dell’uscita dalle coppe della Lazio.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Lazio-Lecce 0-1: biancocelesti fuori dalle coppe, salentini salvi

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ROMA (ITALPRESS) – La Lazio è fuori dalle coppe; il Lecce si guadagna un’altra stagione in Serie A. Sono questi i verdetti emersi dalla sfida dell’Olimpico dell’ultima giornata di campionato. Per i biancocelesti, quindi, si concretizza lo scenario peggiore: sconfitta per 1-0 e, in virtù delle vittorie di Juventus, Roma e Fiorentina, settimo posto che non basta nemmeno per la Conference League. In festa invece i salentini, che hanno giocato tutta la ripresa in inferiorità numerica. Uomo partita è stato Coulibaly.
Una stagione che si chiude malissimo per la Lazio, specchio dei tre mesi e mezzo senza vittorie davanti al proprio pubblico. Baroni, squalificato e sostituito in panchina dal vice Del Rosso, conferma Isaksen dal 1′ facendo partire Pedro dalla panchina. Giampaolo, invece, sceglie Pierotti, Berisha e Karlsson dietro a Krstovic. E iniziano meglio proprio gli ospiti, che si fanno vedere due volte con Gaspar e poi con un tiro di Gallo deviato da Guendouzi.
La Lazio fatica a trovare trame interessanti per merito dell’ottimo lavoro del Lecce in fase di non possesso. La partita si accende nel finale di primo tempo: ospiti avanti al 43′ con Coulibaly, che prima recupera palla su un tocco errato di Gila e poi batte Mandas in uscita dopo aver ricevuto da Krstovic. Al 47′, però, Pierotti commette un’ingenuità facendo fallo su Tavares e meritandosi il secondo giallo, lasciando i suoi in dieci. L’uomo in più e l’ingresso di Pedro fanno sì che sia la Lazio a spingere fin da inizio ripresa. Ma Falcone sembra insuperabile mettendosi in mostra con due grandi parate, prima su Guendouzi e poi su un colpo di testa a colpo sicuro di Castellanos. Anche un pò di sfortuna per i biancocelesti, con un piazzato di Pedro che esce di pochissimo e un tiro di Gila che termina alto non di molto dopo una deviazione. Baschirotto rischia un autogol per anticipare Vecino, colpendo la traversa, poi Falcone dice ancora di no a Pedro. I minuti passano, la carica della Lazio cala sempre più e, anzi, è il Lecce a farsi vedere avanti. Il risultato non cambia più e il settore ospiti, gremitissimo, può far festa. Emblema della delusione della Lazio, invece, è l’espulsione diretta di Romagnoli, arrivata poco prima del triplice fischio. Strana festa giallorossa all’Olimpico: salentini salvi e Roma in Europa League.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Udinese-Fiorentina 2-3, viola in Conference League

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UDINE (ITALPRESS) – La Fiorentina vince ad Udine ed approda per la quarta volta consecutiva alla Conference League. Grazie ad una ripresa tutto cuore i viola ribaltano il gol di Lucca e vincono allo sprint contro i friulani in 10 dal 40′ del primo tempo per l’ingenua espulsione di Bijol. Pronti via, lancio lungo di De Gea per Kean che rientra sul destro e tira in porta. L’urlo viola viene annullaton dalla segnalazione di fuorigioco. I toscani premono per sbloccare il risultato. Kabasele salva su cross di Dodo, Karlstrom non inquadra la porta di testa (19′), le due squadre respirano dopo tanto correre. Al 26′ Lucca sfrutta un rimpallo favorevole e, calciando di prima intenzione col sinistro, batte De Gea. La Fiorentina subisce il contraccolpo del gol. Solet spara (33′) dalla distanza per Kean il quale non trova la porta da buona posizione. Al 40′ una possibile svolta nel match con l’espulsione di Bijol per doppia ammonizione. I toscani premono, al 42′ Mandragora sforna l’ennesimo assist, Kean è devastante, il palo salva i friulani poi si alza una bandierina e tutto si ferma. Il primo tempo si chiude con un assist di Fagioli per Kean, col.po di testa debole. Nella ripresa Fagioli risolve subito un batti e ribatti nell’area di rigore friulana, battendo Okoye con una conclusione potente. Primo gol con la Fiorentina per lui. Dodò (11′) viene murato da Solet ma subito dopo Richardson lascia sul posto Ehizibue: cross in mezzo per uno spettacolare colpo di tacco di Comuzzo che porta avanti i viola. Immediata la reazione dell’Udinese. Angolo di Atta, Lucca tocca, Gosens non rinvia, Kabasele infila in rete. La Fiorentina si riversa in attacco. Mari e Beltran sprecano, Okoye ferma Kean, il tiro di Mandragora è centrale (35′). Due minuti ancora e Fagioli lancia Gosens che crossa, Kean tira, Zemura devia e Okoye è beffato: 2-3.

– Foto: Image –

(ITALPRESS)

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