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Cronaca

CONSORZIO VINI OLTREPÒ PAVESE, IL RINNOVAMENTO SI ATTUA A TEMPO DI RECORD: SI DIMETTONO 5 CONSIGLIERI IMBOTTIGLIATORI. LA TERAPIA FUNZIONA: E’ LA FINE DELLE EGEMONIE DEL PASSATO

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di Emanuele Bottiroli
Stavolta nell’Oltrepò del vino non saranno solo una rivoluzione e un risanamento a parole. Gli esponenti delle passate gestioni del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese nella terra degli scandali, dei mugugni, del disvalore uve-vini-terreni e delle svolte da Gattopardo hanno rassegnato in blocco le loro dimissioni: Renato Guarini, titolare della Losito e Guarini recentemente al centro di una maxi inchiesta giornalistica del team RAI di Report, Quirico Decordi, che a Motta Baluffi (a 100 chilometri dai vigneti oltrepadani) è titolare della Vinicola Decordi e noto per i suoi aforismi, Pierpaolo Vanzini, titolare dell’azienda Vanzini che fa Charmat extra dry nella terra del Metodo Classico extra brut e da tempo prezioso “ufficiale di collegamento” di categoria, Federico Defilippi, titolare della Defilippi Fabbio (scritto così non è un refuso Ndr) molto noto anche per la sua vitalità social, e Valeria Vercesi, titolare della società agricola Cantina Vercesi Nando e figlio Maurizio, hanno sentito che per loro non c’era più spazio e hanno tolto il disturbo sbattendo la porta. I big fra i dimissionari erano in Consorzio dall’era di Livio Cagnoni, che ha reso noto l’Oltrepò per l’inchiesta sul falso Pinot grigio IGT: danno reputazionale enorme per il quale in Consorzio nessuno degli  storici amministratori ha mai pensato di chiedere conto sul piano legale o con azioni di responsabilità, attuando invece varie campagne per non cambiare nessuno dei fondamentali che avevano costituito la radice dello scandalo (tanto è vero che nonostante gli annunci reiterati negli ultimi 5 anni i disciplinari di produzione IGT Provincia di Pavia prevedono ancora praticamente le rese fantascientifiche dell’era Cagnoni, quando ci si scandalizzava giustamente per il “vino di carta” e le inchieste che ne scaturirono). E pensare che i big tra gli attuali dimissionari si sono seduti per anni accanto a Cagnoni nella sala consiliare del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese essendo in quella sede suoi pari (una testa un voto). E come votavano? Male, a giudicare dai valori dei terreni all’ettaro in Oltrepò, dal prezzo di mercato degli sfusi e dalla profonda crisi del Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC, crollato nei volumi. Le dimissioni irrevocabili del quintetto sono arrivate venerdì 5 luglio, a meno di 5 mesi dall’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese presieduto da Francesca Seralvo e voluto dal CEO di Terre d’Oltrepò, Umberto Callegari, nel dialogo con il presidente di Torrevilla, Massimo Barbieri, che avevano dato vita a un patto forte con i produttori di filiera della prima zona di produzione della Lombardia. Il giorno dopo il voto assembleare si era spiegato che non ci sarebbero più state egemonie, timori reverenziali o rendite da posizione e che i produttori sarebbero tornati al centro, così come le strategie per creare valore e dare standing alla zona di produzione che è sì vero che ha scritto pagine indelebili nella storia dell’enologia italiana ma che faticava a scrivere presente e, soprattutto, futuro. Certo nessuno si aspettava che la rivoluzione Callegari-Seralvo-Barbieri e del nuovo consiglio sarebbe stata così rapida, dopo anni di tergiversare, di tatticismi e di disallineamento. Ora gli schieramenti sono pienamente a fuoco. Per spiegare la loro decisione i dimissionari hanno fatto diramare una nota stampa dall’ufficio stampa della Losito e Guarini in cui si legge: “Sono mesi che assistiamo a una gestione del Consorzio, da parte della presidenza e di alcuni membri del Cda, opaca e governata da logiche riconducibili a interessi particolari di qualche azienda, contrarie al rispetto dell’interesse collettivo di tutto il territorio che il Consorzio dovrebbe tutelare – dichiarano i dimissionari – dove è stato mortificato il ruolo del CdA, ridotto a mero luogo di ratifica di decisioni prese in altre sedi, e sono stati adottati provvedimenti che rischiano di portare verso un preoccupante dissesto finanziario”. Praticamente si attribuiscono a 5 mesi di lavoro del nuovo corso tematiche che, se veritiere e confermate, chiamerebbero in causa proprio gli stessi dimissionari che fino ad oggi sono stati consiglieri d’amministrazione e molti dei quali siedono in Consorzio fin dall’era di Livio Cagnoni. “È stata una decisione sofferta e un passo importante – dichiarano ancora i dimissionari – che abbiamo cercato in tutti i modi di evitare e che non avremmo voluto adottare, ma che oggi diventa necessaria non solo per tutelare le nostre persone in quanto componenti dell’organo di gestione del Consorzio davanti a pratiche e comportamenti contrari alle regole dettate dallo statuto, ma anche per dare un segnale inequivocabile sulla necessità di cambiare rotta, restituendo al Cda il ruolo di governo del Consorzio che deve mirare alla tutela e salvaguardia degli interessi collettivi di tutti i produttori del territorio”. In sintesi – traspare tra le righe – non piace che oggi le decisioni maturino con una diversa filiera e una nuova governance che non attribuisce più alcuna “golden share” di categoria e che al contrario sulle decisioni da prendere pondera bene ogni passo. La risposta ufficiale del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese non si è fatta attendere: “La Presidenza del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese desidera ribadire con forza i propri obiettivi di trasparenza, etica e lealtà tra tutti gli associati. Il nostro impegno è rivolto a garantire una gestione trasparente, rispettosa delle norme di legge e focalizzata sull’interesse collettivo di tutte le categorie rappresentate dal Consorzio. Il nostro Consiglio di Amministrazione ha intrapreso un percorso volto a rendere l’azione del Consorzio sempre più efficiente ed efficace, adottando decisioni strategiche per il raggiungimento dei fini istituzionali. Queste decisioni – spiega il Consorzio – mirano a valorizzare le varie denominazioni del territorio e a sostenere le imprese della filiera vitivinicola che operano con serietà e impegno nell’Oltrepò Pavese. Riteniamo imprescindibile l’adesione a principi di lealtà commerciale, rispetto delle norme e correttezza professionale. Il Consorzio promuove un ambiente di collaborazione e unità, in cui ogni comportamento deve contribuire alla valorizzazione dell’immagine e del prestigio delle nostre denominazioni. Ogni consorziato – si legge nel comunicato del Consorzio – è tenuto a rispettare questi principi, sanciti dallo Statuto del Consorzio, per garantire l’armonia e il successo collettivo. Le aziende dimissionarie rappresentano la sola fase dell’imbottigliamento di tutta la filiera, che rappresenta ora il vero focus di tutela e promozione del Consorzio, talune nemmeno presenti sul territorio e rappresentano in termini di rappresentatività della produzione DOC/DOCG solo il 12,4%”. Il comunicato prosegue: “Inoltre, stiamo già lavorando per dare una forma più moderna e performante al Consorzio, con una nuova direzione volta alla valorizzazione della filiera e della qualità. Il nostro obiettivo è riportare l’Oltrepò Pavese al prestigio che avrebbe sempre dovuto avere, attraverso un rinnovato impegno per l’eccellenza e l’innovazione. Il Consiglio di Amministrazione, con il sostegno della maggioranza dei suoi membri, continuerà a lavorare con determinazione per il bene comune di tutti i consorziati, superando ogni ostacolo che si opponga al progresso e alla crescita del Consorzio. Il nostro obiettivo rimane quello di promuovere e valorizzare le eccellenze del nostro territorio, assicurando che ogni azione intrapresa sia volta a realizzare gli scopi istituzionali per cui il Consorzio è nato”. A fronte di questo scambio e di queste dimissioni, che confermano un cambiamento in atto a tempo record, ieri ha pensato d’intervenire con un comunicato a partita aperta l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, in cui si legge: “Il sistema vitivinicolo dell’Oltrepò Pavese rappresenta un pilastro dell’agroalimentare lombardo e credo sia nell’interesse di tutti che quanto accade in queste ore all’interno del Consorzio di Tutela sia il prima possibile oggetto di un confronto con le istituzioni. Regione Lombardia è da sempre a fianco di questo mondo e per questo ci attiveremo da subito per un confronto rapido e mi auguro risolutivo con i rappresentanti del settore vinicolo pavese. Già nei prossimi giorni – prosegue Beduschi – mi recherò presso la sede del Consorzio per fare sentire la presenza di Regione Lombardia e soprattutto per proseguire con l’ascolto e il sostegno, che da parte nostra non è mai mancato. Il mondo del vino lombardo sta vivendo un periodo di crescita, soprattutto sui mercati internazionali, che è simbolo di quanto potenziale è ancora in grado di esprimere. Lo deve fare insieme, ragionando come sistema: un sistema di cui l’Oltrepò è parte integrante”. Parole che mostrano la distanza del mondo politico che non ha ancora scelto da che parte schierare l’istituzione e che non sembra aver compreso come sia impossibile far convivere interessi tanto divergenti nella medesima stanza dei bottoni, specie a causa della spavalderia di chi si è sentito con lo scettro in mano per tanto tempo. Il nuovo Consorzio – sembra di capire – prosegue il suo cammino sulla strada di un’autorevolezza da ricostruire.

Cronaca

Il Napoli cade a Como e l’Inter sorride, sorpasso in testa

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COMO (ITALPRESS) – Sconfitta pesante per il Napoli, che cade 2-1 al Sinigaglia contro il Como di Cesc Fabregas, cedendo così la testa della classifica all’Inter in attesa dello scontro diretto con i nerazzurri del prossimo 1 marzo. L’autogol di Rrahmani e la rete di Diao a condannare i partenopei alla sconfitta, con il vano momentaneo pareggio siglato da Raspadori che non ha però dato quella scossa che serviva all’undici di Antonio Conte.
La partita cambia subito, dopo appena sette minuti, quando su una rimessa laterale in favore del Napoli Rrahmani riceve il pallone e lo gira senza guardare verso Meret, cogliendolo impreparato fuori dallo specchio della porta e realizzando un clamoroso autogol. Scivolone che gli azzurri recupereranno però al 17′, sfruttando l’errore commesso stavolta da Kempf, che si fa sorprendere in pressione da Raspadori e gli concede lo spazio per battere Butez con il destro. Pareggio al Sinigaglia e tante imprecisioni da parte delle due squadre nella prima mezz’ora di gioco, con il ritmo della gara che va assestandosi fino all’intervallo.
Partita equilibrata e fatta di tanti duelli, che nella ripresa si intensificano e portano ad una risalita da parte del Como, rispetto alla quale Conte reagisce con gli ingressi di Simeone e Anguissa. Napoli che riprende così il controllo del centrocampo, facendosi pericoloso al 66′, sul servizio verticale di Raspadori per McTominay che dentro l’area calcia forte trovando il gran riflesso di Butez. La squadra di Fabregas non cambia però il suo approccio offensivo, che paga con il gol del sorpasso a tredici dal 90′, grazie al suggerimento di Nico Paz per il destro a incrociare di Diao, sul quale Meret non riesce a intervenire in tuffo. Napoli che si getta così in avanti in cerca del pareggio, ma il Como è compatto e attento nella gestione dei cinque minuti di recupero finali che fanno da epilogo alla sfida, che allontana così i biancoblù dalla zona retrocessione e mette una lunghezza di distanza tra il Napoli, secondo a 56 punti, e l’Inter di Simone Inzaghi. A sei giorni dalla supersfida del Maradona.

– foto Image –
(ITALPRESS).

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Papa “Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli”

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ROMA (ITALPRESS) – “La notte è trascorsa tranquilla e il Papa ha riposato”. Lo si legge in una nota della Santa Sede sulle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma in prognosi riservata. Nel tardo pomeriggio è atteso un nuovo bollettino medico.

“Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia! Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per l’attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate”. Così Papa Francesco nel testo preparato per l’Angelus di questa VII Domenica del Tempo Ordinario letto a conclusione della Santa Messa in occasione del Giubileo dei Diaconi. “In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me” conclude il Santo Padre.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Papa “Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli”

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ROMA (ITALPRESS) – “Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia! Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per l’attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate”. Così Papa Francesco nel testo preparato per l’Angelus di questa VII Domenica del Tempo Ordinario letto a conclusione della Santa Messa in occasione del Giubileo dei Diaconi. “In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me” conclude il Santo Padre.

foto: IPA Agency

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