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Economia

Accordo tra Intesa Sanpaolo e Acea, 20 miliardi per nuovi investimenti

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ROMA (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo e ACEA hanno firmato il primo accordo nazionale per la salvaguardia e la gestione sostenibile dell’acqua nei processi produttivi delle aziende, anche in relazione alle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Un accordo che prevede lo stanziamento di circa 4,4 miliardi di euro per tutelare la risorsa idrica. La prima banca italiana e il primo operatore idrico a livello nazionale puntano a sviluppare nuove iniziative sistemiche con soluzioni innovative che hanno l’obiettivo di favorire un uso efficiente della risorsa acqua attraverso forme di advisory tecnologica, insieme ad investimenti per il riuso delle acque depurate all’interno delle cosiddette comunità idriche, con impatti positivi per l’ambiente, i territori e le imprese stesse che potranno stabilizzare il proprio approvvigionamento di acqua.
A tal fine Intesa Sanpaolo metterà a disposizione 20 miliardi di Euro per supportare le iniziative delle aziende e degli operatori della filiera idrica, nell’ambito del più ampio plafond creditizio di 410 miliardi di euro annunciati dal CEO Carlo Messina per nuovi finanziamenti a sostegno delle iniziative del PNRR.
L’accordo è stato presentato a Roma alla presenza di Fabrizio Palermo, amministratore delegato ACEA, Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo e Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking Intesa Sanpaolo. Sono inoltre intervenuti Laura Campanini, Responsabile Local Public Finance Research Department Intesa Sanpaolo e Alessandro Leto, senior advisor ACEA che hanno presentato lo studio congiunto ‘L’opportunità del riuso delle acque reflue depuratè, mentre Marco Pastorello, responsabile CEO Office di ACEA ha illustrato i principi generali di questa collaborazione volta a incentivare comportamenti virtuosi in termini di sostenibilità. In chiusura l’intervento di Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, che ha rappresentato la rilevanza di una scelta responsabile dell’utilizzo della risorsa idrica per la competitività del sistema imprenditoriale.
Grazie all’accordo, Intesa Sanpaolo e ACEA opereranno ciascuna con le proprie competenze e risorse per: Offrire servizi e prodotti dedicati a supporto degli investimenti, come la soluzione finanziaria SLoan Progetti Green per potenziare la trasformazione del modello di gestione della risorsa idrica: creazione di infrastrutture sostenibili per la produzione di acqua pulita o potabile, incentivare costruzione e ammodernamento strutture per il trattamento delle acqua reflue, interventi per fronteggiare eventi dovuti al cambiamento climatico tramite sistemi di drenaggio delle acque fluviali e altre forme di mitigazione delle inondazioni; Accesso a servizi di advisory alle aziende interessate ad interventi infrastrutturali facilitando la diffusione e l’adozione di tecnologie finalizzate alla valorizzazione della risorsa idrica da mettere a disposizione delle imprese, in particolare quelle operanti nei settori agricoli e industriali. Attraverso il Programma Sviluppo Filiere di Intesa Sanpaolo verrà offerto supporto ai progetti in chiave di gestione sostenibile all’intera filiera idrica. Verranno mappati gli attori strategici, le priorità e i bisogni, così da supportare efficacemente investimenti, progetti di innovazione e miglioramento del profilo economico-finanziario; Grazie alla piattaforma gratuita Incent Now, verrà facilitato l’accesso delle aziende ai bandi europei e nazionali, in particolari quelli legati al PNRR; Collaborazione nell’ambito della ricerca e della formazione al fine di diffondere una cultura sull’utilizzo sostenibile delle acque attraverso un’attività strutturata di divulgazione e informazione con la pubblicazione di un Osservatorio sul settore idrico; Sostenere lo sviluppo di figure professionali adeguate promuovendo lo sviluppo di competenze nella “Water economy”; Favorire il recupero dell’acqua tramite la promozione di “comunità idriche”, garantire un riutilizzo dell’acqua sempre più efficiente, e sviluppare una rete di distribuzione locale per fornire l’acqua depurata ai distretti agricoli e industriali limitrofi con interventi di adattamento degli impianti produttivi per garantire il pieno e corretto utilizzo della risorsa idrica trattata.
Il primo numero dell’Osservatorio sul settore idrico di ACEA e Intesa Sanpaolo, è dedicato al tema del riuso delle acque reflue depurate, pratica che potrebbe contribuire significativamente alla riduzione dello stress idrico. Il Report analizza la situazione attuale e i vincoli che ne condizionano una maggiore diffusione. Nei prossimi numeri dell’Osservatorio saranno analizzati gli altri grandi “nodi”, infrastrutturali, normativi e culturali che rallentano il raggiungimento del livello di “Water Security” di cui ha bisogno il Paese.
“La collaborazione con ACEA, oltre alla nostra disponibilità di credito da 20 miliardi per gli investimenti, stimola una nuova cultura della responsabilità – industriale, economica e personale di ciascuno – per un uso sostenibile ma soprattutto per il riuso delle risorse idriche, superando la logica della gestione emergenziale verso una prospettiva di riduzione degli sprechi e circolare – commenta Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo -. E’ nostro comune obiettivo attivare tutti gli investimenti e le leve possibili per efficientare presto le infrastrutture idriche del Paese, incentivare processi produttivi in logica circolare e sostenibile, favorire le comunità idriche. L’impegno del Gruppo Intesa Sanpaolo è avviato da tempo verso la transizione ecologica, energetica e digitale grazie alle sinergie tra Banca dei Territori e Divisione IMI CIB e viene rafforzato oggi insieme al sistema delle imprese e ai partner industriali che ci accompagnano, consapevoli che efficienza e sostenibilità sono determinanti per lo sviluppo sociale ed economico, anche alla luce dei cambiamenti climatici e della riduzione di risorse disponibili”.
“L’accordo sottoscritto oggi segna un ulteriore passo verso la crescita e lo sviluppo sostenibile di un settore fondamentale per il nostro tessuto industriale e la collettività – ha commentato Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking Intesa Sanpaolo -. Inoltre, chi investe in infrastrutture dedicate al settore idrico ha dimostrato un interesse crescente, anche nel nostro Paese; gli investimenti, infatti, sono aumentati del 15% nel 2021, con un incremento previsto del 10% annuo fino al 2025, soprattutto grazie a progetti di modernizzazione delle infrastrutture e dall’adozione di tecnologie digitali e sostenibili. La nostra Divisione è in grado di garantire un elevato grado di specializzazione e di personalizzazione alle aziende e alle utilities del settore che intendono promuovere investimenti green, circular e digitali per una gestione efficiente e sostenibile dell’intera filiera, così da attrarre anche fondi internazionali. Ciò si è realizzato anche grazie alla collaborazione tra il settore pubblico e quello privato, che ha visto Intesa Sanpaolo partecipare a operazioni di finanziamento strutturati in risposta alle specifiche criticità riscontrate sul territorio. Per le PMI italiane, infine, l’impegno della Divisione IMI CIB, in questo caso a supporto della attività della Divisione Banca dei Territori, si è concretizzato sia con progetti dedicati alle filiere, sia tramite un’apposita unità dedicata al sostegno delle nostre mid cap per ideare soluzioni di Investment Banking, Finanza Strutturata e Capital Markets, in funzione delle specifiche necessità del cliente”.
“L’accordo siglato oggi – ha dichiarato Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di ACEA – tra il primo operatore idrico e la prima banca italiana, Intesa Sanpaolo, darà una forte spinta strategica a tutto il nostro sistema produttivo con ricadute positive sulla crescita economica del Paese, considerato che le risorse idriche abilitano il 40 per cento del Pil nazionale. Crediamo che questo accordo possa rappresentare una modalità particolarmente efficace per sostenere le imprese sia da un punto di vista finanziario che industriale. ACEA, infatti, metterà a disposizione le sue professionalità e le sue competenze per una gestione dell’acqua più efficiente e più sostenibile all’interno delle filiere produttive, alla luce della consolidata esperienza e del primato acquisito nell’intero ciclo idrico: dalla captazione all’adduzione fino alla depurazione”.

– Foto xi2/Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

Domani al via i Saldi, Resca “C’è ottimismo, fiducia nel turismo straniero”

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ROMA (ITALPRESS) – Confimprese richiama i cittadini a sostenere il commercio fisico e ad approfittare dei saldi che partono domani in tutta Italia, salvo la provincia autonoma di Bolzano. “Confidiamo nella resilienza del commercio – sottolinea Mario Resca, presidente Confimpreseche guarda con cauto ottimismo al periodo dei saldi e nella fiducia dei consumatori che sapranno cogliere le offerte e i saldi proposti nei negozi tradizionali. Il sentiment delle reti di vendita è positivo anche grazie all’arrivo nel nostro Paese di milioni di turisti stranieri, che possono aiutare a salvare gli incassi degli esercenti e impedire la desertificazione delle città. La clientela troverà nei negozi prezzi vantaggiosi, conveniente rapporto qualità-prezzo, comunicazione geo-targettizzata e relazioni più autentiche tra brand, rivenditore e consumatore. Auspico e chiedo al Governo che tutti gli attori del commercio moderno, compresi quelli dell’online, seguano le stesse normative sia per la definizione del periodo dei saldi sia per l’imposizione fiscale diretta e indiretta”. 

“Bisogna normare e fare rispettare anche all’online le regole e le molteplici tassazioni che devono pagare i negozi fisici, senza che le piattaforme online facciano accordi di favore con Stati esteri – aggiunge Resca -. L‘e-commerce, grazie ai meccanismi dei prezzi dinamici, riesce ad adeguare il prezzo di vendita al profilo del cliente che ‘visita’ la vetrina, cosa che il retail fisico non può fare”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Banche, nel 2024 +45% incidenti operativi e di sicurezza

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024 il numero totale di incidenti operativi e di sicurezza segnalati dagli intermediari (188) è in deciso aumento rispetto all’anno precedente (+45%); sebbene il numero di singoli eventi a cui questi si riferiscono risulti in diminuzione (-9%), indice del fatto che i singoli eventi hanno coinvolto, in media, più intermediari. E’ quanto emerge dal report della Banca d’Italia “Framework segnaletico di Vigilanza degli incidenti operativi o di sicurezza – Analisi orizzontale 2024” che sintetizza le principali evidenze provenienti dalle segnalazioni dei “gravi incidenti operativi o di sicurezza” notificati all’Istituto nel 2024 da banche, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica.

La gran parte delle segnalazioni riguarda incidenti operativi (79% del totale), in deciso aumento rispetto al 2023 (+59%). La causa principale è rappresentata da malfunzionamenti, principalmente legati a problemi software. Gli incidenti operativi dovuti ai cambiamenti (cosiddetti IT changes) hanno rappresentato circa il 30% del totale.
Anche gli incidenti cyber segnalati nel 2024 sono in leggero aumento rispetto all’anno precedente (+8%).

Tra questi, gli attacchi di tipo DDoS sono in decisa diminuzione rispetto all’anno precedente (-75%), mentre aumentano tutte le altre tipologie di attacchi, tra cui gli attacchi di tipo malware, che comprendono anche i ransomware, gli attacchi condotti tramite accesso non autorizzato e gli attacchi di social engineering. La maggior parte degli attacchi cyber è riconducibile a threat actor noti e in sporadici casi gli attacchi informatici hanno provocato impatti economici non trascurabili.

Nel 65% del totale degli incidenti segnalati (operativi e cyber) è coinvolto un fornitore di servizi (era circa il 45% nel 2023), in misura maggiore per gli incidenti operativi rispetto a quelli cyber (per cui rispettivamente il 72% e il 40% ha coinvolto un fornitore) e per le banche less significant (86%), IP e IMEL (71%) rispetto alle banche significant (44%). L’elevato numero di incidenti che coinvolgono un fornitore di servizi conferma come l’interconnessione tra i vari soggetti nel mercato rappresenti un rischio per gli intermediari, data la possibilità che problemi sulle terze parti esterne al perimetro di supervisione si ripercuotano sui soggetti vigilati.

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Anche nel 2024 la maggior parte degli incidenti (circa l’80%) ha interessato i servizi di pagamento (ATM, web e mobile banking, pagamenti all’ingrosso, ecc.), che continuano a essere principalmente affetti da incidenti operativi. L’interruzione della disponibilità e della continuità dei servizi rappresenta la principale conseguenza degli incidenti. Gli incidenti hanno prodotto mediamente circa 21 ore di interruzione dei servizi, un dato in deciso aumento rispetto alle 9 ore del 2023, principalmente a causa di eventi relativi a fornitori. Gli incidenti che hanno impatti sulla disponibilità dei servizi rilevanti e su un significativo numero di clienti rappresentano il 22% del totale.

Gli impatti economici degli incidenti sono di norma non rilevanti, tranne in 7 segnalazioni (sulle 188) che hanno riportato un impatto economico superiore a 2 milioni di euro. Si tratta in particolare di conseguenze di attacchi di social engineering diretti verso gli organi apicali degli intermediari, di attacchi malware diretti ai sistemi degli intermediari, di IT change errati o di errori operativi.

– Foto IPA Agency –

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Economia

Inps e Corte dei Conti firmano il protocollo per la prevenzione degli illeciti

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ROMA (ITALPRESS) – Un protocollo d’intesa tra l’Inps e la Procura generale presso la Corte dei Conti che punta a rafforzare la collaborazione in materia di assegno d’inclusione e supporto per la formazione e il lavoro, con l’obiettivo di prevenire comportamenti illeciti che minacciano l’integrità delle finanze pubbliche.

L’intesa è stata presentata dal presidente dell’Inps, Gabriele Fava, e dal procuratore generale della Corte dei conti, Pio Silvestri. “Dobbiamo tutelare l’erogazione di danaro e lo dobbiamo fare anche con controlli ex ante, a differenza un pò di quanto è avvenuto in passato – afferma Fava -. L’Adi e il supporto formazione del lavoro sono erogazioni di danaro e sono tutela degli interessi dei cittadini, vogliamo che questa erogazione vada a chi ne ha diritto. Da oggi parte questa nuova collaborazione in chiave propositiva e in via anche preventiva. Questo protocollo fa incontrare per la prima volta due istituzioni che hanno delle responsabilità altissime e hanno l’obiettivo di tutelare la fiducia dei cittadini”, aggiunge.

“Oggi non è un punto di arrivo, ma è un inizio, un inizio di questa collaborazione virtuosa in chiave propositiva ed è, secondo me, un esempio da portare avanti, un esempio anche per altre istituzioni dello Stato”, conclude Fava.

Il procuratore Silvestri evidenzia che il protocollo ha l’obiettivo di “migliorare la fase di controllo e di individuare delle best practice per verificare che l’erogazione delle provvidenze pubbliche, oggi assegno di inclusione, siano tutte erogate nel migliore dei modi. Sono soldi della collettività, sono soldi pubblici e quindi è giusto che non sia lasciato nulla di intentato a che si possano evitare frodi, illeciti o semplicemente si eviti che disattenzioni e malagestio possano creare dei buchi di bilancio e poi sottrarre risorse alle persone che ne hanno veramente bisogno. Io confido che l’accordo, che poi prevederà anche la collaborazione della Guardia di Finanze e dei Carabinieri, possa raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissi”, conclude.

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– Foto xb1/Italpress –

(ITALPRESS)

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