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LA VOCE PAVESE – ARIA IN LOMBARDIA, ALLERTA OZONO

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LA VOCE PAVESE – ARIA IN LOMBARDIA, ALLERTA OZONO
Con l’arrivo dell’estate, l’inquinamento da ozono torna a minacciare la salute dei cittadini lombardi. Legambiente Lombardia ha lanciato l’allarme, denunciando livelli pericolosi di ozono, particolarmente elevati nelle ore pomeridiane, a causa del caldo e della luce solare intensa. L’Arpa Lombardia ha rilevato che i livelli di ozono superano il valore guida di 120 microgrammi per metro cubo, con picchi superiori a 180 microgrammi tra la Brianza, il Lecchese e l’Isola Bergamasca. Le aree prealpine affacciate alla pianura sono particolarmente colpite, con rischi per la salute umana e danni alla vegetazione. Le previsioni indicano un peggioramento nei prossimi giorni, spingendo la stessa associazione a consigliare di evitare attività fisiche intense all’aperto nelle ore pomeridiane. Nelle province di Brescia, Cremona, Mantova, Lodi e Pavia, il settore agricolo e zootecnico emette la maggior parte delle sostanze organiche volatili e del metano, a ciò si sommano tutte le altre fonti d’inquinamento dell’aria. Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, ha dichiarato: "Secondo i dati di Arpa, ogni anno la Lombardia ammorba la propria aria con quasi 400.000 tonnellate di gas inquinanti precursori dell’ozono, come dire 40 kg per ogni abitante. Un dato impressionante che, anche se in via di riduzione, cala troppo lentamente, testimoniando quanta strada sia ancora da fare per restituire ai cittadini lombardi un’aria sana. Per ridurre il fenomeno, si dovrebbe intervenire sull’uso di solventi, sui trasporti e nel settore agrozootecnico."

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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