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Cronaca

Da Bergamo a Palermo per studiare all’Università, Giulia “Scelta contro pregiudizi”

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PALERMO (ITALPRESS) – Da Bergamo a Palermo per studiare all’università. Giulia Trapletti, nonostante le perplessità di parenti e amici, è riuscita a non demordere dal suo intento di iscriversi alla triennale in Scienze politiche e delle relazioni internazionali all’Università degli Studi di Palermo. Da Nord a Sud una migrazione in controtendenza che oggi, a pochi giorni dalla laurea conquistata nel capoluogo siciliano con il massimo dei voti, racconta con orgoglio.
“Non solo non me ne sono pentita – spiega Giulia – ma continuerò a Palermo anche il percorso magistrale iscrivendomi al corso in International Relations, curriculum interamente in inglese in International Trade. Il mio sogno è di fare esperienze di tirocini all’estero e, grazie agli accordi siglati dall’Università di Palermo con diversi paesi del mondo, questo è possibile. Ai miei coetanei consiglio di superare i pregiudizi e di analizzare l’offerta formativa dei vari atenei, sia del Nord che del Sud, in maniera imparziale. Liberandosi da inutili preconcetti potranno rendersi conto che Unipa ha un’ottima offerta formativa. Inoltre, la città di Palermo ha dei punti di forza legati alle bellezze paesaggistiche e monumentali del territorio e alle logiche fuori dal caro affitti che la rendono consigliabile rispetto a molte città del Nord”.
Quegli stessi pregiudizi che anche la sua famiglia le aveva espresso con forza e che hanno portato Giulia ad avere un ripensamento e ad acquistare un biglietto per Praga. In quella città, però, Giulia non è rimasta confermando, invece, la volontà di studiare a Palermo.
“Stiamo assistendo – sottolinea il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri – alla crescita della reputazione del nostro Ateneo che non è più legata ad un certo provincialismo ma all’idea di un’università al centro del Mediterraneo, proiettata all’internazionalizzazione. Sono tantissimi i contatti con i paesi stranieri che aprono a nuove prospettive di lavoro. A questo si affianca una condizione di benessere legata anche ad un’attenzione verso i valori dell’inclusione, della tolleranza e dell’accoglienza tipici della città di Palermo. Sono questi tre concetti che bisogna far conoscere sempre di più per generare un meccanismo inverso rispetto alla tendenza a cui abbiamo assistito negli ultimi vent’anni: ragazzi del Sud che hanno alimentato gli affitti delle città del Nord. Oggi siamo nelle condizioni di poter dare un’offerta formativa di qualità supportata da condizioni di vita favorevoli”.
La storia di Giulia rappresenta ancora una piccola percentuale rispetto al totale delle iscrizioni dell’Ateneo palermitano, ma si tratta di una incidenza in crescita, fanno sapere dall’Università di Palermo. Giulia non è la sola studentessa che ha fatto questa scelta se si pensa che nell’anno accademico 2023-2024 le prime tre province non siciliane nella classifica delle iscrizioni Unipa sono state Torino, Roma e Milano.
– foto ufficio stampa Rettorato Università di Palermo –
(ITALPRESS).

Cronaca

E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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