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Cronaca

Boxe, l’algerina Khelif in finale per l’oro

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Imane Khelif prosegue il suo percorso nella categoria -66kg della boxe alle Olimpiadi di
Parigi 2024. La pugile algerina, al centro dell’attenzione dopo il match con l’italiana Carini, ha dominato la semifinale contro
la thailandese Suwannapheng. L’avversaria non è riuscita a reagire ai colpi, chirurgici e potenti, portati a segno dalla
nordafricana. Khelif ha così trionfato, per decisione unanime, col punteggio di 5-0. Venerdì si giocherà l’oro, in una categoria che la vede come assoluta favorita.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS)

Cronaca

Metsola “La situazione a Gaza è tragica e catastrofica”

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MILANO (ITALPRESS) – “La situazione a Gaza è tragica e catastrofica. Troppi uomini, donne e figli sono morti. Questo lo dobbiamo dire in modo chiaro. Dobbiamo lavorare molto sul cessate il fuoco, sul rilascio degli ostaggi e sulla soluzione dei due stati. Ma non dobbiamo assolutamente mai smettere di guardare la catastrofe che c’è a Gaza”. Così la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervenendo a un incontro organizzato dall’Università Cattolica di Milano. Parlando poi di Europa, Metsola ha aggiunto: “In Europa voglio vedere più giovani
candidati e più donne candidate. Sono nel Parlamento europeo da 12 anni e, anche se lo scorso anno abbiamo avuto la più alta
partecipazione al voto, l’età dei candidati e le donne non stanno
crescendo nel modo che vorrei vedere. Ci sono molte
ragioni. Vogliamo provare a convincere più giovani di entrare
nella politica e anche vi che fate domande. La poltica è una
missione, una cosa difficile da fare, ma è la cosa più bella se la fai con i principi, valori, rispetto e tolleranza. Ne abbiamo
bisogno di più nelle nostre società”.
(ITALPRESS).
-Foto Ipa Agency-

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Cronaca

Green Book, servono impianti per centrare target Ue sul riciclo rifiuti

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NAPOLI (ITALPRESS) – L’Italia si conferma tra i paesi europei più virtuosi in termini di economia circolare, con un tasso di circolarità delle risorse pari al 21% nel 2023, ben superiore alla media UE del 12%. Ciò nonostante, a causa della carenza di impianti, il nostro Paese rischia di non centrare i target europei al 2035, che prevedono l’avvio al riciclo per almeno il 65% dei rifiuti urbani e uno smaltimento in discarica fino ad un massimo del 10%. Questa la fotografia scattata dal Green Book 2025, il rapporto annuale sul settore dei rifiuti urbani in Italia, promosso da Utilitalia e curato dalla Fondazione Utilitatis, realizzato quest’anno in collaborazione con ISPRA e con la partecipazione di CEWEP (Confederazione europea dei termovalorizzatori) e AIRU (Associazione Italiana Riscaldamento Urbano).
Nel 2023 la produzione nazionale dei rifiuti urbani si è attestata a 29,3 milioni di tonnellate, in aumento dello 0,7% rispetto all’anno precedente. La percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto il 67% (+1,4 punti rispetto al 2022) con una crescita in tutte le macroaree del Paese, che si presenta più marcata al Nord (+1,6%) rispetto al Centro (+0,9%) e al Sud (+1,4%). L’organico si conferma la frazione più raccolta (circa 38% del totale), seguita dalla carta e cartone (19%), dal vetro (12%) e dalla plastica (9%).
Nonostante nel 2023 la percentuale di avvio al riciclo sia salita al 51% (2 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente) permane un’ampia forbice con la percentuale di raccolta differenziata (67%): ciò conferma come, oltre al prioritario ecodesign per favorire la riciclabilità di materiali ed imballaggi, la raccolta differenziata – pur rappresentando uno step di primaria importanza – deve garantire qualità ed essere accompagnata dalla disponibilità di un adeguato sistema impiantistico. Non a caso il 16% dei rifiuti urbani viene ancora smaltito in discarica. Per raggiungere gli sfidanti obiettivi europei (che impongono di scendere al di sotto del 10% entro il 2035), lo smaltimento in discarica nei prossimi 15 anni dovrà essere praticamente dimezzato. Investire in nuova capacità impiantistica, soprattutto per il recupero energetico dei rifiuti non riciclabili e della frazione indifferenziata, risulta necessario a garantire la chiusura del ciclo e ridurre il conferimento in discarica.
In Europa si osserva che i Paesi più virtuosi, avendo minimizzato lo smaltimento in discarica, registrano consistenti valori percentuali dell’incenerimento con recupero energetico, complementari ad alti tassi di riciclo. Nel 2023, in Italia, sono state trattate negli impianti di termovalorizzazione 5,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (+4% rispetto al 2022), il 73% delle quali al Nord. I 36 impianti di incenerimento operativi sono localizzati prevalentemente nelle regioni del Nord: in particolare, in Lombardia e in Emilia-Romagna sono stati trattati il 74% dei rifiuti inceneriti nel Nord e il 54% del totale nazionale.
“Gli impianti di riciclo e recupero energetico – spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – sono indispensabili per promuovere la gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare. Il PNRR ha favorito lo sviluppo dell’impiantistica di riciclo, anche innovativa, puntando altresì a riequilibrare le differenze tra Nord e Sud. Inoltre, sono fondamentali i termovalorizzatori, che permettono di trattare i materiali non riciclabili e di recuperare energia, senza ostacolare la raccolta differenziata ma anzi integrandola in un sistema sostenibile ed efficiente. Anche per questa impiantistica si stanno registrando dei progressi, anche se parziali. L’aggiudicazione della gara dell’impianto di Roma e l’avvio delle gare per la progettazione dei due impianti previsti in Sicilia costituiscono decisi passi in avanti per contribuire a colmare il deficit impiantistico che caratterizza il Centro-Sud”.
Nel 2023 gli impianti di termovalorizzazione hanno recuperato 4,4 milioni di MWh di energia elettrica e 2,2 MWh di energia termica. Il recupero di calore dagli impianti waste to energy e il suo impiego nel teleriscaldamento può rappresentare una leva strategica per la transizione verso un’economia a basse emissioni; in Italia, il recupero di calore da termovalorizzatori è attivo in 15 reti, tutte concentrate al Nord.
Il Sud, in attesa delle realizzazioni per l’organico previste dal PNRR, presenta un deficit impiantistico sia per quanto riguarda il trattamento dell’organico che per gli impianti di recupero energetico dei rifiuti non riciclabili: questo incide sui costi di gestione del servizio che, anche quest’anno, presentano forti differenze territoriali (377€ nel Mezzogiorno contro i 290€ del Nord). Per il presidente di Fondazione Utilitatis, Mario Rosario Mazzola, “è fondamentale il ruolo dell’ARERA, la cui attività regolatoria traccia la strada per fornire trasparenza nei costi, certezza nella remunerazione degli investimenti e un servizio di maggiore qualità e più omogeneo sul territorio nazionale”.
Nel 2023, il fatturato del settore (considerando un campione di 438 aziende) ha raggiunto poco più di 13 miliardi di euro, equivalente a circa lo 0,6% del PIL nazionale, impiegando più di 86 mila addetti diretti. I gestori integrati generano il 34% del fatturato complessivo. Allo stesso modo, le aziende con fatturato più alto (superiore a 100 milioni di euro), nonostante in termini numerici risultano in minoranza (18%), ottengono le performance economico-finanziarie migliori, generando il 41% dei ricavi.
Nonostante si segnalino importanti passi avanti, il processo di attuazione della governance locale rimane ancora incompleto in molte aree. Il comparto si conferma, inoltre, caratterizzato da un’alta frammentazione verticale e orizzontale della gestione soprattutto nelle aree centro-meridionali del Paese con gestioni che, per la maggior parte, si rinnovano ogni anno. Dal punto di vista della compagine societaria, a livello nazionale prevale la presenza di operatori totalmente pubblici (43% in termini di abitanti serviti) mentre permane una percentuale elevata di gestioni comunali “in economia” (il 29% di abitanti serviti).
Per quanto riguarda la tipologia di affidamento, il 39% della popolazione, che sale al 79% nelle isole e al 67% al sud, è gestito da società con affidamento del servizio tramite gare d’appalto, le cui durate relativamente brevi causano un frequente ricambio della gestione del servizio e un più basso livello di investimenti. Su oltre 3.000 gare espletate dal 2014 al 2024 per l’affidamento dei servizi di gestione dei rifiuti urbani, il 57% sono gare per i servizi di raccolta e la maggior parte hanno una durata inferiore ai 5 anni, a conferma delle difficoltà nella standardizzazione delle dimensioni e delle tempistiche di affidamento dei servizi di igiene urbana a livello nazionale.

– foto ufficio stampa Utilitalia –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Meloni in Uzbekistan “Rafforzare il partenariato strategico”

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SAMARCANDA (UZBEKISTAN) (ITALPRESS) – “Sono molto contenta di aver onorato l’impegno che avevo preso con lei a venire in Uzbekistan per la mia prima visita nella regione dell’Asia centrale, quando lei venne a trovarmi a Roma nel 2023, e davvero la devo ringraziare per la straordinaria accoglienza che ha riservato a me e alla delegazione italiana. Ha dimostrato un’amicizia davvero fuori dal comune e le sono molto grata per questo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del bilaterale con il presidente della Repubblica dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, a Samarcanda.

“Sono anche molto contenta di aver avuto l’occasione di visitare Samarcanda, una città che chiaramente rappresenta moltissimo per i nostri legami, per l’antichità dei nostri legami, un crocevia del rapporto tra Europa e Asia – ha detto Meloni -. Credo che la capacità che lei sta dimostrando di proiettare questa nazione nel futuro, consapevole di quanto sia importante difendere la tradizione e l’identità di questo popolo, sia alla base dei risultati straordinari che lei sta ottenendo, che l’Uzbekistan sta ottenendo e quindi le faccio le mie davvero congratulazioni per il suo lavoro”.

L’Uzbekistan è per l’Italia un partner molto importante. Le nostre relazioni sono relazioni solide e eccellenti già da molto tempo, ma dal 2023 noi abbiamo lavorato per portarle a un altro livello, chiaramente con il partenariato strategico e ora con il tentativo di rafforzarlo ancora di più – ha aggiunto il premier -. Le materie come abbiamo visto nella prima fase del nostro incontro sulle quali cooperare in modo rafforzato sono moltissime e sono molto contenta del fatto che siamo stati molto concreti nella volontà di mettere in campo su tutte le materie prioritarie un lavoro che a partire da oggi si farà in modo ancora più concreto, ancora più cadenzato. Le molte intese che firmeremo oggi dimostrano quanto sia ampio il valore della nostra cooperazione. Questa bella pubblicazione che lei mi ha consegnato sugli investimenti già attivi delle aziende italiane in Uzbekistan per circa 3 miliardi, su quelli che si stanno discutendo per ulteriori 2,4 miliardi, un libro che puntiamo a far crescere. Cifre che dimostrano quanto lavoro si sia già fatto e quanta disponibilità ci sia da parte delle nostre aziende a continuare a investire in questa nazione”.

Meloni ha poi citato “l’accordo per la migrazione e la formazione, sulla materia della cultura e i tanti progetti che già sono in essere, Politecnico di Torino, Università di Pisa, altre università che possiamo coinvolgere. L’Uzbekistan partecipa sempre alla Biennale di Venezia, ad altre importanti iniziative culturali, collaboriamo sull’agricoltura, l’energia, le materie prime critiche. Come si vede la nostra cooperazione è a 360 gradi – ha concluso il premier -. La dichiarazione congiunta che abbiamo firmato prevede dialogo strategico tra i nostri ministri degli Esteri e una commissione economica mista. Sono due strumenti che intendiamo utilizzare immediatamente perchè vogliamo che questa sia una visita storica. Una cosa per essere storica deve iniziare qualcosa di nuovo e quello che noi vogliamo fare da oggi è avere una capacità di concretezza estrema, per valutare ogni sei mesi il livello del lavoro che stiamo facendo”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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