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Economia

Per Confindustria tra le priorità fisco, riforme e investimenti

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ROMA (ITALPRESS) – Taglio del cuneo fiscale permanente, nucleare di nuova generazione, riforme, investimenti, Piano straordinario di edilizia, sicurezza sul lavoro. Sono solo alcune delle ricette contenute nella relazione del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, nel corso dell’assemblea che ha visto una platea gremita e la presenza, tra gli altri, del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il numero uno degli industriali, in vista della manovra, esorta il Governo a un “taglio del cuneo fiscale che va reso permanente: poiché se le retribuzioni sono al di sotto della media europea, il costo del lavoro è più elevato. Siamo alle porte della stesura della Legge di Bilancio e, come capita ogni anno – evidenzia -, fioccano ipotesi, timori e speranze. Diamo atto al Governo di voler tenere la barra dritta sui conti pubblici, e di questo lo ringraziamo. Entro novembre, gli Stati membri dell’Unione Europea dovranno presentare un piano fiscale strutturale di medio termine. Ci aspettiamo che il nostro Piano Strutturale di Bilancio includa quelle riforme e quegli investimenti che sono assolutamente necessari. Bisogna prevedere serie politiche industriali e rilevanti incentivi agli investimenti, la risposta al post Pnrr. Si tratta di una questione per noi estremamente importante: dobbiamo pensare ora a come proseguire con gli investimenti, come la spinta che ci deve dare Industria 5.0. Altrimenti rischiamo lo stallo o, addirittura, un passo indietro. Presenteremo inoltre al Governo – entro poche settimane – una serie di misure a costo zero, che sono essenziali per la certezza del diritto e la sburocratizzazione degli oneri che soffocano oggi le nostre imprese, tanto da trasformare l’imprenditore in una sorta di funzionario pubblico aggiuntivo”. Orsini parla poi di un progetto che ha “a cuore”: il Piano straordinario di edilizia per i lavoratori neoassunti. “Rappresenta il modo concreto di rispondere ad un bisogno primario: la casa, quale bene fondamentale per affrontare dignitosamente la propria vita e costruire un futuro. Noi tutti sappiamo che uno dei maggiori ostacoli per reperire nuovi occupati è la scarsità di abitazioni a un costo sostenibile. L’idea che abbiamo proposto – e che il Governo ha accolto – è di costituire un tavolo congiunto che coinvolga anche l’Ance, l’Anci, le assicurazioni, le banche, la Cassa Depositi e Prestiti, i fondi immobiliari e i fondi pensione, per studiare insieme le migliori formule di garanzie finanziarie, così da consentire a ‘fondi pazienti’ di poter attuare i progetti garantendo un canone sostenibile. Di questo ringrazio la Presidenza del Consiglio e tutto il Governo, con cui sono già in corso le interlocuzioni per valutare tutti gli aspetti connessi all’attuazione del progetto e alla sua fiscalità. Sono convinto che questo Piano sia fondamentale per ripristinare quell’ascensore sociale, base della fiducia e della spinta stessa alla natalità, che ha fatto correre il Paese in altre fasi della seconda metà del secolo scorso. Un’altra sfida sociale riguarda i nostri giovani. Non possiamo dimenticare che, purtroppo, da diciotto mesi la produzione industriale italiana ha un segno negativo – osserva – . Gli ordini di molte nostre filiere sono in calo, sia in Italia che all’estero. La frenata europea, e soprattutto quella tedesca, continuano a spingerci verso il basso. Il mercato interno continua a mostrare le sue debolezze e molte delle nostre imprese stanno facendo fatica. A maggior ragione, la contrazione dell’industria italiana obbliga a considerare una vera e propria responsabilità collettiva, di tutti i soggetti sociali e politici del nostro Paese, quella di realizzare un deciso balzo in avanti della produttività italiana”. Il presidente, inoltre, pone l’accento sulla sicurezza sul lavoro spiegando che, assieme ai sindacati, c’è molto da fare assieme. “Noi siamo pronti ad avviare un confronto. Su una questione ci siamo ripromessi da subito di fare tutto quello che è in nostro potere per contenerla, ridurla, abbatterla. Ed è mia ferma convinzione andare fino in fondo. Parlo degli infortuni sul lavoro, una catena tragica di vite spezzate, di persone strappate alle proprie famiglie, ai propri affetti mentre lavoravano per dare loro una prospettiva migliore. Noi e i sindacati dobbiamo fare in modo che questa catena di lutti per le famiglie e per le aziende si fermi. Dobbiamo istituire un tavolo permanente di monitoraggio e di verifica delle normative di sicurezza”. Poi un breve passaggio sul ponte sullo Stretto, con la necessita di connetterlo a “un adeguato sistema ferroviario e stradale è imprescindibile: bisogna dar seguito a tutti gli investimenti che sono stati previsti”. Sul tema energia Confindustria è convinta “che il ritorno al nucleare sia strategico. Tutti noi abbiamo imparato che l’indipendenza energetica è questione di sicurezza nazionale: allora perché tutti insieme non appoggiamo il nucleare di ultima generazione, invece di continuare a rifornirci a prezzi crescenti dalle vecchie centrali nucleari francesi? Sì, nel nuovo piano energetico se ne parla. Ma sappiamo tutti che, se cominciassimo oggi, ci vorrebbero almeno dodici anni per poterlo utilizzare. Non possiamo perdere altro tempo. Sappiamo bene che è arrivato il momento, insieme alle categorie economiche e sindacali, di spiegare all’opinione pubblica la svolta e illustrare come i piccoli reattori modulari siano molto più sicuri e meno invasivi sui territori rispetto alle grandi centrali di vecchia generazione. Pensate che sia possibile continuare a pagare l’energia fino al 40% in più della media europea? Noi no. E pensate che solo l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili possa soddisfare il nostro fabbisogno energetico? Noi no”. Quindi, un lungo passaggio sull’Europa. “Non dobbiamo dimenticare che oggi le transizioni, energetica, ambientale e digitale, pongono fondamentali quesiti: industriali, politici ed etici che non possiamo più ignorare. Lo dico con chiarezza, in accordo con i colleghi delle Confindustrie europee. Il Green Deal è impregnato di troppi errori che hanno messo e mettono a rischio l’industria. Noi riteniamo che questo non sia l’obiettivo di nessuno – dice -. La decarbonizzazione inseguita anche al prezzo della deindustrializzazione è una debacle. La storia e il mercato europeo dell’auto elettrica che stiamo regalando alla Cina, parlano da soli. La filiera italiana dell’automotive è in grave difficoltà, depauperata del proprio futuro dopo aver dato vita alle auto più belle del mondo e investito risorse enormi per l’abbattimento delle emissioni”. Infine, il numero uno di Viale dell’Astronomia evidenzia come “tra il 1993 e il post Covid, a fronte di un aumento del Pil pro capite negli Stati Uniti pari a +56,6%, quello dell’Europa è stato della metà. Il risultato è severo: ora basta, dobbiamo cambiare passo. L’industria, italiana ed europea, difenderà con determinazione la neutralità tecnologica, chiedendo un’applicazione più realistica e graduale del Green Deal. Ecco perché oggi serve più che mai una solida politica industriale europea. Una reindustrializzazione basata sulle tecnologie di punta, sulla produzione di materie prime, sull’applicazione dell’intelligenza artificiale, unita a un’adeguata revisione della politica commerciale e della concorrenza. Tutto ciò richiede colossali investimenti pubblici e privati, strategie comuni oggi inesistenti, per i conflitti di visione e interessi intra-Ue. Una politica economica convergente, per la salvaguardia e la tenuta del mercato unico, e un Patto di Stabilità all’altezza delle sfide che abbiamo davanti. A tutt’oggi, però, non riusciamo a vedere come l’Europa possa ripartire con la spinta che servirebbe”, conclude Orsini. (ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Confindustria-

Economia

Dal patrimonio storico all’inclusione, nuovi progetti per la Fondazione Fincantieri

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ROMA (ITALPRESS) – A un anno dall’avvio del nuovo corso, Fondazione Fincantieri ha presentato, oggi, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma, i progetti e le attività che ne segnano il percorso di rilancio. L’incontro, che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e della società civile, è stato un’importante occasione di confronto sul ruolo della Fondazione come motore di sviluppo, innovazione e coesione nelle comunità.

Sono intervenuti Paola Severino, presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione e della Luiss School of Law; Antonella Polimeni, rettrice di Sapienza Università di Roma; Roberto Giulianelli dell’Università Politecnica delle Marche, autore del volume “Storia della cantieristica italiana nell’età contemporanea. Dall’Unità all’età giolittiana (1861 -1913 )”, presentato nel corso dell’evento. Per Fincantieri sono intervenuti l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Pierroberto Folgiero, il presidente Biagio Mazzotta, anche presidente emerito della Fondazione; il presidente della Fondazione Fausto Recchia e Lorenza Pigozzi, Direttore Comunicazione Strategica del Gruppo e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.

Il lavoro della Fondazione si articola su tre direttrici complementari che ne definiscono il triplice ruolo: custode della memoria, promotrice di innovazione e agente di impatto sociale. Attraverso la digitalizzazione degli archivi e la progettazione di un museo interattivo, Fondazione Fincantieri valorizza il patrimonio storico della cantieristica italiana, rendendo la memoria accessibile e trasformandola in uno strumento di conoscenza e cultura per comunità, scuole e pubblico. In questo ambito si inserisce anche la collana editoriale dedicata alla storia della navalmeccanica italiana. Il primo volume, Storia della cantieristica italiana nell’età contemporanea.

Dall’Unità all’età giolittiana (1861 -1913), a cura del Professor Roberto Giulianelli e pubblicato da Laterza, sarà in libreria dal 16 gennaio 2026. Il libro inaugura un ciclo di cinque volumi che raccontano oltre due secoli di storia del settore, evidenziando il ruolo centrale di Fincantieri. Le foto storiche presenti all’interno del volume sono state esposte in una mostra allestita in occasione dell’evento. Con “Navigare il Futuro”, la Fondazione rinnova il proprio impegno nella ricerca, nella formazione e nella promozione della cultura dell’innovazione. In memoria del Generale Claudio Graziano, è stato avviato un percorso dedicato a valorizzarne l’eredità, attraverso progetti formativi e una borsa di studio sostenuta dalla Fondazione Fincantieri in collaborazione con il Centro Alti Studi per la Difesa (CASD).

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Le collaborazioni con atenei come Sapienza Università di Roma e Luiss Guido Carli hanno dato vita a progetti di ricerca su nuovi materiali, medicina del lavoro e regolamentazione delle infrastrutture critiche sottomarine, tra cui il progetto SUBCAP. A livello internazionale, la partnership con la King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) ha portato all’istituzione di una borsa di studio per giovani ricercatori nei settori della sicurezza marittima e della cyber-resilienza. Il filone “Navigare Insieme” pone al centro l’inclusione, il dialogo con i territori e la coesione sociale. Tra le iniziative già avviate rientrano i corsi di lingua italiana realizzati nei cantieri di Monfalcone, Sestri, Marghera e Ancona, in collaborazio ne con la società Dante Alighieri, per favorire integrazione linguistica, multiculturalità e pari opportunità.

Accanto a queste azioni, la Fondazione sta sviluppando nuovi progetti di impatto sociale orientati alla rigenerazione di spazi condivisi, alla creazione di luoghi di incontro e alla costruzione di un welfare territoriale concreto. L’obiettivo è offrire alternative al disagio giovanile, valorizzare l’esperienza degli ex dipendenti e rafforzare il capitale umano locale, ricostruendo legami di fiducia tra industria, famiglie, istituzioni e comunità. Nel corso dell’evento è stato presentato anche lo Young Advisory Board, un nuovo organo consultivo under 40 pensato per valorizzare il contributo delle giovani generazioni nella definizione delle linee culturali, scientifiche e sociali della Fondazione.

“Fondazione Fincantieri è il ponte tra la nostra storia industriale e il futuro che vogliamo contribuire a costruire. In un contesto in cui la dimensione industriale deve dialogare sempre più con la società, la Fondazione rappresenta uno strumento strategico per rafforzare il legame con i territori, valorizzare il nostro patrimonio e promuovere una cultura dell’innovazione e della responsabilità condivisa”, afferma Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri. “Attraverso progetti concreti e visione di lungo periodo, confermiamo l’impegno di Fincantieri a essere non solo motore economico, ma anche riferimento culturale e sociale per le comunità in cui operiamo”, aggiunge.

“La Fondazione nasce per promuovere formazione e innovazione creando ponti tra mondo industriale, accademico e società civile”. Così Biagio Mazzotta, presidente di Fincantieri, intervenendo all’evento. “Noi dobbiamo rendere accessibile la nostra storia, accelerare la ricerca, formare i talenti e rafforzare l’impegno sociale nei territori dove operiamo. Fondazione ha avuto un percorso di crescita consolidando il ruolo di motore di sviluppo per le comunità del mare. Si tratta di un lavoro collettivo che ha permesso di raggiungere questi importanti traguardi”, aggiunge.

“La Fondazione è un ponte tra storia, innovazione e persone e questo ponte lo vogliamo fare con attenzione particolare all’inclusione, in particolare nei territori dove l’azienda e’ radicata”. Lo afferma Fausto Recchia, presidente della Fondazione Fincantieri. “Volevamo mappare, conservare e valorizzare il nostro patrimonio storico fatto da 230 anni con l’obiettivo di rendere questa ricchezza fruibile a tutti. Inoltre – prosegue -, vogliamo il rapporto sul piano della formazione dei giovani in un momento in cui si rafforza il rapporto tra difesa e industria di riferimento”.

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– Foto xb1/Italpress –

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Manovra, riprogrammati i fondi per il Ponte sullo Stretto. Il MIT “Approfondimenti dopo rilievi Corte dei Conti”

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ROMA (ITALPRESS) – In arrivo un nuovo pacchetto di modifiche del Governo alla manovra per il 2026. Secondo quanto riferito da fonti parlamentari, lo avrebbe annunciato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha partecipato oggi a una riunione dell’ufficio di presidenza della commissione Bilancio del Senato.

Nel pacchetto, tra l’altro, misure su Transizione 5.0, previdenza complementare e una riprogrammazione delle risorse per il Ponte sullo Stretto.

NOTA DEL MIT “APPROFONDIMENTI IN CORSO, FONDI OK”

“Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini è determinato a realizzare il Ponte sullo Stretto e farà di tutto per velocizzare il via ai lavori. Il governo ha garantito la copertura finanziaria per l’opera: a causa dell’intervento della Corte dei Conti, sono in corso gli ulteriori approfondimenti richiesti: per questo, i fondi sono stati ricollocati perché i cantieri saranno aperti nei prossimi mesi anziché entro fine anno come auspicato”. Così il Mit in una nota.

– foto IPA Agency –

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Economia

In calo i canoni base dei conti correnti bancari, aumentano le commissioni sulle operazioni

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I ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024 per i conti correnti di tipo tradizionale si è registrata una diminuzione dei canoni di base e di quelli per l’emissione delle carte di debito, mentre sono aumentate le commissioni medie applicate sulle operazioni effettuate. È inoltre aumentata l’operatività dei correntisti. Per effetto di questi fattori la spesa media complessiva di gestione è rimasta sostanzialmente invariata, a 101,1 euro (100,7 nel 2023). Lo rende noto la Banca d’Italia nell’Indagine sulla spesa dei conti correnti delle famiglie nel 2024.

Per i conti correnti online sono diminuiti i prezzi unitari dei servizi, mentre è aumentata l’operatività; la relativa spesa media di gestione è aumentata di 1,7 euro, a 30,6 euro. Per i conti postali sono aumentati sia le commissioni unitarie sia l’operatività, comportando un aumento della spesa media di gestione da 67,3 a 71,6 euro. La spesa media ponderata per le tre tipologie di conto corrente si è attestata a 85,3 euro, in calo di 2,5 euro rispetto a quella dell’anno precedente; la diminuzione riflette il cambiamento dei pesi della popolazione e in particolare l’aumento del peso dei conti online (-3,6 euro) e il contemporaneo aumento dei prezzi (+1,0 euro) e dell’operatività (+0,1 euro).

La commissione per la messa a disposizione dei fondi (MDF) applicata nei contratti di apertura di credito in conto corrente è rimasta pressoché stabile all’1,6 per cento del credito accordato (era l’1,7 nel 2023); la commissione unitaria di istruttoria veloce (CIV) applicata sugli sconfinamenti e sugli scoperti di conto corrente è aumentata da 13,7 a 16,2 euro.

– Foto IPA Agency –

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