LA VOCE PAVESE – BOLAWRAP AL POSTO DEI TASER: PAVIA, LA SICUREZZA E L’AGITAZIONE UIL
L’Amministrazione comunale propone di sostituire i taser con i bolawrap, dispositivi non letali che immobilizzano persone a distanza tramite il lancio di una corda. Tuttavia l’introduzione dello strumento non è ancora supportata da un atto amministrativo. Per approfondire il funzionamento del bolawrap, è stata richiesta una dimostrazione tecnica da parte dell’azienda distributrice.
I tecnici spiegano che il bolawrap si colloca nella scala dell’uso della forza immediatamente dopo il dialogo, garantendo l’immobilizzazione del soggetto senza provocare danni fisici gravi. Negli Stati Uniti, l’uso di questo dispositivo si sta diffondendo in alternativa al taser. In Italia, diverse Amministrazioni stanno considerando il passaggio, ma l’adozione resta sporadica.
L’assessore alla Polizia locale, Rodolfo Faldini, evidenzia che il dispositivo offre maggiore tutela agli agenti e ai cittadini: “Pensiamo a una dotazione minima di sei unità”. Anche il sindaco Michele Lissia conferma l’intenzione di migliorare l’equipaggiamento degli agenti e aumentare l’organico per distendere il clima operativo.
Nonostante le intenzioni, il tavolo di confronto tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali si è interrotto. La UIL, sindacato maggioritario, ha confermato lo stato d’agitazione senza il blocco degli straordinari. Giovanni Latiano, rappresentante UIL, denuncia la mancanza di risposte alle richieste sindacali, in particolare sulla riorganizzazione dei turni per migliorare l’equilibrio tra vita privata e professionale degli agenti.
Dei 69 agenti totali, solo 23 sono impegnati nel controllo della viabilità e nel pronto intervento. “Servono turni più equilibrati per rendere la professione più attrattiva – ha sottolineato Latiano – Basti pensare che all’ultimo concorso si sono presentati solo 50 candidati, numeri impensabili in passato”.
La trattativa proseguirà su tavoli separati: UIL da un lato e le altre sigle sindacali dall’altro, in attesa di trovare un punto d’incontro.
LA VOCE PAVESE – GUERRA DELL’ACQUA, PAVIA E PIEMONTE DIVISE DAL CANALE CAVOUR
Torna la tensione tra agricoltori pavesi e piemontesi per la gestione delle risorse idriche. Al centro dello scontro ci sono due nuovi impianti idroelettrici progettati lungo il Canale Cavour, tra Chivasso e Torino, che secondo le associazioni agricole lombarde rischiano di sottrarre fino a un quarto dell’acqua destinata alle risaie della Lomellina.
Il timore è che la nuova captazione possa aggravare gli effetti della siccità già vissuta nel 2022, con pesanti ripercussioni su raccolti e produzione. “Non vogliamo rivivere l’emergenza di tre anni fa”, avvertono i rappresentanti del mondo agricolo pavese, chiedendo un confronto urgente con le istituzioni per garantire un’equa distribuzione delle acque del Po e dei suoi canali derivati.
Il progetto punta a produrre energia rinnovabile ma solleva dubbi sull’impatto ambientale e sull’equilibrio tra usi agricoli ed energetici. Una nuova “guerra dell’acqua” sembra dunque profilarsi all’orizzonte, tra esigenze di sostenibilità e tutela delle attività agricole che da secoli caratterizzano il territorio padano.
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